NOVITA' D/VISUAL

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nexstar
00giovedì 14 ottobre 2010 15:14
bah
io la vecchia non la ho
qundi prendo direttamente questa
djufo
00giovedì 14 ottobre 2010 15:18
Conoscendo d/visual, nella nuova edizione in meno di sicuro ci saranno tutti le varie bellissime rubriche che invece erano presenti nella vecchia.
.Mazinga.
00giovedì 14 ottobre 2010 15:21
Mi spiegate come funziona la pubblicazione di Slam Dunk, vedo che esce un numero basso ed uno alto, come mai?
djufo
00giovedì 14 ottobre 2010 15:23
Perchè chi aveva cominciato l'edizione deluxe Panini, che poi è stata interrotta, in questo modo può riprendere da quella senza stare a ricomprare i primi numeri.
.Mazinga.
00giovedì 14 ottobre 2010 15:31
Re:
djufo, 14/10/2010 15.23:

Perchè chi aveva cominciato l'edizione deluxe Panini, che poi è stata interrotta, in questo modo può riprendere da quella senza stare a ricomprare i primi numeri.



Ah ecco perchè.... ma come edizione ne vale la pena?
djufo
00giovedì 14 ottobre 2010 15:32
Tutti dicono di sì. Comunque te la fanno anche pagare cara eh.
The.fly
00giovedì 14 ottobre 2010 17:11
C'è anche chi si sta ricomprando anche i primi numeri.
.Mazinga.
00giovedì 14 ottobre 2010 17:21
In effetti che senso ha collezionare una serie per metà di una casa editrice e per metà di un'altra.... poi la d-visual a livello di materiali e traduzioni lavora egregiamente....
djufo
00giovedì 14 ottobre 2010 17:24
Perchè da sempre in casa d/visual se non si complicano la vita non sono contenti.
.Star Platinum.
00giovedì 14 ottobre 2010 18:03
Re: Re:
.Mazinga., 14/10/2010 15.31:



Ah ecco perchè.... ma come edizione ne vale la pena?




E' la migliore edizione dei manga che possiedo e per un'edizione del genere i soldi li spendo più che volentieri.
djufo
00giovedì 6 gennaio 2011 19:03
D/visual ritorna con un editoriale di inizio anno
Dal sito d/visual fatevi due risate con la solita faccia di bronzo che trasudano i loro editoriali:


1 gennaio 2011

BUON ANNO A TUTTI I LETTORI!

«Come avete passato le feste natalizie? E che anno è stato per voi il 2010? Speriamo che per tutti i nostri lettori, clienti e fornitori sia stata un'annata prospera e piena di felicità, e auguriamo che questo 2011 lo sia ancora di più!

Dal canto nostro, il 2010 è stato un anno ricco di valori simbolici.
Segna infatti il 35mo anniversario da quando uno dei nostri fondatori, Federico Colpi, cominciò a disegnare fumetti vendendoli per 50 lire ai compagni di scuola (all'inizio erano "UFO" e "Spazio:1999; poi, a grande richiesta divennero "Goldrake", "Jeeg Robot" e "Mazinga Z"); 30 anni da quando cominciò a contattare le varie televisioni (che al tempo erano Canale 5 di Reteitalia, Italia 1 di Rusconi e Retequattro di Mondadori) per preparare una fanzine sugli anime che poi sfociò nell'esperienza de "I nostri eroi", primo periodico dell'intero occidente dedicato agli eroi giapponesi, la cui eredità - assieme ad alcuni fumetti di Colpi - fu di seguito raccolta da "Yamato"; 20 anni da quando si trasferì in pianta stabile in Giappone; 15 da quando cominciò a lavorare a Dynamic Planning al fianco di Go Nagai, cercando di dar vita a qualcosa di diverso nel panorama degli anime con Dynamic Italia e le altre Dynamic europee, in un'epoca in cui i cartoni giapponesi erano oggetto quotidiano degli attacchi di media ed educatori e gli unici che venivano propinati al pubblico dello stivale erano serie di maghette o soap-opera supercensurate . Ma in Italia ci si poteva anche dire fortunati: tra il 1996 e il 1997 la Francia aveva decretato la cacciata dalla TV via etere di serie di successo come "Dragon Ball Z", "Ken il Guerriero" e "Sailor Moon", mentre in Spagna (a parte in alcune regioni) grandi successi come "Ranma 1/2" e "Dragon Ball Z" venivano considerati tanto pericolosi per i giovani da essere trasferiti in orari notturni o su canali secondari. Bisognerà attendere la fine degli anni '90, con opere curate proprio dal nostro staff come "Neon Genesis Evangelion", "Cowboy Bebop" o "Escaflowne", perché gli operatori televisivi di tutta Europa si convincano che gli anime sono opere di grande valore e qualità.

