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Manga Impact, il mondo dell'animazione giapponese

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2011 16:43
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Post: 9.854
Città: MILANO
Età: 55
Sesso: Maschile
08/12/2010 17:45

autori vari


TITOLO: Manga Impact, il mondo dell'animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Phaidon
PAGINE: 295
COSTO: 39,95€
ANNO: 2010
FORMATO: 29 cm X 25 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano

Le prime righe dell'introduzione recitano: “Si ha spesso l'impressione che l'animazione giapponese sia un mondo troppo grande per poterlo contenere in un solo libro”.

Si, è vero, forse un libro non può farcela, questo non di certo...
Un'opera di questo genere avrebbe avuto senso 10 anni fa, quando ancora le pubblicazioni editoriali su anime, manga e videogiochi erano rare. Ma oggi, con saggi, monografie, biografie, enciclopedie pubblicate tutti i mesi, questo index non ha molto senso. Specialmente si si valuta il costo di 40€! Ah no, scusate, solo 39.95€...

Inoltre il tipo di carta utilizzato è inusuale per un libro, non quella lucida, né quella del classico libro, ma una carta della stessa consistenza di quella che si poteva trovare nel vecchi fumetti della Marvel del Editoriale Corno, oppure della rivista italiana di manga Yatta!. Ergo pagine molto delicate, che unite al grosso formato, rende facile poterle strappare inavvertitamente.
Con 10 euro in più di spesa si più comprare “Il dizionario dei cartoni animati” di Daniel Valentin Simion, che, pur con tutti i suoi difetti, è più completa di questo index.

In questa opera sono presenti le classiche schede contenenti trama ed informazioni varie, più di 300 schede, inoltre alla fine dell'index ci sono 15 brevi saggi su vari aspetti riguardanti anime e manga.
Nell'introduzione al libro c'è scritto che i saggi sono 15, ma io ne ho contati solo 13, dato che ne riporto il titolo e una didascalica valutazione potete contarli anche voi. Forse sarà stata l'inflazione a mangiarsi gli altri due saggi mancanti...

Piccola questione riguardante il titolo dell'opera, “Manga Impact”. Nel 2009 c'è stata una bellissima mostra a Torino (che ho visitato) che s'intitolava anch'essa “Manga Impact”, inizialmente avevo pensato che questo libro fosse collegato a quella stupenda mostra, per poi accorgermi che aveva solo il medesimo nome. Sarebbe interessante capire se la scelta del nome è stata casuale oppure si è voluto sfruttare quell'avvenimento, e, nel secondo caso, se c'è un nesso tra gli organizzatori della mostra e gli autori di questo libro.

Le schede del libro riguardano, oltre alle singole serie, alcuni singoli personaggi di un anime, i registi, i mangaka, i character designer, i manga, i videogiochi, le case di produzione. Generando una confusione totale, perché il tutto è in ordine alfabetico, quindi si troveranno nomi di autori vicino a nomi di personaggi, che sono a fianco di nomi di serie animate, di manga e di videogiochi.

Ogni pagina presenta immagini a colori molto grandi, anche più di metà della pagina, quindi con 40 euro voi non comprerete 295 pagine di informazioni, ma la metà, e un'altra metà di immagini colorate.

Per ultimo mi soffermo sul tipo di carattere usato per la scrittura, un carattere molto leggero, quindi è necessario possedere una buona vista oppure un buon paio di occhiali da lettura.

La parte finale è occupata da questi 13 brevi saggi (15 secondo l'introduzione al libro), ma questi saggi non riescono a rivalutare quest'opera, anzi, talvolta, a fianco di informazioni condivisibili (anche se trite e ritrite), ci sono parti che ho trovato abbastanza insensate. Mi chiedo quanti di questi saggisti conoscano a fondo l'animazione giapponese.

Ecco i titoli dei saggi finali:
Dai Doga Eiga agli anime, una storia dell'animazione giapponese (di Maria Roberta Novielli):
un riassunto sulla storia dell'animazione giapponese.

