Metropolis (di Tezuka)

La megalopoli futuribile di Metropolis è un'avveniristica città sviluppata su più livelli, in cui i robot sono servi degli umani. I livelli inferiori della città sono i bassifondi, teatro di miserie e criminalità; il livello superiore è invece quello più ricco; qui è stato appena inaugurato lo Ziggurat, un palazzo smisurato tanto quanto le ambizioni di potere dell'uomo che lo ha voluto, il Duca Red. Questi è un potente e ricchissimo leader demagogo, il quale nutre il progetto di tiranneggiare sul mondo grazie ad un'arma segreta; tale arma, che lo scienziato Laughton sta costruendo nei bassifondi, ha le tenere sembianze dell'indifesa Tima, una ragazzina androide del tutto inconsapevole della sua vera natura e della sua spaventosa funzione.

La piccola Tima non è solo un mero strumento di morte, agli occhi del Duca Red: ella ha infatti le sembianze di sua figlia (che si suppone defunta), e pertanto il Duca non nasconde un sincero affetto per l'androide. Questo affetto scatena la gelosia di Rock, figlio adottivo del Duca e capo di una squadra parafascista di cui lo stesso Duca è segretamente a capo, i Marduk. Quando Rock, spinto dalla gelosia e dal razzismo verso i robot, provoca un incidente al laboratorio di Laughton, Tima riesce a fuggire, e la sua strada si incrocia con quella del giovane Kenichi, il nipote di un detective giapponese, Shunsaku Ban, giunto a Metropolis proprio per indagare sugli oscuri traffici del dottor Laughton.

Il sensibile Kenichi e Tima, entrambi ignari della natura robotica di lei, sono costretti a nascondersi nei bassifondi della città, inseguiti dagli uomini di Rock; il Duca, furente col figliastro, è disposto a tutto pur di riavere l'adorata androide, e nel frattempo porta avanti la sua scalata al potere dittatoriale. Shunsaku Ban, a sua volta, si mette alla ricerca del nipote con l'aiuto di Pero, un efficiente robot poliziotto.

I teneri sentimenti che sembrano nascere tra Tima e Kenichi saranno contrastati da mille avversità, il tutto nello scenario di una Metropolis sconvolta dalle ribellioni dei più poveri contro i più potenti, e con la minaccia dello Ziggurat che incombe su tutto.

inizio a mettere la trama ma devo vederlo a giorni, ce lo pronto a casa da vedere

Guardatelo perchè secondo me merita alla grande! Mi è piaciuto molto, soprattutto la parte finale (non ti svelo niente). Rin Taro alla regia è ottimo, le animazioni sono fluide e il chara ricalca molto il tratto di Tezuka. I personaggi sono ben caratterizzati, specialmente il figlio del Duca, che cerca in tutti i modi di ottenere l' affetto del padre.
Bellissima poi la colonna sonora, con l' utilizzo di "I Can't Stop Loving You".

Lo vidi al cinema quando uscì nelle sale.

Mi piaque molto, anche se pecca leggermente nel ritmo narrativo, a tratti davvero lento (strano).
Comunque consigliato


(Trascinai anche mio fratello con me e ancora adesso mi infama...ma questa è un'altra storia)








caitli

Peccato per l'uso abbondante e fastidioso di CG...

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Peccato per l'uso abbondante e fastidioso di CG...

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A me disturbano molto di più i nasoni incredibili, caricaturali ed inverosimili del chara





caitli

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Scritto da: caitli 25/10/2005 14.42





A me disturbano molto di più i nasoni incredibili, caricaturali ed inverosimili del chara





caitli

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Eh, ma quello è lo stile di Tezuka!

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Eh, ma quello è lo stile di Tezuka!

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Ok...ma che li smorzi un po' sti nasi.




caitli

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Scritto da: caitli 25/10/2005 14.54



Ok...ma che li smorzi un po' sti nasi.




caitli

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Troppo tardi,. E' morto.

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Troppo tardi,. E' morto.

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Decidi, o usi il punto o la virgola





caitli

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Scritto da: caitli 25/10/2005 15.03



Decidi, o usi il punto o la virgola





caitli

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Mi adeguo agli standard del forum;.

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Scritto da: caitli 25/10/2005 14.42

A me disturbano molto di più i nasoni incredibili, caricaturali ed inverosimili del chara

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Ah, perchè invece gli occhi giganti della Disney ti piacciono. Se vuoi intavoliamo un discorso sui corsi e ricorsi artistici, sulle influenze che a volte ritornano, e sullo stile tezukiano che prevedeva l'immediata riconoscibilità dei personaggi con semplici effetti grafici.

