In difesa di Alessandra Valeri Manera

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yusakudora
00giovedì 27 settembre 2007 16:10
In questo ultimo decennio, di scritti contro di lei, ne sono stati prodotti a iosa e, a mio parere, la maggior parte erano basati su considerazioni massificate e appiattite.
So che andrò contro l'opinione di molti (ma è noto come la penso), tuttavia ho sentito il bisogno di elaborare, per una volta, uno scritto PRO Alessandra Valeri Manera, piuttosto che contro, adesso che questa tv dei ragazzi non mi piace per niente, non mi piace perchè, in poche parole, non esiste. Non mi va che mia sorella, di 8 anni, cresca con certe serie in tv, dementi e intellettualmente poco stimolanti.
Questo è il mio punto di vista su Alessandra Valeri Manera e la sua tv dei ragazzi:

Visto che il testo è difficilmente leggibile nel video, questa è la versione scritta: alinvest.altervista.org/
djufo
00giovedì 27 settembre 2007 16:50
Yu, ci sono dei motivi ben precisi che portarono alla demonizzazione di AVM, specie negli anni '90. Il discorso sarebbe abbastanza complesso e lungo, ma cerco di riassumerlo.

Alessandra Valeri Manera ha sicuramente il grande pregio di aver importato in Italia serie molto interessanti e che hanno contribuito indubbiamente alla cultura dei cartoni jap nel nostro paese.
Alcuni di quei cartoni sono diventati veri e propri miti.

Il suo grande difetto era l'adattamento di tali cartoni.
Non dimentichiamo le censure eccessive, i dettagli edulcorati, i nomi italianizzati (alcuni davvero totalmente fuori luogo rispetto al resto della serie animata) e questo nuovo modo di adattare andava in controtendenza rispetto a tutti i cartoni jap che si erano visti prima dell'epoca AVM, nei quali non venivano applicate censure, copertura di scritte giapponesi o cambi eccessivi dei nomi dei protagonisti (nel 95% dei casi venivano lasciati i nomi giapponesi).
La Valeri Manera e le sue scelte di adattamento hanno portato una sorta di censura in un ambito in cui la censura praticamente non esisteva.

Ovviamente la signora in questione funge da "capro espiatorio" ma la colpa in effetti non è direttamente sua, ma dipende tutto dalla gestione berlusconiana, gia all'epoca parechcio fastidiosa, oggi è addirittura diventata proibizionista, basti pensare come hai detto tu all'evoluzione della Tv dei Ragazzi, che oggi è praticamente scomparsa, così come è scomparsa la varietà, la concorrenza, la qualità diffusa dei cartoni trasmessi in tv destinati ai più giovani.
Anche se c'è da dire che oggi Mediaset importa MENO prodotti destinati agli adolescenti (quindi censurati) mentre importa PIU' prodotti destinati all'infanzia. Una volta non c'era distinzione.
E' quasi magia Johnny, ad esempio, è una serie assolutamente maliziosa degli anni '80, malizia che vista oggi chiaramente farebbe sorridere. Importata sì, onore al merito, ma censurandola in qua e in la.
Oggi ci va decisamente peggio (o meglio, a seconda dei punti di vista). Nel 2007 non so quante possibilità avrebbe di essere importata da parte di Mediaset una serie giapponese moderna e maliziosa per adolescenti di oggi.
Insomma la tv di oggi fa schifo, ma almeno non deturpano a tappeto serie non destinate ai ragazzini. Almeno oggi si limitano ad importare (e deturpare) i soli titoli di maggior richiamo.


Per cui, negli anni '90 abbiamo demonizzato la Valeri Manera, mentre oggi con maggior lucidità e vista la situazione in cui stiamo messi, posso invece riconoscerle il pregio di aver importato alcuni ottimi titoli, ma le riconosco anche il difetto della censura.
Difetto che non approvo in ogni caso. AVM o non AVM.

Per concludere: si stava meglio 30 anni fa quando non c'era tutta questa censura perchè erano gli anni '70, anni di emancipazione e lotta al proibizionismo e alla censura.
In seguito è aumentata sempre di più l'ipocrisia, fino ad oggi con le pressioni del MOIGE.

Detto questo ora mi guardo il filmato. [SM=x53150]


yusakudora
00giovedì 27 settembre 2007 17:13
Re:
djufo, 27/09/2007 16.50:

Il suo grande difetto era l'adattamento di tali cartoni.
Non dimentichiamo le censure eccessive, i dettagli edulcorati, i nomi italianizzati (alcuni davvero totalmente fuori luogo rispetto al resto della serie animata) e questo nuovo modo di adattare andava in controtendenza rispetto a tutti i cartoni jap che si erano visti prima dell'epoca AVM


E' proprio questo uno dei miti che vorrei sfatare.
Gli stravolgimenti di serie come Hanayori dango o Mizuiro Jidai sono stati attribuiti a lei visto che il suo nome era quello più in vista, lei era la capostruttura della fascia ragazzi.

Ma non trovate che non ci siano punti di contatto tra le serie di primi/metà anni '80 e quelle degli anni '90 citate prima? Perchè mai Alessandra avrebbe acconsentito a una trasmissione di Georgie incensurata, mentre poi avrebbe voluto, per alcune serie, degli stravolgimenti?
La risposta è che lei, con gli stravolgimenti di certe serie, c'entra poco e niente. Se andate a leggere il nome di chi si è occupato di questi adattamenti non c'è il nome di Alessandra, ma il nome di altri, primo fra tutti Nicola Bartolini Carrassi.
Perchè attribuire alla signora Manera le colpe di lavori eseguiti da altri? Vorrei cominciare a puntare chi veramente si è occupato di questo o quell'altro. Tu, tale adattatore, hai stravolto questa serie? Allora tu sei colpevole di questo. Tu hai fatto quest'altro? Allora tu ti meriti la punizione per quest'altro.
Si è arrivati, purtroppo, veramente a un momento in cui lei era il capro espiatorio di ogni cosa avvenisse in Fininvest/Mediaset.
Ma la situazione è più complessa di quanto sembra.
Come sapete Mediaset ha a Milano le proprie case di doppiaggio, tra cui ad esempio Merak Film o Deneb o Studio PV. In queste case di doppiaggio poi vengono scelti gli individui che andranno ad adattare tali serie.
Vi faccio un esempio. Due serie adattate, entrambe, nel 1999. Kodomo no omocha e Hanayori dango. Capostruttura della fascia ragazzi è sempre la signora Manera. Il primo, tranne le piccole censure di rito e qualche nome cambiato (cosa che succedeva dagli anni '70), è rimasto intatto. Il secondo è stato stravolto. Perchè? Perchè il primo è stato adattati da certi individui, il secondo da Nicola Carrassi.
Eppure la Manera era sempre lì.