Il 2010 ha segnato anche il decennale da quando, poste le basi per il contratto che avrebbe riportato in Italia "Gundam" dopo anni di trattative, Colpi si convinse di aver completato il suo progetto di rilancio degli anime e annunciò la sua volontà di ritirarsi per dedicarsi alle vecchie passioni che l'avevano portato in Giappone, l'antropologia e la linguistica.
Di certo non poteva immaginare che alcuni situazioni in seno a Dynamic l'avrebbero costretto dapprima a rimanere, poi addirittura a mettere in piedi assieme a noi una nuova realtà come d/visual: una scelta sofferta, con la quale crediamo di aver dimostrato un senso di responsabilità ben superiore anche a tutti coloro che al tempo, in Giappone, ci chiesero di rimanere e che si sono poi dimostrati molto più interessati al profitto immediato che alla lealtà. Ma, siccome siamo sempre stati convinti che quando si incomincia una cosa bisogna sempre farla al meglio, in d/visual crediamo di aver veramente profuso tutte le nostre energie.

Ci ha sempre divertito leggere sul web commenti su di noi, rappresentati come un ricchissimo mega-conglomerato giapponese. d/visual, essenzialmente, è sempre stata gestita da tre persone e due (validissimi) collaboratori da un piccolo ufficio al centro di Tokyo e certe descrizioni faraoniche sono quanto di più distante possa esistere dalla realtà.

Oggi, come dieci anni fa con "Gundam", siamo riusciti a raggiungere un altro obiettivo: finalmente tutti i personaggi di Go Nagai torneranno in televisione - a meno che qualche altro scatto di arroganza dei diretti interessati non venga a bloccare di nuovo tutto. È un ritorno che avviene dopo quasi due decenni che Dynamic e Toei si sono scannate dentro e fuori le aule di tribunali, prima negandoci per due anni la possibilità di sfruttare un contratto che ci doveva consentire di pubblicare i DVD di "Goldrake" già dal 2005, poi - quando finalmente potemmo cominciare - costringendoci più volte a ritardarli, rinviarli o sospenderli. Nel frattempo, noi siamo riusciti a creare un network di grandi aziende - dal più grande gruppo televisivo italiano al maggiore operatore nell'ambito del merchandising; dal più letto quotidiano al più venduto settimanale della penisola; da un gruppo editoriale storico a una grande firma della moda - tutti coinvolti in un'operazione senza precedenti che avrebbe finalmente riportato "Goldrake" in Italia come questo classico dell'animazione si merita. Forse non spetterà a noi raccogliere i frutti di questi anni di sudato lavoro, ma resta comunque la soddisfazione e l'orgoglio di essere riusciti a organizzare attorno a un personaggio degli anime un'operazione di una portata massiccia. Sempre che, ripetiamo, tutto ciò non venga meno a causa dell'egocentrismo di alcune persone che si trovano ad aver tra le mani il destino di "Goldrake" - anzi, di "Grendizer" - pur probabilmente senza neppur sapere di preciso di cosa questa serie parli.

Comunque vada a finire, la scelta finale esula dalle nostre competenze e, da parte nostra, come quando si definì l'affare "Gundam" dieci anni or sono, anche questa volta possiamo dirci soddisfatti di quanto ottenuto e concentrarci su nuovi obiettivi, non necessariamente nell'ambito di anime e manga. D'altronde anche in questa esperienza con d/books possiamo dirci orgogliosi di aver portato - con tutti i problemi determinati dalle limitatezze delle nostre risorse umane e finanziarie - i piu' bei manga "indipendenti" in Italia in edizioni degne del valore di queste opere. Sinceramente, fatichiamo a individuare altre serie di simile valore che vorremmo ripresentare al pubblico italiano (anche se "Maison Ikkoku" sarebbe una di quelle che meriterebbero di esser riproposte in un'edizione ritradotta e ben curata).

Da anni abbiamo esternato senza alcuna reticenza i nostri dubbi sul futuro del mercato dei manga: in patria, nonostante i goffi tentativi delle autorità di Tokyo di intervenire sui contenuti, manga e anime diventano sempre più un prodotto per un pubblico di trentenni e quarantenni, lontano dalle grandi serie di azione o dalle love-story che abbiamo conosciuto nell'arco di decenni. Con l'unica eccezione forse di "Shonen Jump", ormai tutte le riviste di manga cercano il profitto in un volgare esibizionismo o in soggetti che intendono scatenare le fantasie morbose di un pubblico sempre più incapace di comunicare con la realtà o di inserirsi nella società. Una patologia tipicamente giapponese che, per fortuna, trova pochi riscontri in Occidente così come negli altri Paesi asiatici, ma che rischia di far diventare anime e manga qualcosa di molto diverso da ciò che noi fan di lunga data amiamo e apprezziamo. D'altro canto, il mercato non offre molti stimoli agli autori: anche in Giappone sono sempre più quelli che si lamentano del fatto che la maggior parte dei lettori non compra le loro opere ma le scarica gratis dal web, rendendo sempre più difficile, se non impossibile, continuare l'attività di artista.

Viene quasi da ridere a ricordare come, ai tempi di Granata, si pensasse di chiudere "Nausicaa" perché vendeva meno di 15.000 copie, quando oggi un manga - a parte un paio di blockbusters - stenta ad arrivare alle 2500; nel frattempo però le varie fiere del settore registrano una sempre maggiore affluenza di pubblico, a dimostrazione del fatto che un mercato esiste, ma sono le modalità del business a non saperlo soddisfare.

