sull'esistenza del clitoride e annesse proprietà dibattono da
millenni fior di scienziati e filosofi.
Talete di Elea era convinto che il clitoride avesse la stessa
consistenza dell'aria, per cui si limitava a soffiare contro la
vulva della moglie convinto di procurarle un piacere illimitato.
Finché lei chiese il divorzio.
Democrito ammetteva l'esistenza del clitoride, ma per lui era un
organo così piccolo ma così piccolo da risultare invisibile e
impalpabile. Non essendo possibile manipolarlo in qualche modo,
concluse che la donna viveva di fatto come se non ce l'avesse,
quindi che si tenesse le sue paturnie e non rompesse le palle.
Riuscì a persuadere la moglie delle sue teorie (o almeno, così
credeva), per cui ella non divorziò. In cambio, Democrito ottenne
ipso facto un bel paio di corna visibili e palpabili.
Le cose si complicarono quando Platone cominciò a sostenere che
il clitoride fosse un'Idea perfetta, reale sì, ma irraggiungibile.
Per quanti clitoridi avesse potuto vedere in vita sua, nessuno
poteva essere considerato il clitoride ideale. Provò anche a
bandire un concorso per Miss Clitoride, vennero (in tutti i sensi)
fanciulle da tutta la Grecia, ma i risultati furono deludenti.
Alla fine Platone giunse a dubitare dell'esistenza stessa del
clitoride ideale, e poi anche di quello empirico. Ma ormai aveva
90 anni e di certe cose non gli fregava più nulla.
Fu con Galilei che lo studio del clitoride fece un notevole passo
avanti: innanzitutto lo scienziato utilizzava il cannocchiale,
prodigioso strumento messo a punto nella sua camera d'albergo,
mentre spiava la signorina che si spogliava alla finestra del
palazzo di fronte. Galilei scoprì che il clitoride esisteva
davvero, aveva la forma di un piccolo pene e se stimolato
opportunamente provocava nella donna strani gridolini e spasmi
muscolari. Purtroppo però, si convinse che questi fenomeni fossero
dovuti ad attacchi d'isteria, tipici della natura femminile, e che
fosse opportuno asportare questo piccolo organo per curare le
donne che soffrivano di tali disturbi. E proprio mentre rincorreva
la moglie con le cesoie in mano per farle un'operazione che
riteneva inevitabile, questa s'arrampicò sulla torre di Pisa,
incespicò e cadde nel vuoto. 150Kg di carne si sfracellarono al
suolo in 9 secondi netti. Da lì iniziarono i suoi studi sulla
caduta dei gravi, mentre le problematiche relative al clitoride
passarono in secondo piano, e datosi che la sua giovane amante
Luana prediligeva il rapporto anale, furono tosto dimenticate.
Al momento gli studi sono arenati sulla famosa teoria della
relatività di Eistein, secondo la quale non importa tanto se il
clitoride esista o meno, quanto se detto clitoride e il dito/la
lingua che lo sollecita si trovino nella stessa dimensione
spaziotemporale (cfr. "Dal 69 ai buchi neri", Stephen Hawking,
ed. Celograndeceloblu.)
Nel frattempo, da migliaia di anni, miliardi di donne si grattano
"quella cosa" che si trova "lì" sperimentando sensazioni
straordinarie, ma nessuno sa bene "cosa". E mancando i documenti,
le controanalisi e la moviola, tutta la questione è stata zippata
in un Xfile formato word e consegnata all'agente Mulder, il quale
a tutt'oggi non ha ancora scoperto l'arcano, ma si dichiara
convinto di una cosa, e indicando la collega Scully stesa sul
tavolo a gambe aperte, mormora ispirato: "La Verità è lì dentro".