Sapevate che Carrassi aveva un filo diretto con l'autrice giapponese di Marmalade Boy e insieme hanno stravolto l'edizione italiana? Bisognerebbe cominciare a puntare chi ha fatto questo e chi ha fatto quest'altro.


Anche se c'è da dire che oggi Mediaset importa MENO prodotti destinati agli adolescenti (quindi censurati) mentre importa PIU' prodotti destinati all'infanzia.



Su questo sono in totale disaccordo con la nuova politica Mediaset. E leggendo il mio scritto si capisce benissimo.
Dj io ho seguito, qua e là, alcune puntate delle serie della nuova gestione Mediaset. Qui non si parla di prodotti destinati all'infanzia.
Si parla di altro genere di prodotti.

Un prodotto destinato all'infanzia è Memole dolce Memole, ma questo è un cartone con i contro coglioni. Ce ne fossero 100 di queste serie su Italia1 oggi. Quelle della nuova gestione Mediaset non sono serie destinate all'infanzia, sono serie dementi e intellettualmente poco stimolanti.
Ti faccio degli esempi... Yu-gi-oh! o B-Daman o BeyBlade o Bratz e Trollz, dove le bambine imparano a fare le pu**ane.

Tra queste serie e un Memole di mezzo c'è un abisso.
Da parziale fruitore di queste nuove serie Mediaset ti posso assicurare che non si tratta semplicemente di importare serie dirette a un pubblico infantile. Di cartoni per bambini, stimolanti e di gran valore, in Giappone ne vengono prodotti ancora, ma non si tratta di cose come Mushiking o B-Daman.
Oxido
00giovedì 27 settembre 2007 17:16
Veramente toccante il tuo articolo. Secondo me però ha il difetto di addossare la croce su capri espiatori così come fecero coloro che criticarono la Valeri Manera.
Sono d'accordo ed è sotto gli occhi di tutti che senza di lei abbiamo assistito impotenti al crollo della TV dei ragazzi, ma sia la vecchia gestione della stessa che la nuova sono imputabili, più che alla direzione particolare, alla strategia d'azienda che impone determinate scelte.
La VM ha avuto per me il demerito di scendere a compromessi di strategia aziendale appunto pur di trasmettere le serie che riteneva idonee. E già qui io storco il naso... quando qualcun altro ben più servo di lei ha fatto notare che poteva esserci il cambiamento commerciale (o meglio quando l'azienda ha trovato il servo che cercava), tanti saluti. Non credo che il pubblico abbia mai avuto voce in capitolo sulle decisioni aziendali, siano esse di TV nazionali e tantomeno commerciali, e questo lo sappiamo bene tutti. Al massimo si è utilizzata la critica dei detrattori per far passare il cambio dirigenziale, tutto qui, ma dubito fortemente che qualunque direttore possa effettivamente avere mano libera (come un Freccero alla RAI tempo fa, per dirne uno, che infatti al cambio politico non è sopravvissuto e ci ritroviamo una rai2 con Mazza che minaccia Grillo in diretta e isole dei famosi a ogni ora) senza accondiscendere alla volontà dell'azienda. Infatti nonostante i meriti che la VM ha avuto (e tralasciandone i soggettivi demeriti) non ho visto il suo nome apparire in nessun programma per ragazzi di nessuna rete. E lo sappiamo chi comanda in TV e con quale scopo.
Per ciò che riguarda le sigle, bè puoi dire ciò che vuoi ma lo stesso è scesa a compromessi, avallando decisioni aziendali e di editrice discografica (che poi nel suo caso sono riconducibili allo stesso proprietario), probabilmente gli conveniva farlo, anche solo per mantenere il suo posto di lavoro. Cosa che comunque non glielo ha garantito.

In sostanza, avrà anche avuto il merito di importare delle belle serie che oggi non si vedono più, ma l'accondiscendenza con cui ha accettato censure e imposizioni discografiche (e quindi scelta di autori e testi ((scritti da lei...)) non la rende una santa. Il servilismo anche in buona fede non porta a migliorare le cose.
djufo
00giovedì 27 settembre 2007 17:28
Re: Re:
yusakudora, 27/09/2007 17.13:


E' proprio questo uno dei miti che vorrei sfatare.
Gli stravolgimenti di serie come Hanayori dango o Mizuiro Jidai sono stati attribuiti a lei visto che il suo nome era quello più in vista, lei era la capostruttura della fascia ragazzi.

Ma non trovate che non ci siano punti di contatto tra le serie di primi/metà anni '80 e quelle degli anni '90 citate prima? Perchè mai Alessandra avrebbe acconsentito a una trasmissione di Georgie incensurata, mentre poi avrebbe voluto, per alcune serie, degli stravolgimenti?
La risposta è che lei, con gli stravolgimenti di certe serie, c'entra poco e niente. Se andate a leggere il nome di chi si è occupato di questi adattamenti non c'è il nome di Alessandra, ma il nome di altri, primo fra tutti Nicola Bartolini Carrassi.




Sicuramente la colpa non è solo sua, ma l'odio per la Valeri Manera si è manifestato in un'epoca in cui l'unica fonte di informazione erano i fan club di appassionati di cartoni jap, fanzine e riviste.
Non c'era ancora internet, e a voler essere più precisi, non c'era la fissazione e la pignoleria dei fans che è nata di conseguenza ad internet.
La gente oggi ha decisamente più voce in capitolo, è più informata. Internet mette in discussione qualsiasi dichiarazione pseudo-ufficiale grazie al fatto che dà voce alla gente (a volte pure troppo), a differenza di una volta in cui si doveva subire passivamente le dichiarazioni "ufficiali".