Quando nel 2004, di fronte all'invasione di DVD pirata, proponemmo di lanciare DVD a basso prezzo con i soli sottotitoli in più lingue europee ed asiatiche in contemporanea alle uscite giapponesi, gli operatori che all'inizio avevano supportato l'idea ci imposero tanti di quei paletti che alla fine la "uscita in contemporanea" avrebbe finito per avere un ritardo medio di sei o sette mesi sui DVD pirata; e quando acquistammo uno dei primissimi cartoni animati in alta definizione per presentarlo dapprima al Comicon di Napoli (come di fatto riuscimmo a fare) e poi in DVD (come ancora non siamo riusciti a fare), ci vennero inviati master con la qualità video artificialmente ridotta perché "le edizioni straniere non potevano vantare la stessa definizione di quella giapponese" (e spettava a noi convincere il nostro pubblico a comprare dei dvd che si vedevano come dei VHS mentre su YouTube giravano i filmati a 1080p). Due scelte che illustrano molto bene il più grande problema del mondo dei manga e degli anime: sono entrambi fenomeni culturali e artistici creati e cresciuti da grandissimi artisti fin dagli anni '50, e distrutti in modo increscioso da un branco di operatori locali incapaci e egocentrici.

Chi si ricorda quegli articoli sui settimanali italiani dei primissimi anni Ottanta in cui si raccontava di come la Disney fosse sull'orlo del tracollo finanziario dopo una serie di flop commerciali culminati in "Bianca & Bernie", mentre le "Disney dell'oriente" raccoglievano successi planetari con i loro Goldrake, Harlock e Candy? Vi ricordate anche delle fotografie di quell'amministratore di un grande studio che dichiarava orgoglioso di aver creato tutti lui quei personaggi (cosa che ora sappiamo non essere vera). Ecco, mentre lui sorrideva felice, ancora non gli era passato per la mente di costituire un ufficio esteri in seno alla sua azienda per cogliere tutte le occasioni citate in quell'articolo (il primo studio ad averne uno lo costituì nel 1989; il gigante Shueisha non ebbe un responsabile per l'estero fino al 1992) e quando lo fece lo affidò a una persona dichiaratamente xenofoba che tradì gli operatori europei che avevano portato al successo le serie mitiche degli anni Settanta per affidare i suoi prodotti a corrotti e incapaci connazionali accorsi in Europa per impadronirsi di guadagni ingenti.
Risultato: con cosa ci ritroviamo a trent'anni da quell'articolo? Disney è diventato uno dei colossi mondiali dell'entertainment a tutto campo e gli studios giapponesi sono ancora relegati a livello di piccole-medie aziende, con prodotti che sempre più vengono scartati dalle televisioni di tutto il mondo per essere sostituiti con cartoni americani ed europei, o serie live dal Nord e Sud America. Nel frattempo paesi come la Corea o la Cina investono centinaia di milioni per creare una industria locale dell'animazione. In Giappone? Il governo si sta svegliando solo adesso, invocando i risultati di un boom che è già passato da tempo e proponendo strategie che farebbero scompisciare dalle risate anche un principiante del settore.

Così come accadde per gli ukiyoe nell'ottocento, disprezzati in patria e amatissimi in Europa, anche nel caso di anime e manga il Giappone sta buttando alle ortiche il frutto del lavoro di incredibili autori, geniali registi e ingegnosi animatori. È anche questa amara constatazione che ci ha convinti a incamminarci per nuovi percorsi durante questo 2011. Presto vi faremo sapere qualcosa di più. Nel frattempo godetevi le nostre edizioni librarie: come al solito, le abbiamo curate con tutta la nostra passione. Speriamo che le leggiate con lo stesso piacere che abbiamo provato noi editandole.

Buon anno a tutti!»

=Koji Kabuto=
00giovedì 6 gennaio 2011 23:43
vabbè,la colpa è sempre degli altri
djufo
00venerdì 7 gennaio 2011 03:21
La ColpI è sempre degli altri.
edward mass
00venerdì 7 gennaio 2011 12:45
ci sarebbe da riportare anche questa:


5 Gennaio 2011

SOSTITUZIONE DI "KEN IL GUERRIERO" #17

Alcuni lettori ci hanno segnalato che nella loro copia di "Ken il Guerriero" #17 mancavano alcune pagine.
Dopo una verifica col nostro rilegatore abbiamo potuto constatare come, per un errore del rilegatore stesso, un sedicesimo - cioe' un "blocco" di sedici pagine - non sia stato inserito in circa un migliaio di copie.
Col prossimo ordine d/books inviera' a tutti i sigg. negozianti un numero di copie corrette equivalente al valore del loro ordine precedente di questo volume, in modo da poterlo sostituire gratuitamente ai clienti che richiedessero una sostituzione.
Invitiamo i sigg. lettori che abbiano verificato la mancanza di alcune pagine nel volume in loro possesso a recarsi dal negoziante presso il quale lo hanno acquistato. La nuova copia, corretta, verra' consegnata solo in cambio di quella precedentemente acquistata: ogni richiesta di sostituzione che non sia accompagnata dalla consegna al negoziante della copia fallata non potra' essere esaurita.
Non e' invece necessario consegnare la mini-figure, o la confezione della stessa, in quanto queste non sono difettose e dunque non sono oggetto di sostituzione.
Ci scusiamo con tutti i lettori e i negozianti di questo disguido.



