mah...io sono fondamentalmente ignorante in fatto di cartoni..la mia poca(o nulla) attività cerebrale mi spinge a vedere cose e a farmi piacere alcuni generi,alcune caratterizzazioni grafiche e audio/visive che vanno in contrasto con molti e possono provocare maliconia e tristezza.
io la vedo così:
Dezaki sceglie volutamente di "dividere" il cartone di remì(seguendo il romanzo di Malot) in due parti,di caratterizzarle diversamente;nella prima che dura una ventina di puntate, viene mostraton il carettere timido di Remì,un pò sognatore,un pò triste ma ciò non è tanto strano.
Remì viene letteralmente strappato dal grembo materno di Mamma Barberìn,da Gerolamo.In tal caso Gerolamo Barberìn che è rimasto paralitico per un incidente sul lavoro,diventa un specie di orco(uno stronzo,per dirla chiaramente..)perchè vende il bambino al Signor Vitali.In realtà questa sarà paradossalemnte la fortuna del piccolo.
Padron Vitali sarà la figura paterna(ma non il padre..)il maestro che insegnerà moltissimo a Remì nel periodo che trascorreranno insieme.Vitali gli insegnerà le basi musicali per suonare l'arpa,il violino,il flauto.i vari giochi che esguiranno durante gli spettacoli che terranno durante i viaggi ma non solo.E' lo stesso Vitali che lo dirà chiaramente alla signora Milligan:gli insegnerà a cavarsela da solo.
Forse questa è la parte più melanconica del cartone perchè si vede spesso Remì piangere per i vari episodi che capiteranno ai due:soffriranno il freddo,la pioggia,la fame...Vitali verrà addirittura arrestato e Remì rimarrà da solo con la compagnia di capi,Zerbino,Dolce e Jolicoeur-In Questo periodo incontreà la Sig.Millagn che viaggia con il figlioletto al bordo del Cigno.Quest'incontro è casuale nella storia..anche se il romanzo è stato scritto da H.Malot,sembra un'opera molto dezakiana.opp. Malot è un Dekazi ante/litteram.
![[SM=x53150]](https://img.freeforumzone.it/upload/668501_668501_11.gif)
Il secondo incontro fondamentale avverrà quando, Vitali, una volta uscito di prigione,s'incammina verso Parigi alla ricera di lavori per l'inverno.In realtà dovrei ricordre che moriranno Dolce e Zerbino sbranati dai lupi e Jolicouer,successivamente per una polmonite..non sò perchè tutti ricordino solo questi episodi;sono tragici ma non sono fondamentali per la storia.La storia è sui personaggi,Dezaki mostra il carettere di Remì,Vitali, Mattia,etc. di fronte agli eventi che si susseguono.Non sono gli eventi il nucleo centrale del romanzo ma sono sempre e solo i personaggi:la loro maturità,ilo loro coraggio,la loro paura.
Molti si commmuovono quando vedono che Dolce e Zerbino vengano attaccati e sbranati dai lupi;si commuovono quando vedono l'episodio in cui Jolicoeur,che è ormai giunto al limite(ha all'incirca 18 anni,una polmonite che non lascia scampo per una scimmietta della sua età),eppure scende in strada per il suo ultimo spettacolo,che è intitolato "la morte del generale",(o una cosa del genere).
Io mi commuovo e m'imbarazza ammetterlo, quando vedo la scena in cui Vitali e Remì ceracno un rifugio,una volta usciti da Parigi, per scampare alla nevicata che stà per arrivare.In quel momento Vitali è malato,il suo copro stà incominciando a cedere e i suoi occhi diventano grigi:non riesce più a vedere il chiarore dei lampioni,non vede più bene e Remì se ne accorge.Questo è il momento cui padron Vitali morirà e lascerà da solo Remì.
Tuttavia Remì verrà salvato,insieme a Capi,l'unico cane che gli è rimasto(ho sempre amato Capi,come cane...ed è una figura importante per la storia e per lo stesso Remì) dagli Aquìn.Il periodo che Rem' passerà con loro, con Elisa,Beniamino Alexis e Nicoletta, è breve ma lo aiuteranno a non fargli pesare la mancanza di Vitali e saranno una seconda famiglia per lui.In realtà Remì non è mai stato solo perchè ha inocntrato le persone giuste anche nei periodi più brutti per lui;ad es, quando Vitalifù arrestato, Remì passò un bel periodo al borod del Cigno con la Signora Milligan e Arthur;quando morì Vitali Remì incontrò gli Aquìn e quando fu costrtto a lascarli inocntrò Mattia.
Remì aveva già conosciuto Mattia a Parigi,ma ritornando nuovamente lì i due diventeranno amici, quasi fratelli,pronti ad aiutarsi e da incoraggiarsi l'un l'altro in ogni occasione.Le avventure di remì e Mattia costituiscono la seconda parte del romanzo di Malot:è il periodo che preferisco maggiormente perchè i due dovranno affrontare mille pericoli,tanti ostacoli per scoprire chi è la vera famiglia di remì e hci è la sua vera madre.Non si vede quindi remì piangere perchè ha freddo, fame o deve dormire all'aperto,non c'è più il tempo per narrare queste cose che sono marcate molto nella prima parte.Adesso Remì e Mattia devono affrontare e vivere una nuova vita,devo viaggiare di più e maturare molto di più di quanto loro stessi lo vogliano.