Una volta l'opinione pubblica decideva a priori di condannare un nome, cioè Valeri Manera. Oggi, un pò perchè siamo più grandi, un pò perchè c'è più informazione, si capisce che certe scelte di adattamento erano decise a tavolino tra più responsabili del settore.
E ovviamente il tutto è da attribuire all'ipocrisia della gestione e della filosofia berlusconiana, a mio avviso.


yusakudora, 27/09/2007 17.13:



Su questo sono in totale disaccordo con la nuova politica Mediaset. E leggendo il mio scritto si capisce benissimo.
Dj io ho seguito, qua e là, alcune puntate delle serie della nuova gestione Mediaset. Qui non si parla di prodotti destinati all'infanzia.
Si parla di altro genere di prodotti.

Un prodotto destinato all'infanzia è Memole dolce Memole, ma questo è un cartone con i contro coglioni. Ce ne fossero 100 di queste serie su Italia1 oggi. Quelle della nuova gestione Mediaset non sono serie destinate all'infanzia, sono serie dementi e intellettualmente poco stimolanti.
Ti faccio degli esempi... Yu-gi-oh! o B-Daman o BeyBlade o Bratz e Trollz, dove le bambine imparavano a fare le pu**ane.

Tra queste serie e un Memole di mezzo c'è un abisso.



Qui però scatta un altro discorso, ovvero che è la qualità stessa delle serie giapponesi moderne in genere che si è abbassata notevolmente nei contenuti, specie quelle destinate all'infanzia.

Quelle più decenti forse non vengono importate proprio per via di contenuti più forti e complessi (ipotizzo eh).
Comunque in teoria questo non sarebbe un male perchè almeno le serie più decenti non vengono deturpate, la realtà però è che Mediaset oggi è diventato un impero che spazza via qualsiasi tipo di concorrenza. Quindi poca concorrenza, poca qualità generica.


yusakudora
00giovedì 27 settembre 2007 17:36
Re:
Oxido, 27/09/2007 17.16:

è scesa a compromessi


Si, è vero Oxido... ma io, essenzialmente, non voglio difendere a spada tratta lei, ma ciò che rappresenta. Non è stata una santa e non voglio farla passare come tale, anche lei, come tutti gli esseri umani, ha commesso degli errori... non è stata lei a stravolgere certi cartoni, ma di certo non si è opposta a questi stravolgimenti (poteva perdere il posto di lavoro, chi lo sa?). E' stato un errore, è scesa a compromessi. Ma mi voglio basare sui fatti e sono questi che difendo, se tali compromessi hanno portato a quella Tv che vedevo da bambino mentre i compromessi che accetta chi c'è oggi al comando hanno portato al nulla, allora che vengano i primi.

Non sai che fastidio mi dà vedere mia sorella che va appresso alle Trollz, quando invece se fosse nata dieci anni prima avrebbe potuto imparare qualcosa da serie come Cantiamo insieme o Fiocchi di cotone per Jeanie. Non l'accetto (e infatti seleziono per lei le serie da vedere) e lo denuncio.
L'articolo non si pone come scopo quello di santificare la signora Manera, ma quello di far capire che differenza c'era tra la sua tv e quella odierna.
Rodan75
00giovedì 27 settembre 2007 17:40
Complimenti Yusaku, i tuoi video sono sempre molto belli da guardare perché ben fatti e perché traspare una sincera passione. Mi basterebbe infatti sottolineare come tu porti sempre avanti argomenti come passione, emozione, la capacità di raccontare storie che trasmettano qualcosa allo spettatore, per farmi essere dalla tua parte, nel mare magnum degli otaku-capre che parlando sempre e solo di adattamenti, doppiatori che non urlano, girelle, purismo, pronunce e stronzate similari.
E hai il coraggio di portare avanti queste idee anche se largamente non condivise.

Nel caso specifico io conosco poco la gestione Mediaset anni Novanta, so solo di riflesso quello che è successo e francamente mi importa poco, alla luce di quella che è la tv di oggi. Siamo franchi: l'epoca d'oro non tornerà più. Che ci sia Margaria o che sia rimessa al suo posto la Valeri Manera poco cambierebbe. E' cambiata la tv ed è cambiato anche il pubblico.

Quindi che sia stata o meno la Valeri Manera a provocare il disastro a me poco importa. Quello che reputo più grave è che comunque - e in questo trovo convergenza con te - si sia risposto al problema con l'isteria e la caccia alle streghe. In anni recenti abbiamo avuto esempi di collaborazioni fra Mediaset e il fandom (penso a SSDS), era quella la strada da seguire, lavorare sulle fasce orarie, o su una forma di censura non invasiva come a volte c'è stata.

Invece? Invece niente, ci meritiamo in parte lo sfascio che c'è stato.
Ti faccio un esempio: quando Mediaset annunciò di avere acquisito di recente una serie di un certo richiamo (non mi sembra fosse Naruto, ma comunque era un titolo che i fans attendevano, scusa ma proprio non me lo ricordo), su un forum lessi la proposta di una petizione per chiedere a Mediaset di non trasmetterla e di cedere i diritti a un'altra emittente. La chiusura mentale mi pare evidente.

Ora il punto è: si può rimediare?
yusakudora
00giovedì 27 settembre 2007 17:49
Re: Re: Re:
djufo, 27/09/2007 17.28:

Una volta l'opinione pubblica decideva a priori di condannare un nome, cioè Valeri Manera. Oggi, un pò perchè siamo più grandi, un pò perchè c'è più informazione, si capisce che certe scelte di adattamento erano decise a tavolino tra più responsabili del settore.


Ti quoto assolutamente. [SM=x53142]
Questo, gli appassionati come noi, lo hanno capito, perchè come tu dici siamo più grandi e "esperti". Ma ho notato che ancora oggi i nuovi appassionati che si avvicinano a questo mondo prendono ancora a mo' di Bibbia quelle considerazioni massificate che giravano e tuttora girano nella grande rete. L'articolo ha, come scopo, anche quello di fornire un punto di vista differente in modo che i nuovi adepti siano in grado di farsi una propria opinione sentendo una campana e quella opposta. [SM=x53148]

djufo, 27/09/2007 17.28:

Qui però scatta un altro discorso, ovvero che è la qualità stessa delle serie giapponesi moderne in genere che si è abbassata notevolmente nei contenuti, specie quelle destinate all'infanzia.


C'è stato un momento in cui questo sono arrivato a pensarlo anch'io, ma in realtà è solo il riflesso di ciò che offre oggi l'importazione europea di animazione (non sapete come sono messi in Germania o in Spagna!). Ho scoperto che ancora oggi vengono realizzate serie tratte dai classici della letteratura, quelle tanto amate dalla gestione AVM.
L'ultimo che mi è capitato sotto gli occhi è Emily of New Moon [Kaze no Shoujo Emily], tratto dai libri della scrittrice canadese Lucy M. Montgomery.

