Ci tengo a precisare (credo di aver capito che ancora non è evidente la cosa) che, in
nessuna serie animata Mediaset, c'è la firma di Alessandra Valeri Manera riguardo adattamento, dialoghi italiani e tagli.
Gran parte della rete è convinta del contrario, ma sono convinzioni
sbagliate (diffuse probabilmente anche da qualcuno che voleva scaricarsi la colpa di dosso, ma non faccio nomi), del resto mezza rete ancora crede che
Jeeg Robot sia cantata da
Piero Pelù, un'altra metà crede che
Lamù sia cantata da
Baroni, un'altra che
Cristina sia lesbica. Non credo di dover continuare con altri esempi.
Ma noi che abbiamo una testa propria sappiamo cercare, ragionare e dedurre con questa.
Mediaset ci ha offerto in 20 anni videosigle finali con i più svariati crediti possibili sull'edizione italiana, probabilmente mancava solo la donna delle pulizie.
Leggiamoli questi crediti, diciamoli questi nomi.
Tornando al discorso Sailor Moon, l'adattamento e i dialoghi italiani sono firmati da
Giuseppe Pirovano,
Biancamaria De Rossi,
Annalisa Costantino,
Benedetta Brugia e, per l'ultima serie,
Nicola Bartolini Carrassi.
Marta si chiama così e non
Minato? Merito di
Giuseppe Pirovano.
Le
Sailor Starlights invocano le relative gemelle? Merito di
Nicola Bartolini Carrassi.
La firma di Alessandra non appare e non è mai apparsa in nessuna serie animata fuorché ciò che riguarda la sigla italiana.
I tagli? Esistono gli addetti alla post-produzione (e mi fa ridere che qualcuno possa solo pensare che Alessandra lo sia stata). Esiste un'azienda che, puntualmente multata di svariati milioni (di vecchie lire) a causa delle proteste delle nostre tanto amate associazioni, dà delle direttive a questi addetti alla post-produzione per evitare multe ulteriori e questo atteggiamento (che va contro ai nostri bisogni perché favorisce le censure) è pur sempre logico. Per il semplice motivo che se un'associazione denuncia una scena non adatta ai minori (sangue?) in fascia protetta e il tribunale la reputa tale, allora l'azienda accusata (Mediaset nel nostro caso) si vede costretta a pagare una multa salata e chissà quante multe ha dovuto pagare Mediaset per colpa di queste associazioni.
E i dirigenti dell'azienda che fanno? Perdono denaro così facilmente?
E' logico (quanto per noi ingiusto) pensare che la volta successiva questi stessi dirigenti daranno delle direttive (obbligatorie) da seguire per evitare multe dello stesso genere.
Non risulta che Alessandra Valeri Manera abbia mai avuto a che fare con l'economia dell'azienda, era un nome importante sì ma aveva ben altri ruoli.
Si parla di Mediaset: un'azienda con migliaia di dipendenti, ognuno con un ruolo diverso e ben preciso.
Purtroppo le cause che spingono ogni giorno i dirigenti delle aziende televisive (che, occhio, non coincidono comunque con Alessandra Valeri Manera. Si sta parlando delle alte cariche che regolano l'economia aziendale) sono proprio le associazioni e le loro proteste (sebbene ultimamente l'abbiano negato) e non perché abbiano chissà quale potere, ma per un motivo semplice che spiegherò bene di seguito.
Se io, persona qualsiasi, chiamo in Mediaset e protesto perché hanno fatto vedere le poppe al vento di Nami sotto la doccia, in Mediaset non mi cagano, si fanno una risatina e, magari, in mente loro mi mandano a quel paese.
Se un'associazione denuncia la stessa scena e la giustizia la dichiara come scena illegale in fascia protetta, allora i dirigenti dell'azienda non possono più mandarla a quel paese. Prima pagano, scontando la multa, poi provvedono a evitare che la stessa cosa riavvenga.
Ecco un bel documentino che mostra esattamente tutto questo.
Si tratta della
DELIBERA N. 15/04/CSP - ORDINANZA INGIUNZIONE ALLA SOCIETÀ R.T.I. S.P.A. (EMITTENTE TELEVISIVA IN AMBITO NAZIONALE “ITALIA 1”) PER LA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 15, COMMA 10, DELLA LEGGE 6 AGOSTO 1990, N. 223, che potete leggere in versione integrale a
questo link.
