Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
La Visione, 17/04/2011 16.53:
Ma allora a cosa serve se un bambino non li capisce? Come possono essere "formativi" se il soggetto che li vede non li può capire questi messaggi? (formativo per quello che può essere un cartone, sia choaro)
Infatti mica ho scritto che Spongebob è incomprensibile per un bambino. Io trovo che sia geniale proprio perchè sulla base di una storia semplice che possono capire anche i bambini, vengono inseriti
anche tutta una serie di gag e dettagli che un bambino non può capire al volo, senza un adulto a fianco.
Comunque la vicenda generica di ciascun episodio un bambino riesce a capirla e anche piuttosto bene direi, visto che Spongebob riscuote un notevole successo tra i bambini.
La Visione, 17/04/2011 16.53:
Non dubito che Spongebob sia bello, nè spiritoso, e neppure che occasionalmente faccia battute sagaci.
Affermo che un Daltanious (per tornare all'anime di cui parlava Massy) riesce ad introdurre tematiche molto più adulte e, ancora più importante, a farle capire ad un bambino/ragazzino.
Inoltre gli anime, rispetto a queste serie Usa che avete citato (quelle di carattere ironico e di durata medio breve), mancano del "continue". Sono storie autoconclusive, che giocoforza mancano di spessore narrativo. E' ovvio che se un bambino cresce vedendo serie così, cioè puntate brevi e autoconclusive, quando si trova davanti ad una serie come Daltanious si rompe i maroni e torna alla brevità che conosce e apprezza.
Mah, non mi pare così ovvio il tuo discorso.
Da bambini guardavamo sia storie a episodi che storie autoconclusive, ma non è detto che preferivamo a priori le prime piuttosto che le seconde. Diciamo che ogni caso è un caso a se, si tratta pur sempre di gusti personali. Ma soprattutto si tratta di contestualizzare il prodotto al suo periodo d'origine.
La nostra generazione viene dal boom dei cartoni giappo, dove le storie ad episodi erano diventate una consuetudine, una moda.
Inoltre quando eravamo piccoli, noi maschietti eravamo attratti dalla moda della fantascienza, che allora attecchiva molto. La nostra passione per i robot giapponesi è strettamente legata a quella "tendenza".
Ma la fantascienza oggi non se la incula più nessuno. E non c'è nemmeno un secondo boom di cartoni episodici, perchè queste cose non rendono più a livello commerciale, quindi oggi si cerca di attirare i bambini con altri generi e altre cose.
La Visione, 17/04/2011 16.53:
Senza contare che queste serie made in Usa mancano, direi, dell'evoluzione dei personaggi. Spongebob è e sarà sempre Spongbob, non cambierà mai, non muterà opinione su nulla, non avrà dubbi, nè commetterà errori, e neppure fallirà o si dipererà. Vivrà sempre nel suo mondo sempre attualmente fuori dal tempo, dove tutto succede ma nulla cambia, come i vecchi cartoni Hanna & Barbera.
Che cosa potevano trasmettere ai bambinbi I Flinstons?
La bellezza della classe media americana?
Con Wilma e Betty che si lanciavano nello shopping (che noi bambini/e di allora manco sapevamo cosa fosse) al grido: "Il cooooooooonto!".
Mi sa che sei totalmente fuori strada Ste.
Spongebob è un personaggio che affronta continuamente pensieri e problemi "umani", seppure a volte vengano ironicamente portati all'estremo. Ma non è manco lontanamente paragonabile a un qualsiasi cartoon di Hanna & Barbera. Non è politically correct e nemmeno così all'acqua di rose.
Prova a guardarne qualche episodio e mi saprai dire.