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Novità dal mondo del PC

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2009 15:04
28/08/2007 04:47

Il crack dei filtri imbarazza l'Australia

Australia, terra di hacker

...o per meglio dire cracker

e di lotta alla pornografia online.

Sono bastati trenta minuti a Tom Wood, sedici anni, per crackare il filtro per la pornografia distribuito dal Governo australiano a tutte le famiglie e costato l'equivalente di quasi 43 milioni di euro. [SM=x53093] [SM=x53093] [SM=x53120] [SM=x53120] [SM=x53120] [SM=x53100] [SM=x53144] [SM=x53165]


Secondo il giovane Tom, il software statunitense Safe Eyes scelto dal Governo australiano "è un orribile spreco di denaro".

"L'ho scaricato per vedere quanto fosse buono - racconta - perché per tutti quei soldi mi sarei aspettato un filtro quasi indistruttibile: ho provato un paio di cose, e ci è voluta circa mezz'ora per renderlo totalmente inservibile". Il metodo utilizzato non elimina il software dal computer, ma si limita a renderlo inoffensivo e, beffa oltre al danno, apparentemente funzionante.

Nel frattempo il governo tenta di difendere il sistema, annunciando di aver previsto questa eventualità e di aver già richiesto un aggiornamento al produttore.

Anche un nuovo software denominato Integard è comparso online sulle pagine del programma ministeriale: questa volta a Tom sono serviti quaranta minuti per scavalcarne le difese. [SM=x53112] [SM=x53112]


Il ragazzo, che vive a Melbourne ed è un liceale modello, ha scelto di rendere pubblico il suo exploit per evitare che qualcun altro scoprisse il trucchetto e lo diffondesse. Le sue intenzioni sono sincere, sostiene, poiché a suo dire "filtrare la pornografia può servire" ma soprattutto è necessario "collaborare coi ragazzi, perché il problema che abbiamo riguarda direttamente i ragazzi, non gli adulti".


L'occasione era troppo ghiotta perché i promotori della crociata antipornografia non si facessero avanti. È il caso di Steve Fielding, senatore e da molto tempo tra i protagonisti della campagna per la cyber-sicurezza, che ribadisce la necessità di integrare dei filtri anche sugli apparati dei provider: "C'è bisogno di entrambi (i filtri, ndr), a livello di ISP e a livello di PC. Il Governo non ha avuto buon senso e ha esposto i ragazzi al pericolo". Di tutt'altro avviso la blogosfera, che plaude a Tom e alla sua vena hacker e ribadisce l'importanza del controllo diretto dei genitori, senza delegarlo ad un software qualunque, e del dialogo.

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