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OSAMU TEZUKA - Breve panoramica sul Dio dei manga

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2005 15:43
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Post: 28.821
Sesso: Maschile
osservatore
19/10/2005 13:23

KIMBA IL LEONE BIANCO


Titolo originale: Jungle Taitei
Data di prima pubblicazione originale: 1950
Edito in Italia da Comic Art, 3 volumi brossurati, e Hazard Edizioni, 3 volumi brossurati e rilegati a filo con sovracoperta

Pubblicato per la prima volta su «Manga Shonen» tra il 1950 e il 1954, e apparso in versione animata nel 1965, Kimba (Jungle Taitei, “Imperatore della giungla”), è il romanzo della vita di un leone bianco il cui padre è stato ucciso da cacciatori ottusi e senza scrupoli, e che ancora cucciolo vieneinvestito della carica di Imperatore dii una gingla minacciata dalla colonizzazione umana.
Kimba è forse l’opera di Tezuka più nota e più imitata, ma rimane inimitabile per la sensibilità ecologista con cui condanna la pretesa di dominio dell’uomo sulla natura.


Nella foresta nera il leone Pandja vive come un re dallo stile molto particolare, proteggendo gli animali liberi dai predatori umani ed uccidendo senza pietà gli animali che scelgono la strada della convivenza o della sottomissione all’uomo, arrivando addirittura a distruggere completamente gli allevamenti nei villaggi circostanti alla foresta.
Per liberarsi di questa seccatura, gli indigeni richiedono l’aiuto dei cacciatori bianchi, dotati di armi da fuoco che, dopo numerosi fallimenti, decidono di condurre il possente leone in trappola usando come esca la sua compagna, uccidendolo e riuscendo così a porre fine al suo glorioso regno.
Fatta la felicità degli africani, i cacciatori tornano gloriosi in Europa portando con loro la giovane leonessa, che nel viaggio darà alla luce il figlio di Pandja, e delle particolarissime pietre preziose, che saranno alla base del ritorno del leoncino alla sua terra d’origine.
Dopo una serie di avventure Kimba, questo è il nome del piccolo leone completamente bianco, si troverà a vivere fianco a fianco degli uomini senza provare alcun risentimento per i fatti accaduti al padre. Al contrario, egli cercherà di imparare a sfruttare al meglio le conoscenze degli uomini e la loro lingua (arrivando a vestire quasi come una persona ed a imitarne i comportamenti), propensione che in seguito sarà motivo di tormento e di disperazione.
Infatti, come già accennato, Kimba farà ritorno in Africa dove verrà riconosciuto come nuovo re della foresta. A differenza del predecessore, il compito sarà per lui difficilissimo, in quanto si troverà a convivere con la legge del più forte, contraria a tutto ciò che ha imparato dagli uomini, e si vedrà costretto a rinunciare almeno in parte alla sua natura di leone umanizzato per vivere nella giungla e proteggere gli altri animali suoi sudditi.

Kimba è fondamentalmente un manga per bambini, in cui un leone “bambino” vive mille divertenti avventure, accompagnato da tanti amici, in cui cresce ed impara ad affrontare la vita.
Il disegno è rotondeggiante e divertente, visto il target e la base stilistica di Tezuka (che ha sempre dichiarato di aver scelto il metodo di caratterizzazione grafica dei suoi personaggi guardando Bambi), con vignette piccole e personaggi caricaturali. La narrazione è veloce e l’autore si prende molte concessioni narrative per rendere ancor più accattivante il racconto.
Nonostante quel che potrebbe sembrare da una lettura della trama, Kimba non è un comune manga per ragazzi, risultando in certi suoi passaggi molto profondo e piuttosto duro; basti vedere, ad esempio, la caratterizzazione di Pandja, che si proclama re degli animali ma che non si fa scrupolo a portare alla morte i traditori che scelgono di sottostare all’uomo.
La morte è una costante in questa serie, sia che si tratti di animali che di uomini, e sebbene dal punto di vista grafico venga spesso nascosta ed edulcorata, a livello narrativo è esplicita e chiara. Difficile capire, ad oltre 50 anni dall’effettiva realizzazione, se questa scelta dipenda dalla diversa attenzione che si rivolgeva all’infanzia in quel periodo o ad un diverso modo di intendere il fumetto.
Altro aspetto significativo nella serie è quello della caratterizzazione generica dei due regni illustratici dall’autore, quello umano e quello animale, con una critica al primo ed un elogio al secondo. Difatti, mentre gli uomini sono rappresentati come violenti ed approfittatori, gli animali, nonostante il condizionamento ambientale, sanno essere più disponibili e solidali tra loro, e riescono ad apprendere in modo impossibile all’uomo.

In definitiva Kimba è una godibile storia di formazione per ragazzi, che riserva tuttavia molte sorprese a chi saprà leggerla con un pizzico di approfondimento in più, senza fermarsi alla patina inziale.

"Ti dò un consiglio per la prossima volta: fatti i cazzi tuoi"
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