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[Scan] Articolo su Goldrake del gennaio '80

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2013 17:42
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Post: 9.854
Città: MILANO
Età: 54
Sesso: Maschile
26/02/2012 20:50

Mi era sfuggito [SM=x53144]

Noto subito che questo atricolo è stato di certo quello che ha generato il breve sunto presente in un numero di Topolino postato dal Djufo (infatti il numero del Topolino è nell'aprile 1980, mentre questo numero di Sorrisi e Canzoni Tv del gennaio 1980), qui il link topic

Oltre al contenuto, pure le immagini sono le stesse, per la serie non si buttavia nulla [SM=x53144]






Questo articolo (qui su Sorrisi e Canzoni TV) è diviso in 2 parti.
La prima a firma di Paolo Cucco (inizio e fino a pagina 23), ed è la parte più disinformata, e quella che ha, secondo me, dato oorigine all'articolo su Topolino (confrontate le info e i toni).
Infatti si cita Tadanao Tsuji come il padre di Goldrake, mentre il curatore dei fondali, e nessuna citazione di Go Nagai.

Infine la bestemmia più grossa, a pagina 23 Paolo Cucco scrive:

Si è parlato molto dell'abbinamento fra elettronica e cartoni animati, ma alla base c'è sempre il lavoro del disegnatore che crea i personaggi, fissa le loro caratteristiche e aiutato dallo sceneggiatore inventa le storie.
Il Calcolatore, il computer, entrano in azione in un momento posteriore, quando si tratta di dare il movimento ai personaggi. Una volta pazienti disegnatori dovevano preparare fotogramma per fotogramma per dare la sensazione che, ad esempio, un personaggio girasse la testa da sinistra a destra. Ora questo lavoro è stato memorizzato dal cervello elettronico cui basta dare il segnale nel codice giusto per ottenere la sequenza completa del movimento.
...
Tutto questo porta però degli svantaggi, i personaggi sono tutti senza personalità, hanno gli stessi movimenti, sono ripetitivi insomma. Gli appassionati non possono sentire un po' di nostalgia per la produzione disneyana dove i protagonisti muovevano annche i muscoli facciale. I giapponesi sono bravi ma statici...


Non è mai tempo perso ricordare che negli anni 70, ma anche 80, non è stato MAI usato il computer per fare i cartoni animati giapponesi! MAI!
Dove Paolo Cucco abbia preso queste informazioni sarebbe bello chiederlo a lui.
Piuttosto che spiegare il vero perchè della diversa fluidità d'animazione tra un film Disney ed una puntata di un anime (un film contro una puntata...neppure lo stesso campo di paragone...), cioè il risparmio di tempi e costi dovuti al minor numero dei disegni al secondo e basta(!), il giornalista(?) trova la storia del computer.

Magari gli mando un a mail, sempre che riesca a rintracciarlo, forse adistanza di 32 anni potrebbe ammettere di aver scritto una castronata [SM=x53144]


Il secondo articolo è della mitica Nicoletta Artom, ed è un excursus sulla storia dell'animazione negli Stati Uniti, nessun vaneggiamento sui computer [SM=x53148]


[Modificato da La Visione 26/02/2012 20:54]
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