Le percezioni infantili, riflessioni sulla genialità dell'animazione giapponese (di Stèphane Delorme): il tutto mi ha lasciato molto perplesso...

Ero-Anime, i manga prendono vita (di Stephen Sarrazin):
per la serie “abbattiamo i luoghi comuni sugli anime”, ma non oggi.

Guardare più a lungo, il tempo dell'artificio e quello della riflessione (di Grazia Paganelli):
chiaro e comprensibile.

Come i manga hanno reinventato il fumetto (di Paul Gravet):
le modalità espressive nei manga (nulla di nuovo).

Computer graphic o ritorno alle origini, la questione dell'evoluzione del cinema d'animazione (di Gianni Rondolino):
non riguarda solo l'animazione giapponese, sui contenuti non mi esprimo.

“The power of god”, genesi ed evoluzione dei super robot (di Fabrizio Modina):
classica storia degli anime robotici.

I miei occhi si divertono di più, manga e pedagogia della violenza (di Giona A. Nazzaro):
il tema è la violenza nell'animazione giapponese, anche questo mi ha lasciato perplesso. Sul tema è stato scritto molto, difficile aggiungere qualcosa in meglio, forse in peggio. Per esempio, a proposito dell'invasione di gadget di Goldrake nel 1978 Nazzaro afferma: “...confermata dalla realizzazione su larga scala di prodotti ancillari (! e scrivi in modo comprensibile!) in grado di coprire tutto lo spettro dei consumi infantili e adolescenziali, dalle gomme da masticare ai diari scolastici, dai quaderni agli zaini, dalle magliette alle merendine...”. Sinceramente non mi ricordo ci fossero magliette (oggi si) o merendine o zaini, qualche diario, quaderno, numerosi giocattoli, le gomme da masticare, i trasferelli, ma l'autore sembra voler spostare nel 1978 una pratica commerciale d'invasione di gadget che è attuale. Nel 1978 non fu così capillare. Magari ricordo male.

Un manga caduto dal cielo (di Michel Roudevitch):
questo non ho capito che senso abbia.

Il rapporto fra manga e anime (di Philip Brophy):
a causa dei miei limiti culturali ampi non ho capito neppure il senso di questo contributo, scrivere più semplice no?!

Videogame+manga+anime, la crescente convergenza dei media (di David Surman):
testo comprensibile, anche dal solo titolo.

Inquietudini dell'animo umano, le infinite forme del paesaggio animato giapponese (di Daniele Dottorini):
interessanti considerazioni sui paesaggi presenti negli anime giapponesi, anche dal punto di vista pittorico.

Dalla città alla rete (di Carlo Chatrian):
la città come luogo dove sviluppano le trame degli anime, leggibile.


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08/12/2010 18:29

Re: autori vari
La Visione, 08/12/2010 17.45:


I miei occhi si divertono di più, manga e pedagogia della violenza (di Giona A. Nazzaro):
il tema è la violenza nell'animazione giapponese, anche questo mi ha lasciato perplesso. Sul tema è stato scritto molto, difficile aggiungere qualcosa in meglio, forse in peggio. Per esempio, a proposito dell'invasione di gadget di Goldrake nel 1978 Nazzaro afferma: “...confermata dalla realizzazione su larga scala di prodotti ancillari (! e scrivi in modo comprensibile!) in grado di coprire tutto lo spettro dei consumi infantili e adolescenziali, dalle gomme da masticare ai diari scolastici, dai quaderni agli zaini, dalle magliette alle merendine...”. Sinceramente non mi ricordo ci fossero magliette (oggi si) o merendine o zaini, qualche diario, quaderno, numerosi giocattoli, le gomme da masticare, i trasferelli, ma l'autore sembra voler spostare nel 1978 una pratica commerciale d'invasione di gadget che è attuale. Nel 1978 non fu così capillare. Magari ricordo male.




anch'io ricordo male..forse è tutta colpa dei prodotti ANCILLARI [SM=x53147]
questi prodotti hanno rovinato la mia infanzia..anzi,come scrive e pensa(pensa? [SM=x53114] ) Nazzaro...lo spettro dei miei consumi da piccolo è stato turbato da questi cosi ancillari..è tutta colpa loro [SM=x53147] [SM=x53147] [SM=x53147]

io...io..non lo sapevo..ero bimbo..però ora dovrò dire tutta la verità alla mia mamma(cioè colei che mi comprava gli ancillari);

MAMMMMMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!





