Elfen Lied

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alxsx72
00mercoledì 3 ottobre 2012 15:54
Pur rispettando e apprezzando la romanticheria del Biondo (vecchio laido, ti mostri porco fuori ma sotto sotto sei un tenerone), secondo me questo cartone non è nè una storia d'amore nè ha la morale che dicevano la Visione o Sally.
Cioè, anzi, è tutto questo e insieme molto altro. Un mega minestrone, una super furbata -ben fatta, non dico di no- dove c'è dentro di tutto un po'. Un frullatore di temi, anche originale per quanto mi è dato sapere, ma che raccoglie un po' di tutto e lo offre in modo abbastanza superficiale.
Perchè se volessimo prendere un tema a caso (es: l'amore, o la discriminazione, o la solitudine, eccetera), vedremmo che ciascuno è appena abbozzato: una semplice fotografia e nessun approfondimento.
L'amore tra Lucy e Kouta è assurdo, le reazioni di Kouta sono inverosimili, e Lucy è una pazza. Non dimentichiamo che disintegra senza remore centinaia di persone -la maggior parte innocenti- solo perchè da bambina dei ragazzini crudeli (anche qui: una crudeltà inverosimile, secondo me) le hanno massacrato il cagnolino e la prendevano sempre in giro. Povera, era una indubbiamente una vittima innocente, ma ci ha messo zero secondi a passare dalla parte del torto. E che torto!
Poi certo, l'amore non ha logica, ed è bello per questo, e dunque il Biondo non dice cose sbagliate nel suo apprezzamento. Però mi trova d'accordo in maniera parziale.

Anche gli altri temi vengono appena sfiorati. C'è materiale per riflettere, ma così come c'è da riflettere quando al telegiornale sentiamo la notizia di uno stupro o di un arresto per pedofilia. Nessun approfondimento, nessuno sviluppo.

Prendiamo ad esempio la scena toccante dell'incontro e dell'epilogo tra Kurama e Mariko. Ebbene, tutti, immagino, ci siamo variamente commossi per quelle scene. Perchè erano ben realizzate, andavano a toccare quelle corde che volevano toccare: i sentimenti. Eppure la reazione di Mariko è, anche qui, assolutamente inverosimile e assurda. Ci siamo lasciati coinvolgere da quei momenti, ancora una volta espressione di estremi inconciliabili: Mariko l'assassina sadica, Mariko la bimba 'abbandonata' e sola che vuole stare tra le braccia del suo papà. Se pensiamo che aveva squartato senza pietà l'assistente di laboratorio -la 'madre adottiva'- che le si era accostata con occhi lucidi, e che era l'unica che con cui parlava da quando era nata, perchè ora si commuove per un padre naturale che non ha mai visto e che presumibilmente conosce ora per la prima volta?

Voglio dire: la serie è ben costruita e ha tanti spunti interessanti, ma appunto sono solo spunti, e sono troppe la assurdità e le incongruenze. La si può apprezzare pienamente, io credo, solo a patto di chiudere un occhio, o entrambi, di fronte alle assurdità. Io ci riesco solo in parte, anche se il cartone mi è piaciuto.

@Sally, da dove evinci che la bontà d'animo è in grado di fermare i vettori dei Diclonius? La povera Nana è quella che esce sempre con le ossa rotte (gambe e braccia mozzate con Lucy, botte da orbi con trascinamento di faccia sull'asfalto con Mariko) benchè sia l'unico animo puro tra i Diclonius.
Semmai sembra che con i vettori, e per l'intercessione delle stelle di Hokuto, i Diclonius riescano in qualche modo a premere dei 'punti di pressione segreti' che inibiscono alcune funzionalità cerebrali. Lucy con la ragazza incrociata lungo la strada, Nana con Mariko prima di precipitare dal ponte, e forse Lucy con se stessa, quando riesce a cancellare i propri ricordi e la propria identità per diventare la spassosa e svampita Nyu.
sally__75
00mercoledì 3 ottobre 2012 16:01
Però Mariko non ha potuto far nulla quando Kouta è andato in soccorso a Nana...
alxsx72
00mercoledì 3 ottobre 2012 16:04
Ma Mariko aveva il compito di uccidere Nana e Lucy, ma non altri, altrimenti faceva boom!
Alty73
00giovedì 4 ottobre 2012 12:45
grazie alla "malvagità" di Stengo [SM=x53144] , ho visto l'OAV....

