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Mobile Suit Gundam (機動戦士ガンダム,, Kidō Senshi Gandam)

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2011 19:42
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Post: 2.621
Sesso: Maschile
26/10/2011 14:54


Finito! (e già da qualche giorno)[SM=x53150]
Effettivamente l'ho divorato.

Giudizio sintetico: mi è piaciuto un sacco. Non avrei creduto.

All'inizio temevo fortissimamente di restarne deluso. Non per il cartone in sè, che da bambino non ho mai guardato perchè non rispecchiava i miei gusti, e dunque non conoscevo quasi per nulla, ma per l'aspettativa enorme che ormai mi ero creato. In primis, per l'unanime considerazione positiva di cui il cartone gode nel forum. In secundis, per singoli giudizi entusiastici che ho letto da parte di utenza non robottofila e pertanto esente da sospetti di partigianeria. In terzis, anzi 'in giufis', per le pressioni reiterate, per la marcatura a uomo e il pressing asfissiante, al limite dello stalking, di Djufo... [SM=x53144]
Con simili premesse il rischio di una cocente delusione era enorme.
Aggiungiamoci che il Gundam 0083 del Cartoninsieme mi era piaciuto parecchio, ma si tratta di una serie molto più recente, assai breve e realizzata con grande cura. La prima serie di Gundam sarebbe stata all'altezza? E' pur sempre roba degli anni 70, pensavo, reggerà il confronto in termini di disegni, animazione, ritmo e trama? Temevo che, folgorato da Uraki, dalla bella Nina Purpleton e dalle spettacolari animazioni di 0083, mi sarei annoiato a morte durante la visione della serie capostipite.


Ebbene: sono contento di essermi smentito.
Da goldreiccofilo convinto (e non pentito) riconosco che Gundam è una spanna sopra i robot di Nagai.
Tutto sommato posso ripetere lo stesso discorso che ho fatto per Harlock (anche questo per me una prima visione recente): da bambino, se anche l'avessi seguito, non sarei stato in grado di apprezzarlo. Non l'avrei capito.
Ok, sarebbe un po' come confrontare mele con pere, anche perchè i target dei cartoni sembrano lievemente differenti, ma con gli occhi di oggi, dell'”adulto” che si accosta a un vecchio cartone, è giusto dirlo.
La massiccia dose di benevolenza di cui “da grandi” dobbiamo armarci per riuscire ad apprezzare in modo soddisfacente molti degli eroi della nostra infanzia e senza la quale questi rischierebbero di apparirci delle cagate pazzesche (assistere alla frantumazione dei propri miti è un'esperienza dolorosissima), per Gundam si è limitata a una modica quantità. Il cartone mi ha catturato come se fosse un prodotto moderno, che di solito sono più 'smaliziati' in termini di trama, ritmo, animazioni, colpi di scena, psicologia, eccetera.
Gundam è proprio 'avanti', non ci piove. E pazienza se Bright usa il telefono per comunicare gli ordini: il principe Zabi, quel fortunello, ha già l'i-pad.


La trama regge benissimo senza bisogno di doversi ripetere continuamente, durante la visione, che 'massì dai, in fondo è solo un cartone animato'.


I personaggi principali sono tutti ben caratterizzati, con qualche stereotipatura solo per alcuni cattivi di Zion. Certo, non pretendo l'approfondimento psicologico che si riscontra nei cartoni di oggi, ma ogni soggetto ha una sua personalità ben definita e sufficientemente sfaccettata. Fosse un cartone moderno, mi lamenterei che avrebbero potuto fare di più, che avrebbero potuto sviluppare meglio il rapporto tra Peter Rei e l'amica d'infanzia Mirca/Fraw Bow, o quello di Bright con Mirai/Frammet ; la stessa Sayla avrebbe meritato più attenzioni; l'incontro di Peter Rei con sua madre è stato crudo e sbrigativo, e così via. Ma per essere un cartone datato, il risultato è ottimo.