[SM=x53158]


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Post: 9.854
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08/12/2010 18:43

E dovresti leggere com'è scritto il resto del suo breve saggio, altro che "ancillare"... e pure quasi tutti gli altri saggini sono scritti in maniera astrusa. Pare che ci sia chi gode a scrivere per non farsi capire, contenti loro...

Dico, gli oggetti con sopra Goldrake erano tanti, non c'è dubbio, ma la loro presenza non è paragonabile a quella di un merchandising dei Pokemon o dei Trasformers attuali.

Da come scrive lui sembra che fossimo invasi da piccoli Goldrake... Le magliette? Le merendine? Mi sarei ingozzato!
Pensa che io non riuscì mai a trovare un robot di Goldrake, mai... e se ci fosse stata la cartella di Goldrake non me la sarei certo lasciata sfuggire, idem il diario, infatti avevo tutti i quaderni.
Ed io allora, come oggi, abitavo a Milano, quindi al centro del consumismo anni 70.
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Post: 9.854
Città: MILANO
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02/11/2011 14:23

Alla fiera di Lucca ho conosciuto una persona che ha partecipato alla stesura del libro, mi ha raccontato qualche retroscena.

La pubblicazione è stata un po' travagliata.
Intanto, visto anche il prezzo del libro (che io ricordavo più basso...). doveva uscire in formato con carta lucida, in una edizione di pregio, cosa che proprio non è.
Ergo immagino il margine supplettivo di guadagno che hanno avuto, oppure hanno diminuito il prezzo finale, in questo caso quanto avrebbero fatto pagare una edizione con carta lucida e copertina rigida? 100 euro?

Inoltre non tutte le persone che si sono occupate della parte saggistica ne avevano il back ground adatto, ma questo lo avevo capito leggendolo [SM=x53144]
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Post: 2.621
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02/11/2011 15:24

Re: autori vari
La Visione, 08/12/2010 17.45:

realizzazione su larga scala di prodotti ancillari (! e scrivi in modo comprensibile!) in grado di coprire tutto lo spettro dei consumi infantili e adolescenziali, dalle gomme da masticare ai diari scolastici, dai quaderni agli zaini, dalle magliette alle merendine...”. Sinceramente non mi ricordo ci fossero magliette (oggi si) o merendine o zaini, qualche diario, quaderno, numerosi giocattoli, le gomme da masticare, i trasferelli, ma l'autore sembra voler spostare nel 1978 una pratica commerciale d'invasione di gadget che è attuale. Nel 1978 non fu così capillare. Magari ricordo male.




Magari molti mi smentiranno, ma all'epoca di Goldrake i bambini andavano a scuola con le 'cartelle' (libri e quaderni stavano orizzontali, non verticali), gli 'zainetti' sono un'"invenzione" di appena qualche anno dopo. Almeno, dalle mie parti era così.

Purtroppo non lo potrei giurare, perchè i miei ricordi sono molto sbiaditi, ma credo che la mia cartella di prima elementare fosse proprio di Goldrake.
Comunque nemmeno io ricordo questa gigantesca invasione di prodotti ancillari.
Quanto meno niente di paragonabile a quello che avviene oggi.
Forse il termine 'invasione' va semplicemente contestualizzato al periodo. Forse, per i parametri dell'epoca, è stata effettivamente un'invasione.


