Vista anche la terza puntata. E l'imbarazzo prosegue.
Cioè: Santo Claudio Paradiso?!? Oh poveri noi.
Eppure i cartoni lenti mi affascinano; quelli che prestano attenzione agli sguardi, ai piccoli gesti e ai dettagli; quelli che ti lasciano il tempo per riflettere sulle scelte e sulle reazioni dei personaggi; quelli che con le lunghe pause, i silenzi e un adeguato commento musicale ti permettono di assorbire e assaporare l'emozione e l'intensità di un momento...
E non disprezzo nemmeno i cartoni traboccanti di seghe mentali...
E apprezzo sommamente l'assenza di volgarità e di inutile fanservice...
I disegni non sono nemmeno poi così male...
Dunque perchè questo Ristorante Paradiso (almeno fino ad ora) mi fa ferocemente cagare? Perchè non mi riesce di definirlo 'lento e intenso' (che per me significa bello), ma semplicemente 'noioso e inutile'?
L'ho scritto in parte nel primo intervento: è un cartone che si propone come originale, realistico e verosimile, e invece risulta improbabile, con personaggi improbabili, che vivono situazioni improbabili in un ristorante improbabile (dove, tra l'altro, si cazzeggia invece di lavorare) e, soprattutto, non trasmette -a me- alcuna emozione.
Forse è solo un problema mio, che non ho ancora trovato l'appiglio giusto capace di far scattare in me quella 'partecipazione emotiva' necessaria a proseguire la visione. Se si trattasse di un cartone d'azione sarei al limite curioso di vedere la fine. Qui no: arrivo alla termine dell'episodio (3 su 3) e non mi importa niente di quello che accadrà nei prossimi. L'unico appagamento è che sia finito la strazio!
Nemmeno la sigla finale ho mai ascoltato (a proposito: la sigla iniziale sembra fatta dagli stessi di Red Garden; è possibile?).
Però è pur sempre un cartone jap: tutto può ancora succedere.
Dunque non dispero, arriverò fino alla fine. E comunque continuo a provare quel pizzico di orgoglio che mi procura vedere un racconto giapponese che parla di noi Italiani; anche se non ho ancora ben capito se l'immagine che si vuole dare di noi avrà una connotazione positiva o negativa (una madre che abbandona la figlia potrà pure rappresentare un modello potenzialmente intrigante per le giovani giapponesi -come azzarda La Visione- ma resta un esempio di egoismo e individualismo che peggiore non si può).
[Modificato da alxsx72 23/07/2011 19:56]
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"
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"Perchè non lo fai tu?
'Tanto ormai ti evitano tutti.
Nessuno si sogna di risponderti perchè si sa già come vanno a finire le discussioni con te.
Ps: complimenti per il linguaggio oxfordiano! Fa proprio venir voglia di partecipare.
"
"Nessuno si sogna di rispondermi però tu continui a farlo...sei più handicappato degli altri evidentemente.
Infatti ti obbligo io a non rispondermi, come ti ho abilitato a questa sezione ora ti disabilito subito.
Così puoi odiarmi ancora di più e ti levi dal cazzo.
E il linguaggio educato lo riservo per chi se lo merita, non per i coglioni come te.
Bye coglione. "