Da mesi sto tempestando di e-mail Margaria per serie come queste, ma non sembra interessato, tuttavia non mi arrendo. [SM=x53148]

yusakudora
00giovedì 27 settembre 2007 18:00
Re:
Grazie Rodan! [SM=x53148]

Rodan75, 27/09/2007 17.40:

Ora il punto è: si può rimediare?


Io penso che in parte si possa fare. In parte perchè Italia1 ormai ha altri scopi e non va più considerata.
Sembra passato un secolo da questo spot:

che annunciava il passaggio di Bim Bum Bam su Italia1.
Quella Italia1 e quella di oggi sono troppo diverse per essere messe di nuovo a confronto. Il rimedio sta in altre risorse, si pensi ad esempio a Boing. Piccoli passi li ha fatti, ma rimane sempre una risorsa non sviluppata. Sono 4 anni ormai che questa rete è nata, ma ancora non si è visto un programma pseudo Bim Bum Bam/Game Boat. Anzi, di programmi non se ne sono proprio visti. E' solo un'accozzaglia di cartoni. In questo caso quindi, dove non c'è share e dove Mediaset potrebbe fare ciò che vuole, cos'è che conta? Solo l'incompetenza di chi dirige. Ma non voglio perdere le speranze, questa rete ha un grande potenziale, basterebbe solo saperlo sviluppare.
Rodan75
00giovedì 27 settembre 2007 18:09
Re: Re:
yusakudora, 27/09/2007 18.00:

Grazie Rodan! [SM=x53148]



Figurati, è il meno [SM=x53091] [SM=x53148]


yusakudora, 27/09/2007 18.00:


Io penso che in parte si possa fare. In parte perchè Italia1 ormai ha altri scopi e non va più considerata.
[...] Quella Italia1 e quella di oggi sono troppo diverse per essere messe di nuovo a confronto. Il rimedio sta in altre risorse, si pensi ad esempio a Boing. Piccoli passi li ha fatti, ma rimane sempre una risorsa non sviluppata. Sono 4 anni ormai che questa rete è nata, ma ancora non si è visto un programma pseudo Bim Bum Bam/Game Boat. Anzi, di programmi non se ne sono proprio visti. E' solo un'accozzaglia di cartoni. In questo caso quindi, dove non c'è share e dove Mediaset potrebbe fare ciò che vuole, cos'è che conta? Solo l'incompetenza di chi dirige. Ma non voglio perdere le speranze, questa rete ha un grande potenziale, basterebbe solo saperlo sviluppare.



In realtà bisognerebbe capire se il pubblico è davvero pronto a recepire di nuovo un programma così strutturato: la mancanza di programmi che contestualizzino i prodotti non è un qualcosa che riguarda anche gli anime. Nella tv italiana mancano programmi specifici su tutto, non c'è nulla per i bambini, non ci sono più programmi come Tandem o Com'è (giusto per spaziare) per i ragazzi, non ci sono programmi di cinema (il primo che cita Cinematografo lo blasto).
Anni fa Mediaset per introdurre i film faceva dei micro-documentari di un paio di minuti, giusto per far capire al pubblico cosa stava per vedere e per introdurre alla giusta atmosfera. Oggi queste cose sono impensabili perché la tv è vissuta alla stregua di un juke box, con l'unica differenza che non sei tu spettatore a scegliere, ma i responsabili di palinsesto che scelgono per te. I tempi morti (e una cosa del genere è percepita come un tempo morto) significano abbassamento di un punto di share con conseguente emorragia dal versante pubblicitario.

Peraltro i costi stessi della tv sono aumentati e si investe sui reality che con un costo davvero irrisorio (prendi 10 cretini, li chiudi in un posto e hai fatto il programma) fanno ascolti da capogiro.

Quindi una rete che investa su un programma stile Bim Bum Bam è una rete che deve VOLERLO FARE, deve essere una vera e propria forma di RIEDUCAZIONE CULTURALE (e non ho paura a usare questa parola tanto odiata, "culturale"). Con un ritorno che non sarebbe immediato perché prima il pubblico deve riabituarsi.

Qua si tocca un mio pallino, la distruzione del gusto e la decadenza totale della tv [SM=x53092]
.Mazinga.
00giovedì 27 settembre 2007 20:59
Io penso che la tv dei ragazzi in generale è morta quando ha chiuso i battenti Bim Bum Bam a fine anni 90, anche se già aveva assunto il ruolo solo di televendita.... nn si può dire di certo che AVM nn abbia fatto tanto per la Mediaset, anzi mi pare che anke i tf quali Power Rangers, Vr Troopers, Masked Rider, Beetleborgs e tutta la roba anni 90 sia stata importata grazie a lei, almeno penso. I cartoni di ora hanno un target ampiamente scadente, basta vedere alle 17 le sirene che cantano in tv.. scordiamoci la tv del periodo passato, perchè manca la testa per farlo, notate che i tf nn sono nemmeno più quelli di una volta???? Trasmettono sit com in accordo con Disney, nn si vedono più tf tipo magnum, a-team o altra roba che ti teneva incollato alla tv per ore.. manca anche l'organizzazione con gli orari della tv stessa, mancano le sigle trasmesse per intero, le pubblicità decenti, e soprattutto si deve togliere dalla tv quel coglione che trasmettono prima di ogni cartone, quello è il grave problema che dimostra la decadenza dell'Italia, date un'occhiata alal tv estera via sat e ditemi la differenza sostanziale che c'è.. [SM=x53150]
djufo
00giovedì 27 settembre 2007 21:03
Purtroppo oggi tutto gira intorno al dio denaro, e non viene quasi più dato spazio alla fantasia e alla cratività gratuite.
Tutto deve produrre un guadagno.

Davvero forse l'unico spazio decente per bambini è quello della Rai, Trebisonda mi pare si chiami.
Certo i cartoni che trasmettono lì sono proprio innocenti, niente a che vedere coi tempi d'oro.

