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Dai-guard

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2011 23:04
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Post: 2.621
Sesso: Maschile
18/09/2011 18:36

Volevo spendere qualche parola su questo 'seguitissimo' cartone robotico.

Strano che l'abbiate cagato in così pochi. Non è un cartone che sarà mai annoverato tra i capisaldi dell'animazione robotica, non ha grandi pretese e non credo introduca alcun elemento di innovazione nel genere, però mi è sembrato nel complesso un prodotto più che dignitoso. A me ha lasciato sensazioni positive.

Al di là della quasi omonimia con Danguard, io non sapevo cosa diavolo fosse finchè tempo fa non mi è balzato all'occhio il prezzo irrisorio di 15 euro. Una veloce scorsa in Rete per accertarmi che non fosse una boiata pazzesca, e acquisto immediato.

E' un cartone piacevole, divertente, tutto sommato ben confezionato, e svolge la sua funzione -intrattenere- in modo secondo me egregio.

E' un robotico in senso classico: il robot è al centro di tutto, a partire dal tipico schema del 'mostro del giorno', che viene rispettato in modo più o meno regolare e con poche eccezioni nell'arco delle 26 puntate.
Le seghe mentali sono ridotte all'osso, l'atmosfera è allegra, già dalla sigla, perfino i momenti più drammatici sono stemperati da un clima di ottimismo e positività. Ci sono molte situazioni e gag divertenti che però non scadono nel demenziale o nel fanservice. Non è un caso che non muoia mai nessuno: anche durante i combattimenti più distruttivi, al di là dei danni materiali agli edifici e alle infrastrutture, si contano solo dei feriti.

I personaggi, che sono parecchi, mi paiono abbastanza ben caratterizzati; ovvero, sono caratterizzati quel tanto che basta perchè lo spettatore possa scegliere quale preferisce, affezionarsi all'uno o apprezzare l'altro, ma senza digressioni snervanti sulle paranoie di questo o sulle vicissitudini familiari di quello: qualcosa c'è, ma poca roba.

Alla fine si ritorna sempre al robot.
E soprattutto all'ambiente che ci ruota attorno e lo gestisce: i tranquilli e simpatici impiegati del 2° Ufficio Stampa del 21st Century Security Corporation, la società privata proprietaria del robot antropomorfo Dai-Guard.
Dunque non la solita base segreta di ricerca, nascosta nel sottosuolo e presieduta dall'immancabile scienziato o professore, che all'eroe di turno affianca il consueto corredo della bella, del tenebroso, del ciccione e del bambino, ma un normale ufficio ai piani alti di un palazzo, dove gli impiegati sono un campionario di varia umanità: lavorano, cazzeggiano, smistano scartoffie, vanno in ferie, si domandano se riceveranno o meno lo straordinario per la chiamata notturna. Un po' stereotipati, ma con discrezione.
Tra gli impiegati ci sono i tre piloti, Shunsuke Akagi, 25 anni, la signorina Ibuki, 20, e Aoyama, 25, che tra un combattimento e l'altro devono occuparsi anch'essi dei noiosi adempimenti burocratici.
Tutto il cartone potrebbe essere interpretato come un invito e un inno all'armonia e alla collaborazione negli ambienti di lavoro, e agli uffici in particolare; dove, se c'è affiatamento e i colleghi si scoprono amici, i risultati non tardano ad arrivare.

Il simpatico slogan della serie "Anche gli impiegati combattono per la pace" tradisce la natura leggera e scanzonata della serie, e insieme individua il target a cui è rivolta: non pruriginosi quindicenni studentelli liceali, ma giovani-adulti in età lavorativa, che hanno amato i robot durante l'infanzia e adesso vogliono rivivere quelle stesse emozioni attraverso un cartone che sia al passo con i tempi ma che conservi la genuinità e la freschezza delle serie storiche. Obiettivo perfettamente raggiunto, a mio parere.
Il mix tra la componente fantastico-bambinesca (il robot richiama nell'aspetto i super-robots invece che un Gundam, come ci si potrebbe aspettare dato che si tratta di una macchina da guerra, i mostri sono improbabili, ci sono potenziamenti ogni tre quattro puntate, la direttrice dell'ufficio tecnico è una geniale 17enne, eccetera eccetera) e la componente realistica (il robot è goffo e lento, l'assemblaggio è macchinoso e richiede tempo, le riparazioni costano, i personaggi sono persone normali, i piloti vengono messi in discussione per la loro condotta in battaglia, o per i danni al mezzo, la società privata 21st CSC deve fare i conti con le pesanti ingerenze dell'esercito, il consiglio di amministrazione lamenta il decisionismo dell'amministratore delegato e i costi elevati delle operazioni, e così via), dicevo, il mix tra la componente fantastica e la componente realistica raggiunge secondo me il giusto equilibrio per riuscire a soddisfare [o per deluderle completamente, dipende dai punti di vista] le legittime aspettative di chi si diverte ancora a guardare un cartone di robot ma è già grandicello per lasciarsi affabulare dall'eroe travestito da Elvis che si trasforma gettandosi con la moto da un dirupo.

