Premetto che è il prima manga che leggo delle Clamp. Il tratto è molto bello, e di carattere decisamente Shoujo, ovvero dove gli uomini sono disegnati con i tratti di bellezza simili alle donne.(qualche anima nera potrebbe sintetizzare il pensiero in …gay)
La storia …pure, perché nonostante vi siano combattimenti che l’uomo tende a risolvere, è tutto incentrato sul pensiero e sulla vita dell’eroina, Chun Hyang appunto.
Il volumetto è un uscita singola… e racconta un interpretazione tutta loro della leggenda di Chun Hyang, che differisce dalla tradizione coreana.
Sono tre episodi, due in ordine temporale, il terzo è un flashback.
Però la storia rimane in sospeso…sembra necessiti di altri racconti per concludersi. Ci sono verità che non sono state svelate alla protagonista, verità che suppongo, chi legge possa intuire, tipo chi sia il padre della protagonista e perché abbia abbandonato la famiglia, ed al tempo stesso chi è la persona che Mong Ryon (amen-osa) vuole presentare a Chung Hyang alla fine del loro viaggio insieme…
Quindi suppongo che …se anche il mio fornitore ufficiale mi abbia detto che trattasi di singola pubblicazione, dovrebbe in futuro uscire qualcosa che chiuda il cerchio del racconto…oppure questo racconto si incastra con la leggenda della tradizione coreana…e ne fa da prologo.
Oltre alla definizione dei personaggi, nel tratto e nel carattere… alle espressioni buffe ed ironiche… che ben rendono l’idea…trovo bellissime le note a bordo pagina con commenti personali delle autrici.
I fondali sono spesso tralasciati o definiti con pochi tratti, solo alcune vignette sono particolarmente accurate anche nel fondale… si preferisce estrarre il protagonista dallo sfondo, rappresentando il tutto in una sorta di zoom che permette di lasciare bianco il fondale.
Lo scheletro della storia…contrapposizione tra l’integrità morale della protagonista e la grottesca cattiveria degli avversari… l’eroina che combatte per gli ideali di giustizia ed uguaglianza in un mondo dove l’imperatore ha suddiviso l’impero in piccoli reami e dati in gestione ad una classe di nobili dignitari (yang-ban appunto)…aumentando così, anche senza volerlo (sembra non lo desiderasse), il divario tra le classi sociali dei suoi sudditi.
Poi, rendendosi conto che alcuni Yang-ban approffittavano della propria fortuna, crea una sorta di spie (Amen-osa) incarnanti il potere giudiziario immediato (licenza di scegliere la punizione ed attuarla in sua vece, quindi anche licenza di uccidere, oppure semplicemente rimandarli al giudizio dello Yang-ban) e li sguinzaglia nel paese per controllare che l’operato dei suoi Yang-ban …sia corretto non solo nei suoi confronti, ma pure verso il popolo.
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Per le terminologie del manga ed eventuali aggiornamenti… mi aggiorno a lunedì con il manga sotto mano…”