uhmmmm...provo a rispondere nell'ottica recepita dal tordo(chiamarti così mi sembra offesivo!!non avevi un'altro nome migliore?
),magari questa volta rispondo meglio di prima,nella speranza di aver capito il senso del topic XDXD
credo che i semi della questione vadano ricercati nel modo in cui si è sviluppato inizialmente il cinema giapponese (considero quello giapponese perché le altre aree orientali non erano sufficientemente sviluppate e "libere" da poter produrre un cinema artisticamente rilevante, ci arrivarono solamente dopo che ci arrivò il Giappone).
Ovvero in Giappone ci sono stati sin dall'inizio problemi con le produzioni cinematografiche, dato che quello che proveniva dall'occidente veniva riconosciuto come arte ideale, e non si investiva nell'industria principalmente perché i tratti somatici dei giapponesi impedivano il realismo di storie ambientate fuori dal Giappone e di certo non erano appetibili per un export pubblico al di fuori dall'oriente.
Poi è arrivata la Disney, diventata una major leader a livello mondiale grazie all'animazione, e in Giappone si è cominciato a pensare al potenziale degli anime, investendoci sopra. Poco cinema e molto anime ha portato quindi ad una sostituzione, facendo sì che l'anime in Giappone diventasse quello che nelle altre nazioni era il cinema, ed ecco quindi che l'animazione diventa sempre più ricercata e adulta, riuscendo a creare opere universalmente appetibili e riconosciute di valore artistico (grazie al fatto culturale che il Giappone ha sempre traboccato di artisti).
Se adesso i jappo dominano il campo dell'animazione ma non quello del cinema è una conseguenza storica e logica di questo percorso.