Racconta una giornata normale alla Locanda dell'Acero, in cui Nana cerca di aiutare nelle faccende domestiche...Kouta consiglia di stare accanto a Nyu in queste cose..
La sola Mayu è al corrente che in realtà Nana vuole combattere Lucy ma non Nyu..inoltre mi sembra di capire che ogni volta Nana parli di se in terza persona,nel senso non dice "..io non riesco a fare..", ma "..Nana non riesce a fare..".
Viene raccontato anche una parte dell'infanzia di Lucy attraverso i ricordi di Lucy stessa;Nana e Lucy vanno fare una passeggiata e casualmente scivola perdendo i sensi.
Attraverso questo mezzo, viene raccontato come la piccola Lucy assieme ad un'amica,tanti anni prima, stesse fuggendo.Viene comunque scovata da Kurama e gli altri del laboratorio di Kukazawa e prorio in quel momento stringe un patto con Kurama:si sarebbe arresa se lui si fosse occupato dell'amica..amica che era stata colpita per protegggere Lucy stessa.
L'amica di Lucy non riuscirà a sopravvivere e Lucy decide esattamente per questo motivo che non ucciderà Kurama ma uccciderà i suoi affetti più cari...
alxsx72
00giovedì 4 ottobre 2012 15:05
Comunque -mi riferisco all'ultima puntata- il fatto per cui l'orologio riprende a funzionare, io non l'ho mica ben capito.
Forse serve solo per lasciar intendere una svolta negli avvenimenti fin qui narrati. Come se si trattasse di un 'risveglio'. E allora è ben possibile che la figura che si staglia oltre il cancello sia proprio quella di Lucy, ormai privata dei suoi poteri e 'riappacificata' con il mondo. Il cartone resta volutamente sul vago.


Inoltre, ripercorrendo il topic, ho riletto quell'interessante annotazione de La Visione circa il ruolo marginale (a livello lavorativo) cui viene relegata la donna dalla società giapponese. Era a proposito della brillante laureata assunta al laboratorio e tenuta lì a portare i caffè (per cui in questo cartone, tra i tanti temi toccati, c'era pure una frecciata a queste consuetudini).
E mi domando: ma non c'è come un corto circuito tra questa rigidità assoluta della società giapponese e l'immagine che della donna danno invece i cartoni, dove ci sono sempre ragazze o donne intraprendenti, forti, sicure di sè, padrone della propria vita, eccetera eccetera? Se pensiamo a un qualunque cartone che abbiamo visto (da Candy Candy a Evangelion, passando per Gundam e mille altri), ci sono sempre di mezzo una o più donne con le palle quadrate. Voglio dire: mi pare che i cartoni (poi non so la televisione) diano un'immagine completamente capovolta di quella che è la situazione reale (se è realmente quella, ma non ho dubbi sulle conoscenze de La Visione), quasi che la possibilità di un'emancipazione femminile nipponica venga riconosciuta possibile nel solo ambito della fantasia, della finzione televisiva, ma giammai nella realtà. Cioè come se fosse a tutti gli effetti solo una favola, a cui le donne possono aspirare solo come sogno.
Oppure anche in Giappone è effettivamente in atto un cambiamento, e magari, nel loro piccolo, anche i cartoni (o altre opere cinematografiche e televisive) fungono in qualche modo da traino?
[Scrivo queste robe da ignorante assoluto]
La Visione
00giovedì 4 ottobre 2012 17:31
Re:
alxsx72, 03/10/2012 15.54:

