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Novità dal mondo del PC

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2009 15:04
23/02/2008 23:33

SkyDrive: il disco fisso remoto da 5 GB

da:"ilsoftware.it"

Battendo sul tempo il principale rivale Google, Microsoft [SM=x53119] ha appena annunciato il lancio di SkyDrive nella versione definitiva. Il servizio consente a tutti gli utenti della piattaforma "Live" del colosso di Redmond di fruire di un hard disk remoto delle dimensioni di 5 GB.

SkyDrive è da oggi interamente tradotto anche nella nostra lingua ed è fruibile semplicemente collegandosi con questa pagina.

Per accedere al servizio, completamente gratuito, è indispensabile possedere un "Windows Live ID" ovvero delle credenziali di login impiegate per fare uso di un account MSN Hotmail, MSN Messenger o Passport. [SM=x53101]


Gli utenti possono utilizzare il disco remoto per memorizzare documenti, foto e file di ogni genere avendo la possibilità di condividerli con colleghi ed amici.


Secondo il team di Microsoft, l'accento è stato posto, in particolare, nel migliorare le performance del servizio: le funzionalità più interessanti erano state invece aggiunte nei mesi scorsi. Tra tutte, ricordiamo la possibilità di utilizzare feed RSS per essere mantenuti costantemente aggiornati dei file condivisi da altri utenti e la funzionalità che permette di aggiungere un contatto alla propria lista direttamente da SkyDrive, senza la necessità di ricorrere agli altri servizi Microsoft.



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un consiglio: se la cosa vi interessa, allora aspettate Google GDrive
26/02/2008 01:12

ISP pachistano blocca YouTube per due ore

da:"webnews.it"

Volendo interdire l'accesso al sito di condivisione video di Google ai propri clienti, un ISP pachistano ha in realtà dirottato in una sorta di buco nero tutto il traffico del pianeta diretto a YouTube. Due ore di black-out per colpa di alcune vignette

Due ore di totale black out di YouTube fanno notizia, anche se spesso il server è down, ma ancora di più va sottolineato come il problema fosse totalmente fuori dal controllo di Google.

Che non ci fossero cartelli di scuse che promettevano di tornare a breve e cose simili non poteva che essere il preludio di qualcosa di diverso e di più importante.

Infatti non si trattava di manutenzione o di qualche problema interno all'azienda, ma la causa va cercata all'esterno.
Dopo due ore di rincorse, indagini e tentativi di ripristinare l'accaduto si è scoperto che a causare il blackout era stato un ISP pachistano che, nel tentativo di bloccare l'accesso al sito di condivisione video, aveva invece causato un blocco totale in tutto il mondo, attirando a sè le richieste destinate a YouTube.
La BBC accredita all'ISP ed alla Pakistan Telecom l'origine del misfatto.


Il motivo scatenante il blocco è stato nel fatto che il service provider PCCW aveva deciso di non permettere ai suoi clienti di accedere ad un sito dove erano visibili dei cartoni danesi che prendono in giro Maometto. Ma la tecnica usata per bloccare l'accesso è stata portata avanti con metodologia sbagliata.
L'azienda pachistana ha infatti dirottato l'IP di YouTube e ha passato le informazioni attraverso i suoi server così che le richieste di connessione arrivassero all'ISP e potessero essere bloccate. Le informazioni sono perà state mandate per errore agli altri ISP nel mondo che hanno bloccato anch'essi l'accesso dirottandolo nel buco nero creato da PCCW.

Per porre riparo all'accaduto è stato necessario contattare proprio PCCW. Da YouTube si dichiara di non voler credere in un'azione portata avanti con dolo, ma solo ad un errore.

Ad ogni modo anche la sola decisione di applicare una censura ai video in rete sta causando problemi in Pakistan dove l'opinione pubblica cominciare a dare seri segni di insofferenza. Nel paese orientale YouTube continua ad ora ad essere censurato e dalla Pakistan Telecommunication Authority è giunta espressa richiesta di rimozione del video come requisito fondamentale al ripristino dell'accesso al sito nel paese.


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(Cos'è un ISP)
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26/02/2008 16:04

Adobe: shhh! E' il momento di AIR

Il sogno di Adobe?
Abbattere la linea di confine tra applicazioni desktop e applicazioni web, così da fondere i due mondi senza soluzione di continuità.
Il primo grande passo verso la realizzazione di questa visione è stato il rilascio, nella giornata di ieri, di AIR 1.0,una tecnologia che permette di creare applicazioni grafiche web-like in grado di girare anche in modalità offline e al di fuori del browser.


