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Giappone, un diritto originale alla prova della globalizzazione

Ultimo Aggiornamento: 24/12/2011 17:18
OFFLINE
Post: 9.854
Città: MILANO
Età: 55
Sesso: Maschile
24/12/2011 17:18

autori vari


TITOLO: Giappone, un diritto originale alla prova della globalizzazione
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Cafoscarina
PAGINE: 172
COSTO: 14€
ANNO: 2011
FORMATO: 24 cm X 17 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano

Il saggio è formato da vari approfondimenti su vari aspetti del diritto (civile, penale, costituzionale), con lo scopo di far risaltare quanto ancora, nonostante le influenze giuridiche straniere, in Giappone vige un sistema giuridico originale (diritto formale più diritto vivente).
Il saggio contiene numerose note a piè di pagina con la citazione in inglese delle leggi giapponesi prese in esame.

Dei capitoli riporterò il titolo di tutti i paragrafi e, dove mi è stato possibile, una breve spiegazione del contenuto, infatti è un libro abbastanza tecnico, anche se alcune sue parti sono comprensibilissime anche da un non esperto.
In particolare ho trovato interessante i capitoli 2 e 7, appena di meno i capitoli 3, 4, 5 e 10. Gli altri sono troppo tecnici per me le mie conoscenze.

Capitolo 1
Diritto giapponese e diritto dell'Asia orientale, di Renzo Cavalieri

E' spiegato come gli altri paesi asiatici abbiano preso spunto dalla legislazione nipponica in materia di diritto internazionale.

Capitolo 2
La legge sulla cittadinanza: profili problematici e recenti dubbi della Corte Suprema, di Elisa Bertolini
Premesse: questione problematiche connesse alla Nationality Law;
Le fonti in materia di cittadinanza;
La pronuncia della Corte Suprema: nuove prospettive per la cittadina;
Conclusioni.

E' analizzata la legge numero 147 del 04/05/1950 successive modifiche, inerente l'acquisizione della cittadinanza da parte dei figli di coppie miste (ovviamente con uno dei due genitori giapponesi).
La legge sulla cittadinanza confligge con l'articolo 14 della costituzione, che prevederebbe il principio di uguaglianza e il divieto di discriminazioni, infatti la legge prevede un trattamento differente verso i bambini il cui genitore nipponico sia il padre rispetto alla madre. Per diventare cittadino giapponese, oltre a rispettare talune prescrizioni (art 1), si deve ricevere la notifica che porta all'inserimento nel “registro di famiglia” (“koseki”), ma in questo atto il ministero della giustizia ha una grande discrezionalità decisionale.
Sono analizzati i diversi trattamento verso un figlio con madre o padre giapponesi e nati nel matrimonio o al di fuori di esso.

Capitolo 3
Tendenze evolutive della tutela dei consumatori in Giappone, di Sara Landini
La tutela degli interessi dei consumatori in Giappone tra luoghi comuni e realtà normativa;
La legge sulla responsabilità del produttore;
La legge sui contratti del consumatore;
L'incidenza delle normative settoriali a tutela dei consumatori sul diritto privato giapponese.

Il capitolo cerca anche di spiegare l'impatto che la nuova legislazione sui diritti del consumatore può avere sulle aziende esportatrici italiane.

Capitolo 4
Il diritto del contratto col consumatore in Giappone, di Keiko Tanimoto
Premessa;
La situazione generale del codice civile e delle leggi per i consumatori;
Il principio del diritto contrattuale nel codice civile;
La situazione attuale delle leggi per i consumatori;
La legge sul contratto col consumatore, il punto d'incontro tra il codice civile e il diritto per i consumatori;
Relazione tra il codice civile e le leggi per il consumatore;
Delle caratteristiche del contratto tra il professionista e il consumatore;
Una dottrina;
L'altra dottrina;
Un dubbio contro le leggi per la tutela dei consumatori;
La direzione nel futuro.

Il capitolo è interessante, ma è scritto in un italiano un po' strano, forse una traduzione non egregia?

Capitolo 5
Oltre il paradigma della società senza liti: la promozione dell'ADR nel Giappone contemporaneo, di Giorgio Fabio Colombo

ADR è l'acronimo di “Alternative Dispute Resolution”, cioè le “risoluzioni alternative delle controversie legali” o “accordi extragiudiziali”.
Il capitolo spiega come mai, nonostante in Giappone si dica che non ci si rivolga ai tribunali, il paese si sia dotato di una legge specifica sugli accordi extragiudiziali. Nel periodo 2004-2008 il ricorso ai tribunali è aumentato del 48%. Più 36% nei “chiho saibansho” (i nostri tribunali ordinari), più 9% nei “katei saibansho” (i tribunali di famiglia), più 54% nei “kan 'i saibansho” (i tribunali locali).
Quindi l'autore passa all'analisi della legge 151.
Comunque, nonostante questo incremento di cause, il ricorso ai tribunali rimane minore rispetto all'occidente.
In Giappone c'è un avvocato ogni 4737 persone, negli USA uno ogni 280, nel Regno Unito uno ogni 451, in Germania uno ogni 547, in Francia uno ogni1275.
Per quanto riguarda i giudici, in Giappone uno ogni 46265 persone, nel Regno Unito uno ogni 13990, in Francia uno ogni 10756, in Germania uno ogni 9589.
Nella legge ci sono ben 5 articoli tesi ad evitare che la conciliazione sia svolta da membri del crimine organizzato, fatto che in certi ambiti succede regolarmente.