Pur rispettando e apprezzando la romanticheria del Biondo (vecchio laido, ti mostri porco fuori ma sotto sotto sei un tenerone), secondo me questo cartone non è nè una storia d'amore nè ha la morale che dicevano la Visione o Sally.
Cioè, anzi, è tutto questo e insieme molto altro. Un mega minestrone, una super furbata -ben fatta, non dico di no- dove c'è dentro di tutto un po'. Un frullatore di temi, anche originale per quanto mi è dato sapere, ma che raccoglie un po' di tutto e lo offre in modo abbastanza superficiale.
Perchè se volessimo prendere un tema a caso (es: l'amore, o la discriminazione, o la solitudine, eccetera), vedremmo che ciascuno è appena abbozzato: una semplice fotografia e nessun approfondimento.
L'amore tra Lucy e Kouta è assurdo, le reazioni di Kouta sono inverosimili, e Lucy è una pazza. Non dimentichiamo che disintegra senza remore centinaia di persone -la maggior parte innocenti- solo perchè da bambina dei ragazzini crudeli (anche qui: una crudeltà inverosimile, secondo me) le hanno massacrato il cagnolino e la prendevano sempre in giro. Povera, era una indubbiamente una vittima innocente, ma ci ha messo zero secondi a passare dalla parte del torto. E che torto!
Poi certo, l'amore non ha logica, ed è bello per questo, e dunque il Biondo non dice cose sbagliate nel suo apprezzamento. Però mi trova d'accordo in maniera parziale.

Anche gli altri temi vengono appena sfiorati. C'è materiale per riflettere, ma così come c'è da riflettere quando al telegiornale sentiamo la notizia di uno stupro o di un arresto per pedofilia. Nessun approfondimento, nessuno sviluppo.

Prendiamo ad esempio la scena toccante dell'incontro e dell'epilogo tra Kurama e Mariko. Ebbene, tutti, immagino, ci siamo variamente commossi per quelle scene. Perchè erano ben realizzate, andavano a toccare quelle corde che volevano toccare: i sentimenti. Eppure la reazione di Mariko è, anche qui, assolutamente inverosimile e assurda. Ci siamo lasciati coinvolgere da quei momenti, ancora una volta espressione di estremi inconciliabili: Mariko l'assassina sadica, Mariko la bimba 'abbandonata' e sola che vuole stare tra le braccia del suo papà. Se pensiamo che aveva squartato senza pietà l'assistente di laboratorio -la 'madre adottiva'- che le si era accostata con occhi lucidi, e che era l'unica che con cui parlava da quando era nata, perchè ora si commuove per un padre naturale che non ha mai visto e che presumibilmente conosce ora per la prima volta?

Voglio dire: la serie è ben costruita e ha tanti spunti interessanti, ma appunto sono solo spunti, e sono troppe la assurdità e le incongruenze. La si può apprezzare pienamente, io credo, solo a patto di chiudere un occhio, o entrambi, di fronte alle assurdità. Io ci riesco solo in parte, anche se il cartone mi è piaciuto.




Un po' tutte le serie sono un mega minestrone di buoni consigli, o cattivi consigli, dipende dal punto di vista.

Non sono tantissimi quelli che insistono su un solo tema. Non nomino titoli, però basta pensarne uno e si vedrà che le tematiche sono molteplici (a parte BP e R.(i).P. ovviamente [SM=x53144] ).

Per me la morale finale dell'anime la felicità tramite l'oblio.
Oblio conscio o inconscio.
Il dimenticare il passato di Kouta pare non volontario, mentre Nana decide di essere felice non ricordando più l'accaduto, basta restare in famiglia.
Magari Kouta decide di "perdonare", e sarebbe un perdono veramenyte biblico, così sovraumano che penso che Lucy gli abbia creato un'altra amnesia.
Forse, come ha accennato Sally, la serie ha tenuto aperto un finale per una eventuale seconda serie mai uscita.

L'orologio che riprende a funzionare potrebbe indicare il ritorno ad una vita normale, il rifluire lo scorrere del tempo apprezzando le cose banali, tipo il cibo, cosa che Lucy e Nana fanno a tavola.

Anche secondo me l'ombra dietro la porta è quella di Lucy, che si vede, appunto, in corrispondenza dell'orologia che rifunziona.




La Visione
00giovedì 4 ottobre 2012 17:38
Re:
alxsx72, 04/10/2012 15.05:

Comunque -mi riferisco all'ultima puntata- il fatto per cui l'orologio riprende a funzionare, io non l'ho mica ben capito.
Forse serve solo per lasciar intendere una svolta negli avvenimenti fin qui narrati. Come se si trattasse di un 'risveglio'. E allora è ben possibile che la figura che si staglia oltre il cancello sia proprio quella di Lucy, ormai privata dei suoi poteri e 'riappacificata' con il mondo. Il cartone resta volutamente sul vago.