Inizialmente nota con il nome in codice Apollo, AIR ha richiesto circa due anni di sviluppo per essere completata. Alla sua base c'è un motore di runtime che, similmente a quello di Java, consente agli sviluppatori di far girare le proprie rich Internet application su tutte le piattaforme supportate, alle quali si aggiungerà presto anche Linux.



26/02/2008 16:11

Re:
jacobs5, 26/02/2008 16.04:


alle quali si aggiungerà presto anche Linux.







ma che te sottolini, che manco dall'anticamera dalla finestra l'hai visto linux! [SM=x53186]
26/02/2008 16:22

Top siti torrent

notizia presa da:"pc-facile.com"



(ricordo che pc-facile.com NON approva l'uso di questi siti per ottenere materiale coperto da copyright, si tratta solo di una ricerca a scopo informativo)


1.Mininova
Mininova è forse uno dei successori di SuprNova che ha avuto più successo. Nasce a Gennaio del 2005 e vanta tra le sue caratteristiche principali la velocità, la semplicità e la qualità dei suoi torrent.


2.The Pirate Bay
The Pirate Bay (solitamente abbreviato in TPB) si definisce il più grande tracker di BitTorrent. È caratterizzato da un chiaro disinteresse per la protezione della proprietà intellettuale ed è legato al Partito dei Pirati in Svezia. Al contrario di molti siti indicizza solo tracker ospitati sul suo sito.


3.isoHunt
isoHunt è un sito al quanto propolare. Al contrario di TPB, isoHunt indicizza tracker da una grande varietà di siti. I tracker sono solitamente controllati una volta alla settimana e il motore di ricerca funziona piuttosto bene.


4. Torrentz
Torrentz è un altro motore di ricerca per torrent come isoHunt. La qualità dell'indice (cioé la freschezza dei tracker) è buona e il motore permette di cercare file all'interno dei torrent stessi.


5.BT Junkie
BT Junkie contiene forse il più grande numero di tracker di ogni sito recensito. Stranamente non figura così bene in Google e in Alexa, ma in molti si trovano davvero bene con questo motore. Uno degli operatori sostiene che il loro successo è dovuto principalmente dalla loro tecnologia proprietaria che permette loro di scandagliare il web e indicizzare i torrent che trovano proprio come farebbe Google. BT Junkie indicizza anche torrent privati che tendono a essere più veloci della media.


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Definire quale sia il miglior sito è difficile, dipende molto dal tipo di contenuto che si cerca. BT Junkie e Mininova sono degli ottimi punti di partenza, ma è possibile dover setacciare tutti i siti indicati qui sopra.
Infine su questo link troverete il numero di tracker indicizzati da isoHunt per ogni sito: un ottimo punto di partenza.



Qui sotto potete trovare un grafico che mostra la popolarità delle ricerche per questi siti su Google e il ranking su Alexa.
I dati sono da prendere con le pinze, ma è interessante notare che questi sono uguali sia in Google che in Alexa:

Google




Alexa











26/02/2008 16:24

Re: Re:
BoY.DuKe, 26/02/2008 16.11:




ma che te sottolini, che manco dall'anticamera dalla finestra l'hai visto linux! [SM=x53186]




ma cosa dici? [SM=x53112]


non ce l'ho ancora, è vero..ma l'ho usato

e non fare quelle facce da ebete [SM=x53186] [SM=x53111] [SM=x53136] [SM=x53165] [SM=x53162] [SM=x53162] [SM=x53162]
26/02/2008 16:28

Re: Re: Re:
jacobs5, 26/02/2008 16.24:





non ce l'ho ancora, è vero..ma l'ho usato



però continui a sputare sul piatto dove mangi, senza cambiarlo. a breve son passati 2 anni [SM=x53186]

se si vuol fare gli antimicrosoft per eccellenza, bisogna POTERLO fare.
26/02/2008 16:32

L'alimentazione wireless è (quasi) realtà

da:"hwupgrade.it"


E' passato poco più di un anno da quando si è avuto modo di parlare di un progetto nato nei laboratori del MIT, Massachussets Institute of Technology, ed inerente alla possibilità di realizzare un particolare sistema di trasferimento dell'energia elettrica senza cavi.


