Impatto culturale dei cartoni giapponesi sulle altre civiltà

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watta74
00venerdì 18 aprile 2008 23:42
In questi giorni mi dilettavo a guardarmi su youtube le versioni di Goldrake in spagnolo, francese, arabo ecc. e mi chiedevo una cosa: molti anime, non solo robotici, sono stati trasmessi anche nei paesi arabi, più o meno nello stesso periodo nostro.

Guardavo un episodio di Goldrake doppiato in arabo fra Actarus e Venusia..(piccolo inciso: secondo me i doppiatori arabi sono superlativi, rispetto a quelli spagnoli, pessimi, ci mettono un pathos e un'intensità che non hanno nulla da invidiare ai nostri italiani che secondo me erano cmq già allora fra i migliori. Actarus in questa serie sembra doppiato da Malaspina che parla arabo [SM=x53093] [SM=x53176] , sentire per credere) e mi chiedevo quali effetti simili visioni potessero produrre in una cultura molto diversa da quella giapponese ma anche da quella occidentale.

Cioè per esempio il fatto che in queste serie le ragazze/donne non solo non abbiano alcun velo sul capo ma ricoprano sopratutto ruoli attivi, paritari a quelli maschili (eroine indipendenti con un carattere autonomo, deciso e forte ecc.),insomma tutto un sistema di vita estremamente "laico", mi sembra davvero incredibile che potesse essere non solo censurato ma anche trasmeso in quei paesi a che con ottimi ritorno di pubblico. Sarei curioso di sapere se è così anche oggi [SM=x53090]

Non pensate che la visione di questi spettacoli sia alla fine positiva per loro, producendo una visione più libera e laica delle cose della vita? In fin dei conti forse per un bimbo è meglio stare davanti alla tv con Goldrake che in una madrassa di teologia [SM=x53090] ..o no?
nexstar
00sabato 19 aprile 2008 13:15
come al solito la maggior parte della gente pensa che i paesi mussulmani siano tutti integralisti.
I cartoni jap trasmessi in lingua araba sono trasmessi o sono stati trasmessi in paesi in cui non c'è l'integralismo; ovvio l'influenza religiosa nella politica c'è (per i musulmani il capo politico è il capo religioso) ma non arriva ai fanatismi estremi e quindi ii cartoni più o meno sono stati trasemssi inalterati.In Tunisia ad esempio le donne non indossano il velo così come le egiziane o meglio c'è libera scelta.dipende dalla volontà di chi è particolarmente religioso
Rukkio de Ruchis
00sabato 19 aprile 2008 13:45
A tal proposito fa sorridere la censura turca di qualche tempo fa, apportata ad Heidi: niente gonna e mutandine bianche, ma solo mutandoni della nonna che coprano tutto. [SM=x53119]

Comunque penso che questo tipo di cartoni sia stato e venga trasmesso solo laddove vi sia una parvenza di democrazia. E sono felice che cartoni jappo di così grandi contenuti possano fungere tra tramite per i popoli e le culture di tutto il mondo. Proprio come una vera e propria forma d'arte.
watta74
00sabato 19 aprile 2008 14:04
Re:
nexstar, 19/04/2008 13.15:

come al solito la maggior parte della gente pensa che i paesi mussulmani siano tutti integralisti.
I cartoni jap trasmessi in lingua araba sono trasmessi o sono stati trasmessi in paesi in cui non c'è l'integralismo; ovvio l'influenza religiosa nella politica c'è (per i musulmani il capo politico è il capo religioso) ma non arriva ai fanatismi estremi e quindi ii cartoni più o meno sono stati trasemssi inalterati.In Tunisia ad esempio le donne non indossano il velo così come le egiziane o meglio c'è libera scelta.dipende dalla volontà di chi è particolarmente religioso



Penso che ormai tutti conoscano le profonde differenze tra e nei paesi arabi. La mia curiosità nasceva dal fatto che questi cartoni sono stati trasmessi a fine anni '70 in quei paesi, come da noi, e in società, a quel tempo, particolarmente laiche e tolleranti (Siria, Egitto, Marocco ecc.) ma anche in società più tradizionaliste, come l'Arabia Saudita per esempio.

Mi chiedo se OGGI sia possibile per un bambino/a dell'Afghanistan, dell'Iran o dell'Egitto attuale assistere ancora a simili spettacoli e se sì eventualmente che effetto potrebbero indurre..curiosità semplicemente antropologica e senza valenze politiche.

Penso infatti che questi cartoni potrebbero essere molto benefici contro ogni tentazione di indottrinamento religioso da parte degli adulti.

Per quanto riguarda me, tanto per fare un esempio,educato secondo un'impronta cattolica non fanatica ma sicuramente "marcata", l'assistere e l'immedesimarsi in determinate situazioni, ha modificato il mio modo di vedere le cose, il mondo e il cosmo, e quindi Dio. Lo dico senza alcun rammarico e anzi con gratitudine verso forme di intrattenimento che mi hanno confortato e confermato in un mio già preesistente scetticismo.