Inoltre, ripercorrendo il topic, ho riletto quell'interessante annotazione de La Visione circa il ruolo marginale (a livello lavorativo) cui viene relegata la donna dalla società giapponese. Era a proposito della brillante laureata assunta al laboratorio e tenuta lì a portare i caffè (per cui in questo cartone, tra i tanti temi toccati, c'era pure una frecciata a queste consuetudini).
E mi domando: ma non c'è come un corto circuito tra questa rigidità assoluta della società giapponese e l'immagine che della donna danno invece i cartoni, dove ci sono sempre ragazze o donne intraprendenti, forti, sicure di sè, padrone della propria vita, eccetera eccetera? Se pensiamo a un qualunque cartone che abbiamo visto (da Candy Candy a Evangelion, passando per Gundam e mille altri), ci sono sempre di mezzo una o più donne con le palle quadrate. Voglio dire: mi pare che i cartoni (poi non so la televisione) diano un'immagine completamente capovolta di quella che è la situazione reale (se è realmente quella, ma non ho dubbi sulle conoscenze de La Visione), quasi che la possibilità di un'emancipazione femminile nipponica venga riconosciuta possibile nel solo ambito della fantasia, della finzione televisiva, ma giammai nella realtà. Cioè come se fosse a tutti gli effetti solo una favola, a cui le donne possono aspirare solo come sogno.
Oppure anche in Giappone è effettivamente in atto un cambiamento, e magari, nel loro piccolo, anche i cartoni (o altre opere cinematografiche e televisive) fungono in qualche modo da traino?
[Scrivo queste robe da ignorante assoluto]



E' cosi.
In Giapone c'è un proverbio secondo il quale una donna non sposata dopo i 25 anni è come una torta di Natale dopo Natale (in Giappone a Natale mangiano le torte, vero).
Trai tu le conseguenze da un proverbio che afferma una cosa così.
E la pressione sociale a sposarsi (piantando il lavoro, tanto si dovrà fare la madre) è fortissima.

Un altro aspetto che inganna il fruitore di manga ed anime è la questione dell'omosessualità in Giapone.
In Giapone sono omofobici, forse più che da noi.
Ma guardando gli anime e i manga si vedono travestiti ovunque, pure a scuola (ricordate Lovely Complex?).

Alxsx, forse dovresti avvicinarti a qualche lettura saggistica di carattere sociologico sul Giappone, se vuoi puoi trovare qualche rece nella sezione apposita ;)
Potrebbero interessarti, in realtà potrebbero interessare tutti quelli che leggono manga e vedono anime [SM=x53150]




Alty73
00venerdì 5 ottobre 2012 13:19
ep 12-13.."Vacillamento[/G]"-"Illuminazione"

gli ultimi episodi sono quelli che posso definire "col botto"..
hanno un forte impatto emotivo.
Ricordo che la prima volta che li vidi...mi rimase impressa la fine del dott.Kurama e sua figlia Mariko:piansi vendendo quella scena.
Mi è dispiaciuto enormemente per la sorte di Kurama e anche per Nana che lo vede morire;anche se non era il suo vero padre,lo è stato "di fatto".
Una delle protagoniste,grandiose di quest'anime è stata anche Nana e rivedendo il cartone dopo due anni,sono convinto che Nana sia stata la controparte positiva di Lucy,la diclonius buona contro quella malvagia.

La doppia personalità Lucy-Nyu che vive in unico corpo è quella su cui ruota tutto l'anime,la sua storia.Penso che il punto forte dell'anime sia stato quello di far vedere il "come" i protagonisti si siano posti innanzi all'orrore..chi l'abbia superato e chi no.