Buono a sapersi, cercherò il numero corretto.
le pagine comunque c'erano... solo che la stamperia ha incasinato e le ha rilegate sbagliate mettendole più avanti rispetto a dove dovevano essere.

stavolta non era colpa della D/Vis [SM=x53084]
Alty73
00venerdì 7 gennaio 2011 12:51
Re: D/visual ritorna con un editoriale di inizio anno
djufo, 06/01/2011 19.03:



1 gennaio 2011

BUON ANNO A TUTTI I LETTORI!

«Come avete passato le feste natalizie? E che anno è stato per voi il 2010? Speriamo che per tutti i nostri lettori, clienti e fornitori sia stata un'annata prospera e piena di felicità, e auguriamo che questo 2011 lo sia ancora di più!

Dal canto nostro, il 2010 è stato un anno ricco di valori simbolici.
Segna infatti il 35mo anniversario da quando uno dei nostri fondatori, Federico Colpi, cominciò a disegnare fumetti vendendoli per 50 lire ai compagni di scuola (all'inizio erano "UFO" e "Spazio:1999; poi, a grande richiesta divennero "Goldrake", "Jeeg Robot" e "Mazinga Z"); 30 anni da quando cominciò a contattare le varie televisioni (che al tempo erano Canale 5 di Reteitalia, Italia 1 di Rusconi e Retequattro di Mondadori) per preparare una fanzine sugli anime che poi sfociò nell'esperienza de "I nostri eroi", primo periodico dell'intero occidente dedicato agli eroi giapponesi, la cui eredità - assieme ad alcuni fumetti di Colpi - fu di seguito raccolta da "Yamato"; 20 anni da quando si trasferì in pianta stabile in Giappone; 15 da quando cominciò a lavorare a Dynamic Planning al fianco di Go Nagai, cercando di dar vita a qualcosa di diverso nel panorama degli anime con Dynamic Italia e le altre Dynamic europee, in un'epoca in cui i cartoni giapponesi erano oggetto quotidiano degli attacchi di media ed educatori e gli unici che venivano propinati al pubblico dello stivale erano serie di maghette o soap-opera supercensurate . Ma in Italia ci si poteva anche dire fortunati: tra il 1996 e il 1997 la Francia aveva decretato la cacciata dalla TV via etere di serie di successo come "Dragon Ball Z", "Ken il Guerriero" e "Sailor Moon", mentre in Spagna (a parte in alcune regioni) grandi successi come "Ranma 1/2" e "Dragon Ball Z" venivano considerati tanto pericolosi per i giovani da essere trasferiti in orari notturni o su canali secondari. Bisognerà attendere la fine degli anni '90, con opere curate proprio dal nostro staff come "Neon Genesis Evangelion", "Cowboy Bebop" o "Escaflowne", perché gli operatori televisivi di tutta Europa si convincano che gli anime sono opere di grande valore e qualità.

Il 2010 ha segnato anche il decennale da quando, poste le basi per il contratto che avrebbe riportato in Italia "Gundam" dopo anni di trattative, Colpi si convinse di aver completato il suo progetto di rilancio degli anime e annunciò la sua volontà di ritirarsi per dedicarsi alle vecchie passioni che l'avevano portato in Giappone, l'antropologia e la linguistica.
Di certo non poteva immaginare che alcuni situazioni in seno a Dynamic l'avrebbero costretto dapprima a rimanere, poi addirittura a mettere in piedi assieme a noi una nuova realtà come d/visual: una scelta sofferta, con la quale crediamo di aver dimostrato un senso di responsabilità ben superiore anche a tutti coloro che al tempo, in Giappone, ci chiesero di rimanere e che si sono poi dimostrati molto più interessati al profitto immediato che alla lealtà. Ma, siccome siamo sempre stati convinti che quando si incomincia una cosa bisogna sempre farla al meglio, in d/visual crediamo di aver veramente profuso tutte le nostre energie.

Ci ha sempre divertito leggere sul web commenti su di noi, rappresentati come un ricchissimo mega-conglomerato giapponese. d/visual, essenzialmente, è sempre stata gestita da tre persone e due (validissimi) collaboratori da un piccolo ufficio al centro di Tokyo e certe descrizioni faraoniche sono quanto di più distante possa esistere dalla realtà.

Oggi, come dieci anni fa con "Gundam", siamo riusciti a raggiungere un altro obiettivo: finalmente tutti i personaggi di Go Nagai torneranno in televisione - a meno che qualche altro scatto di arroganza dei diretti interessati non venga a bloccare di nuovo tutto. È un ritorno che avviene dopo quasi due decenni che Dynamic e Toei si sono scannate dentro e fuori le aule di tribunali, prima negandoci per due anni la possibilità di sfruttare un contratto che ci doveva consentire di pubblicare i DVD di "Goldrake" già dal 2005, poi - quando finalmente potemmo cominciare - costringendoci più volte a ritardarli, rinviarli o sospenderli. Nel frattempo, noi siamo riusciti a creare un network di grandi aziende - dal più grande gruppo televisivo italiano al maggiore operatore nell'ambito del merchandising; dal più letto quotidiano al più venduto settimanale della penisola; da un gruppo editoriale storico a una grande firma della moda - tutti coinvolti in un'operazione senza precedenti che avrebbe finalmente riportato "Goldrake" in Italia come questo classico dell'animazione si merita. Forse non spetterà a noi raccogliere i frutti di questi anni di sudato lavoro, ma resta comunque la soddisfazione e l'orgoglio di essere riusciti a organizzare attorno a un personaggio degli anime un'operazione di una portata massiccia. Sempre che, ripetiamo, tutto ciò non venga meno a causa dell'egocentrismo di alcune persone che si trovano ad aver tra le mani il destino di "Goldrake" - anzi, di "Grendizer" - pur probabilmente senza neppur sapere di preciso di cosa questa serie parli.