Allora si trattò di un progetto presentato solamente su carta, concettualmente molto valido, ma che ancora non aveva affrontato la sperimentazione pratica per dimostrarne l'effettiva applicabilità a situazioni reali.


Si apprende in questi giorni che lo stesso gruppo di ricerca, guidato dal professor Marin Soljacic, ha finalmente avuto modo di realizzare una dimostrazione pratica del progetto dando vita ad un "circuito wireless" che ha consentito l'accensione di una normale lampadina da 60 watt.



Il particolare circuito prevede l'impiego di due bobine di rame da 60 centimetri di raggio, una delle quali collegata ad una normale presa di corrente e provvista di un convertitore di frequenza in modo tale che possa generare un campo magnetico caratterizzato da una precisa frequenza di risonanza.




1- Bobina collegata alla rete elettrica; 2- Presa di corrente; 3- Ostacolo; 4- Bobina collegata ad una lampadina;


La seconda bobina è caratterizzata dalla medesima frequenza di risonanza (nella fattispecie si tratta di 10Hz), la quale fa sì che la bobina inizi a risuonare quando si trova nel campo magnetico generato dalla prima. Questo fenomeno fa si che nella bobina inizi a fluire una corrente elettrica, che può essere utilizzata per i normali impieghi.

Il circuito ha permesso, come detto, di accendere una lampadina da 60W, dimostrando un'efficienza del 50% circa ad una distanza di due metri e con un ostacolo posto tra le due bobine.

Attualmente è allo studio l'impiego di materiali diversi dal rame, come ad esempio l'argento, per poter ridurre la dimensione delle bobine ed incrementare l'efficienza. Il professor Soliajic osserva, a tal proposito, che il raggiungimento di un'efficienza compresa tra il 70% e l'80% sarebbe sufficiente a garantire l'impiego per la maggior parte delle applicazioni.



per saperne di più:"TR10: Wireless Power" (in inglese)
26/02/2008 16:34

Re: Re: Re: Re:
BoY.DuKe, 26/02/2008 16.28:



però continui a sputare sul piatto dove mangi, senza cambiarlo. a breve son passati 2 anni [SM=x53186]

se si vuol fare gli antimicrosoft per eccellenza, bisogna POTERLO fare.




si può mettere linux su un pentium III ? [SM=x53120]

ne ho appena preso uno "nuovo, nuovo"... [SM=x53119] [SM=x53120]
26/02/2008 16:37

Re: Re: Re: Re: Re:
jacobs5, 26/02/2008 16.34:




si può mettere linux su un pentium III ? [SM=x53120]

ne ho appena preso uno "nuovo, nuovo"... [SM=x53119] [SM=x53120]




certo, bastano 128 mb di ram

www.xubuntu.org/


io l'ho messo su un athlon 550.
26/02/2008 22:13

Havok Complete disponibile gratuitamente da maggio




da:"hwupgrade.it"


“Entro pochi mesi Havok metterà a disposizione la versione PC del software Havok Complete in forma gratuita”


Havok, sviluppatore specializzato nelle tecnologie di simulazione della fisica per i videogiochi, ha annunciato di mettere a disposizione per il download gratuito la versione PC della propria piattaforma software Havok Complete, che comprende Havok Physics e Havok Animation.

La decisione di Havok permetterà a molti sviluppatori indipendenti e ad accademie di avvicinarsi ancor di più all'implementazione della simulazione della fisica nei propri software.


Il pacchetto sarà distribuito in licenza gratuita a partire dal mese di Maggio 2008.


Solamente la versione PC del software di sviluppo sarà resa disponibile in forma gratuita e solo per uso videoludico: Havok continuerà a distribuire licenze commerciali di Havok complete per altre piattaforme e altri segmenti di impiego.

Per maggiori informazioni andate al comunicato stampa ufficiale.(in inglese)

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HAVOK.com
29/02/2008 20:04

Bamboo, il biocellulare

da:"puntoinformatico.it"


Si acquista, si utilizza e una volta esaurita la sua utilità, o quando chi l'ha comprato si stanca di usarlo, lo si butta nel cassonetto del compost. Come la buccia di un frutto, l'erba tagliata o le foglie secche.
E' Bamboo, un cellulare biodegradabile.