Kouta,Nana,Mayu,Kurama,questi gli eroi positivi.
Sì ho visto anche morti squartati,fatti a pezzi..teste tagliate di netto e sangue da tutte le parti ma vi sono anche gli eroi,questi quattro personaggi che hanno vissuto ognuno il proprio dramma.
Il finale dell'anime sembra aperto...in realtà non sò se lo sia; a me non interessa tanto rivedere Lucy, a me piaceva la personalità di Nyu.
forse in una dimensione temporale,esiste davvero Nyu,una Nyu con un proprio corpo che non si confonda con Lucy.
Ottimo anime in ogni caso.
alxsx72
00venerdì 5 ottobre 2012 14:20
A quanto pare questo cartone sfiora così tanti temi che ciascuno ci può trovare quello che predilige.


Replico a La Visione: ma allora i cartoni svolgono una funzione educativa, di 'rottura' di questi schemi rigidi, cioè gli autori vogliono insegnare ai giovani fruitori a ribellarsi a questo immobilismo della società, oppure semplicemente offrono una favola nella quale nemmeno loro credono?

Quanto alle letture... hai ragione, ci penserò. Per ora mi sono avvicinato ai libercoli sui singoli cartoni: è pur sempre un inizio. [SM=x53180]
La Visione
00venerdì 5 ottobre 2012 18:40
Re:
alxsx72, 05/10/2012 14.20:

A quanto pare questo cartone sfiora così tanti temi che ciascuno ci può trovare quello che predilige.


Replico a La Visione: ma allora i cartoni svolgono una funzione educativa, di 'rottura' di questi schemi rigidi, cioè gli autori vogliono insegnare ai giovani fruitori a ribellarsi a questo immobilismo della società, oppure semplicemente offrono una favola nella quale nemmeno loro credono?

Quanto alle letture... hai ragione, ci penserò. Per ora mi sono avvicinato ai libercoli sui singoli cartoni: è pur sempre un inizio. [SM=x53180]



La seconda che hai detto.

E' uno svago, anche impegnato, ma uno svago.
Non dubito che i mangaka abbiano anche l'aspirazione di emancipare la popolazione, ma sostanzialmente lo scopo è vendere. Altrimenti ti segano.

Pensa ad un altro aspetto che si ritrova in manga ed anime: la famiglia.

Gran parte dei personaggi sono senza genitori, o anche genitori in viaggio/assenti.

Quindi sono liberi di far evolvere una storia. Uno dei fattori che creano più obblighi e pressioni è, invece, proprio la famiglia.

Anche se questo aspetto è spesso riportato fedelmente.


alxsx72
00lunedì 8 ottobre 2012 14:51
Che tristezza.
Dunque gli autori di manga e anime, pur con i loro buoni propositi pedagogici, alle fine vendono solo sogni, cioè fuffa.
Come se nelle dittature mandassero in onda trasmissioni che inneggiano alla libertà. Chissà che cartoni guardano in Corea del Nord...
La Visione
00lunedì 8 ottobre 2012 17:08
Re:
alxsx72, 08/10/2012 14.51:

Che tristezza.
Dunque gli autori di manga e anime, pur con i loro buoni propositi pedagogici, alle fine vendono solo sogni, cioè fuffa.
Come se nelle dittature mandassero in onda trasmissioni che inneggiano alla libertà. Chissà che cartoni guardano in Corea del Nord...



Però non si può pretendere che dei cartoni animati e dei fumetti cambino una società, ci deve pensare la popolazione.

Il mercato editoriale dei manga è molto competitivo, la storia può contenere tutti gli spunti innovativi e riformisti che vuoi, ma deve vendere. altrimenti ci sono altre mille mila serie e mille mila mangaka che la sostituiscono.

Stesso discorso per gli anime, le famose serie interrotte o con un finale improvvisato sono dovute a scarso seguito di ascolti tv. E succedeva anche coi cartoni che vedevamo da bambini, Tekkaman è un esempio classico.


mizar!
00martedì 9 ottobre 2012 00:25
ultimi due episodi ...
come già scritto nel post precedente, mi sono piaciuti e anche parecchio, in più chiudere tutte le sottotrame, lasciando degli interrogativi, a mio avviso è un colpo da maestro, è una tecnica usata anche in altri anime (daitarn 3) che poi spinge i fruitori a domandarsi per decenni cosa sia successo in un determinato frangente o chi sia il personaggio dietro la porta o ... come in daitarn, chi accende la luce ...