Comunque vada a finire, la scelta finale esula dalle nostre competenze e, da parte nostra, come quando si definì l'affare "Gundam" dieci anni or sono, anche questa volta possiamo dirci soddisfatti di quanto ottenuto e concentrarci su nuovi obiettivi, non necessariamente nell'ambito di anime e manga. D'altronde anche in questa esperienza con d/books possiamo dirci orgogliosi di aver portato - con tutti i problemi determinati dalle limitatezze delle nostre risorse umane e finanziarie - i piu' bei manga "indipendenti" in Italia in edizioni degne del valore di queste opere. Sinceramente, fatichiamo a individuare altre serie di simile valore che vorremmo ripresentare al pubblico italiano (anche se "Maison Ikkoku" sarebbe una di quelle che meriterebbero di esser riproposte in un'edizione ritradotta e ben curata).

Da anni abbiamo esternato senza alcuna reticenza i nostri dubbi sul futuro del mercato dei manga: in patria, nonostante i goffi tentativi delle autorità di Tokyo di intervenire sui contenuti, manga e anime diventano sempre più un prodotto per un pubblico di trentenni e quarantenni, lontano dalle grandi serie di azione o dalle love-story che abbiamo conosciuto nell'arco di decenni. Con l'unica eccezione forse di "Shonen Jump", ormai tutte le riviste di manga cercano il profitto in un volgare esibizionismo o in soggetti che intendono scatenare le fantasie morbose di un pubblico sempre più incapace di comunicare con la realtà o di inserirsi nella società. Una patologia tipicamente giapponese che, per fortuna, trova pochi riscontri in Occidente così come negli altri Paesi asiatici, ma che rischia di far diventare anime e manga qualcosa di molto diverso da ciò che noi fan di lunga data amiamo e apprezziamo. D'altro canto, il mercato non offre molti stimoli agli autori: anche in Giappone sono sempre più quelli che si lamentano del fatto che la maggior parte dei lettori non compra le loro opere ma le scarica gratis dal web, rendendo sempre più difficile, se non impossibile, continuare l'attività di artista.

Viene quasi da ridere a ricordare come, ai tempi di Granata, si pensasse di chiudere "Nausicaa" perché vendeva meno di 15.000 copie, quando oggi un manga - a parte un paio di blockbusters - stenta ad arrivare alle 2500; nel frattempo però le varie fiere del settore registrano una sempre maggiore affluenza di pubblico, a dimostrazione del fatto che un mercato esiste, ma sono le modalità del business a non saperlo soddisfare.

Quando nel 2004, di fronte all'invasione di DVD pirata, proponemmo di lanciare DVD a basso prezzo con i soli sottotitoli in più lingue europee ed asiatiche in contemporanea alle uscite giapponesi, gli operatori che all'inizio avevano supportato l'idea ci imposero tanti di quei paletti che alla fine la "uscita in contemporanea" avrebbe finito per avere un ritardo medio di sei o sette mesi sui DVD pirata; e quando acquistammo uno dei primissimi cartoni animati in alta definizione per presentarlo dapprima al Comicon di Napoli (come di fatto riuscimmo a fare) e poi in DVD (come ancora non siamo riusciti a fare), ci vennero inviati master con la qualità video artificialmente ridotta perché "le edizioni straniere non potevano vantare la stessa definizione di quella giapponese" (e spettava a noi convincere il nostro pubblico a comprare dei dvd che si vedevano come dei VHS mentre su YouTube giravano i filmati a 1080p). Due scelte che illustrano molto bene il più grande problema del mondo dei manga e degli anime: sono entrambi fenomeni culturali e artistici creati e cresciuti da grandissimi artisti fin dagli anni '50, e distrutti in modo increscioso da un branco di operatori locali incapaci e egocentrici.