"Ma i telefonini non fanno parte dei rifiuti speciali?" si chiederanno, coscienziosamente, i lettori dalla memoria lunga. I telefonini sì, ma non Bamboo, risponde il designer olandese Gert-Jan van Breugel, che con questo biocellulare ha partecipato all'edizione 2008 del concorso Greener Gadgets Design Competition. Si tratta dunque di un concept, la cui produzione industrialem, assicura l'inventore, non costituirebbe un problema.




"Un miliardo di cellulari prodotti nel mondo ogni anno e solo il 10% viene riciclato, spiega la presentazione dell'apparecchio eco-compatibile. Un utente medio sostituisce il proprio telefonino ogni 18 mesi. Tutto questo ha un notevole impatto sull'ambiente: 36 kg di CO2 vengono utilizzati per produrre un telefonino di 90 grammi. Per ridurre questo impatto è ora di ripensare ai materiali di cui sono fatti i cellulari e a come li ricarichiamo".


Da questa idea nasce appunto Bamboo: un telefono che, una volta rimossi gli elementi "elettronici" e la batteria, può essere buttato nel compost.
"Poche settimane dopo, spiega van Breugel, il case comincerà a disintegrarsi e i semi di bambù al suo interno inizieranno a germogliare. Dopo alcuni mesi saranno divenuti una pianta, compensando l'impatto ambientale del processo produttivo del telefonino".
L'involucro è fabbricato in bioplastica, derivata da materie prime rinnovabili come il mais, e in bambù.




[URL=http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=1460446, ma potrebbe avere un certo appeal sull'utenza attenta alle problematiche ambientali. E per la ricarica della batteria? "Con Bamboo è possibile risparmiare tanta energia da dare energia alle case di 60mila europei.

Il telefonino può essere ricaricato con una sorta di caricatore a manovella: 3 minuti di ricarica possono dare autonomia sufficiente a consentire una breve chiamata. A bordo non ci sono particolari dispositivi succhia-energia e anche il display, monocromatico, non è esoso.
OFFLINE
Post: 2.865
Sesso: Maschile
29/02/2008 20:34

se i progettisti pensasserò di più alle cose utili anzichè futili, l'impatto ambientale si ridurrebbe automaticamente.
Io con il telefono ci devo telefonare. Tutto il resto è futile.
Però... il mio amico ha preso l'ultimo modello con 157602 funzione (di cui ne usa 3) e io ho questo vecchiume che ne ha solamente 15755.
E' ora di cambiarlo. E' meglio che mi fermo qua.
04/03/2008 17:37

iPhone ora è portatore sano di P2P

da:"puntoinformatico.it"

Gli smanettoni dell'iPhone lavorano indefessi non solo per liberare l'apparecchio rendendolo unlocked, ma anche per spremerlo ed ottenere funzionalità che Apple non ha previsto per il suo smartphone.
L'ultima del lungo elenco è il file sharing: un hacker
Testo nascosto - clicca qui
che si fa chiamare Core ha annunciato di essere riuscito a far girare un client BitTorrent sul suo "melafonino".

Gizmodo spiega che Core è riuscito a portare sull'iPhone il popolare protocollo peer-to-peer grazie al client Transmission. I risultati, tuttavia, almeno per il momento sono altalenanti.

Nonostante il CRACKER vanti la buona riuscita delle prove fin qui effettuate, Core stesso mette subito in guardia gli utenti su alcune controindicazioni dell'applicazione:
l'assenza di un'interfaccia grafica (il client è a linea di comando), il rischio di provocare la distruzione del globo terracqueo se si tenta il download via EDGE (meglio sfruttare il WiFi), la capacità di prosciugare in breve tempo l'autonomia della batteria per via del pesante carico elaborativo imposto dal client.
05/03/2008 01:05

Il browser più sicuro? Explorer


(MA MI FACCIA IL PIACERE)




Internet Explorer 7 è un browser sicuro, e la sicurezza fa bene agli affari: altro che quel groviera di Safari. A sostenerlo è Michael Barrett, responsabile della sicurezza di PayPal, uno dei più importanti strumenti di pagamento per procura disponibili online. A giocare contro il browser Apple è la mancanza di un adeguato filtro per il phishing, disponibile invece nell'attuale versione del browser Microsoft, e nelle prossime di Firefox e Opera.


