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In difesa di Alessandra Valeri Manera

Ultimo Aggiornamento: 18/01/2008 18:13
01/10/2007 14:11

Re:
nexstar, 01/10/2007 13.59:

forse intendeva che i vechi cartoon americani piacciono sempre a tutte le generazioni... [SM=x53083]




right [SM=x53148]
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cazzate, ne ha 17
01/10/2007 14:24

si infatti volevo dire che la roba disney piace sempre, quoto du ducktales e darkwing duck ed aggiungo tale psin, cip e ciop, e i gummi bears.... [SM=x53148]
Mazinga fuori!!!!!!


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01/10/2007 14:26

Penso che un bambino non guarderebbe mai spontaneamente i vecchi cartoni, sono cambiate troppe cose, ad esempio i colori oppure il modo di disegnare, a volte fa uno strano effetto anche a me rivedere certe vecchie serie, però credo anche che se la tv trasmettesse un cartone tratto dai classici della letteratura ma prodotto negli ultimi anni i bambini lo seguirebbero, sia perchè abituati a quel tipo di animazione sia perchè ci sarebbe per tutti la possibilità di guardarlo. Che piaccia o meno è un altro discorso!
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01/10/2007 14:43

Ma non fate il solito discorso dei "vecchi cartoni" che non ci sono più, dai.
A parte alcune rarità, i vecchi cartoni possiamo procurarceli tutti. Non vedo il problema.

Il discorso non verteva solo sui vecchi cartoni, ma sul desiderio che vengano trasmessi ANCHE cartoni nuovi non spudoratamente commerciali, come ai nostri tempi.
Lontano dall'Impero? MAI.
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01/10/2007 14:59

Re:
djufo, 01/10/2007 14.43:

Ma non fate il solito discorso dei "vecchi cartoni" che non ci sono più, dai.
A parte alcune rarità, i vecchi cartoni possiamo procurarceli tutti. Non vedo il problema.

Il discorso non verteva solo sui vecchi cartoni, ma sul desiderio che vengano trasmessi ANCHE cartoni nuovi non spudoratamente commerciali, come ai nostri tempi.




nn un bambino di 5 anni.... [SM=x53065]
Mazinga fuori!!!!!!


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01/10/2007 16:58

Re: Re:
.Mazinga., 01/10/2007 14.59:

nn un bambino di 5 anni.... [SM=x53065]


ma suo padre sì, se ci tiene a suo figlio e al suo portafoglio



"Ti dò un consiglio per la prossima volta: fatti i cazzi tuoi"
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01/10/2007 18:35

ma hai fatto caso alle nuova famiglie?? Praticamente i figli vivono a parte.... [SM=x53160]
Mazinga fuori!!!!!!


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Re:
djufo, 01/10/2007 14.43:

Il discorso non verteva solo sui vecchi cartoni, ma sul desiderio che vengano trasmessi ANCHE cartoni nuovi non spudoratamente commerciali, come ai nostri tempi.


Proprio così... la questione è esattamente questa. [SM=x53148]
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16/01/2008 19:40

Vorrei tornare su quel discorso riguardo la confusione mediatica della grande rete, povera di raziocinio ma ricca di latrati, che avrebbe portato a continui fraintendimenti e disinformazione.
Il tema centrale è sempre quello di censure&rimaneggiamenti; nel corso degli ultimi anni mi è capitato parecchie volte di leggere commenti come questo:
    (...) Ma del resto noi fans hard-core, mai li abbiamo accusati piu' di tanto, scaricando la nostra ira sulle varie Slepoji e Valeri Manera, responsabili per una buona parte, delle fobie falliche e manghistiche la prima e dei tagli la seconda. (...)

dai quelli sembrerebbe che Alessandra e questa psicologa abbiano agito a braccetto devastando, tra i tanti, Sailor Moon.
Fidarsi? No. Fare ricerche, leggere, ragionare e dedurre con la propria testa sì.

Proprio ieri infatti sono capitato per caso su due pagine del sito dell'ADAM, che riportano alcuni articoli stampa del periodo Sailor Moon, che vi trascrivo.
Il primo dell'8 Aprile 1997 tratto da Il Giornale:
    Vera Slepoy: «Sailor Moon disturba la sessualità»
    AMALFI. Poveri bambini. O povera Tv. Non si sa più chi e cosa compiangere nella saga della Tv cattiva maestra. Ora viene anche accusata di disturbare lo sviluppo sessuale dei bambini. Sotto accusa questa volta è Sailor Moon, il popolare cartone animato di Rete 4. A lanciare l'accusa è la solita Vera Slepoj, psichiatra. «Sailor Moon - dice - è una eroina dotata di una grande forza, una donna che comanda. È un personaggio molto ambiguo, con tratti maschili. Tutto ciò crea disturbi nei bambini con problemi di femminilizzazione, bambini molto confusi che desideravano indossare gli abiti e portare i gadget di Sailor Moon».