Chi si ricorda quegli articoli sui settimanali italiani dei primissimi anni Ottanta in cui si raccontava di come la Disney fosse sull'orlo del tracollo finanziario dopo una serie di flop commerciali culminati in "Bianca & Bernie", mentre le "Disney dell'oriente" raccoglievano successi planetari con i loro Goldrake, Harlock e Candy? Vi ricordate anche delle fotografie di quell'amministratore di un grande studio che dichiarava orgoglioso di aver creato tutti lui quei personaggi (cosa che ora sappiamo non essere vera). Ecco, mentre lui sorrideva felice, ancora non gli era passato per la mente di costituire un ufficio esteri in seno alla sua azienda per cogliere tutte le occasioni citate in quell'articolo (il primo studio ad averne uno lo costituì nel 1989; il gigante Shueisha non ebbe un responsabile per l'estero fino al 1992) e quando lo fece lo affidò a una persona dichiaratamente xenofoba che tradì gli operatori europei che avevano portato al successo le serie mitiche degli anni Settanta per affidare i suoi prodotti a corrotti e incapaci connazionali accorsi in Europa per impadronirsi di guadagni ingenti.
Risultato: con cosa ci ritroviamo a trent'anni da quell'articolo? Disney è diventato uno dei colossi mondiali dell'entertainment a tutto campo e gli studios giapponesi sono ancora relegati a livello di piccole-medie aziende, con prodotti che sempre più vengono scartati dalle televisioni di tutto il mondo per essere sostituiti con cartoni americani ed europei, o serie live dal Nord e Sud America. Nel frattempo paesi come la Corea o la Cina investono centinaia di milioni per creare una industria locale dell'animazione. In Giappone? Il governo si sta svegliando solo adesso, invocando i risultati di un boom che è già passato da tempo e proponendo strategie che farebbero scompisciare dalle risate anche un principiante del settore.

Così come accadde per gli ukiyoe nell'ottocento, disprezzati in patria e amatissimi in Europa, anche nel caso di anime e manga il Giappone sta buttando alle ortiche il frutto del lavoro di incredibili autori, geniali registi e ingegnosi animatori. È anche questa amara constatazione che ci ha convinti a incamminarci per nuovi percorsi durante questo 2011. Presto vi faremo sapere qualcosa di più. Nel frattempo godetevi le nostre edizioni librarie: come al solito, le abbiamo curate con tutta la nostra passione. Speriamo che le leggiate con lo stesso piacere che abbiamo provato noi editandole.

Buon anno a tutti!»




..di tutta questa pappardella autocelebrativa( e mi chiedo se l'autore si renda conto di cosa abbia scritto....)
l'unica cosa positiva è che abbiano deciso di percorrere nuove vie(il che tradotto in parole povere------>hanno ceduto varie licenze ad altri editori..)

Spero vivamente che invece di spendere energia,fatica,sudore,lacrime e sangue...si dedichino finalmente alla loro passione,l'antropologia e la linguistica [SM=x53120]



addio D/V
[SM=x53120]



Rukkio de Ruchis
00venerdì 7 gennaio 2011 17:29
Vabbè, a me sa tanto di autocelebrazione prima di ammainare bandiera bianca.
Rimarranno all'attivo i NUMEROSI DVD editati in tutti questi anni..
djufo
00sabato 8 gennaio 2011 20:28

Chi si ricorda quegli articoli sui settimanali italiani dei primissimi anni Ottanta in cui si raccontava di come la Disney fosse sull'orlo del tracollo finanziario dopo una serie di flop commerciali culminati in "Bianca & Bernie", mentre le "Disney dell'oriente" raccoglievano successi planetari con i loro Goldrake, Harlock e Candy? Vi ricordate anche delle fotografie di quell'amministratore di un grande studio che dichiarava orgoglioso di aver creato tutti lui quei personaggi (cosa che ora sappiamo non essere vera). Ecco, mentre lui sorrideva felice, ancora non gli era passato per la mente di costituire un ufficio esteri in seno alla sua azienda per cogliere tutte le occasioni citate in quell'articolo (il primo studio ad averne uno lo costituì nel 1989; il gigante Shueisha non ebbe un responsabile per l'estero fino al 1992) e quando lo fece lo affidò a una persona dichiaratamente xenofoba che tradì gli operatori europei che avevano portato al successo le serie mitiche degli anni Settanta per affidare i suoi prodotti a corrotti e incapaci connazionali accorsi in Europa per impadronirsi di guadagni ingenti.
Risultato: con cosa ci ritroviamo a trent'anni da quell'articolo? Disney è diventato uno dei colossi mondiali dell'entertainment a tutto campo e gli studios giapponesi sono ancora relegati a livello di piccole-medie aziende, con prodotti che sempre più vengono scartati dalle televisioni di tutto il mondo per essere sostituiti con cartoni americani ed europei, o serie live dal Nord e Sud America. Nel frattempo paesi come la Corea o la Cina investono centinaia di milioni per creare una industria locale dell'animazione. In Giappone? Il governo si sta svegliando solo adesso, invocando i risultati di un boom che è già passato da tempo e proponendo strategie che farebbero scompisciare dalle risate anche un principiante del settore.

Così come accadde per gli ukiyoe nell'ottocento, disprezzati in patria e amatissimi in Europa, anche nel caso di anime e manga il Giappone sta buttando alle ortiche il frutto del lavoro di incredibili autori, geniali registi e ingegnosi animatori. È anche questa amara constatazione che ci ha convinti a incamminarci per nuovi percorsi durante questo 2011. Presto vi faremo sapere qualcosa di più. Nel frattempo godetevi le nostre edizioni librarie: come al solito, le abbiamo curate con tutta la nostra passione. Speriamo che le leggiate con lo stesso piacere che abbiamo provato noi editandole.