Oppure parliamo dei capelli azzurrini, violetti, verdi, e con luminecenze metalliche dei nuovi cartoni? Direttamente anch'essi come soluzioni grafiche dagli USA del dopoguerra al Giappone per tornare in America a inizio secolo XXI?

Su, meno seghe mentali, lo stile è stile e va accettato come tale in quanto arte. La CG è un discorso ben diverso che la maggior parte delle volte non sfiora minimamente la sfera artistica, ma solo quella economica e/o di mero impatto visivo pro-boccaloni.


Il film è stupendo.

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Scritto da: Oxido 25/10/2005 15.23

La CG è un discorso ben diverso che la maggior parte delle volte non sfiora minimamente la sfera artistica, ma solo quella economica e/o di mero impatto visivo pro-boccaloni.

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SUPERQUOTISSIMO!!

Ah ragà, con sta storia della CG aveve rotto le palle.

Quando è immotivata o buttata lì tanto per o talmente pesante da disturbare e rendere il prodotto fastidioso mi trovate d'accordo, ma non è questo il caso di Metropolis per quel che mi ricordo.


Ho già detto nel thread in cui se ne parlò che per me la CG non è lo spauracchio dei tempi moderni e che quindi ci sono anche casi dove risulta armoniosa e ben correlata all'immagine visiva d'insieme.

Il fatto che ami la tradizionale animazione a mano NON MI IMPEDISCE DI APPREZZARE L'USO DELLA CG NE' M'INDUCE A GUARDARLA SUBITO COME L'OPERA DI CHI NON AVEVA VOGLIA DI SBATTERSI PIU' DI TANTO.


Per questo stesso motivo, per quel che ricordo di Metropolis, posto che l'inserimento delle CG non m'è parso così massiccio; le cose che visivamente m'han disturbato di più son proprio l'estrema caratterizzazione "umoristica" dei personaggi, che poco di reale aveva e che poco, a mio parere, si adattava al tenore generale del film.



ok?









caitli

[Modificato da caitli 25/10/2005 15.44]

Chiarissimo, ma dato che accostavi al riferimento alla CG l'uso dei nasoni, ti ho ricordato che se la prima è una scelta facoltativa, la seconda NO, assolutamente. O apprezzeresti Actarus coi colori pastello attuali? O con canini sporgenti nei momenti clou (GOLLDRAAAKE!)??

Lo stile è stile non puoi dire "era meglio senza". Un Miyazaki senza tic, un Nagai senza bocche deformate, un Matsumoto senza donne filiformi. Vorresti ciò? No, quindi beccati pure i nasoni di Tezuka (che avevano un loro perchè, ma non serve ricordarlo spero)

Senz'altro, ma son dell'idea che alcuni stili si adattino meglio di altri a narrare alcune cose piuttosto che altre.
Lo stile ha una sua personalità innata(ovviamente), l'uso della CG no.
Semplicemente, ai MIEI OCCHI, ha stonato veder una storia del tipo di quella narrata da Metropolis (con un sua profondità, con i suoi dialoghi di un certo spessore ecc)raccontata attraverso nasoni all'ispettore Gadget e altre simili "deformazioni di stile".
Uno stile che apprezzo moltissimo in una Sapphire per esempio, ma che in questo caso si adatta poco a mio avviso, dando visivamente un che di scanzonato, buffo e quindi "poco credibile" ad un soggetto che invece ha gran concretezza di significati e concetti.







caitli

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Scritto da: caitli 25/10/2005 16.33
raccontata attraverso nasoni all'ispettore Gadget e altre simili "deformazioni di stile".

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Questa non me la dovevi dire. Pietrificati --->

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Questa non me la dovevi dire. Pietrificati --->

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No dai...ero solo un pelo stizzita





caitli

Bello, e' stato il primo anime che ho visto in lingua originale con sottotitoli in inglese qualche anno fa, e mi piacque moltissimo, non ero ancora un critico quindi non saprei bene dire, pero' mi sembravano ottimi anche i disegni, a parte i nasoni che se non piacciono non piacciono...

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Scritto da: caitli 25/10/2005 16.33
...raccontata attraverso nasoni all'ispettore Gadget e altre simili "deformazioni di stile".

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Dai...i proverbi dicono che chi ha il naso grosso ha anche il "coso" grosso

A me il film è piaciuto molto...Otomo e Rin Taro alla regia hanno fatto un ottimo lavoro e hanno reso al meglio la storia di Tezuka.
La CG presente non mi ha dato troppo fastidio...anche se io la odio in linea di massima
Ottimo il finale del film