"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"

------------

"Perchè non lo fai tu? [SM=x53097]
'Tanto ormai ti evitano tutti.
Nessuno si sogna di risponderti perchè si sa già come vanno a finire le discussioni con te.
Ps: complimenti per il linguaggio oxfordiano! Fa proprio venir voglia di partecipare. [SM=x53148] "


"Nessuno si sogna di rispondermi però tu continui a farlo...sei più handicappato degli altri evidentemente.
Infatti ti obbligo io a non rispondermi, come ti ho abilitato a questa sezione ora ti disabilito subito.
Così puoi odiarmi ancora di più e ti levi dal cazzo.
E il linguaggio educato lo riservo per chi se lo merita, non per i coglioni come te. [SM=x53148]
Bye coglione. "
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Post: 9.854
Città: MILANO
Età: 55
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02/11/2011 15:33

Re: Re: autori vari
alxsx72, 02/11/2011 15.24:



Magari molti mi smentiranno, ma all'epoca di Goldrake i bambini andavano a scuola con le 'cartelle' (libri e quaderni stavano orizzontali, non verticali), gli 'zainetti' sono un'"invenzione" di appena qualche anno dopo. Almeno, dalle mie parti era così.

Purtroppo non lo potrei giurare, perchè i miei ricordi sono molto sbiaditi, ma credo che la mia cartella di prima elementare fosse proprio di Goldrake.
Comunque nemmeno io ricordo questa gigantesca invasione di prodotti ancillari.
Quanto meno niente di paragonabile a quello che avviene oggi.
Forse il termine 'invasione' va semplicemente contestualizzato al periodo. Forse, per i parametri dell'epoca, è stata effettivamente un'invasione.





Appunto, come lo scrive l'autore pare fossimo invasi da quei prodotti.
La cartella già te la invidio postuma [SM=x53144] da queste parti non arrivò [SM=x53147] però può essere che io non la comprai perchè sopra c'era scritto "prodotti ancillari", ergo me ne tenni alla larga [SM=x53144]

Edit:
sarebbe anche interessante sapere quanti anni ha, perchè capire se lui c'era ai tempi, e quanti anni aveva nel 1978. Avere 10 anni nel 1978 è diverso che averne 5 o 15.


[Modificato da La Visione 02/11/2011 15:35]
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Post: 2.621
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02/11/2011 15:38

Beh, sulla cartella dovrei vedere se esiste qualche foto della mia prima elementare che la ritrae (dubito), perchè onestamente non sono affatto sicuro che fosse davvero di Goldrake.

Di quaderni, invece, ricordo una valanga. (Peccato che la mia mamma non facesse distinzione quando li comperava, per cui ne avevo parecchi di DAnguard, che mi piaceva assai meno)
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"

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"Perchè non lo fai tu? [SM=x53097]
'Tanto ormai ti evitano tutti.
Nessuno si sogna di risponderti perchè si sa già come vanno a finire le discussioni con te.
Ps: complimenti per il linguaggio oxfordiano! Fa proprio venir voglia di partecipare. [SM=x53148] "


"Nessuno si sogna di rispondermi però tu continui a farlo...sei più handicappato degli altri evidentemente.
Infatti ti obbligo io a non rispondermi, come ti ho abilitato a questa sezione ora ti disabilito subito.
Così puoi odiarmi ancora di più e ti levi dal cazzo.
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Bye coglione. "
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Post: 2.621
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02/11/2011 15:40

Re: Re: Re: autori vari
La Visione, 02/11/2011 15.33:


Edit:
sarebbe anche interessante sapere quanti anni ha, perchè capire se lui c'era ai tempi, e quanti anni aveva nel 1978. Avere 10 anni nel 1978 è diverso che averne 5 o 15.



In teoria un saggio 'storico' serio prescinde dall'età e dai ricordi di chi lo scrive, perchè dovrebbe basarsi su fonti certe e riscontrabili.


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02/11/2011 15:52

Re: Re: Re: Re: autori vari
alxsx72, 02/11/2011 15.40:



In teoria un saggio 'storico' serio prescinde dall'età e dai ricordi di chi lo scrive, perchè dovrebbe basarsi su fonti certe e riscontrabili.