Il ritmo è sempre incalzante, la 'telecamera' non si ferma mai: c'è sempre un inconveniente da mostrare, uno scambio di battute, una riparazione, un avvistamento, le trame di Char, le decisioni della Federazione. E tra una scena e l'altra, ecco che esce il Gundam.
Quello che mi ha davvero colpito è stata la facilità, la naturalezza con cui il fanservice robotico è stato piegato alla storia: 'per contratto' il Gundam combatte ad ogni puntata, spesso più di una volta, eppure ogni scontro è diverso dall'altro, non è mai banale e soprattutto è parte integrante della storia, non ne è il fine.
Il combattimento del Gundam non sancisce la conclusione dell'episodio come nei robotici classici, ma non è che una parte della complessa avventura dei 'ragazzi' della Base Bianca. Il robot è il protagonista della storia, ma solo di facciata, perchè non lascia mai in secondo piano i personaggi, qualunque personaggio. Come avevate detto, Gundam è storia di uomini prima che di robot.

Se quando ero bambino erano il momento più alto e atteso di un cartone robotico, oggi i combattimenti mi annoiano abbastanza, sia che si tratti di robot sia che si tratti di ninja o lottatori, a meno che io non faccia ricorso alla pietosa benevolenza di cui parlavo prima. E a meno che non venga esplorato, nel combattimento, quell'aspetto umano che ci mostra la battaglia prima di tutto come una sfida con se stesso da parte del protagonista e un duello psicologico con l'avversario, invece che una banale sequenza di giravolte, cannonate ed esplosioni.
Ecco, qui, in 43 puntate, non mi sono praticamente mai annoiato.
I combattimenti avevano sempre qualcosa di interessante e intrigante, si trattasse dei dubbi di Peter Rei, dello stupore dei nemici per la sua abilità, delle strategie di Char o di qualche imprevisto, tipo le due-tre cazzate di Sayla. Senza contare che, appunto, le uscite dei vari Guncannon, Guntank, Core Fighter eccetera concorrevano a mescolare gli ingredienti dello spettacolo.
Non so se sarò in grado di apprezzare anche le altre migliaia di versioni di Gundam sparpagliate nei differenti universi narrativi, perchè, come avevo già scritto per lo 0083, a me tutto quello che riguarda eserciti, gerarchie militari, strategie, ordini, battaglie, eccetera, in genere non mi piace. Qui la 'novità' del cartone (per me) e la sapiente sceneggiatura sono riusciti a ovviare felicemente al problema.
Mi auguro che possa essere così anche per le prossime serie che guarderò.


Un altro aspetto positivo mi pare che siano i disegni e le animazioni. Ben fatti i primi, più che buone le seconde. Tenuto conto dell'epoca di produzione, un confezionamento direi ottimo. Soprattutto i disegni sono coerenti per tutte le puntate, con qualche calo, limitato a poche scene, solo verso la fine. Sulla base della mia breve esperienza posso affermare che finora solo i robot storici di Nagai sono afflitti dal -fastidiosissimo- problema dei 'chara design' altalenanti, che cambiano allegramente da un episodio all'altro o all'interno dello stesso, con disegni pregevoli alternati a vere schifezze (Ergo Proxi per le serie moderne).


In verità è successo, che mi sia annoiato.
Una sola volta, alla penultima puntata. Quando la mega-battaglia finale tra la Federazione e Zion travalicava ormai la dimensione contenuta dello scontro uomo a uomo Amuro-Char (o Amuro contro altri), che fino a quel momento mi aveva tanto appassionato, e sembrava sfociare in una specie di sublimazione estetica della guerra (che insieme era una critica all'assurdità della guerra), con un'orgia di robot (e dunque di vite umane) che si annientavano gli uni contro gli altri in un tripudio di esplosioni e distruzione. Stessa roba che mi aveva lasciato un po' interdetto in 0083, dove le scene di battaglia nelle ultime due puntate avevano oscurato i personaggi.
Per fortuna qui il lieto fine, invero un po' troppo buonista rispetto alle premesse del cartone, ha restituito il giusto rilievo ai personaggi, e il rottame del Gundam, semplice macchina e non divinità metallica, è stato lasciato al suo destino.


E visto che ho accennato alla fine, dico le due-tre robe che mi hanno fatto un po' storcere il naso.