Non riesco a vedere Remì come un'unica figura ma vedo Remì e Vitali, Remì e gli Aquìn, Remì e Mattia:è un romanzo sui personaggi che affrontano varie disavventure ma sono sempre loro i pilastri su cui si basa la vicenda di Remì.La fame ,il freddo e il tema della morte sono aventi che accompagnano remì ma io vedo come lui e gli altri afrrontano questi eventi e li superano.Posso essere triste per la morte di Dolce e Zerbino,o il primom Jolicoeur ma io vedo la storia dal punto di vista dei personaggi con cui stà Remì.
Ho visto,quella che considero la 2^ parte della storia, cioè Remì e Mattia seguendo tutti gli episodi di fila.E' incredibile le varie vicende che devono affrontare i due per trovare la vera famiglia di remì stesso.In questo è stranamnte importante anche un tipo come Gerolamo,il padre adottivo(si fà per dire) di Remì:è vero che aveva venduto Remì e gli aveva detto che era solo un orfanello ma anche grazie a lui(che schiatta perchè era divenuto un ubriacone nullafacente) che Remì saprà il nome dell'avvocato che lo cerca e l'indirizzo del suo studio legale a Londra.Gerolamo muore un attimo dopo averlo detto a Remì in quella stanza d'osteria a Parigi.Gli dò atto che all'ultimo si sia riscattato per la sua vita di merda che aveva sin lì condotto e anche in questo dà i soldi necessari a remì per il viaggio.Mi ha fatto pena la sua morte e non a caso Mattia ordina ai suoi amici di accendere i fuochi d'artifico come ultimo atto simbolico per la fine di Gerolamo che nessuno avrebbe ricordato o pianto.Molti ricordano la morte dei cani ma non quella di Gerolamo.
La tappa successiva,ovvero il viaggio a Londra, vede Remì e Mattìa incontrare i Driscoll, li vede finalmente scopirre chi sia la vera famiglia e il perchè Remì sia stato abbandonato a Parigi.Anche in questa parte è importante l'incontro con un amico di Mattia(il nome mi sfugge...) che li aiuterà a scappare una volta dai Driscoll, poi dal treno in corsa quando remì viene arrestao dalla polizia e deve essere portato in una prigione per minorenni ed infine li aiuta a trovare un'imbarcazione per far ritorno in Francia,Infatti nel frattempo Remì a scoperto involontariamente,grazie ai Driscoll, chi sia la Signora che lo stà cercando.
Importanti per me sono anche le punate in cui Remì e Mattìa trovano i soldi(150 franchi) per comprare la mucca da regalare a Mamma Barberìn e quella in cui vanno a trovare Alexìs in quella città dove lavorano per estarre il carbone:soprattutto in questa vicenda capisco come sia veramente salda l'amicizia fraterna tra Remì e Mattìa.
Quando la diga cede e Remì e altri pochi minatori rimangono sottoterra,viene dato l'ordine ad un certo punto d'interrompere le ricerche dei dispersi perhè ormai il capo della miniera pensa che non vi sia nulla dar fare,che ormai i dispersi siano morti nel frattempo.Non è così perchè Mattìa sà che remì è ancora vivo lì sottoterra,lo crede inconsciamente e perchè sente che per qualche motivo Remì si sia salvato.Infatti Mattìa non si dà per vinto e continua a scavare e inocoraggia gli altri a farlo;ad un certo punto sente il rumore di una pietra sui binari,rumore che filtra attraverso le rocce e sà che è Remì stesso che cerca di comunicare la sua posizione e Mattìa gli risponde usando anch'egli una pietra per far capiore che li cercano.La scema è significatica(per me) perchè capisco il legame fraterno tra due.
Mattìa è il migliore amico che Remì potesse immaginare di avere.
L'ultima scena che mi ha colpito è quella finale, quando Remì e Mattìa si recano in Svizzera per incontrare la Signora Milligan,nel frattempo la ignora aveva portto con sè a Ginevra anche la piccola Elisa Aquìn,la quale diventata muta da piccolissima a causa di una febbre fortissima.Elisa non riesce a parlare e la signora milligan la portava ogni pomeriggio in riva al lago per aiutarla a pronuciare la prime parolema non vi riesce. Nel frattempo Remì e Mattìa cerano la villa dei Milligan e ad un certo punto,Remì decide,così come gli aveva insegnato padron Vitali, di suonare l'arpa e cantando la canzone perferita dal maestro:così era solito fare Vitali nei momenti in cui era stanco e voleva riposarsi e così fà Remì.
Elisa sente il suono di quell'arpa e il suono della voce di Remì e corre verso di lui pronunciando con tutta la forza che ha il nome:"Re....mììì!!!"
anche se mi imbarazza ammetterlo, questa scena mi commuove,mi commuove il gesto in sè, questo di Elisa che corre pronunciando le sue prime parole.
Naturalmente sono bellissimi le caratterizzazioni grafiche dei personaggi e dei paesaggi:solo in pochi anime jappi ho visto dei disegni così splendidi;sicuramente è al livello di Lady oscar e/o di Anna dai capelli rossi.
per il doppiaggio, ho visto la serie sia con quello mediaset che quello storico:il dopp. storico(ed in questo sono stranamente d'accordo con Mizar,ma è un caso..)è di livello superiore,è uno di quelle recitazioni che si sentivano una volta.Mi basta citare Arturo Dominici su Vitali, il piccolo Vidale che doppia Remì, Germana Dominici che doppia la Signora Milligan e il grande Fabio Boccanera su Mattia,senza scordare la voce di Giorgio Piazza come narratore di tutta la storia del cartone.
E' un cartone da 10&lode.
[Modificato da Alty73 20/04/2009 15:34]