Il secondo del 9 Aprile 1997 tratto da La Repubblica e scritto da Simonetta Robiony:
    Per Valeri Manera - "Sailor Moon non è pericolosa"
    ROMA - Dopo le polemiche dichiarazioni della psicologa Vera Slepoj a proposito della serie cartoon di Retequattro "Sailor Moon", ("porterebbe devianze nel comportamento sessuale dei bambini"), replica Alessandra Valeri Manera, responsabile Mediaset dei programmi per ragazzi: le affermazioni «sono una banalizzazione per vedere nella tv il demonio o l'angelo salvatore, distraendo così l'attenzione dal vero punto: il processo educativo avviene all'interno delle famiglie e non grazie alle sollecitazioni della televisione».

Il terzo del 30 Maggio 1997 tratto da Il venerdì di Repubblica e scritto da Federica Lamberti Zanardi:
    Sailor Moon HORROR
    (...) «Non mi sarei mai sognata di parlare di Sailor Moon se non fosse prepotentemente entrata sulla scena clinica» spiega Vera Slepoj psicoterapeuta e presidente della Federazione nazionale psicologi e fondatrice di Video Help, una linea telefonica di supporto per le famiglie che vogliono parlare dei problemi causati dalla televisione. Ed è proprio attraverso Video Help che sono giunte le segnalazioni dei cinque casi di disagio psicologico causati dalla visione continua di Sailor Moon. Ed in base a queste segnalazioni è stato creato un gruppo di studio con dieci psicologi che analizzeranno per alcuni mesi il cartone animato incriminato.
    Ma è possibile che una favola animata possa incidere così pesantemente sull'equillbrio psichico di un bambino? Non saranno stati altri fattori, come l'ambiente sociale o il clima familiare, a determinare i disturbi dei cinque piccoli pazienti?
    Alessandra Valeri Manera responsabile dei programmi per bambini di Retequattro ha una sua idea precisa «L'ho già detto e lo ripeto, mi sembra una delle tante banalizzazioni che vogliono vedere nella tv il diavolo o l'angelo salvatore, distraendo l'attenzione dal vero problema: la famiglia. E lì, infatti, che avviene il processo educativo e non dalle sollecitazioni della tv». Ma Vera Slepoj ha dei dati seri, precisi, che non si possono ignorare. (...) Ma allora si deve bollare questo cartoon giapponese come pericoloso? «Sarebbe meglio dire vietato ai minori di dodici anni. E soprattutto si dovrebbe chiedere a Mediaset lo spostamento della messa in onda. A quell'ora infatti davanti al video ci sono anche bambini piccoli. Oppure, si potrebbe evitare di trasmetterlo tutti i giorni. È, infatti, l'assiduità quotidiana che crea una dipendenza psicologica e amplifica gli effetti negativi». Ma in Mediaset non sono convinti che Sailor Moon sia pericolosa, «Questo tipo di accuse fanno riferimento a modelli maschili e femminili molto invecchiati» risponde sempre Alessandra Valeri Manera «Sarebbe come pensare che libri che raccontano le avventure di un gruppo di maschi come I Ragazzi della via Paal o Cuore possano creare problemi di identità alle ragazze che li leggono. E poi noi facciamo una grande attenzione a cosa mandiamo in onda. Tanto che lavoriamo spesso con un'équipe di psicologi».
    Rimane il fatto che cinque bambini sono in cura per la visione assidua di Sailor Moon. Cerchiamo allora di capire quali elementi della storia o del disegno fanno così male ai bambini. Primo, è troppo violento. E l'aggressività è indotta non solo dalle trame degli episodi, ma anche da alcuni tratti del disegno. «Gli occhi troppo grandi rispetto al viso, la bocca anch'essa enorme e sempre spalancata rimandano un messaggio simbolico di grande violenza», sottolinea la Slepoj. Ma l'effetto più devastante è l'ambiguità fra il bene e il male. Se nei vecchi prodotti giapponesi, come Mazinga o Ufo Robot, i buoni e i cattivi erano facilmente identificabili, qui tutto si confonde. La trama delle puntate di Sailor Moon spesso assomiglia più ad un film di Dario Argento che ad un programma per bambini. Le guerriere della luna, infatti non combattono contro mostri o criminali. No, il loro nemico sono le forze oscure del Regno del male. Forze che riescono subdolamente a impossessarsi di ignari personaggi. Così la bambina che corre felice fra le braccia della mamma, si accorge troppo tardi che la sua mammina è posseduta da un "inviato del regno delle tenebre" e si trova avvinghiata ad un mostro orripilante. Ora, a qualsiasi persona che mastichi un po' di psicologia appare chiaro come una scena del genere vada a toccare gli aspetti più profondi dell'inconscio, l'ambiguità ancestrale della relazione madre-figlio. E ci si chiede, ma è veramente necessario proporre ad un bambino delle esperienze emotive così forti? «È proprio questo il punto. Perché i nostri figli devono essere sottoposti a situazioni traumatiche che difficilmente incontrerebbero nella loro vita?» si arrabbia la Slepoj «Chi sostiene che la paura fa parte delle favole fa solo dei falsi psicologismi. Un conto è una favola narrata da un adulto che con la sua presenza media l'impatto emotivo con la paura. Ma l'immagine video ha un effetto più forte perché non dà il tempo al bambino di rielaborare lo stimolo ansiogeno. La verità è che dobbiamo sviluppare una cultura dell'infanzia meno superficiale e con più rispetto dei bambini».