rientrando nel discorso principale, direi che rimane aperta la storia dei diclonius maschi e della loro discendenza e la frase lanciata li come una minaccia "è solo l'inizio" ... che a mio avviso può o meno preludere ad una nuova serie, perchè anche ocme cliffanger nel vuoto non è male affatto ...

il cornino di Lucy che vola tra schizzi di sangue è un effetto scenico particolare, qualcosa che di nuovo colpisce perchè "non si vede" la violenza, abbiamo visto Lucy dispensarla a piene mani, o a sacchi, perchè le mani non bastano, ma non si è vista la violena su lei ... è di nuovo un'immagine allo specchio che ribalta la visione dello spettatore ...

mizar!
00martedì 9 ottobre 2012 00:32
giudizio complessivo sulla serie ...

dopo Planetes, è uno dei pochi che è riusscito a coinvolgermi davvero ... i motivi sono ovviamente diversi, ma ero un po' abbattuto dopo gli ultimi cartoninsieme, pensavo che non sarei più riuscito a guardare un anime e attendere con un certo patema l'episodio (perchè in questo caso non si può parlare certo di puntate) seguente ...

non so quali siano le basi su cui è stato creato, ho letto i commenti di lavisione, alx, sally e alty che approfondivano alcune questioni, compresa la condizione femminile o umana nel giappone moderno, e mi sono riscoperto a cercare ulteriori informazioni per approfondire ulteriormente ... segno che l'anime, di sfuggita o meno ha colto nel segno nella proposizione di certe tematiche ...

le scelte registiche sono di primo livello, si ok c'è fan service, ma se un prodotto deve raggiungere tutti, e magari avere qualche sovvenzione, un pochino deve pur piegarsi ... e comunque nella totalità degli episodi, direi che sono momenti e non periodi ...

la sceneggiatura, non so se sia o meno originale [manga o anime] o abbia preso spunto da altre opere, ma mi ha coinvolto ed appassionato, fino all'epilogo, anzi, fino all'inquadratura finale dell'ultimo titolo di coda ...

nota di merito alla musica del carillon ... davvero straniante ... e perfetto fil rouge ...
alxsx72
00martedì 9 ottobre 2012 15:10
La Visione, 08/10/2012 17.08:



Però non si può pretendere che dei cartoni animati e dei fumetti cambino una società, ci deve pensare la popolazione.



No, certo, però fa effetto che praticamente tutti i cartoni propongano allora un'immagine falsata della realtà, anche quando pretendono di offrire spaccati di vita (pseudo)realistici. Non ci si deve aspettare da loro il cambiamento della società, ovvio, ma mi stupisce che nemmeno lo accompagnino, questo cambiamento (presunto o auspicato).

Penso ad esempio al travestito di Lovely Complex, che avevi richiamato tu... è trattato con tale naturalezza che ci si aspetterebbe, guardando il cartone, che avere in classe un ragazzo che si veste e atteggia da donna sia una cosa normalissima in Giappone. Invece no, mi dici.

Però allora mi domando (e ti domando), ribaltando la questione, se tutti questi stimoli 'eversivi' che provengono dai cartoni (e presumo anche da altre opere televisive e cinematografiche) non stiano in qualche modo ponendo le basi per un possibile cambiamento futuro, per una 'ribellione' delle nuove generazioni alle rigide consuetudini sociali. Questo dovrebbe essere possibile. Oppure le consuetudini sono ancora troppo forti e radicate?


@Mizar
E' vero, non ci avevo fatto caso: la violenza che produce Lucy è mostrata con grande accuratezza di dettaglio, fin troppo compiaciuta; quella che si abbatte su di lei la intuiamo soltanto.
Effettivamente questa serie è costruita bene, al di là dei contenuti più o meno discutibili e/o condivisibili.