La splendida e "tragica" "teologia negativa" che traspare da tutte le opere di Matsumoto, per esempio, e mi riferisco sopratutto al Galaxy,
non può non influenzare, con la sua potenza culturale (sottintesa ma presente),il modello culturale sul quale va a impattare. Riconoscere questo dato di fatto a mio parere non significa attaccare il prodotto anime ma giudicare con benevolenza, almeno dal mio punto di vista, la loro azione sulle giovani generazioni.

Io ho sempre visto questi "cartoni" come qualcosa di molto di più e di oltre rispetto ad un semplice prodotto commerciale da vendere secondo strategie di marketing. E' anche questo, non lo metto in dubbio, ma io ci vedo anche una filosofia di vita, un sistema esistenziale e sapienziale altamente positivo (il senso dell'onore, la tolleranza verso i diversi, l'animo pacifico ma pronto alla guerra unicamente a scopo difensivo,l'accettazione "tragica" del male, della sofferenza e del dolore, un universo indifferente verso i destini degli uomini ecc.). Tutto ciò ha modificato e nel mio caso confermato una visione del mondo che già sentivo come più autentica e più vera rispetto a quello che mi veniva insegnata. Per questo oggi fatico a entusiasmarmi per i nuovi cartoni, perchè li trovo tecnicamente magari migliori ma senz'anima, senza un messaggio culturale specifico che invece trovavo in quelli della mia generazione.
watta74
00sabato 19 aprile 2008 14:08
Re:
Rukkio de Ruchis, 19/04/2008 13.45:

A tal proposito fa sorridere la censura turca di qualche tempo fa, apportata ad Heidi: niente gonna e mutandine bianche, ma solo mutandoni della nonna che coprano tutto. [SM=x53119]




Scusa, ma allora se trasmettono Georgie che succede? Vien giù il governo? [SM=x53094] [SM=x53120]

p.s. a parte che coi tempi che corrono forse anche da noi Georgie avrebbe dei problemi.. [SM=x53096] [SM=x53153] [SM=x53154]


.UVZ.
00sabato 19 aprile 2008 19:28
watta74:

Cioè per esempio il fatto che in queste serie le ragazze/donne non solo non abbiano alcun velo sul capo ma ricoprano sopratutto ruoli attivi, paritari a quelli maschili (eroine indipendenti con un carattere autonomo, deciso e forte ecc.),insomma tutto un sistema di vita estremamente "laico", mi sembra davvero incredibile che potesse essere non solo censurato ma anche trasmeso in quei paesi a che con ottimi ritorno di pubblico. Sarei curioso di sapere se è così anche oggi


Il film americani degli anni '50 con le donne che lavorano e fanno anche le direttrici di grosse aziende (con le gonne "corte" e altri vestiti non portati da noi). Hai presente l'Italia degli anni '50? E dopo 50 anni dalla visione di vari film "educativi ti sembra finito il maschilismo nel nostro paese?

Rukkio de Ruchis:

A tal proposito fa sorridere la censura turca di qualche tempo fa, apportata ad Heidi: niente gonna e mutandine bianche, ma solo mutandoni della nonna che coprano tutto.


Trovo molto più stupida le censure praticate in Italia al cartone Hunter X Huter: la scommessa se il tizio porta o meno il parrucchino al posto se è maschio o femmina e usare la parola eliminare al posto di uccidere.

watta74:

Io ho sempre visto questi "cartoni" come qualcosa di molto di più e di oltre rispetto ad un semplice prodotto commerciale da vendere secondo strategie di marketing. E' anche questo, non lo metto in dubbio, ma io ci vedo anche una filosofia di vita, un sistema esistenziale e sapienziale altamente positivo (il senso dell'onore, la tolleranza verso i diversi, l'animo pacifico ma pronto alla guerra unicamente a scopo difensivo,l'accettazione "tragica" del male, della sofferenza e del dolore, un universo indifferente verso i destini degli uomini ecc.). Tutto ciò ha modificato e nel mio caso confermato una visione del mondo che già sentivo come più autentica e più vera rispetto a quello che mi veniva insegnata. Per questo oggi fatico a entusiasmarmi per i nuovi cartoni, perchè li trovo tecnicamente magari migliori ma senz'anima, senza un messaggio culturale specifico che invece trovavo in quelli della mia generazione.


Certo, neanche le favolette sono soltanto storielle vuote. I cartoni erano fatti per intrattenere i bambini (e non) raccontando la vita. Come sono i romanzi da secoli. Erano fatte da persone che credevano in quello che facevano, da persone che credevano in principi (come è stato per millenni) e con una buona educazione.
Oggi quasi tutti non credono più in niente e quello che creano le persone rispecchia la società perchè le persone fanno la società. Quindi ci troviamo con cartoni fatti soltanto per vendere spazi pubblicitari e giocattoli e accessori.

watta74:

p.s. a parte che coi tempi che corrono forse anche da noi Georgie avrebbe dei problemi.


Infatti la replica dell'anno scorso è stata più censurata di quella degli anni '80 (scaldino Arthur).
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