Secondo me, da quest'ultimo passaggio, si può leggere nemmeno troppo tra le righe che d/visual deve aver avuto problemi con la Toei, e che abbandona il settore video.
ironhide
00sabato 8 gennaio 2011 23:59
.... e gli ultimi 2 DVD di goldrake salutano allegramente, che schifo ma forse è meglio così, meglio nessuna serie che 2/3 serie pubblicate con il contagocce e di improbabile conclusione
djufo
00giovedì 14 aprile 2011 20:16
Vi faccio notare che in conseguenza all'editoriale funebre di d/visual risalente all'inizio del 2011, attualmente sono praticamente estinti anche i pochi d/fensori che erano rimasti.
Fino all'ultimo momento hanno tentato di denigrare faziosamente il doppiaggio di Shin Mazinger poichè non è opera di d/visual ma di Yamato. Ma mentre il nuovo doppiaggio ha soddisfatto la maggioranza degli spettatori, il boicottaggio dei d/fensori è risultato assolutamente pretestuoso agli occhi di tutti. Attualmente gli stessi d/fensori che hanno provato in tutti i modi a denigrare un prodotto di qualità come l'edizione Yamato di Shin Mazinger, sono loro stessi acquirenti di tale edizione.
Quando si dice la coerenza...

Morale della favola: era gente che aveva molti validi contenuti da esporre, evidentemente. [SM=x53165]

djufo
00sabato 27 agosto 2011 10:01
Siete pronti al culmine della presa d/culo?

Da comicsblog.it:



venerdì 26 agosto 2011

d/visual: mancata intervista al direttore (o ex direttore?) Federico Colpi

In cerca di un’intervista, lo staff di MetalRobot ha contattato per e-mail il direttore (o ex direttore?) di d/visual, Federico Colpi. L’intervista non è stata concessa perché Colpi ha risposto di aver “completamente abbandonato il settore manga e anime” e di essere oggi impegnato in “tutt’altre tematiche” (antropologia culturale, l’ambito di studi per il quale si è trasferito inizialmente in Giappone).

Tuttavia, il direttore, o ex direttore, ha fatto sapere che “Attualmente tutte le attività editoriali di d/books sono in fase di passaggio verso GP Publishing, che si occuperà dunque d’ora in poi di aggiornare le informazioni ecc.”, mentre sulla spinosa questione degli ultimi due DVD di Goldrake ha affermato: “Toei Animation e Dynamic Planning, non sono ancora giunti a un accordo dopo la lunga lotta in tribunale che ne ha bloccato la pubblicazione in Italia e noi stessi, come distributori, siamo in attesa di avere informazioni”…
Grazie a Sagittariolucente per la segnalazione!





Le domande che nascono spontanee:

- GP Publishing dice che si occupa solo della distribuzione dei manga d/books. Colpi dice che la gestione di d/books ora appartiene a GP Publishing. Dove sta la verità?

- i dvd di Goldrake non erano coperti da un regolare contratto che ne tutelasse la pubblicazione COMPLETA??

- cosa aspettava a dare notizie UFFICIALI sul destino di questi dvd? Aspettava un forum di appassionati che gli implorasse una intervista? Complimenti per la professionalità.

- quante balle ci ha raccontato quest'uomo dal suo esordio nell'editoria italiana?



Ora una domanda personale la aggiungo io:

- dove stanno tutti quei d/fensori sfigati che difendevano e sostenevano il verbo di Colpi? E dove stanno tutti quelli che appoggiavano il verbo dei d/fensori? E infine, alla luce delle conseguenti diatribe demenziali tra puristi e girellari, quanto ho sempre avuto ragione riguardo all'inaffidabilità di Colpi?

Siccome la ragione certi stronzetti non me la daranno mai, me la dò da solo.
Ora sono i fatti che parlano, le leccate di culo stanno a zero.
Quello che conta è che la verità stia saltando fuori (certo, a spizzichi e bocconi).



Per fortuna che non ci sono cascato, quei dvd mi hanno sempre fatto cagare!!
Facciamoci una grassa risata vah. [SM=x1718249]

.Star Platinum.
00sabato 27 agosto 2011 13:22
Re:
djufo, 27/08/2011 10.01:




Le domande che nascono spontanee:

- GP Publishing dice che si occupa solo della distribuzione dei manga d/books. Colpi dice che la gestione di d/books ora appartiene a GP Publishing. Dove sta la verità?




io ti rispondo solo su questa perché dei dvd del cornutone non sono interessato.
Non è una novità che la gestione sia passata alla GP infatti ricordo perfettamente di aver letto qualche mese la notizia però al momento ancora non ho visto un'uscita dei precedenti titoli D/Visual su GP e questo mi fa storcere il naso perché non penso ci vogliano così tanti mesi per pubblicare.

=Koji Kabuto=
00sabato 27 agosto 2011 13:26
ma ancora vi interessate ai prodotti dv?????
.Star Platinum.
00sabato 27 agosto 2011 13:37
Eh,io ho l'edizione di slam dunk che vorrei venisse terminata perché è troppo figa per restare inconclusa(parlo dell'edizione) poi mi sembra di non aver più niente
edward mass
00sabato 27 agosto 2011 13:43
io ho ken e gradirei finirlo (gradirei anche un po di figa ma quello è un altro discorso...)
=Koji Kabuto=
00sabato 27 agosto 2011 13:51
Re:
.Star Platinum., 27/08/2011 13.37:

Eh,io ho l'edizione di slam dunk che vorrei venisse terminata perché è troppo figa per restare inconclusa(parlo dell'edizione) poi mi sembra di non aver più niente




Mì,visto come era andata con altre loro pubblicazioni,ho smesso di comprargli i prodotti,che si sono belli,ma costano cari,e soprattutto escono ogni 29 di febbraio!
nexstar
00sabato 27 agosto 2011 14:14
Re:
djufo, 27/08/2011 10.01:

Siete pronti al culmine della presa d/culo?