Ma... possibile che dei miliardi di cartoni moderni non riesci a trovarne uno che ti appassioni?? Mi pare strano, dai.
Per te solo vecchi robot alieni con le corna che salvano il mondo??
mizar!
00martedì 9 ottobre 2012 18:04
beh, no, anche tutti i WMT ... e gli anime ad episodi ...

però sono belle scoperte queste di cartoninsieme, oppure dei paurosi salti nel buio ...

con Conan si va sul sicuro ... però certo non è moderno ...
La Visione
00mercoledì 10 ottobre 2012 16:04
Re:
alxsx72, 09/10/2012 15.10:



No, certo, però fa effetto che praticamente tutti i cartoni propongano allora un'immagine falsata della realtà, anche quando pretendono di offrire spaccati di vita (pseudo)realistici. Non ci si deve aspettare da loro il cambiamento della società, ovvio, ma mi stupisce che nemmeno lo accompagnino, questo cambiamento (presunto o auspicato).

Penso ad esempio al travestito di Lovely Complex, che avevi richiamato tu... è trattato con tale naturalezza che ci si aspetterebbe, guardando il cartone, che avere in classe un ragazzo che si veste e atteggia da donna sia una cosa normalissima in Giappone. Invece no, mi dici.

Però allora mi domando (e ti domando), ribaltando la questione, se tutti questi stimoli 'eversivi' che provengono dai cartoni (e presumo anche da altre opere televisive e cinematografiche) non stiano in qualche modo ponendo le basi per un possibile cambiamento futuro, per una 'ribellione' delle nuove generazioni alle rigide consuetudini sociali. Questo dovrebbe essere possibile. Oppure le consuetudini sono ancora troppo forti e radicate?




Però ci sono serie che rendono molto bene, invece, l'oppressività della società.

In Maison Ikkoku è ben chiaro che la madre pretenda che Kioko non rimanga vedova, e lo zio di Mitaka organiza un omiai (un matrimonio combinato) a solo suo vantaggio, non certo di Mitaka.

In GTO penso che sia ben spiegata la problematica del bullismo scolastico, e della durezza della scuola giapponese, che porta a molti suicidi.

Premettendo che io mi limito a leggere libri sul Giappone, quindi dipendo da fonti terze, e non sono un sociologo [SM=x53144] secondo me sarà difficile che certe consuetudini sociali cambino. I giapponesi sono ancor più conservatori di noi, ma parecchio.

Pensa che non sono riusciti ad eliminare i preconcetti verso i burakumin...


alxsx72
00lunedì 15 ottobre 2012 15:32
[SM=x53093]

Pensavo che ho imparato più cose sul Giappone cazzeggiando su un forum di cartoni animati che in trent'anni di visione del Tg1. [SM=x53113]
sally__75
00lunedì 15 ottobre 2012 17:01
Una domanda: perchè si dovrebbe imparare qualcosa del Giappone guardando il tg1? :-D
La Visione
00lunedì 15 ottobre 2012 23:02
Re:
sally__75, 15/10/2012 17.01:

Una domanda: perchè si dovrebbe imparare qualcosa del Giappone guardando il tg1? :-D



Quoto, mi inquieta solo l'idea che tu abbia seguito il TG1 per 30 anni [SM=x53166] che poi lo abbia fatto per impare qualcosa sul Giappone mi lascia basito [SM=x53144] però poi penso che tifi Udinese e tutto riacquista un senso [SM=x53120]


alxsx72
00martedì 16 ottobre 2012 14:54
sally__75, 15/10/2012 17.01:

Una domanda: perchè si dovrebbe imparare qualcosa del Giappone guardando il tg1? :-D



Perchè si presume che da un notiziario che propina anche servizi di costume e società uno possa imparare qualcosa. [SM=g1595116]

Per esempio, lo sapevate che è morto il cagnolino della Regina Elisabetta, quello che era apparso nel video inaugurale delle Olimpiadi con Daniel Craig-007? [SM=x53101]
Ecco, l'ho appreso dal Tg1. [SM=x53150]


La Visione, 15/10/2012 23.02:


Quoto, mi inquieta solo l'idea che tu abbia seguito il TG1 per 30 anni [SM=x53166] che poi lo abbia fatto per impare qualcosa sul Giappone mi lascia basito [SM=x53144] però poi penso che tifi Udinese e tutto riacquista un senso [SM=x53120]




Se tifo Udinese è perchè già da piccolo avevo una mia dignità e detestavo quelli che salivano sul carro del vincitore. [SM=x53097]


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