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TURN A GUNDAM

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2012 15:53
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Post: 2.621
Sesso: Maschile
16/10/2012 14:42

Nel frattempo ho (finalmente) terminato Turn A Gundam.
Ho tre sole parole per descriverlo: bello bello bello!!!

Sono andato a rileggermi i miei post precedenti per evitare di scrivere ripetizioni e ho constatato che, più o meno, gran parte di quanto avevo da dire l'avevo già detto.

E' un robotico spiazzante, fuori dagli schemi, del tutto inconsueto, già a partire dalle musiche che hanno un respiro da opera cinematografica e rifuggono la tamarraggine che ti aspetteresti dalla colonna sonora di un robotico. Un robotico non-robotico, dove i mecha ci sono, ce sono tanti, ma risultano sempre marginali ai fini della trama. Non tolgono alcuno spazio ai personaggi, che sono il vero centro della storia.
Il solito Djufo interverrà pontificando: guarda che per tutti i GAndams è così. Sì, ti credo -vi credo- ma qui mi sembra che si estremizzi il concetto, per quanto mi è dato sapere. Qui il Gundam è addirittura irriso. A parte che lo chiamano quasi sempre 'baffi bianchi' prendendo in giro la particolarità della mentoniera, o “white doll”, e la fine che fa all'ultima puntata è del tutto insignificante, ma addirittura in una puntata lo utilizzano come lavatrice!
E gli altri robot, quasi sempre bruttini, sono quello che devono essere: armi, macchine al servizio dell'uomo e niente più. Per fortuna [o purtroppo] non ho più 8 anni, per cui che i robot siano brutti o belli mi cambia poco ai fini dell'apprezzamento del cartone.

Comunque mi è parso di cogliere qualche eco mazingofila (oltre a un clamoroso rocket punch alla fine che sa di benevola presa in giro), nel senso che qui il Turn A è davvero “dio oppure demone”, e anche velature da super robot, poichè il problema dell'esaurimento dell'energia o delle armi non si pone mai (sarà pur vero che in un futuro lontano migliaia di anni si presume che il problema dell'energia lo abbiano bellamente risolto, però non me lo sarei aspettato in una serie di Gundam). Per questo nell'intervento precedente avevo scritto 'poco gundamico' (ammesso che sia davvero così).

Il cartone procede con il suo passo, lento, indifferente a commercialismi o fanserivce di sorta. Racconta la lunga storia (a me sembrava che non finisse mai) di due popoli che si combattono ma hanno un comune destino, con trame e sottotrame che si rincorrono e riallacciano, recuperando piano piano situazioni o personaggi che sembravano dimenticati.

Il personaggio principale, Loran, è distante dallo stereotipo del pilota di robot. E' schivo, discreto, persino umile, e non si comporta mai da prima donna; mai si sogna di fare lo stronzo come ogni tanto capita ad Amuro-Peter Rei.
Vera protagonista è però la Regina Diana, figura splendida, di una bellezza quasi eterea, sovrana triste ma ferma nei propri ideali di pace e fratellanza e determinata nel portare avanti il progetto di ritorno sulla terra. Meraviglioso il rapporto con il suo alter ego Kihel, a patto di chiudere un occhio sulla possibilità che due persone identiche nell'aspetto si possano scambiare i ruoli riuscendo a infinocchiare persino una sorella. E' necessario scendere a questo piccolo compromesso per poter godere appieno della serie, che allora è capace di regalare sviluppi inaspettati e molto interessanti.