Ma la cosa più assurda è che per vedere un pò di tv decente e rispettosa dei cervelli dei telespettatori uno sia costretto a rivolgersi alla paytv! Una cosa che solo fino a 15 anni fa era totalmente impensabile. Questa è la situazione in cui ci troviamo oggi.

yusakudora
00giovedì 27 settembre 2007 21:16
Re:
.Mazinga., 27/09/2007 20.59:

anzi mi pare che anke i tf quali Power Rangers, Vr Troopers, Masked Rider, Beetleborgs e tutta la roba anni 90 sia stata importata grazie a lei, almeno penso.


Certo, è così. [SM=x53142]
Rukkio de Ruchis
00giovedì 27 settembre 2007 21:28
Beh, avete praticamente detto tutto voi.
Ovviamente mi associo ai complimenti per Yusaku, sempre coerente e capace di argomentare.

Quanto alla Manera, nel bene e nel male ha caratterizzato molti anni della televisione per bambini. Mi associo all'idea espressa dal Giufo, cioè che col sennò di poi ho rivalutato parte del suo operato ma restano (come detto anche da Oxi) le numerose censure apportate.
Sì, è sicuramente vero che le venissero impartite direttive dall'alto, però è anche vero che non è esente da colpe.

Passando invece alla mancanza di programmi per bambini, penso che quei tempi non torneranno più. La tv è cambiata, la pubblicità è cambiata, il mercato è cambiato.
djufo
00giovedì 27 settembre 2007 21:46
Gia, ho dimenticato di fare i complimenti a Yusaku per il suo video.
Dovresti sfruttare meglio questa tua capacità. Hai mai pensato di Llvorare per qualche tv locale?
Col. Kurtz
00venerdì 28 settembre 2007 07:18
Che AVM non sia la sola a cui imputare le censure e gli adattamenti stravolti questo è verissimo, è vero che riceveva sicuramente ordini dall'alto, lei ha importata serie bellissime, c'era una tv per ragazzi quando c'era lei e i cartoni avevano sigle vere invece di spezzoni di sigle unz unz come oggi.
E poi non è vero che ha iniziato Mediaset a censurare...la RAI già lo fece (harlock, Mazinga, ecc).
Tutto vero questo...però lei era la responsabile del settore a quindi è logico che imputiamo a lei il tutto anche perchè non penso che Berlusconi le telefonasse per dirle come censurare Orange Road. Era lei che lo faceva come li pare e in numerosi cartoni ha avuto una mano troppo pesante e assurda (io spesso dico di una censura in cui Lotti va a fare la cacca dietro un albero...cosa c'è da censurare lì?!?!?).
E poi diciamo la verità...la tv per ragazzi si reggeva sulla coppia irripetibile Uan-Bonolis non certo su idee brillanti sue...quando se ne andato Bonolis bim bum bam ha iniziato la sua lenta perdita di ascolto che l'ha portato prima a diventare 'na televendita e poi alla chiusura.
E poi le sigle...ha imposto il monopolio della D'Avena. A me piacciono le sigle della D'Avena però era molto meglio quando il mercato era diviso in più gruppi. Cavalieri, Superobots, Mele, ecc insomma chi faceva la sigla più bella vinceva il provino e questo non faceva altro che aumentare la competitività e la bellezza delle sigle.
E poi francamente a me piace più la musica dei testi della canzoni della D'Avena...i testi a volte sfiorano il ridicolo e l'infantile (vedi Robin Hood).

Certo è che oggi AVM la rimpiango anche perchè Margaria è molto peggio (però anche per lui vale l'attenuante che li arrivano ordini dall'alto).

Purtoppo oggi i bambini/ragazzi per via della scarsa natalità sono sempre meno e quindi hanno sempre meno importanza nell'auditel e Mediaset quindi preferisce cancellare la tv per ragazzi. Io penso che una tv per ragazzi fatta per bene (non con i figaccioni ma con gente che sa fare) avrebbe ancora successo però [SM=x53092]
Rodan75
00venerdì 28 settembre 2007 10:42
Re:
.Mazinga., 27/09/2007 20.59:

notate che i tf nn sono nemmeno più quelli di una volta???? Trasmettono sit com in accordo con Disney, nn si vedono più tf tipo magnum, a-team o altra roba che ti teneva incollato alla tv per ore.. [SM=x53150]



No, questo è falso, negli ultimi dieci anni abbiamo avuto telefilm eccelsi come X-Files, Alias, 24 ecc., con splendide storie, ritmo cinematografico e continue invenzioni visive e narrative: in realtà erano quelli degli anni Ottanta che facevano schifo, piatti e senza guizzi, prodotto in serie, è solo un motivo generazionale che (vi) porta a ritenerli superiori.
Rukkio de Ruchis
00venerdì 28 settembre 2007 12:25
Re: Re:
Rodan75, 28/09/2007 10.42:



No, questo è falso, negli ultimi dieci anni abbiamo avuto telefilm eccelsi come X-Files, Alias, 24 ecc., con splendide storie, ritmo cinematografico e continue invenzioni visive e narrative: in realtà erano quelli degli anni Ottanta che facevano schifo, piatti e senza guizzi, prodotto in serie, è solo un motivo generazionale che (vi) porta a ritenerli superiori.



Su questo punto mi trovo perfettamente d'accordo, pur amando tantissimi tf anni 80. Ma meglio rimanere in topic.


Rupan Sansei
00venerdì 28 settembre 2007 13:35
Re:
Rukkio de Ruchis, 27/09/2007 21.28:

Beh, avete praticamente detto tutto voi.
Ovviamente mi associo ai complimenti per Yusaku, sempre coerente e capace di argomentare.

Quanto alla Manera, nel bene e nel male ha caratterizzato molti anni della televisione per bambini. Mi associo all'idea espressa dal Giufo, cioè che col sennò di poi ho rivalutato parte del suo operato ma restano (come detto anche da Oxi) le numerose censure apportate.
Sì, è sicuramente vero che le venissero impartite direttive dall'alto, però è anche vero che non è esente da colpe.

Passando invece alla mancanza di programmi per bambini, penso che quei tempi non torneranno più. La tv è cambiata, la pubblicità è cambiata, il mercato è cambiato.




Quoto, così faccio prima.

Solo una piccola aggiunta all'ultima frase del buon Rukkio. Io è da un bel po' che dico che ormai la TV è un supermercato, ma vengo solitamente spesso deriso o ignorato. Oggi per i più piccoli ci sono una miriade di alternative accessibili a prezzo popolare che 25/30 fa non esistevano. Quindi di conseguenza: meno telespettatori, meno introiti pubblicitari, meno possibilità di acquisto.