Primo. Il finale è troppo convulso e raffazzonato. Di quelli che ormai mi sono abituato a definire 'alla Roland Emmerich'. Succedono troppe cose in troppo poco tempo. Più o meno da Lalah in poi gli avvenimenti si intrecciano in modo esageratamente rapido. Ma poi ho capito il perchè. Dopo aver letto la recensione di Sally su Ideon, convinto si trattasse di un robotico moderno, mi sono fiondato su Wikipedia a cercare qualche notizia in più e lì ho letto che, come era capitato con Gundam, anche quel cartone alla prima messa in onda non aveva avuto grande successo, e dunque erano stati ridotti gli episodi. Mi mancavano ancora tre puntate per finire Gundam, non volevo rischiare spoilerate, ma una sbirciatina alla relativa voce su Wikipedia l'ho data, giusto per scoprire che la serie avrebbe dovuto comporsi di 52 episodi.
Allora bravi gli autori e gli sceneggiatori che sono riusciti a dare lo stesso un finale compiuto alla storia. E peccato, però, perchè la mancanza di quella decina di episodi secondo me si sente. Ne sarebbe uscito un prodotto ancora più bello.

In verità il sospetto -fondato o meno- che il cartone non avesse incontrato del tutto i favori del pubblico l'avevo avuto verso metà serie, con l'introduzione di trasformazioni e agganciamenti con il G-Armor di Sayla che sembravano molto più una strizzata d'occhio al fanservice robotico che un reale miglioramento delle potenzialità del robot.

Secondo. La faccenda dei newtype. Non mi piace tanto quando una componente soprannaturale si inserisce in una storia che, almeno sotto certi aspetti, vuole apparire verosimile. Poca roba rispetto a un Hiroshi che si trasforma o alla croce d'incanto di Takeru e Mai, però un briciolo mi è seccato.
Anche se poi ci ho fatto la pace quando i poteri telepatici di Amuro e gli altri sono serviti per regalare un lieto fine del tipo 'e vissero tutti felici e contenti' (quello sì un po' incoerente, ma meglio così: non avrei potuto sopportare di veder morire Peter Rei, o Fraw Bow, o Sayla, o Bright, o Kay, eccetera...).

Terzo. Char. Fuori discussione che è il personaggio più carismatico e affascinante. Gran bastardo, subdolo, ambiguo, ma anche capace di lealtà e cortesia. Un antagonista vero, anzi, un co-protagonista. E come Peter Rei -anche se poi Peter Rei nel corso della storia cresce, matura e assume un'identità più definita- è un personaggio sfuggente: è difficile coglierne tutti i contorni. Però mi spiace, ma la storia della vendetta contro gli Zabi regge fino a un certo punto. Che colpa hanno Garma e gli altri figli se è stato Zabi padre a uccidere il tuo??

Quarto. Lalah e le implicazioni mistico-filosofiche. Giuro che questa svolta evangelionesca ante litteram non me l'aspettavo. Però Lalah, forse a causa del taglio del numero degli episodi, fa un'apparizione fugace e secondo me poco incisiva. Nel senso che sembra c'entrare poco con il resto del contesto. Ci volevano più puntate su di lei.

Quinto. Il duello finale con le spade. Char è un soldato, addestrato alla guerra e al combattimento, ed è un adulto. Peter Rei è un ragazzino appassionato di elettronica: newtype o no, in teoria non avrebbe avuto speranze.

Tutto sommato si tratta di piccolezze rispetto a una serie che mi ha avvinto dalla prima all'ultima puntata.



Potrei scrivere ancora, ma mi fermo qui, perchè ho già esagerato. [SM=x53093]


Ora (finalmente) posso andare a leggermi commenti e recensioni in giro per la rete, così vedo quante cretinate ho scritto...
[Modificato da alxsx72 26/10/2011 14:57]
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"

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"Perchè non lo fai tu? [SM=x53097]
'Tanto ormai ti evitano tutti.
Nessuno si sogna di risponderti perchè si sa già come vanno a finire le discussioni con te.
Ps: complimenti per il linguaggio oxfordiano! Fa proprio venir voglia di partecipare. [SM=x53148] "


"Nessuno si sogna di rispondermi però tu continui a farlo...sei più handicappato degli altri evidentemente.
Infatti ti obbligo io a non rispondermi, come ti ho abilitato a questa sezione ora ti disabilito subito.
Così puoi odiarmi ancora di più e ti levi dal cazzo.
E il linguaggio educato lo riservo per chi se lo merita, non per i coglioni come te. [SM=x53148]
Bye coglione. "
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