Il BookCrossing
Fare BookCrossing consiste nel rilasciare "in libertà" i libri, permettendo alle altre persone di prenderli con sé, condividerne le emozioni, e facendo continuare il loro viaggio, virtualmente per sempre.
La chiave del gioco è semplice: si registra il libro sulle pagine del sito BookCrossing.com, e con questa operazione gli viene attribuito un codice numerico univoco, il BCID. Il codice va copiato sulla copertina o dentro il libro, anche più volte, insieme alla dicitura "Libro Libero" e all'indirizzo web del sito BookCrossing-Italia. Così equipaggiato, il libro è pronto a mettersi in viaggio per il mondo. Dove rilasciarlo? Non ci sono limiti alla fantasia, qualsiasi posto può diventare quello giusto: la panchina della metro o gli scalini di un portone, sotto un pino o sul tram, alla facoltà di economia o sul bancone del fornaio. Il libro viene messo lì e aspetta un'ora, un giorno oppure mesi. A chi lo ritrova spetta il piacere di leggerlo e la possibilità di visitare il sito del BookCrossing-Italia inserendo il codice e scrivendo i propri commenti e impressioni. Dopodichè, si ricomincia.
Grazie a questo semplice meccanismo ogni libro lascia traccia della propria strada, di persone e luoghi incontrati, di sensazioni evocate.
Il sito BookCrossing.com
Il sito BookCrossing.com è frutto del lavoro della Humankind Systems, Inc., azienda di sviluppo software e Internet con uffici a Kansas City, Missouri e Sandpoint nell'Idaho.
Un sito web innovativo, diverso dai soliti server e-mail o dai siti e-commerce: questo era il sogno di Ron Hornbaker, socio della Humankind alla ricerca di un'idea valida per delle pagine web utili, uniche nel loro genere e con contenuti di valore.
L'idea per BookCrossing.com viene a Ron nel marzo del 2001, mentre naviga con sua moglie Kaori nel sito PhotoTag.org, dove si possono trovare macchine fotografiche lasciate in giro dai proprietari. Ron conosceva bene anche il sito WheresGeorge.com, utile a rintracciare banconote USA per mezzo del numero di serie. Queste navigazioni lo inducono a pensare, chiedendosi quale altro oggetto potrebbe essere divertente trovare in giro... La soluzione è lì davanti a lui, a poche mensole di distanza: libri... Dopo varie ricerche su Internet, Ron scopre con sorpresa che nulla del genere è stato mai realizzato. E si mette al lavoro. Nel giro di poche ore viene scelto il nome "bookcrossing" e registrato il dominio mentre Kaori butta giù lo schizzo del libretto giallo che corre, futuro marchio del BookCrossing.
Dopo l'OK dei soci, Ron si dedica al sito giorno e notte: il 17 aprile 2001 BookCrossing.com viene lanciato con una spesa pubblicitaria di soli 500 dollari, unico investimento effettuato fino ad oggi. Il numero di iscritti cresce al ritmo di cento al mese fino al marzo 2002, quando appare un articolo sulla rivista Book magazine. Da allora, il BookCrossing è al centro di numerosissimi servizi su TV, radio e stampa in tutto il mondo, e guadagna 300 nuovi iscritti ogni giorno oltre a una categoria dedicata su Google Directory ed alla citazione fra i neologismi del prestigioso Concise Oxford English Dictionary.
Per una breve storia dell'evoluzione dei siti legati al BookCrossing potete leggere questa pagina.
Quante persone lo praticano?
Ci sono più di 522.810 persone nel mondo iscritte su BookCrossing.com, delle quali 16.924 italiane e tantissime altre che fanno dello scambio dei libri il loro hobby. Questa è una bella sorpresa per tutti coloro i quali hanno contribuito a diffondere l'amore per i libri e la cultura.
Dove si pratica?
Il BookCrossing è un fenomeno globale, diffuso in oltre 130 nazioni - Dall'Afghanistan allo Zweischrieben. La maggior parte degli iscritti si trova negli Stati Uniti d'America, anche se esistono svariate comunità sparse per l'Europa e l'Italia. Sebbene non siano organizzate in una "associazione", grazie alla rete di rilasci e ritrovamenti possiamo parlare di una vera e propria community. In costante crescita.
Perchè praticarlo?
Per chi si avvicina la prima volta al BookCrossing, dire addio a un libro per abbandonarlo in giro può sembrare un'idea strana, quasi un sacrilegio. Se poi si tratta dei libri più amati, diventa quasi impensabile poterli "liberare", come dicono in gergo i BookCrosser o corsari. Per un bookcorsaro il libro è il mezzo per trasmettere un'emozione e questa non smette di esistere quando il libro non c'è più. Un'affermazione che lascia perplessi i bibliofili più convinti, ma con un fondo di verità: basti pensare alle decine di tomi accatastati nella libreria di casa, per mesi o anni, senza che mai vengano sfogliati una seconda volta.
L'intenzione è quindi quella di condividere il libro con il mondo, liberandolo: è il modo che una persona ha per offrire a tanti l'occasione di arricchirsi delle stesse o di altre emozioni. Il distacco dall'oggetto fa nascere nuovi contatti e legami.
Proprio il libro che se ne stava fino all'altro ieri a prendere polvere sulla mensola di casa diventa, dal momento dell'investitura a "libro libero", un ambasciatore di idee in viaggio, il filo conduttore fra persone diverse, lontane, sconosciute che hanno in comune proprio la lettura di quel libro.
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non so se esiste una discussione su questo,
però secondo me è una cosa bella...
comunque ieri durante la disavventura di mio padre ha trovato un libro di questo genere,
ora devo segnalarlo e poi chissà forse lo leggerò...
Under the moon I hold a wake for a promise torn
Mortally wounded, feeling sheltered me
Once again, my shadow will enter your life
Time to walk with me the last mile...