Io quoto Starplatinum e NEX [
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Daltaniuoaeus è una delle poche serie che devo aver visto fino alla fine. Ma all'epoca ero un bambino -cioè, lo sono ancora, ma vedo le cose in modo un po' diverso- e come hanno scritto i due signori sopra citati anch'io impazzivo per la trasformazione, soprattutto, e il momento della battaglia. Ed è un discorso che vale per tutte le serie robotiche dell'epoca -e sicuramente per quasi tutti i bambini. Tutto quello che accadeva prima della battaglia era solo un preludio, quasi una perdita di tempo; quello che accadeva dopo, un compiacimento per l'esito positivo della battaglia.
Poi quasi tutti i robot non li ho mai più visti per oltre vent'anni, mitizzandoli -cristallizzati nel mio giudizio di bambino- ben al di sopra del loro reale valore. Per cui non credo sia un caso che oggi, invece, io sia molto attratto dai cartoni(robotici e non) cervellotico-introspettivi alla Evangelion o alla Zegapain.
Daltanious mi piaceva, ma non è mai stato tra i miei preferiti. Diciamo dietro tutti i nagaiani, compreso Gaiking, Daitarn III e Gackeen.
Lo consideravo uno di quelli della "seconda ondata", cioè un gradino più sotto rispetto ai Goldrake, Jeeg, eccetera. Chissà perchè. Forse solo per una questione squisitamente cronologica (era arrivato dopo).
La trasformazione era spettacolare, ma la testa del robot mi lasciava un po' perplesso. Non mi piacevano le teste con sembianze umane (dettaglio che perdonavo solo a Daitarn).
Poi mi hanno sempre infastidito, nei robotici in particolare, che per definizione dovevano essere drammatici (era in gioco la salvezza della Terra!), le situazioni comiche o demenziali (anche in Daitarn III).
E la sigla: a me ha sempre fatto abbastanza cagare. Non aveva nulla del pathos e della potenza di Ufo Robot, Jeeg, dei due Mazzinghi, o la bellezza incantevole della sigla di Gackeen.
Apprendo, per contro, che è una serie che affronta tematiche complesse, che al tempo non ero evidentemente in grado di cogliere. Un buon motivo per prendere in considerazione un'eventuale futura visione.