Sentinella

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Oxido
00giovedì 7 gennaio 2010 01:05
di Fredric Brown - il miglior racconto di fantascienza EVER
Ne avevo già parlato anni fa presumo. Stasera parlando di fantascienza con i parenti mi è venuta voglia di rispolverarlo, un minuto di lettura e cinque di brividi. Non so se mi immedesimo troppo o cosa, ma ritengo questo racconto il migliore di fantascienza mai scritto per sinteticità, atmosfera, universalità e profondità. Investite anche voi un minuto della vostra vita per rimanerne affascinati. Metto sotto spoiler tutta la parte finale, buona lettura


Sentinella
di Fredric Brown



Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa.

Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento una agonia di fatica.

Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l’unica altra razza intelligente della Galassia, crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.

Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.

E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale.

Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.

E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.

Testo nascosto - clicca qui

mazinrage
00giovedì 7 gennaio 2010 01:44
continuo nel diffondere il verbo di questo racconto semplicemente stupendo a ogni base carbonio che vuole avvicinarsi alla fantascienza,la faccia alla fine della lettura è sempre la stessa..e poi ne vuole ancora.
nexstar
00giovedì 7 gennaio 2010 10:26
lo lessi la prima volta a 12 anni
sul mio libro di "antologia" delle medie.
Quell'anno questo racconto più un altro di Italo Calvino "Il cavaliere inesistente" (veramente un estratto dal romanzo) mi avvicinarono alla lettura del fantastico che non abbandonai più [SM=j1584445]
Oxido
00giovedì 7 gennaio 2010 12:17
mi sa che era la stessa antologia che avevo io
era grossa, rossa con un disegno geometrico in copertina?
Bud-
00giovedì 7 gennaio 2010 12:23
Me lo ha propinato Maz in una libreria a Roma, un flash assoluto.
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