00 07/03/2011 00:00
Re:
Rukkio de Ruchis, 05/03/2011 16.08:

Analisi perfetta quella di Ste.
Inizia a venir fuori il tema portante della vicenda, ovvero il decadimento morale ed economico della nuova società giapponese. Chi si questo fantomatico Mr.Outside nessuno lo sa, nè come sia stato possibile scegliere 12 persone così diverse tra loro per dare inizio al gioco.
Il confine tra il giusto e lo sbagliato, il concetto di "il fine giustifica i mezzi", sono modi di vivere che possono premiare e nello stesso tempo castigare (a costo della vita) i personaggi della storia. A mio avviso la domanda che i Selecao, e più in generale tutta l'umanità, è se sia realmente possibile salvare la società. E questo interrogativo non è poi campato in aria, nemmeno se lo riproponessimo in quella che è la società in cui viviamo oggi.

Trovo che il cartone, come già detto, sia una forte accusa a tutto ciò che di egoistico e menefreghista ci possa essere nello stile di vita di una società come quella jappo, ma non solo. Certo, nemmeno si deve tirare avanti con idee utopistiche, però è chiaro che c'è un forte messaggio di condanna.



I 2 film spiegano anche le motivazione di Mr. Outside.

Direi che una differenza tra il Giappone e l'Italia, riguardo all'impegno delle nuove generazioni verso la società (che poi è il tema centrale della serie), ste nel fatto che in Giappone i non giovani contestano ai giovani che non si impegnano come fecero loro. Però i giovani nipponici non vogliono (ma in molto casi non sono neppure messi in condizione) sacrificarsi nello stesso modo. Quindi, in parte, c'è un certo egoismo, ma anche la voglia di cercare strade alternative, che però i non più giovani non permettono. Ergo una parte dei giovani si estrania dalla vita produttiva (hikikomori, freeter, neet).

In Italia, secondo me, la classe dirigente neppure pretende nulla dai giovani, anzi, il messaggio che gli viene lanciato è: "divertiti, spendi e spandi, guarda la tv e copiane i modelli, basta che non ti impegni per la società, basta che non ci rompi (niente manifestazioni, niente rivendicazioni, niente proteste). Non usare il cervello, mandalo all'ammasso, che a noi va bene così. Tranquillo, ci pensiamo noi a governare".

Quindi non so quale scenario sia peggiore.

Nel primo c'è una pressione ad uniformarsi, pena l'emarginazione sociale.
Nel secondo si teme l'impegno.

Forse sono le due facce della stessa medaglia, in cui chi ha le leve del comando vuole mantenerle, ed usa 2 sistemi diversi per mettere a margine i giovani.

Però c'è da dire che in Italia le nuove generazioni, o almeno una parte di loro, manifesta e protesta, mentre in Giappone si isolano e automarginalizzano.