Però per il merchandising è difficile trovare fonti, specialmente per periodi così in là nel tempo.
Cosa fai, vai nei grandi magazzini (Standa e Upim) dei tempi e chiedere gli elenchi dei prodotti venduti/comprati?
L'unica fonte certa sono i ricordi, le pubblicità, le foto e gli stessi articoli sopravvissuti alla spazzatura. Quindi, da qui il mio ragionamento sull'età, se non c'eri o eri troppo piccolo è difficle fare affermazioni in merito.


[Modificato da La Visione 02/11/2011 15:52]
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Post: 2.621
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02/11/2011 16:08

Già, però le fonti certe sono proprio le pubblicità delle riviste, eventuali cataloghi, foto e vecchi giochi sopravvissuti.
I ricordi hanno senso solo per un discorso nostalgico-affettivo, altrimenti valgono come la mia affermazione sulla cartella di Goldrake, cioè zero.
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"

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Post: 2.621
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02/11/2011 16:12

E infatti è proprio di un'affermazione non suffragata da fonti certe che stiamo discutendo. Altrimenti non sarebbe necessario chiedersi l'età di chi l'ha sostenuta.
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"

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02/11/2011 16:17

Re:
alxsx72, 02/11/2011 16.08:

Già, però le fonti certe sono proprio le pubblicità delle riviste, eventuali cataloghi, foto e vecchi giochi sopravvissuti.
I ricordi hanno senso solo per un discorso nostalgico-affettivo, altrimenti valgono come la mia affermazione sulla cartella di Goldrake, cioè zero.



Dipende, se uno ricorda e non è sicuro ha un valore relaltivo, ma se uno ricorda ed è certo può almeno affermare che una cosa esistesse.

per esempio, il gioco in scatola di Goldrake, quello che sulla scatola lo vede uscire dalla diga del centro spaziale, io me lo ricordavo (visto che lo avevo) anche senza rivederlo alle fiere del fumetto (pure qui a Lucca). Quindi potevo tranquillamente affermare che esistesse un gioco in scatola di Goldrake, poi non potevo dire l'anno preciso, mentre mi ricordavo quale fosse la casa di produzione (Editrice Giochi, magari sbaglio [SM=x53144] ).

E via discorrendo per tanti altri prodotti "ancillari" [SM=x53144] la cartella io non l'ho mai vista, questo, ovviamente, non vuol dire che non potesse essere stata venduta lo stesso, sia chiaro, in altri supermercati oltre alla Standa e all'Upim o in città diverse da Milano.


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Post: 2.621
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02/11/2011 16:39

Converrai però che è ben diversa l'affermazione basata su un ricordo circa l'esistenza o meno di un singolo prodotto commerciale (la cartella, un giocattolo, un quaderno, i cui riscontri possono essere immediati) dall'affermazione, assai opinabile, che all'epoca ci fu un'autentica "invasione".
Dopodichè, sarei curioso anch'io di conoscere l'età dell'autore.
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"

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'Tanto ormai ti evitano tutti.
Nessuno si sogna di risponderti perchè si sa già come vanno a finire le discussioni con te.
Ps: complimenti per il linguaggio oxfordiano! Fa proprio venir voglia di partecipare. [SM=x53148] "


"Nessuno si sogna di rispondermi però tu continui a farlo...sei più handicappato degli altri evidentemente.
Infatti ti obbligo io a non rispondermi, come ti ho abilitato a questa sezione ora ti disabilito subito.
Così puoi odiarmi ancora di più e ti levi dal cazzo.
E il linguaggio educato lo riservo per chi se lo merita, non per i coglioni come te. [SM=x53148]
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02/11/2011 16:43

Re:
alxsx72, 02/11/2011 16.39:

Converrai però che è ben diversa l'affermazione basata su un ricordo circa l'esistenza o meno di un singolo prodotto commerciale (la cartella, un giocattolo, un quaderno, i cui riscontri possono essere immediati) dall'affermazione, assai opinabile, che all'epoca ci fu un'autentica "invasione".
Dopodichè, sarei curioso anch'io di conoscere l'età dell'autore.



Concordo.


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