Capitolo 6
Possibilità di pagamenti arbitrari ai creditori con i beni non compresi nel fallimento (come deciso dalla sentenza della Corte Suprema del 23 gennaio 2006), di Sakuramoto Masaki
Esposizione del problema;
Giurisprudenza;
La sentenza della Corte Suprema del 23 gennaio 2006;
I punti principale della sentenza;
La sentenza della Corte d'Appello di Tokyo del 24 maggio 2003;
Dottrina;
La dottrina favorevole alla sentenza della Corte Suprema del 23 gennaio 2006;
La dottrina contraria alla sentenza della Corte Suprema del 23 gennaio 2006;
Studio e conclusioni.

Capitolo 7
La giuria mista in Giappone, di Andrea Ortolani

Introduzione;
La giuria nel Giappone Meiji: contatto linguistico e prima circolazione del modello;
La giuria giapponese;
Le riforme giuridiche Heisei e l'adozione della giuria mista;
Il “Saiban 'in Seido”: cenni terminologici e caratteristiche principali;
Critiche da diverse direzioni;
I primi processi;
Conclusione.

Il capitolo spiega la storia e il significato della giuria mista o “saiban 'in seido”. Infatti ci fu una prima introduzione della giuria mista in epoca Meiji, ma questa novità naufragò (l'autore ne spiega bene i motivi). Nel 2004 è stata reintrodotta la giuria mista, con partenza effettiva nel 2009.
La giuria mista è utilizzata solo nei casi gravi, dalla pena capitale all'ergastolo, ma anche ad altri casi circoscritti.
Nella fase di selezione della giuria popolare il pubblico ministero e la difesa possono porre delle domande ai candidati, ed in base alle risposte escluderne 4 a testa. Nei casi da pena capitale si è instaurata (pur nel breve periodo dall'introduzione della giuria mista) la pratica di non domandare se il futuro giurato è favorevole o contrario alla pena di morte.
La giuria mista (3 togati più 6 popolari) decide a maggioranza anche nei cadi da pena capitale, quindi con 4 voti contrari un imputato è comunque condannato a morte.
Uno degli scopi dell'introduzione della giuria mista, oltre all'avvicinare il cittadino alla giustizia e viceversa, era quello di ridurre il tasso di condanne nei processi togati, che era del 99%... Nel 2009 ancora nulla è cambiato nonostante la giuria mista, sempre il 99% di condannati ci sono, il che implica o che gli inquirenti nipponici beccano solo colpevoli oppure che qualche innocente viene condannato ingiustamente...

Capitolo 8
Nuovi modelli di corporate governance nella riforma del diritto societario, di Andrea Serafino

Capitolo 9
L'adesione del Giappone alla Convenzione di Vienna sulla compravendita internazionale di merci (CISG), di Fabiana Marinaro
Introduzione;
La convenzione di Vienna: lingua franca del commercio internazionale;
L'adesione del Giappone alla CISG;
L'accoglienza giapponese alla CISG;
L'influenza della CIGS;


Capitolo 10
Lingua e Diritto. Problemi di traduzione nel giapponese giuridico contemporaneo, di Roberta Vergagni
Introduzione;
Il giapponese come lingua di diritto;
Le criticità della traduzione giuridica giapponese;
Termini di cui non si ha una traduzione letterale;
Termini che hanno due o più corrispettivi nella lingua di arrivo;
Altri casi;
Gairaigo;
Differenze stilistiche;
Persona e hito: nelle parole apparentemente più semplici si celano le difficoltà della traduzione;
Un esempio di lingua giapponese alla prova della globalizzazione;
Tradurre ad arte un diritto originale;

Se talvolta può essere un problema tradurre/adattare un semplice manga o un anime figuriamoci una legge. L'autrice spiega molto bene, e con esempi pratici, le problematiche del traduttore giuridico dal giapponese, che non deve solo tradurre letteralmente, ma avere una grossa conoscenza sia delle leggi giapponesi che della società.
Penso che chi vorrà percorrere questa professione troverà particolarmente interessante questo capitolo, in particolare la lista (comprensiva di spiegazione) di termini giapponesi di cui non si ha una traduzione letterale e di quelli che hanno due o più corrispettivi nella lingua di arrivo.
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