Ecco un'intervista a Leo Ortolani apparsa su Sorrisi e Canzoni:
La risposta italiana ai “Simpson” si chiama “Rat-Man”: giallo e dissacrante come gli abitanti di Springfield e come loro protagonista di un cartone pensato anche per il pubblico adulto. L’appuntamento è alle 17,55 su Raidue, dove la serie basata sul fumetto di Leo Ortolani (il più venduto tra gli albi dei supereroi) andrà in onda dal lunedì al venerdì. Si tratta di un evento, non solo perchè “Rat-Man” è uno dei fumetti più letti e più amati (già il bonelliano “Martin Mystere” è diventato protagonista di una serie animata prodotta dalla Rai, e lo stesso destino toccherà presto a “La Stefy” di Grazia Nidasio), ma perchè questa volta la trasposizione televisiva, presentata in anteprima ieri alle “Telegrolle”, rispecchia fedelmente lo spirito irriverente del fumetto e punta così a conquistare anche il pubblico adulto. “Rat-Man”, l’uomo che si maschera da topo perchè è convinto di essere un supereroe, è nato nel 1995 come parodia di “Batman”. In dieci anni è diventato parodia di molte altre cose (da “Star Wars” a “Il signore degli Anelli”) e ha conquistato migliaia di fan con il suo gioco di citazioni e rimandi e il suo umorismo beffardo. L’idea di portarlo in tv è venuta ai creativi dello studio Stranemani di Prato, gli stessi che hanno trasformato in cartone animato Bobo, il protagonista delle vignette di Sergio Staino. La Rai ha sponsorizzato il progetto di una serie animata, 52 episodi da 13 minuti l’uno, scritta da Michele Ampollini e Marcello Cavalli con lo stesso Leo Ortolani, che ci racconta come è stato trasformare Rat-Man in un cartone animato.
- La serie animata di Rat-Man è fedele allo spirito del fumetto?
- Sì. Abbiamo chiesto e ottenuto la libertà di sperimentare un linguaggio nuovo per un cartone italiano: quello della sitcom americana. Mi riferisco ai “Simpson” ma anche ai telefilm come “Will & Grace” o “Friends”. Naturalmente, però, abbiamo dovuto adattare le storie e il linguaggio al mezzo televisivo, tenendo conto del fatto che la serie sarebbe stata vista anche dai bambini.
- Significa che siete stati censurati, o vi siete auto-censurati?
- In cinquantadue episodi, le censure si contano sulle dita di una mano. C'è stato chiesto un prodotto adatto anche ai ragazzi. Per questo, rispetto al fumetto, abbiamo alleggerito le battute a sfondo sessuale o la critica sociale. Scrivere per la tv significa ‘entrare in casa d’altri’: chi compra un fumetto sa che cosa legge, lo fa consapevolmente. Io conosco i miei lettori e so che con loro posso usare un linguaggio molto esplicito. Chi guarda un cartone animato, invece, può imbattersi in quel programma per caso. Per questo siamo stati attenti a non turbare la sensibilità di nessuno senza però rinunciare all’umorismo tipico di Rat-Man. Crediamo di esserci riusciti, perchè gli amanti del fumetto che hanno visto il cartone lo hanno apprezzato moltissimo.
- Rat-Man è celebre per le sue citazioni e parodie, come quella della saga del “Signore degli Anelli”: “Il signore dei ratti”. Le ritroveremo anche nel cartone?
- Naturalmente. Ci sarà la rivisitazione della saga di “007”, con uno Sean Connery versione cartoon, insieme alla versione animata di altri personaggi cinematografici: Sylvester Stallone, Anthony Hopkins… in questo “I Simpson” hanno fatto scuola. In molti casi i doppiatori ufficiali degli attori hanno prestato la voce alla versione animata, mentre la voce di Rat-Man è di Andrea Ward. Le citazioni cinematografiche sono anche musicali: in genere per i cartoni animati si usa una libreria di pezzi standard, mentre i musicisti di “Rat-Man”, Michele Bettali, Stefano Carrara e Fabrizio Castania, hanno composto musiche diverse per ogni episodio.
- Oltre ai Simpson, quali sono gli altri riferimenti per la comicità di “Rat-Man”?
- La comicità americana in genere. Quella del “Saturday Night Live”, dei Monty Python, di Dan Aykroyd e John Belushi. Sono felice di avere avuto la possibilità di trasferire queste ispirazioni in un cartone animato, un prodotto che in Italia tende ancora a essere considerato come una cosa per bambini. Spero che in futuro una libertà anche maggiore di sperimentare nuovi linguaggi venga concessa a tanti altri autori. Me lo auguro come spettatore prima ancora che come autore.
- A metà del 2007 uscirà il film animato dei Simpson. Nel cassetto di Leo Ortolani c’è un film animato su “Rat-Man”?
- Ho già una bozza. L’idea iniziale era quella di fare un lungometraggio, ma come dicevo i film d’animazione in Italia vengono distribuiti poco e male, essenzialmente il pomeriggio, come film per bambini. Aspettiamo di vedere l’effetto che farà “Rat-Man” in tv. Come mi hanno fatto notare i lettori del fumetto, l’orario della programmazione è tale per cui chi lavora fa giusto in tempo a correre a casa e vedere la sigla di coda, ma per fortuna esiste il videoregistratore.
"..do you still live in angry days?"