Una cosa che mi ha colpito è la pluralità di personaggi in campo, veramente tanti, ciascuno con la propria personalità, il proprio carattere e le peculiari reazioni (mi viene in mente la 'leghista' Sochie), ma nessuno realmente approfondito psicologicamente. Persino dei personaggi principali sappiamo poco o niente, li vediamo agire e basta: nulla ci è rivelato del loro passato, poco o nulla dei loro pensieri.
Questa caratteristica impedisce che emerga un personaggio 'forte' al quale affezionarsi, e a mio parere è una scelta precisa, voluta, funzionale a far sì che lo spettatore mantenga sempre una visione d'insieme della storia, che consideri il singolo niente di più che una parte del tutto. Lo stesso Loran pare uno dei tanti. I protagonisti sono tutti.
Perchè, al di là delle singole azioni individuali dei personaggi, il senso della storia è il messaggio universale di pace (oltre alla consueta condanna agli orrori che porta la guerra), e qui più che mai (credo) non si vuole che passi in secondo piano rispetto ai combattimenti, al carisma dei personaggi o ad altri aspetti.
Lo si coglie, secondo me, anche dal taglio molto 'buonista' del racconto, sempre carico di speranza e mai realmente tragico, nemmeno nei momenti più drammatici
Testo nascosto - clicca qui
Come se il cartone, nel suo complesso, volesse rappresentare un grande abbraccio all'umanità intera nel nome della pace.
(Mi dite che il signor Tomino era uscito da un lungo periodo di depressione? Beh, si vede. Anche se non mi capacito come questo stesso signore sia riuscito nel medesimo periodo a partorire una vaccata intergalattica come Brain Powerd).

Un racconto poco verosimile, dunque? No, secondo me no. Però appare come 'sospeso', avulso da ogni altro cartone di fantascienza -questa almeno è stata la mia impressione-, con una narrazione volutamente lontanissima dal nostro presente e dal presente di ogni altra (presumo) serie gundamica, già a partire dal curioso scenario da primo Novecento, proprio per poterla sviluppare in una dimensione a sè stante e non perdere mai di vista il messaggio finale di fratellanza universale. Obiettivo centrato, secondo me.

Un cartone, comunque, non voglio dire per palati fini, ma sicuramente per un pubblico selezionato e particolare, che abbia tempo e pazienza per assaporarlo con calma senza sbuffare per la scarsa spettacolarità degli scontri robotici o la mancanza di ritmo.
Se ne stiano lontani i patiti di mecha, di combattimenti furiosi e tamarrate robotiche in genere. Turn A è semplicemente altro. Una storia a sé. Un Gundam 'sui generis', credo di poter dire.

Ora mi leggerò un po' di recensioni in giro, compresi i commenti di questo topic, ma così, a naso, ho la sensazione che la serie non abbia avuto tutto 'sto gran successo.
A me comunque è piaciuta molto.

Ci sono anche delle cose che non ho gradito. Tipo:
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In ogni caso è memorabile, assolutamente memorabile, il finale. Non il combattimento, ma il dopo. Quei tre-quattro minuti immediatamente dopo. Quando, sulle note della bellissima sigla di coda, ci vengono mostrate le scelte e i destini di tutti i personaggi principali. Una chiusura perfetta. Una sequenza che ho rivisto tre volte di seguito.

Però non ho capito una cosa, e chiedo a Eddy se gentilmente può aiutarmi a sciogliere il dubbio:
Testo nascosto - clicca qui


Ah, voto: 8,5-8/9
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"

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"Perchè non lo fai tu? [SM=x53097]
'Tanto ormai ti evitano tutti.
Nessuno si sogna di risponderti perchè si sa già come vanno a finire le discussioni con te.
Ps: complimenti per il linguaggio oxfordiano! Fa proprio venir voglia di partecipare. [SM=x53148] "


"Nessuno si sogna di rispondermi però tu continui a farlo...sei più handicappato degli altri evidentemente.
Infatti ti obbligo io a non rispondermi, come ti ho abilitato a questa sezione ora ti disabilito subito.
Così puoi odiarmi ancora di più e ti levi dal cazzo.
E il linguaggio educato lo riservo per chi se lo merita, non per i coglioni come te. [SM=x53148]
Bye coglione. "
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