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Letteratura e cartoni animati

Ultimo Aggiornamento: 28/03/2009 11:59
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Post: 2.159
Sesso: Femminile
23/03/2009 14:59

Da sempre l’animazione giapponese ha attinto a piene mani dalla letteratura occidentale per realizzare, nella maggior parte dei casi, produzioni qualitativamente molto elevate e a volte anche abbastanza fedeli all’opera di riferimento. Lo scopo presumibilmente era quello di avvicinare i ragazzi alla lettura dei grandi classici europei e americani. Con il tempo molte cose sono cambiate, a causa del sempre più scarso interesse del pubblico e delle crisi finanziarie delle varie case di produzione, prima tra tutte la Nippon animation produttrice delle più note serie di questo genere, conosciute come ‘World Masterpiece Theatre’ (che significa Capolavori della letteratura mondiale).
Le serie della Nippon Animation non sono però le uniche, e Heidi non è stato il primo cartone animato ad essere tratto da un romanzo, già sul finire degli anni ’60 c’erano stati dei lungometraggi, ispirati soprattutto dalle favole, ma erano adattamenti piuttosto liberi dei racconti da cui erano tratti, come ad esempio “Il gatto con gli stivali” (Toei Animation 1969) molto più avventuroso della favola originale di Perrault.
Questo genere di produzioni ha avuto enorme successo negli anni ’80 e per buona parte degli anni ’90, poi c’è stata un’ improvvisa riduzione di tutte le produzioni legate al genere letterario, per quasi una decina di anni in Giappone è stato prodotto veramente poco. Quella che, a mio avviso, si può considerare una ripartenza è avvenuta solo di recente nel 2004, ad opera dello studio GONZO che ha prodotto “Il conte di Montecristo”. La ripresa ufficiale del progetto World Masterpiece Theatre è invece del 2007 con Les Misérables: Shōjo Cosette (inedita in Italia) adattamento del romanzo I Miserabili di Victor Hugo.
Quasi tutti questi cartoni animati sono giunti in Italia a parte alcuni troppo vecchi o troppo recenti e tra questi ci sono anche degli insospettabili come Capitan Futuro o Il mistero della pietra azzurra adattamenti più o meno fantasiosi dei romanzi di Edmond Hamilton e di Jules Verne.

I lavori realizzati per il progetto ‘World Masterpiece Theatre’ sono quelli più curati, sia dal punto di vista tecnico, soprattutto le scene di vita quotidiana, che dal punto di vista della fedeltà all’opera originale, e i personaggi sono molto ben caratterizzati con una particolare attenzione ai risvolti psicologici sia dei protagonisti sia dei personaggi di contorno, a differenza di quello che avveniva in molte altre produzioni dell’epoca, dove questi aspetti erano a volte trascurati, probabilmente per questioni di budget, ma anche la Nippon Animation ha fatto, secondo me, il suo clamoroso errore quando nel 1996 ha trasformato Remi in una bambina, forse nel tentativo di risollevare le sorti di questo genere ma senza fortuna visto che dopo “Dolce Piccola Remi” non sono più state prodotte serie per una decina d’anni.

Protagonisti di queste serie sono quasi sempre bambini, e poiché la letteratura di riferimento è quella ottocentesca o dei primi anni del novecento del secolo scorso, abbondano gli orfani e le sfortune, i protagonisti sono sempre messi alla prova e devono superare innumerevoli difficoltà prima di giungere all’immancabile lieto fine.

A questo punto volevo fare un elenco delle serie prodotte e del romanzo/racconto/favola di riferimento ma ho scoperto che esiste già e perciò andate qui per l’elenco delle WMT e qui per tutte le altre serie.

Da piccola ho sempre letto molto e più volte mi è capitato di seguire le serie dopo aver letto il libro, tra i quali ricordo Pollyanna, Il giardino Segreto, Piccole Donne, I tre moschettieri (la mia più grande delusione animata), altre volte invece è capitato che ho letto il romanzo dopo aver visto il cartone animato ma più spesso non ho mai letto il romanzo da cui era tratta la serie. In generale a me sono sempre piaciute molto queste produzioni, l’unica eccezione è Annette, che ho detestato fin da subito, e i cartoni animati con protagonisti animali che ho sempre faticato a seguire.
E adesso a voi, cosa pensate di queste serie?

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