Purtroppo Apple è molto indietro su quanto sarebbe necessario per proteggere i propri clienti" ha spiegato Barrett in una intervista: "Per questo la nostra raccomandazione al momento è di usare Internet Explorer 7, la versione 8 quando sarà disponibile, oppure Firefox 2 o Firefox 3 e al massimo Opera".
Per Barrett uno dei nodi fondamentali è il mancato supporto alla tecnologia Extended Validation (EV), integrata dal navigatore di Redmond e supportata da quello di Mozilla e dal collega scandinavo.


I punti a favore di Internet Explorer 7, inoltre, secondo PayPal sono molti: oltre al già menzionato filtro per il phishing c'è anche la possibilità di attivare ActiveX solo quando desiderato, ci sono barriere specifiche per le vulnerabilità XSS, un adeguato sistema di cancellazione della cronologia di navigazione e un sistema di anti-spoofing dei domini valido su molte desinenze internazionali.

tutte cose che ci sono già su firefox..basta mettere le estensioni--->GRATUITE

Tante le qualità da spingere l'azienda a promuoverlo come il browser più sicuro in circolazione, consigliandolo ai propri clienti.
06/03/2008 13:16

Rilasciato Microsoft Singularity, OS sperimentale

da:"puntoinformatico.it"


Si chiama Microsoft Singularity ed è l'ultimo parto di Microsoft Research presentato a Redmond al
TechFest 2008, evento durante il quale Microsoft Research toglie i veli ai progetti sui quali sta lavorando.

In questo caso si tratta di un sistema operativo nuovo di zecca e con caratteristiche per certi versi sorprendenti.


La particolarità di Microsoft Singularity sembra essere quello che viene chiamato il SIP (Software Isolated Process).
L'uso del SIP fornisce forti garanzie di isolamento dei processi di sistema. Su Singularity ogni programma, driver o estensione di sistema ha il proprio SIP. I SIP non condividono spazi di memoria. Il risultato è - secondo Microsoft - un'affidabilità superiore.

Lo scopo del progetto Singularity è quello di costruire un "dependable system", ovvero un sistema operativo con massima affidabilità. Essendo ogni processo indipendente, nel suo ritaglio di memoria un malfunzionamento dello stesso non incide - almeno non dovrebbe - sul funzionamento del sistema intero. Si tratta insomma di un sistema di tolleranza degli errori atto a preservarne il funzionamento nel suo complesso.


Il codice di Singularity è disponibile su CodePlex, un portale web che accoglie e supporta progetti open source. Ma la licenza di Singularity non è propriamente tale: permette la libera ridistribuzione del software esclusivamente per "scopi accademici e non commerciali".




un OS della microsoft ...fa paura solo a pensarlo..chissà cosa ci sarà dietro...mumble mumble..

06/03/2008 13:26

Rubare la password dalla RAM si può

da:"punto-informatico.it"


Se all'annuncio di quanto fatto dai ricercatori di Princeton era seguita una polemica, ora chissà cosa succederà.
Un hacker statunitense, Robert McGrew, ha reso pubblico un programma in grado di girare su una semplice penna USB e replicare quanto già visto nel lavoro del team di Ed Felten.
Quello che fino a ieri era il risultato di un esperimento accademico, oggi è alla portata di tutti: malintenzionati compresi.


Come spiega lo stesso McGrew sul suo blog, l'idea di andare a curiosare nella memoria RAM subito dopo un riavvio gli ronzava in testa da tempo [SM=x53120] : la molla che ha fatto scattare il tentativo è stata appunto la pubblicazione del paper dell'università statunitense.
Secondo quanto verificato dal programmatore, il periodo di latenza del suo desktop si aggira sui 10 secondi, mentre il suo laptop - senza alcun gelido ausilio esterno - conserva informazioni nella memoria RAM dopo essere stato spento per 10 minuti.




In breve Robert ha elaborato una piccola applicazione, essenziale e molto primitiva viste le poche ore di sviluppo dedicatele, in grado di effettuare il dump della RAM senza (o quasi senza) perdere alcunché di quanto vi è contenuto. La difficoltà consiste appunto nel riavviare il computer senza che il sistema operativo proceda a riempire tutta la memoria di nuove informazioni, rendendo cioè impossibile ricostruirne il vecchio contenuto.


