Sono stato alla presentazione, presso la Yamato, del Dizionario dei cartoni animati.
L'autore, Daniel Valentin Simion, è un simpatico e pacioso 34enne che ha spiegato la genesi del Dizionario e rivelato qualche interessante aneddoto, oltre a rispondere a qualche mia domanda sulle pecche del Dizionario, spero di riportare fedelmente l'accaduto. Magari procederò un po' alla rinfusa.
Il Dizionario è italianissimo, avevo pensato il contrario a causa del nome dell'autore e dal fatto che riporta il patrocinio del Canada e degli USA, invece Daniel Simion vive a Bologna.
Riguardo il fatto del patrocinio Simion ha raccontato che per cercare del sostegno (magari anche economico) alla sua opera iniziò a valutare se qualche istituzione potesse patrocinare il Dizionario, in quanto opera culturale unica nel suo genere. Prese contatto con i paesi più importanti presenti nel Dizionario, il Canada e gli USA riconobbero l'unicità dell'opera e accettarono di patrocinarla (senza, mi pare, contribuire economicamente). L'ambasciata del Giappone rifiutò perché era loro politica non patrocinare opere destinate alla vendita, e quindi che arricchivano qualcuno. Stesso discorso per la Presidenza della Repubblica italiana, Napolitano apprezzò l'opera, ma non la patrocinò. Allora Simion ri rivolse alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, passo 2 ore a “colloquio” con la Digos...gli ho chiesto espressamente se scherzasse, mi ha detto di no...Non gli ho chiesto se era il Governo Berlusconi o quello Prodi, spero il primo...
E' stato molto arduo trovare una casa editrice che accettasse di pubblicare questo Dizionario. Le case editrici, pur apprezzando l'idea e riconoscendo che avrebbe avuto un mercato essendo unico nel suo genere non accettavano il rischio della pubblicazione, troppo costosa a fronte di un non sicuro ritorno economico. Alla fine la Garzanti accettò di pubblicarlo.
Inizialmente doveva uscire 4 anni fa, posso sbagliare sulle date, ma la Garzanti (che come lavora fa appunto dizionari) alla fine, dopo 2 anni di tira e molla, mollò, appunto. Pareva che la Mondadori fosse intenzionata a pubblicarlo, ma poi anche questa dopo un certo tergiversare lasciò. Se non ricordo male lasciarono il progetto perchè tra gli autori non c'era uno storiografo, cosa che non le faceva sentire sicuri sulla validità formale dell'opera. Le altre case editrici, anche quelle che abitualmente pubblicano saggi sull'animazione non accettarono per il costo eccessivo dell'opera. Alla fine la casa editrice Anton accettò la pubblicazione, attualmente sono state stampate 5000 copie e a settembre ne dovrebbero essere stampate altre 5000.
Intanto le cose che non avevo capito dell'indice. L'indice per titoli riporta sul lato sinistro i titoli italiani e sul destro quelli originali, facile vero? Beh, io non ci ero arrivato
L'indice per “bonus” è riferito a quelle recensioni che riportano curiosità o aneddoti particolari.
Nelle schede sono presenti anche i registi. Simion non voleva inserirli nel Dizionario, perché talvolta, oltre ad essere difficilmente reperirli, sono così numerosi che è impossibile inserirli tutti. Questo vale per gli anime giapponesi, ci sono serie che hanno visto alternarsi numerosi registi, specialmente nelle serie che son durate anni. Ma la Garzanti (se non sbaglio), che inizialmente doveva pubblicare l'opera, lo obbligò ad inserirli. Senza i registi non avrebbe pubblicato il Dizionario, che poi non pubblicò lo stesso. Quindi dovettero mettersi a leggere tutti i crediti di tutte le serie riportate nel Dizionario...
In copertina è presente un immagine più grande e 2 più piccole, oltre a due file di robottoni in alto e in basso. L'immagine grande, che raccoglie i personaggi della Nippon Animation, rappresenta il Giappone, il più grande produttore di cartoni al mondo. Le altre 2 sono in onore degli USA, secondo produttore mondiale di cartoni. In una ci sono i personaggi di Hanna & Barbera (anche a rappresentare l'animazione degli anni 60) e nell'altra i personaggi della Warner Bros (per rappresentare l'animazione degli anni 50). Per rappresentare l'animazione degli anni 70 ci sono le 2 file di robottoni. Al posto dell'immagine della Warner Bros ci dovevano essere i personaggi di Walt Disney, ma dopo aver autorizzato il contenuto dell'opera la Walt Disney chiese dei soldini per poter fregiarsi della sua immagine in copertina. Quindi l'autore ringraziò e contattò la Warner che fu ben lieta di autorizzare l'inserimento dell'immagine gratuitamente, visto che era tutta pubblicità gratutia in un Dizionario dei cartoni animati.
Riguardo alle critiche che ho mosso ecco le risposte, sempre date col sorriso sulle labbra.
Per quanto concerne le mancanze di alcune serie l'autore si riserva di inserirle in un prossimo Dizionario o/e su un sito, di cui scriverò dopo. Stesso discorso per rimediare agli errori.
Durante le domande del pubblico (non foltissimo, tipo 20 persone) ho fatto una sola domanda critica (unico della platea a farla...) riguardante l'assenza dei nomi originali. Mi ha risposto che, pur essendo un appunto valido, se avessero messo tutti i nomi originali (tra parentesi, come suggerivo io) il Dizionario sarebbe aumentato di volume. Ho replicato che non tutte le serie presenti nel Dizionario hanno i nomi nuovi, e che quindi avrebbe riguardato solo una minoranza dei titoli. Inoltre, proprio in caso di pubblicazione in altre lingue (cosa che l'autore spera) avere i titoli originali avrebbe evitato di rinominare tutto. La risposta non è stata tanto esaustiva, probabilmente hanno dovuto risparmiare pur col rischio di non essere precisi.
Dopo la fine delle domande mi sono avvicinato (a rompergli i maroni...) e gli ho chiesto le altre cose, e lui sempre gentile e disponibile ha risposto.
Sugli errori (ho portato l'esempio di 20000 leghe sotto i mari) mi ha detto che, ovviamente, non ha fatto tutto da solo, i suoi collaboratori hanno fatto le bozze delle trame, se ci sono stati errori ( e gli ho assicurato che in questo caso ci sono stati) rimedieranno in futuro, con un altro Dizionario o su internet. Infatti fra qualche settimana sarà on line un sito (del quale non ricordo il nome...) dove saranno presenti le schede del Dizionario, chi vorrà potrà porre all'attenzione degli autori eventuali errori o addirittura collaborare.
Ho mosso l'appunto di un'amica grande fan di Inuyasha riguardo la trama di questo anime. Lei l'ha trovata farraginosa (ed ha ragione), in pratica si raccontano le prime 2 o 3 puntate, senza elencare un sacco di personaggi fissi, per esempio manca Naraku... Simion mi ha speigato che per quanto riguarda gli anime che durante la stesura del Dizionario non erano ancora terminati (come Inuyasha o One Piece) hanno preferito non entrare troppo nel dettaglio. Quando ho riportato la risposta all'amica non ne è stata molto soddisfatta.
Sinceramente, visto che ci ha messo 8 anni a fare il Dizionario, non me la sono sentita di insistere troppo, anche se le risposte mi sembravano non esaurienti. L'apprezzamento per il Dizionario rimane, come rimango gli errori. Vediamo se col sito vi porranno rimedio.
Penso di aver scritto tutto, e spero di averlo scritto giusto...