P.S.: uun P.S. cattivello permettetemelo. Grazie al cielo che il mio anime preferito (Lupin) è stato importato prima che finisse in mano a Mediaset (3a serie esclusa: non so di chi sia la colpa, ma so che non potrò mai vederla integra).
nexstar
00venerdì 28 settembre 2007 13:55
io invece sono consapevole che la tv di una volta fatta com'era, oggi non è più proponibile e anche che proprio la TV free on air stia agonizzando di brutto.

Il futuro per fortuna o purtroppo (dipende dai punti di vista) sarà il web e le TV in streaming il cui sceglieremo noi cosa quando e come vedere "i prodotti"

Pensateci già oggi il primo istinto è vediamo se sul Tubo c'è...

Per quanto riguarda i ragazzi (bambini) di oggi e la loro fruizione una buona parte guarda Sky e guarda caso il meglio di qualsiasi prodotto televisivo passa per il pay x view (sia sat che ddt) questo perchè l'eco della tv commerciali stile anni 70 (pioneristiche e gratis) si è ormai spento.Ora il prodotto e servizio televisivo di qualità lo paghi altrimenti ti becchi quel che c'è come viene viene (cioè in base a leggi di mercato di pubblicità...)
Anche per questo e altro sarebbe da abolire il canone rai (ma questo è un altro discorso)..
djufo
00venerdì 28 settembre 2007 20:54
Insomma la tv free è una discesa libera verso lo schifo assoluto.
O forse è un periodo che porterà ad un cambiamento totale.
The.fly
00venerdì 28 settembre 2007 23:28
Che dire che non abbiate già detto?
Giusto non incolpare solo AVM,che come avete già scritto ha portato molte serie d'interesse nel nostro Paese,ma sicuramente non ha fatto molto per arginare il dilagare del bigottismo anti-anime.
yusakudora
00sabato 29 settembre 2007 00:42
Re:
Grazie a tutti! [SM=x53143]
djufo:

Dovresti sfruttare meglio questa tua capacità. Hai mai pensato di Llvorare per qualche tv locale?


Devo dirti la verità, l'ho sempre considerato come un hobby e tale, almeno per adesso, rimarrà. Da lunedì inizio l'università e voglio dedicarmi a quella... vorrei anche cercarmi un lavoretto, se non trovo qualcosa magari questa passione potrebbe tornarmi utile.

Col. Kurtz:

Tutto vero questo...però lei era la responsabile del settore a quindi è logico che imputiamo a lei il tutto anche perchè non penso che Berlusconi le telefonasse per dirle come censurare Orange Road. Era lei che lo faceva come li pare e in numerosi cartoni ha avuto una mano troppo pesante e assurda


No, come dico nel terzo messaggio di questo topic, non era così. Lei non era adattatrice e non ha mai adattato nessuna serie, di questo si occupavano gli adattatori di turno, sempre diversi, ed è quindi per questo che alcune serie si trovano lievi censure, altre veri stravolgimenti, perchè a volte capitava il matto che, da mitomane, si metteva in testa di riscrivere la storia del cartone a suo modo. Un po' come gli americani di Saban per serie come Belfy e Lillibit (ricordate quel mio post dove postavo i credits della versione americana? Non c'era neanche un nome giapponese, tutti americani...) certo, non a questi livelli ovviamente, ma il succo è lo stesso.

Col. Kurtz:

A me piacciono le sigle della D'Avena però era molto meglio quando il mercato era diviso in più gruppi. Cavalieri, Superobots, Mele, ecc insomma chi faceva la sigla più bella vinceva il provino e questo non faceva altro che aumentare la competitività e la bellezza delle sigle.


Hai pienamente ragione... non sai quanto stuzzica la mia fantasia il poter dire: "Chissà come questo compositore avrebbe realizzato questa sigla... chissà questo interprete come l'avrebbe cantata etc.", infatti i provini scartati mi piacciono per questo, perchè è anche vero che i brani prodotti da AVM non erano mica gestiti alla pizza e fichi. Ho ascoltato e visto molte interviste (che vi vorrei postare, ma così famo notte [SM=x53093] ) ai collaboratori musicisti di Alessandra e tutti hanno descritto questo atteggiamento professionale e preciso della signora Manera nella realizzazione delle sigle.
Ecco ad esempio un estratto da un'intervista a Franco Fasano:
    D. Come avviene la selezione per le sigle dei cartoni animati?
    R. Non esiste una vera e propria selezione. La signora Valeri Manera, che conosce già la trama del cartone, mi commissiona alcune sigle dandomi uno storyboard oppure se l'animazione è già pronta, la guardo personalmente. Poi le propongo una musica e mi é capitato di dovere rifare completamente più di 4 o 5 volte qualche canzone. C'é una correttezza in lei davvero ammirevole riguardo la scelta di uno o di un altro autore.

    D. Qual é stata la canzone che hai dovuto proporre più volte?
    R. [Ce ne sono state due che mi hanno "fatto dannare" più di tutte: "Behetoven" e "Nel covo dei pirati con Peter Pan". Quest'ultima infatti ne contempla almeno quattro.

Già in questo caso morirei per poter ascoltare le prime tre versioni di "Nel covo dei pirati con Peter Pan", che, secondo me, è un capolavoro musicale (non parlo della prima di fine anni '80, ma della sigla del remake americano). [SM=x53098]
Questo è invece Detto Mariano, autore tra l'altro di storiche sigle come Gundam, Mazinga Z (mixaggio italiano), Astroganga, Judo Boy, I Bon Bon di Lilly:
    D. Nel 1985, però, ha fatto "Il grande sogno di Maya" e "Dolce Kathy" per la Fininvest.

    R. Sì ed è un ricordo che conservo con molto piacere. Sia con Alessandra Valeri Manera, autrice dei testi, che con Cristina D’Avena si creò un rapporto splendido. Pensa che smisi non per mia volontà ma perché avevo gli impegni che mi strozzavano. Curai la realizzazione e l’arrangiamento dei brani. Incidemmo prima Il grande sogno di Maya e poi Dolce Kathy.

    [...] Come d’accordo andai a casa di Alessandra Valeri Manera, la quale, conoscendo bene storia e psicologia dei personaggi aveva già scritto il testo. Mi raccontò tutto sulla serie, ed io, trovando il tutto di mio gradimento me ne tornai a casa dove iniziai a scrivere la canzone. [...]