Per minimizzare l'impatto del reboot, McGrew ha optato per la versione 3.6.1 di SysLinux, da caricare su una penna USB di qualsivoglia dimensione (consigliato tenersi su valori superiori al quantitativo di RAM da analizzare) assieme alla sua applicazione: msramdmp.
Il tutto richiede un minimo di dimestichezza con Linux e con l'interfaccia a riga di comando, ma nel complesso necessita di pochi minuti per essere attuato. Sul suo blog, Robert illustra passo per passo cosa fare per ottenere il proprio USB toolkit, così lo chiama, che comprende anche msramdmp.



ATTENZIONE!!!
occhio a tentare di replicare la duplicazione se non va al primo colpo: c'è solo una cartuccia da sparare, se non si vuole correre il rischio che ad ogni reboot si vada progressivamente a sovrascrivere i preziosi dati che si desidera ottenere.
16/03/2008 02:37

Peppermint, il Garante protegge gli utenti P2P

Una decisione considerata di enorme rilievo quella assunta dal Garante della Privacy a conclusione dell'istruttoria sul caso Peppermint:
ha affermato che è "illecito spiare gli utenti che scambiano file musicali e giochi" sulle reti del file sharing. Una decisione che toglie terreno sotto ai piedi di quelle case dell'intrattenimento che fanno e han fatto ricorso al P2P per poter analizzare le attività degli utenti e incastrarli proprio sulla base di quelle attività.
16/03/2008 02:40

Infettati migliaia di siti web

da:"punto-informatico.it"

"Uno dei più imponenti attacchi di questo tipo registrati fino ad oggi". Così McAfee ha descritto l'operazione con cui ignoti cracker sono riusciti, nel giro di poche ore, ad infettare oltre 10mila pagine web con uno script maligno.

Tale script è in grado di redirigere gli ignari navigatori verso un server cinese contenente malware che, tra le altre cose, può sottrarre le password utilizzate in alcuni tra i più famosi giochi online.


"Le pagine Web sono state modificate con un codice che reindirizza in automatico i visitatori a un altro sito web contenente un cocktail di malware che tenta di entrare nel PC dell'utente. I redirect e i tentativi di violazione del PC avvengono senza che il navigatore possa rendersene conto", ha spiegato la celebre società di sicurezza. "Le pagine Web manomesse includono siti comuni, come quelli di viaggi, istituzionali o dedicati al tempo libero. A seguito di questo attacco è importante richiamare l'attenzione di tutti sul fatto che persino i siti web affidabili possono risultare poco sicuri e celare malware".
18/03/2008 00:08

Internet, il grande sorpasso

da:"punto-informatico.it"


Secondo una società di ricerca di Pechino, il numero complessivo di utenti Internet cinesi ha superato quello degli utenti statunitensi.


Cina supera Stati Uniti, il sorpassoSecondo BDA China, i cui numeri vengono divulgati dalle agenzie internazionali, gli utenti che si collegano ad Internet in Cina hanno superato quota 220 milioni, contro i 217 degli Stati Uniti.

Un sorpasso, però, destinato a rappresentare solo il primo più evidente passo dell'accelerazione cinese sulla rete: rispetto ad un anno fa quel numero è salito del 30 per cento e molti sono i segnali che fanno ritenere per l'anno in corso, il 2008, una crescita altrettanto sostenuta.


Come tutti i numeri anche questi dati possono essere discussi, rimane però senza ombra di dubbio il concetto di fondo: la rete sta penetrando a tutti i livelli della società cinese. E se è vero che la maggior parte degli utenti in Cina si collega da postazioni pubbliche come quelle degli internet café, e che è soggetta a registrazioni del tutto simili a quelle che avvengono in Italia, è anche vero che sono sempre di più i cinesi che possono permettersi una Internet domestica. Il che significa che nei prossimi anni il distacco è destinato a consolidarsi e proiettare la Cina in vetta a molte classifiche di diffusione della rete.


Quello che però sembra chiaro a tutti, e con ogni probabilità anche ai gerarchi di Pechino, è che con l'aumentare delle "teste" in rete è destinata ad accrescersi anche la difficoltà di un controllo di stato sulle informazioni e le opinioni che circolano online. Anche per questo, e non solo per questo, la notizia viene accolta con calore nell'occidente democratico, che pure molto ha imparato dalla Cina in questi anni in termini di controllo della rete.

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