Da comicsblog.it:



venerdì 26 agosto 2011

d/visual: mancata intervista al direttore (o ex direttore?) Federico Colpi

In cerca di un’intervista, lo staff di MetalRobot ha contattato per e-mail il direttore (o ex direttore?) di d/visual, Federico Colpi. L’intervista non è stata concessa perché Colpi ha risposto di aver “completamente abbandonato il settore manga e anime” e di essere oggi impegnato in “tutt’altre tematiche” (antropologia culturale, l’ambito di studi per il quale si è trasferito inizialmente in Giappone).

Tuttavia, il direttore, o ex direttore, ha fatto sapere che “Attualmente tutte le attività editoriali di d/books sono in fase di passaggio verso GP Publishing, che si occuperà dunque d’ora in poi di aggiornare le informazioni ecc.”, mentre sulla spinosa questione degli ultimi due DVD di Goldrake ha affermato: “Toei Animation e Dynamic Planning, non sono ancora giunti a un accordo dopo la lunga lotta in tribunale che ne ha bloccato la pubblicazione in Italia e noi stessi, come distributori, siamo in attesa di avere informazioni”…
Grazie a Sagittariolucente per la segnalazione!





Le domande che nascono spontanee:

- GP Publishing dice che si occupa solo della distribuzione dei manga d/books. Colpi dice che la gestione di d/books ora appartiene a GP Publishing. Dove sta la verità?

- i dvd di Goldrake non erano coperti da un regolare contratto che ne tutelasse la pubblicazione COMPLETA??

- cosa aspettava a dare notizie UFFICIALI sul destino di questi dvd? Aspettava un forum di appassionati che gli implorasse una intervista? Complimenti per la professionalità.

- quante balle ci ha raccontato quest'uomo dal suo esordio nell'editoria italiana?



Ora una domanda personale la aggiungo io:

- dove stanno tutti quei d/fensori sfigati che difendevano e sostenevano il verbo di Colpi? E dove stanno tutti quelli che appoggiavano il verbo dei d/fensori? E infine, alla luce delle conseguenti diatribe demenziali tra puristi e girellari, quanto ho sempre avuto ragione riguardo all'inaffidabilità di Colpi?

Siccome la ragione certi stronzetti non me la daranno mai, me la dò da solo.
Ora sono i fatti che parlano, le leccate di culo stanno a zero.
Quello che conta è che la verità stia saltando fuori (certo, a spizzichi e bocconi).



Per fortuna che non ci sono cascato, quei dvd mi hanno sempre fatto cagare!!
Facciamoci una grassa risata vah. [SM=x1718249]




che merdata
ma si può essere così "per niente" professionali??

L'unica cosa che mi viene in mente ora però è che i diritti home video sono liberi e visto che yamato ha editato per la tv lo Shin Mazinger....chissà, forse per la mia pensione riuscirò ad avere i dvd delle serie naganiane [SM=x53125]
djufo
00sabato 27 agosto 2011 14:24
Re:
=Koji Kabuto=, 27/08/2011 13.26:

ma ancora vi interessate ai prodotti dv?????




In realtà attualmente sono interessatto ai prodotti d/visual che non escono e probabilmente non usciranno mai.
(raggioLaser)
00sabato 27 agosto 2011 14:39
ora Colpi si sta dedicando all'antropologia culturale? Ma non ci si poteva dedicare anche negli anni 90/primi anni 2000?
Ah beh, ora che la d/merda sta fallendo ha deciso di scappare e dedicarsi ad altro... perlomeno ora la smetterà di rompere l'anima asserendo che Goldrake è suo fratello e Mazinga la sua amante!
nexstar
00sabato 27 agosto 2011 14:58
Re:
(raggioLaser), 27/08/2011 14.39:

... perlomeno ora la smetterà di rompere l'anima asserendo che Goldrake è suo fratello e Mazinga la sua amante!




[SM=x53126]
La Visione
00domenica 28 agosto 2011 17:24
mentre sulla spinosa questione degli ultimi due DVD di Goldrake ha affermato: “Toei Animation e Dynamic Planning, non sono ancora giunti a un accordo dopo la lunga lotta in tribunale che ne ha bloccato la pubblicazione in Italia e noi stessi, come distributori, siamo in attesa di avere informazioni”…

Certo che questa è grossa... ma siamo negli ani 2000 o ancora alla fne degli anni 80 e primi anni 80?
Mi sembra una di quelle storie in cui vennero trasmesse le serie senza aver pagato i diritti ai giapponesi, come col Gundam... oppure la pubblicazione di materiale editoriale apocrifo sempre di quel periodo.

Sarebbe interessante poter approfondire questa notizia.
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