    D. Il suo parere su Alessandra Valeri Manera…
    R. Incontrai poche volte la Valeri Manera, due o tre in tutto, e sempre andai a casa sua a Milano Due. La prima volta, quando mi invitò per farmi leggere il testo de “Il grande sogno di Maya”, mi trovai davanti ad una bella, simpatica e giovane signora, mi fece accomodare, e dopo i primi brevi, dovuti convenevoli, entrò subito nel vivo. Mi diede una copia del testo e lo leggemmo insieme. Il testo era professionalmente perfetto, voglio dire: era in metrica, aveva le rime nei punti giusti, era scritto in maniera semplice per un pubblico infantile pur avendo una sua raffinatezza. Io non avevo avuto modo di vedere il cartone, il testo però, me lo faceva chiaramente immaginare. Dalle telefonate che riceveva e da piccoli aneddoti raccontati in quella sede riuscivo a percepire che Alessandra Valeri Manera era come si suol dire “una potenza” a Canale 5, ma poiché anch’io nel mio piccolo mi sentivo, da giovane megalomane, “una potenza”, non avrei avuto alcuna difficoltà a chiederle di cambiare qualcosa nel testo, magari fingendo (come a volte facevo) di essere aiutato nella composizione musicale. Non in questo caso però, in questo caso non ce n’era alcun bisogno, il testo lo considerai “perfetto” e quello cantato da Cristina D’Avena è lo stesso, anche nelle virgole, letto quel giorno a casa di Alessandra.
    [...]
    Quando scrivo una canzone, per aiutare il complesso della realizzazione, do sempre al cantante un provino cantato (ahimè) da me. Quindi, quando venne in sala di registrazione, arrivò con il brano già pronto per essere registrato. Sapendo a priori che Cristina “doveva” essere la cantante per voleri “superiori” rimasi piacevolmente colpito dal fatto che lei non si sentisse affatto protetta da questa situazione apparentemente favorevole, perché arrivò con il brano preparato in modo altamente professionale. Nella mia vita, così come mi trovavo in quel momento, e cioè con un cantante davanti al microfono ed io in regia ad ascoltare come cantava, mi ci sono trovato con artisti come Celentano, Battisti, Mina etc. etc. etc. ed il mio istinto primordiale è sempre stato quello di collaborare con loro, soprattutto in quella fase, per rendere artisticamente migliore il risultato finale. Con Cristina, mi ritrovai ad avere ben poche cose da dire perché la dolcezza istintiva e l’intonazione naturale della sua voce, richiedevano ben poco per il miglioramento del risultato finale. Per la seconda canzone invece, dopo l’ottima accoglienza fatta dalla Five Record alla realizzazione de “Il grande sogno di Maya”, mi venne proposto (se non ricordo male da Alessandra Valeri Manera), di scrivere una nuova canzone per una seria in allestimento dal titolo “Le avventure della dolce Katy”. Questa volta però quella canzone, sempre con il testo preventivamente scritto da Alessandra, la scrissi proprio per Cristina perché non la inquadravo più nell’ottica di essere “obbligato” a farlo ma con quella più piacevole di essere “contento” di farlo.
Rupan Sansei
00sabato 29 settembre 2007 11:21
Giusto curiosità.
M ail ruolo della Manera qual'era?

Oltre a scrivere i testi per le sigle ed acquistare i cartoni per i vari palinsesti aveva qualche altro ruolo?

Gli adattatori avevano carta bianca (erano cioè indipendenti e avevano potere decisionale) oppure dovevano attenersi a delle direttive?
Col. Kurtz
00sabato 29 settembre 2007 12:43
Si però Yusaku la responsabile è di AVM anche se ad adattare erano altri...cioè chi è che dava i cartoni in pasto a questi adattatori??? Lei naturalmente ed era lei anche che dava le direttive.
I cartoni inportati tra l'86/87 sino alla metà anni '90 sono stati tagliati vergognosamente...ci sono episodi di Miyuki, Orange road, marmelade boy che durano 14 minuti!!! Cioè metà episodio tagliato!!! E non puoi dire che lei non centrava perchè dio santo lo poteva vedere benissimo che taglioni avevano fatto!!! Insomma l'episodio invece di durare 23 minuti ne durava 14!!!
Lei di tutto questo era responsabile, complice e mandante.
Ma poi molti non sanno che tipo di censure facevano!!! Io che le ho viste posso dire con certezza che erano tagliati tutti i riferimenti alla cultura jap comprese le scritte, erano tagliati scene un po piccanti, ma anche scene appena appena osè tipo sguardi verso sederi o tette vestite, tagliate scene anche ridicole come personaggi che cadevano con un po di sangue, bisogni intestinali, sangue dal naso, ecc...
Insomma lei di tutto questo non ne sapeva niente?!?! Mi pare impossibile!!!
Che poi non era tutto da imputare a lei la colpa è vero...ma lei però era una dei maggiori responsabili.

Ma poi smettiamola con la storia che lei ha importato delle bellissime serie...questo è vero ma anche io o tu o chiunque altro che fosse stato al suo posto e che amasse un po i cartoni giapponesi avrebbe importato quelle serie se avesse avuto i soldi e carta bianca come aveva lei dalla fininvest.

Quello che voglio dire è che non era tutta colpa sua...prrò certamente lei era uno dei massimi responsabili [SM=x53115]
djufo
00sabato 29 settembre 2007 13:24
In effetti sulla gravità delle censure concordo con il Colonnello.
Ci sono episodi di Miyuki (me ne sto accorgendo in questi giorni...), Orange Road e Lupin 3a serie PESANTEMENTE censurati. Risultano addirittura incomprensibili così tagliati. Che senso ha trasmettere degli episodi in cui mancano quasi 10 minuti di animazione?
Ecco, queste operazioni eccessive le odio, sono una presa per il culo bella e buona. E quando uno ha il titolo di RESPONSABILE di un settore significa che risponde direttamente lui a tutte le magagne relative a quel settore.
Rukkio de Ruchis
00sabato 29 settembre 2007 14:06
Secondo me le censure più pesanti ed odiose sono soprattutto quelle relative all'eliminazione di scritte jappo, della cultura ed il cambiamento di tutti i nomi.
Come se mostrare un'ideogramma o pronunciare un nome nipponico distruggessero la psiche infantile. E' vero che succedeva anche prima, però nelle serie mediasettiane fine anni 80 - inizio anni 90 sembra che siano volutamente fatto per eliminare la cultura jappo, e non per dare un taglio particolare al doppiaggio.
Esempio secondo me eclatante è Holly e Benji: ok, i nomi furono completamente stravolti, ma volete mettere il lavoro fatto in confronto ad altre serie successive?
yusakudora
00sabato 29 settembre 2007 21:16
Re:
Col. Kurtz:

Si però Yusaku la responsabile è di AVM anche se ad adattare erano altri...cioè chi è che dava i cartoni in pasto a questi adattatori??? Lei naturalmente ed era lei anche che dava le direttive.