Un aspetto curioso -non so quanto originale- della serie è la completa 'spersonalizzazione' del nemico.
I 'mostri' che compaiono non sono mandati dallo scienziato pazzo che vuole conquistare il mondo o dagli alieni pronti all'invasione: gli Heterodyne -così vengono chiamati- sono misteriose entità giganti, in sè nè buone nè cattive, che vanno combattute perchè arrecano danni e portano distruzione. Hanno aspetto bizzarro, anzi, banalmente geometrico, si creano per effetto dell'elevato tasso di sismicità del Giappione a seguito delle 'scosse di confine'[...], e l'esercito e la 21st CSC li affrontano con la stessa determinazione con cui si tenta di arginare una catastrofe naturale.
Nell'economia del cartone questo espediente di ridurre i 'cattivi' ad anonimi e ridicoli elementi geometrici via via più complessi e distruttivi, oltre a prendere in giro Evangelion e strizzare con benevolenza l'occhio anche ai mostri sempre diversi ma ugualmenti ridicoli delle serie storiche, permette di non disperdere energie narrative, in modo da concentrarle esclusivamente nel racconto dei 'buoni'.
Scelta azzeccata, che consente di pennellare con sufficiente accuratezza molti personaggi, i complessi e ruvidi rapporti tra la 21st CSC e l'Esercito, e l'allegra quotidianità e le problematiche all'interno del 2° Ufficio Stampa, il tutto senza togliere spazio alla componente robotica.

La trama regge bene, perchè, al netto del robot, dei combattimenti e di certe inevitabili semplificazioni, è una storia in qualche modo verosimile, che racconta di persone normali, alle prese con problemi, difficoltà e interrogativi reali. Il robot è caruccio ma non esaltante, secondo me una voluta caricatura dei robot storici, i combattimenti non gasano granchè, sono anche piuttosto sbrigativi, spesso privi del crescendo drammatico che ci si aspetterebbe, ma forse anche questo è voluto, per cui l'attenzione ricade soprattutto sui personaggi e sulle circostanze che determinano le loro scelte. Che è pressapoco quello che a me piace trovare in un cartone robotico, sebbene prediliga una maggior introspezione.
Ma questo è un cartone che non vuole insegnare niente, non pretende di far riflettere, ma solo raccontare una storia simpatica, rilassare e far trascorrere minuti piacevoli.
Un bell'omaggio ai super-robot e anche a Gundam. Con una pernacchia a Evangelion.

In conclusione: 26 puntate in genere autoconclusive ma legate da un solido filo conduttore, che scivolano via senza annoiare.
Un sano e onesto cartone robotico, confezionato con passione e 'rispetto'. Un buon prodotto, leggero, divertente, solare e mai melodrammatico, che non illude e quindi non delude.
Ideale per chi lavora in ufficio, ama i robot e vuole stare alla larga dalle seghe mentali.

Voto: 7-- (sette meno meno).
[Modificato da alxsx72 18/09/2011 19:24]
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"

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"Perchè non lo fai tu? [SM=x53097]
'Tanto ormai ti evitano tutti.
Nessuno si sogna di risponderti perchè si sa già come vanno a finire le discussioni con te.
Ps: complimenti per il linguaggio oxfordiano! Fa proprio venir voglia di partecipare. [SM=x53148] "


"Nessuno si sogna di rispondermi però tu continui a farlo...sei più handicappato degli altri evidentemente.
Infatti ti obbligo io a non rispondermi, come ti ho abilitato a questa sezione ora ti disabilito subito.
Così puoi odiarmi ancora di più e ti levi dal cazzo.
E il linguaggio educato lo riservo per chi se lo merita, non per i coglioni come te. [SM=x53148]
Bye coglione. "
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