L’AUTORITA’
(...)
VISTA la nota del Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori, trasmessa ai sensi del punto 6.3 del Codice di autoregolamentazione TV e minori, pervenuta in data 11 giugno 2003 (prot.n.015172/NA), relativa alla risoluzione adottata nei confronti della società R.T.I. S.p.A., esercente l’emittente televisiva in ambito nazionale “Italia 1”, in merito al film “Il magico regno delle favole” (erroneamente citato per un refuso nella segnalazione con il titolo “Nel magico mondo delle fiabe”), trasmesso in data 6 aprile 2003 con inizio alle ore 16.00;
(...)
VISTE le memorie giustificative della società R.T.I. S.p.A. del 4 novembre 2003
(prot.35942/NA in data 5 novembre), con le quali è stato evidenziato che:
(...)
3. si riconosce che la scena in questione, nella quale una madre, vittima di un
sortilegio, cerca di annegare la propria bambina in una vasca da bagno, possa
presentare aspetti di criticità, laddove isolata dal contesto, ma contemporaneamente
si è in presenza di elementi che devono essere oggetto di valutazione in quanto:
(...)
ORDINA
alla società R.T.I. S.p.A., con sede legale in Roma, Largo del Nazareno n. 8, esercente
l’emittente televisiva in ambito nazionale “Italia 1”, di pagare la sanzione
amministrativa di euro 10.000,00 (diecimila/00) (...)
Sono 20 milioni di multa all'azienda, non una barzelletta, le cose puntualmente funzionano in questo modo. E in tutto questo un sub-dipendente dell'azienda (che può essere un'Alessandra Valeri Manera, un Vincenzo Draghi, un'Emanuela Pacotto tanto per fare dei nomi) non ha alcuna funzione.
L'obiettivo del topic è, quindi, quello di portare un po' di informazioni effettive in una rete che è ricca di melma, definendo una volta per tutte i ruoli dei vari dipendenti dell'azienda Mediaset, stabilendo chi ha fatto questo e chi ha fatto quest'altro.
Proteste da parte delle associazioni---> Denunce---> Sanzioni legali da parte di un giudice---> Multe da pagare---> I dirigenti sono costretti a pagarle, ma danno delle direttive ai dipendenti affinché la stessa multa (ovviamente) non si ripeta ---> Gli adattatori edulcorano le serie e gli addetti alla post-produzione tagliano le scene "inadatte"
In tutto questo il nome di Alessandra Valeri Manera non risulta.
A questo punto potrei andare in un forum e scrivere che Pietro Ubaldi ha censurato
Piccoli problemi di cuore, oppure dire che Pinco Pallino ha riscritto
Mille emozioni... per Marie-Yvonne. Perché no? La loro firma non appare, ma tanto... neanche il nome di Alessandra è mai apparso.
Appariva però la firma di Nicola Carrassi, alcuni ne sono consapevoli e lo scrivono, ma bisognerebbe che cominciassero a farlo tutti.
Stimo Ryan come doppiatore, ma lo disprezzo come adattatore; stimo Alessandra per molte cose che ha fatto e la biasimerei se avesse rimaneggiato lei Yvonne, ma diamine, non l'ha fatto. Non era lei. Perché dovrei scrivere il falso? Perché accusarla di cose che hanno fatto altri?
Non esiste
nessun documento audiovisivo che, in ambito adattamento&tagli, riporti la firma di A. Valeri Manera.
Stimo chi la biasima per alcuni testi delle sue sigle (possono non piacere, ma le ha scritte lei), non è esatto che qualcuno la biasimi per stupri commessi da altri.
Comprensibilmente chiunque farebbe lo stesso con qualcuno che insistesse nel dire che Jeeg è interpretata da Pelù.
Lo scrive mezza rete, ma sappiamo che non è vero e lo denunciamo (e spesso perculiamo).
Quando qualcuno porterà uno scritto che riporta la firma Valeri Manera sotto la casellina tagli&adattamenti, sarò pronto a smentire quanto scritto, ma visto che questi scritti riportano con evidenza i nomi di altri individui, comincerei con l'aggiungere i vari stupri nel curriculum di questi stessi individui.
[Modificato da yusakudora 18/01/2008 00:07]