Capisco il tuo punto di vista sul connubio disegno-trama e in determinati casi lo condivido. A volte è proprio la caratterizzazione grafica a rendere il fumetto quello che è: basti pensare alle pose di Araki o alla violenza di Miura.
Però con il tempo ho imparato a farmi coinvolgere di più dalla trama (a meno che i disegni non siano proprio schifosi o prettamente shojo), tant'è che tra i miei manga preferiti ci sono Devilman e 20th Century Boys (adoro il tratto di Urasawa). Senza dimenticare che adoro pure Adachi (l'uomo che disegna tutti uguali).
Insomma, io mi piazzo nel mezzo della questione.
Quanto a Narutaru, non sono d'accordo. Dello stesso autore leggo anche "Bokurano" (Il nostro gioco) e ti posso confermare che è una sua consuetudine quella di portare alla ribaltà ragazzini apatici in stile Shinji Ikari di Evangelion.
Anche io ho un'età molto diversa dai protagonisti di Narutaru, ma le tematiche affrontate, nonchè la loro caratterizzazione psicologica, non penso siano in linea con lettori dodicenni.
Comunque poi è chiaro che si tratta anche di gusti.
"..do you still live in angry days?"