TURN A GUNDAM

Qua ho perso un po' il ritmo perchè sono incorso in una puntata codificata male che mi ha bloccato...

Comunque sono arrivato quasi a metà serie, e sono sempre molto soddisfatto.
Quello che continua a stupirmi di questo cartone è la sua assoluta indifferenza rispetto ai più comuni canoni dell'animazione robotica, o quantomeno a quelli che presumo io essere i canoni più consueti.
Ad esempio se ne sbatte dell'azione fine a se stessa. Cioè, la storia procede placida come un fiume di pianura, con il proprio ritmo blando -molto blando (che a me piace tantissimo)- e poche brevissime accelerazioni, che poi si riequilibrano nel lento fluire degli avvenimenti. Si ha la sensazione che proceda con il freno a mano tirato in attesa della vera esplosione del conflitto, che però potrebbe anche non verificarsi. Mezza serie di 'quiete prima della tempesta'.
In questa 'attesa' c'è lo spazio per mettere in scena tante piccole storie, per ora slegate fra loro, che coinvolgono una quantità sempre crescente di personaggi: brevi frammenti per approfondire vicende personali, sentimenti, errori e rimpianti.
Loran, più che un autentico protagonista, sembra quasi un narratore-osservatore della storia, un animo ingenuo e puro che descrive fatti con lo stupore di chi si trova a vivere situazioni più grandi di lui e di cui non riesce a capacitarsi, ma che affronta con la determinazione di chi crede profondamente nei propri valori.
E lo scambio Diana-Kihel -che per fortuna inizia a mostrare qualche crepa, altrimenti era davvero troppo inverosimile - regala sempre spunti di riflessione molto interessanti.