TURN A GUNDAM

Solo un appunto sul chara design: è bello ma mi pare un po' piatto.
Piatto nel senso letterale, cioè con pochi chiaroscuri, lineamenti stilizzati, occhi poco profondi e ombre leggerissime.
Forse sono gli occhi un po' vitrei che mi colpiscono, quasi mancassero di espressività. Ma non è così: le facce e gli sguardi riescono ad esprimere intensità lo stesso.

Mi si dirà: prova tu a disegnare personaggi con occhi sbrilluccicosi e volti ombreggiati per 50 puntate!
Vabbè, è vero. In effetti mi ero abituato fin troppo bene con 0083. Una sbirciata veloce alla prima puntata di Turn A (pochi minuti) l'avevo data prima di iniziare la serie storica e, ancora abbagliato com'ero dalla grafica scintillante di 0083, di Turn A avevo tratto un'impressione piuttosto misera (mi riferisco all'aspetto estetico). Ma è evidente che non si puo' mettere sullo stesso piano una serie curata graficamente in modo maniacale e di soli 13 episodi con una di 50, benchè posteriore. E la visione della serie storica mi è servita per mediare il passaggio dall'una all'altra.

Tuttavia un briciolo di quell'impressione è rimasta anche dopo aver seguito tutti gli episodi del Gundam tradizionale, che è pur sempre roba di 20 anni prima.
A questo punto deduco che si tratti di una scelta grafica ed estetica precisa, voluta, anche per ragioni economiche.
Oppure è lo 'stile' tipico dei cartoni di quel periodo (1999 e dintorni)?

Nulla da dire invece su sfondi e robot. Anzi, una cosa soltanto: in generale in tutti i cartoni robotici -e forse in quelli moderni ancora di più- si tende a umanizzare il più possibile i movimenti dei robot, fornendone una rappresentazione fuorviante e irrealistica, e anche qui è così. Paradossalmente però quando il Gundam o altri robot corrono assumono una postura meccanicamente molto credibile -busto e bacino restano 'fermi' e si muovono solo le gambe- ma goffa ed esteticamente poco accattivante.
Inezie, beninteso.