RESOCONTO DI UN PRANZO A SANTOS
Tutto accadde il 20 novembre.
Il giorno prima, ero stato con voi sul forum per qualche oretta, poi ero andato via. Avevo ancora a disposizione 4 ore, per cui, telefonai alla mia zoccola di Paranagua, ma ella mi disse che stava dormendo ed era troppo stanca (sicuramente aveva preso una caterma di cazzi quella notte), per cui, non insistetti e la lasciai dormire. Oppure voleva vendicarsi di me perchè il viaggio prima l’avevo tradita per il dentista...boh? cazzo ne so?!?!
Comunque, per l’ennesima volta andai a tirare il collo alla gallina...
La sera partimmo e il giorno seguente eravamo già a Santos. La manovra termino’ verso le 10 e mezza del mattino, troppo tardi per venire a spammare sul forum, per cui decisi, assieme ad altri tre sfasolati, di andare a mangiare fuori. Eravamo stanchi di mangiare le schifezze orrende di Lucrezia Borgia. Scendemmo a mezzogiorno e ci facemmo portare in una “churrascheria” che si chiama TERTULLIA (se vi trovate a passare per Santos, andateci!)
Comunque, noi stavamo tutti belli freschi in jeans e magliette strane (soprattutto l’allievo), ma come arrivammo a destinazione cominciai a temere il peggio. Appena il taxi si fermò, vennero 3 portieri con una divisa alla hilton ad aprirci le porte. “Porca Madora” fu la mia esclamazione.
“Che?” mi disse il Terzo Uff.le
“Poi ti spiego!” risposi, e mi scappò una risata...
Entrammo.
In mezzo a piatti di porcellana e bicchieri di cristallo swaroski, noi eravamo gli unici clienti vestiti come dei saponari. Ma a faccia di culo ci sedemmo.
Chissà come, i camerieri subito capirono che eravamo italiani, e cominciammo il casino.
Il terzo Uff.le, spacciandosi per un rinomato sommelier, ordinò del vino cileno, perchè a detta sua, sulla carne ci vuole un vino pastoso (non pastelloso) e quello cileno è il migliore.
Mortacci sua. Un vino così una chiavica non l’avevo mai bevuto. Sostituii con un’ottima birra ghiacciata. Marò, bersi una birra in un pub o ristorante, per chi sta sempre a terra è una cosa di routine normalissima. Non sapete quanto è bello, invece, per uno che sta sempre sulla nave e deve andarsi a pigliare quella specie di birra che il cuoco tiene in cambusa.
Un po’ come se qualcuno oggi venisse da me e mi dicesse “Tonì, andiamo a vedere l’alba, che deve essere uno spettacolo emozionante!”
Per me, che per 7 mesi ho accompagnato il sole quando sorgeva e quando tramontava (mi sento Apollo...) è normale vedere l’alba.
Comunque, torniamo al ristorante. Andammo a prendere l’antipasto al self service, c’era ogni ben di Dio, cazzo tutto squisito, tant’è vero che cominciammo a divorare tutto con la voracità dei piranha. Mentre mangiavamo, cominciarono a venire a frotte, i camerieri. Portavano uno sciaraballo di legno su cui poggiava un coso di acciaio in cui erano infilzati i pezzi di carne. Se volevi, essi ti tagliavano il pezzo proprio davanti a te e tu lo prendevi con le pinzette e lo mettevi nel piatto. Fino a 5 minuti prima, avevo creduto che le pinzette servissero per il ghiaccio...
Comunque, nel giro di pochi minuti fummo letteralmente invasi. Un cameriere non faceva in tempo ad andarsene che un altro sopraggiungeva con un altro pezzo di carne. Più o meno ho contato 16 tipi diversi di carne, uno più buono dell’altro.
Mentre ero li, che mangiavo come un porco, ecco sopraggiungere al tavolo di fianco al nostro, un tronco di fica pauroso, sulla quarantina, molto ben portati, con un top stretto da cui le tette sembrava volessero scoppiare, infatti fu soprannominata subito “tette sporgenti”. Si accorse subito dei nostri sguardi lascivi che la spogliavano con gli occhi, e si passò la lingua sulle labbra con un movimento rotatorio che non ho capito se era in senso orario o no, perchè troppo impegnato a prendere a schiaffi l’uccello che voleva fare cucù dalla mutanda. Fortunatamente, all’altro tavolo si sedette un single che dalle movenze doveva essere ricchione fracico, per cui riuscii a calmare la bestia. Ma fu solo per pochi istanti. Infatti, ad un altro tavolo si sedette “capezzolo fiammeggiante” chiamata così perchè al posto dei capezzoli teneva dei chiodi da 25 che sporgevano grossi ed arrapanti. Unica pecca era il reggiseno bianco. Poi sopraggiunse una che in campo tettifero doveva essere senza taglia. Ci voleva un paranco per tenere sollevate quelle zizze che potevano allattare ¾ della popolazione mondiale. Il mio primo commento: “Cazzo, se ti fai una spagnola con quella, ci fai una figura di merda colossale, perchè lo smarrisci li in mezzo!”
Ma il massimo dell’ingrifamento, lo raggiunsi quando da un altro tavolo si alzò una ragazza con un culo sodo come una forma di parmiggiano e tondo come un mappamondo, ci domandammo se era INCULprendente, ma non sapremo mai la risposta...
Tutto questo mentre i camerieri ancora portavano carne, tetta sporgente si andava a prendere l’antipasto sculettando come una troiona, e io tenevo una mazza dura come il martello di thor.
Finalmente ci portarono il conto, pagammo pochissimo, appena 35 dollari a testa, e se consideriamo quello che ci siamo mangiati, in Italia non ci avremmo pagato manco l’antipasto.
Uscimmo dal locale e ci facemmo un giro per il lungomare, ma questa è un'altra storia...
Speriamo che ci torno presto in Brasile....
Blonde baudelaire
MANIACO DELL'IMPERO
il mio angolo di cielo
è un triangolo di pelo
Biondo, una vita per la topa !!