Queste,che classificherò tutte come barzelletta 123,sono tutte immortali citazioni di Antonio Griffo Focas Flavio Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, in arte Totò.
Tolgo il cappello davanti all'arte comica ma anche drammatica di quest'uomo.
BARZELLETTA 123
- A casa mia nel caffellatte non ci mettiamo né il caffè né il latte.
- La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?
- Il Questore a quest'ora è in Questura?
- Più conosco gli uomini e più amo gli animali.
- Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
- «Mi batte il cuore.» «Perché?» «Così... altrimenti sarei morto.»
- Io non faccio il cascamorto; se casco, casco morto per la fame.
- Lei è un cretino, s'informi.
- Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio?
- Tutti i giorni lavoro, onestamente, per frodare la legge.
- Erano persone che non sapevano fare niente, tranne che mangiare. Mangiavano da professionisti.
- A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.
- Coraggio ce l'ho. È la paura che mi frega.
- Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
- Perché si chiamano donnine allegre se ridono così poco?
- La sua vita si svolge tra casa e chiesa... E vabbè, ma nel tragitto cosa succede?
- «Io ho carta bianca!» «E ci si pulisca il culo!»
- Oddio, desto o son sogno?
- Io prode? No, a me non mi prode nulla.
"OH CHE VITA SOPRAFFINA,QUANDO C'E' IN GIRO QUALCHE BIANCA E DOLCE MUTANDINA!"