Il Drago e la Saetta - intervista all'autore Marco Pellitteri

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imakara
00lunedì 14 luglio 2008 01:32
nuovo saggio su influenza anime in Italia
Marco Pellitteri
Il Drago e la Saetta
Modelli, strategie e identità dell'immaginario giapponese
Prefazione di Kiyomitsu Yui - con un saggio di Jean-Marie Bouissou

Tunué, 2008 - «Esprit» n.1 - Collana di studi su media e immaginario diretta da Sergio Brancato e Gino Frezza
pp. XXXIV + 664+ illustrazioni in b/n - Euro 28,00


Il Drago e la Saetta
Il nuovo libro di Marco Pellitteri, sociologo e specialista della comunicazione, sull'immaginario giapponese

qui potete ascoltare un'intervista di 13 minuti all'autore (tratta dalla diretta di Radio Animati del 4 luglio)

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Nella circolazione transnazionale dei prodotti delle industrie culturali, un posto importante è occupato dall'ingresso della cultura pop giapponese nei contesti europei. Le dinamiche di globalizzazione della cultura di massa a indirizzo giovanile si sono snodate, rispetto a questo «innesto» in Europa, nell'arco di due fasi.
Marco Pellitteri le nomina, in senso figurato, il Drago e la Saetta. La prima si è svolta tra il 1975 e il 1995, la seconda dal '95 a oggi. Esse si distinguono per le modalità d'immissione e di consumo/rielaborazione di temi e prodotti nipponici nei paesi più ricettivi: Italia, Francia, Spagna, Germania e, al di là dell'oceano, gli Usa.

Durante le due fasi, diversi conglomerati tematici sono scaturiti dai dispositivi sociali e mediatici del Sol Levante. Fra questi, il volume indaga i più peculiari, individuati con i nomi di macchina, infante e mutazione.
Veicolati per lo più da fumetti, disegni animati e giocattoli, sono stati consumati dai giovani in Europa e in Italia, paese che in tale dinamica ha assunto la posizione di maggiore centralità e dove l'immaginario nipponico è stato recepito non solo dai pubblici elettivi, ma anche da politici, televisioni, opinione pubblica, pedagoghi, perfino autori di fumetti e di cartoon. Il volume ricostruisce ed esamina anche tali dinamiche.

Infine, il crescente «potere soffice» del Giappone, legato ai consensi per i suoi manga, anime e videogiochi presso le platee internazionali, sollecita interrogativi di tipo politico e mediologico legati alla complessa identità nazionale giapponese e al suo crescente ruolo nelle relazioni internazionali. Il volume analizza questo vasto processo di transito e rielaborazione transculturali, presentando un affresco teorico di ricchissima
intensità argomentativa che lo rende una pietra miliare negli studi del settore.

Alpisio (forum sigletv.net) scrive:

Il libro è un'analisi sociologica del ruolo del Giappone nei processi di globalizzazione culturale in atto da Oriente
a Occidente. 664 pagine, 120 immagini b/n. Appare in una collana di studi accademici diretta da Sergio Brancato e Gino Frezza, docenti all'università di Salerno.

Il libro si chiama il drago e la saetta perché l'autore con questi due concetti racchiude le due fasi di invasione degli anime giapponesi in italia, prima Goldrake (drago) e poi Pokemon (saetta), da lì fa un analisi di ampio respiro che coinvolge tutte le dinamiche commerciali tra il giappone e i paesi occidentali, anche tenuto conto delle strategie economiche. Un'analisi a 360° gradi che analizza anche il Giappone nello specifico e non solo i suoi rapporti con i paesi che hanno recepito e importato la sua cultura.
Oxido
00lunedì 14 luglio 2008 01:37
Di questo libro già il buon Stengo ci aveva fatto una buona recensione, puoi vederla nella sua Kengoteca. Prima o poi glielo scroccherò...
La Visione
00domenica 21 marzo 2010 15:35
Pare che finalmente Pellitteri sia riuscito a farsi tradurre Il Drago e la Saetta in inglese, ottenendo dalla Japan Foundation la sovvenzione relativa:



The dragon and the dazzle: Models, strategies and identities of Japanese Imagination

Marco Pellitteri
The Dragon and the Dazzle: Models, strategies and Identities of Japanese Imagination
A European Perspective

Preface by Kiyomitsu Yui
With an essay by Jean-Marie Bouissou

750 pages; 120 b/w pictures; With Bibliography and Endnotes; Paperback, 17 x 23 cm
Laminated full-colour cover

28 € | 39 USD | 25 UK £ | ¥ 3,490

Funded with grants
by the Japan Foundation


In the worldwide circulation of the products of cultural industries, an important role is played by Japanese popular culture in European contexts. Marco Pellitteri shows that the contact between Japanese pop culture and European youth publics occurred during two phases. By use of metaphor, the author calls them the Dragon and the Dazzle. The first took place between 1975 and 1995, the second from 1996 to today. They can be distinguished by the modalities of circulation and consumption/re-elaboration of Japanese themes and products in the most receptive countries: Italy, France, Spain, Germany and, across the ocean, the United States.

During these two phases, several themes have been perceived, in Europe, as rising from Japan’s social and mediatic systems. Among them, this book examines the most apparent from a European point of view: the author names them machine, infant, and mutation, visible mostly through manga, anime, videogames, and toys. Together with France, Italy is the European country that in this respect has had the most central role. There, Japanese imagination has been acknowledged not only by young people, but also by politicians, television programmers, the general public, educators, comics and cartoons authors. The growing influence of Japanese pop culture, connected to the appreciation of its manga, anime, toys, and videogames, also urges political and mediologic questions linked to the identity/ies of Japan as they are understood—wrongly or rightly—in Europe and the West, and to the increasingly important role of Japan in international relations.

The book attempts an analysis of this wide process of transcultural
transit and re-elaboration. Positioning itself half-way between a multidisciplinary framework and a well-informed popularization, The Dragon and the Dazzle offers a different, and hopefully useful to discussion, perspective in international studies on Japanese pop culture.

FONTE TUNUE'

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