Concordo con quanto dici, Rupan, eccetto quel "peccato". Per me, nessun "peccato", ben venga! Magari qualcuno che restituisca un minimo di quella serietà al personaggio, quella stessa "serietà" che caratterizzò i primi lavori del "grande" Roberto.
Il discorso è che preferisco "notare il cambio voce" piuttosto che ascoltarlo con le "ultime" performance di Del Giudice.
Tra i due mali si sceglie quello minore.
Che sia chiaro: la stima nei confronti di RdG non cambia, sono solo considerazioni che si riferiscono a questi ultimi anni.