Ma non lo metto in dubbio colonnello. Le direttive riguardo le censure erano sicuramente alla base degli adattamenti.
Volevo solo spiegare il perchè alcune serie sono state trattate con mano pesante, altre con una mano più leggera, visto che si parlava di censure ridicole... come dici tu, del perchè alcuni episodi di alcune serie sono stati ridotti a 13 minuti mentre episodi di altre serie simili sono rimasti semi-intatti.
All'infuori di questo, tutto ciò che riguarda censure e censurine non può e non deve essere giustificato, cercavo solo di analizzarlo, non giustificarlo, assolutamente.
Alessandra ha sicuramente le sue colpe, non avrebbe dovuto lasciare carta bianca ad adattatori come Carrassi, se oggi gli stravolgimenti hanno lasciato il posto a censure più lievi è perchè, fortunatamente, adattatori come lui hanno cambiato lavoro, con tutto il rispetto per le sue qualità di doppiatore ovviamente.

Col. Kurtz:

Ma poi smettiamola con la storia che lei ha importato delle bellissime serie...questo è vero ma anche io o tu o chiunque altro che fosse stato al suo posto e che amasse un po i cartoni giapponesi avrebbe importato quelle serie se avesse avuto i soldi e carta bianca come aveva lei dalla fininvest.


Bene, allora spiegami perchè Margaria, con gli stessi mezzi, non compra tutte quelle serie bellissime che vengono ancora oggi prodotte in Giappone.
Mancano, tuttora, le capacità. Il gruppo che si occupa di questa fascia, oggi, in Mediaset non riesce a svilupparle, che sia Fabrizio Margaria o Silvio Carini per Boing o i loro collaboratori.
Chi c'era prima, probabilmente, queste capacità le aveva.
Ma non mi interessa questo, se chi c'è o chi verrà migliorerà sarò più che contento, ora i presupposti non ci sono e questo è quello che il mio articolo vuole dire. Si pone di dare una scossa alla tv per ragazzi odierna, sottolineandone i suoi demeriti. Non mi interessa che torni chi c'era prima, mi interessa che queste capacità, chi c'è oggi, le tiri fuori.

Anche la Rai aveva i fondi necessari per comprare centinaia di serie che non sono state acquistate dalla controparte nazionale, ma si è limitata a trasmettere per anni Heidi, Charlotte e Anna dai capelli rossi.
Hanno provato a inventarsi qualcosa, con la Disney e Arianna ad esempio o con il GoCart che facesse concorrenza al GameBoat, ma non ci sono riusciti. Forse allora non basta così poco come dici, no?

Poi certo, il mio "articolo" si pone anche di invertire le parti.
Per anni è stata accusata (e mi stupisce che ancora venga fatto) la tv dei ragazzi delle reti del biscione per essere stata "unica", ma nessuno ha mai accusato la Rai di non esser riuscita a creare una controparte efficiente. O, ancora, per anni si è gridato a un monopolio D'Avena/Manera repressivo e tirannico, che non lasciasse il posto ad altri, ma non è mai stata messa sotto accusa la RCA o Petrossi che sono stati la vera causa della fine degli interpreti che tanto amavamo. Da queste accuse sono poi nate quelle convinzioni massificate e i partiti presi di cui parlavo che non mi piacciono, in quanto troppo schierati e, di conseguenza, non sempre corretti.
Un altro punto di vista, prima o poi, bisognava diffonderlo. La verità? Nel mezzo, come sempre. [SM=x53123]

djufo:

Ci sono episodi di Miyuki (me ne sto accorgendo in questi giorni...)


Però Tommy che si sente i BeeHive è un tajo... [SM=x53120] [SM=x53120] [SM=x53120] [SM=x53120]


djufo
00sabato 29 settembre 2007 21:32
Yu però considera anche che non è detto che quello degli attuali responsabili sia solo un problema di capacità. Consideriamo anche l'ipotesi che sia l'azienda stessa che vuole investire di meno sulla tv dei ragazzi, e quei pochi investimenti che fa devono portare un profitto il più alto possibile.

Abbiamo l'esempio del ritorno di Gundam: sappiamo tutti quanto fu ballerina la sua programmazione, e la causa di questo è da attribuire al tipo di pubblico a cui è destinata da anni Italia Uno: azione, poteri magici, tante botte e distruzione e poche riflessioni serie, pochi valori.
Gundam è una serie che è nata al 50% per far riflettere su argomenti molto seri, mentre per il restante 50% seguiva la moda dei cartoni superobotici degli anni 70/80. Moda del tutto obsoleta e quindi oggi difficilmente riproponibile.
Di conseguenza i pubblicitari non hanno voluto investire su Gundam, e in questo modo l'azienda Mediaset, che POTREBBE anche permettersi prodotti dagli ascolti più bassi e più di nicchia, che tanto ricaverebbe ugualmente un profitto al 31/12 di ogni anno, se ne sbatte altamente e cerca di investire solo in prodotti che promettono un elevato profitto. Infatti Gundam è da considerare un flop per una tv come Italia Uno.

Quindi io credo che la colpa fondamentale sia da attribuire soprattutto a chi dirige l'azienda e ne determina il modus operandi, non tanto ai singoli responsabili di settore che sono per lo più da considerarsi dei soldatini al servizio della stessa.



PS: avevo rimosso che Tommy oltretutto è doppiato da Ivo De Palma! Un altro ragazzino con la voce da adulto. [SM=x53165]
Rukkio de Ruchis
00sabato 29 settembre 2007 21:39
Che De Palma su Masato/Tommy sembri un pò troppo adulto è probabilmetne vero, però considerate che a quel tempo il doppiatore non era poi così adulto. Mi sembra avesse sui 24-25 anni.
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