In Giappone usando una parola italiana per un prodotto o un negozio si ottiene subito l'effetto di nobilitare il soggetto battezzato.
Purtroppo i giapponesi non si prendono la briga di controllare il significato della parola presa in esame (oppure sono dei gran burloni) e men che meno la sua correttezza.
Diciamo che da questo punto di vista Dragone e Agente87 in Giappone avrebbero una carriera assicurata di trovanomi fighi