Non serve una mente geniale per capire che il punto di vista di questa psicologa è diverso da quello di Alessandra. Diverso? Meglio dire opposto, la psicologa accusa Sailor Moon, Alessandra la difende, oltretutto condivido appieno il pensiero di quest'ultima, soprattutto quando dice che il processo educativo deve avvenire all'interno delle famiglie e non di fronte alla televisione, condivido anche il paragone con i libri da lei citati: il fatto che I Ragazzi della via Paal racconti le avventure di un gruppo di ragazzi non può determinare una crisi d'identità nelle lettrici donne.

E' evidente, i loro due nomi sono stati protagonisti di una divergenza di opinione, abbracciando i poli opposti di un dibattito.
Il resto è storia, quello che ha passato la rete infatti è ben noto, ma è impressionante come un malinteso o un fraintendimento (o quel che è stato) si siano diffusi sulle decine di forum e fanzine (che nascevano proprio in quel periodo e quindi questi abbagli si sono radicati alla loro base) fino a deviare e distorcere il pensiero comune.
Divertente no? ;)
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16/01/2008 20:15

Interessanti questi articoli Yu, alcuni li conoscevo gia.

Devo dire che è tutto molto ipocrita. E concordo con la Valeri Manera quando sosteneva che «il processo educativo avviene all'interno delle famiglie e non grazie alle sollecitazioni della televisione». Ed erano gli anni '90.

Oggi, nel 2008, la televisione è ancora peggio. Si autoproclama paladina ed educatrice dei minori quando in realtà è esattamente l'opposto.
Predica bene e razzola malissimo.
Non rispetta le fascie orarie, non rispetta il pubblico, ci bombarda di programmi trash e format fatti con lo stampino, non ci offre una scelta democratica.
E inoltre ha abituato e sta abituando i ragazzi a non vedere più la tv il pomeriggio. Non che questo sia un male intendiamoci...se i ragazzi facessero qualcosa di meglio (e sappiamo che spesso non è così), ma il problema è proprio alla base: la tv di oggi non consente una scelta varia, ma vive di quei 4/5 format e programmi di gossip e cronaca che propinano ad ogni ora e la fanno scadere sempre più di livello, e soprattutto DISEDUCANO COMPLETAMENTE I BAMBINI, li deviano e focalizzano la loro attenzione su cose di una superficialità e di una futilità disarmante.

Anche in questo caso si capisce che gli addetti ai lavori molto spesso hanno le mani legate e anche volendo sono sottomessi alla politica della aziende televisive per le quali lavorano (parentesi: l'auditel per me NON ESISTE è tutta una grande burla).

Sulle paranoie della psicologa invece posso dire che la vedrei bene con un palo di 50 cm di diametro in culo. Infilatole da un ciccione travestito da Sailormoon.

[Modificato da djufo 16/01/2008 20:18]
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17/01/2008 21:13

Re:
Non posso che concordare in pieno con te. [SM=x53091]
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18/01/2008 00:07

Ci tengo a precisare (credo di aver capito che ancora non è evidente la cosa) che, in nessuna serie animata Mediaset, c'è la firma di Alessandra Valeri Manera riguardo adattamento, dialoghi italiani e tagli.

Gran parte della rete è convinta del contrario, ma sono convinzioni sbagliate (diffuse probabilmente anche da qualcuno che voleva scaricarsi la colpa di dosso, ma non faccio nomi), del resto mezza rete ancora crede che Jeeg Robot sia cantata da Piero Pelù, un'altra metà crede che Lamù sia cantata da Baroni, un'altra che Cristina sia lesbica. Non credo di dover continuare con altri esempi.

Ma noi che abbiamo una testa propria sappiamo cercare, ragionare e dedurre con questa.
Mediaset ci ha offerto in 20 anni videosigle finali con i più svariati crediti possibili sull'edizione italiana, probabilmente mancava solo la donna delle pulizie.
Leggiamoli questi crediti, diciamoli questi nomi.
Tornando al discorso Sailor Moon, l'adattamento e i dialoghi italiani sono firmati da Giuseppe Pirovano, Biancamaria De Rossi, Annalisa Costantino, Benedetta Brugia e, per l'ultima serie, Nicola Bartolini Carrassi.
Marta si chiama così e non Minato? Merito di Giuseppe Pirovano.
Le Sailor Starlights invocano le relative gemelle? Merito di Nicola Bartolini Carrassi.
La firma di Alessandra non appare e non è mai apparsa in nessuna serie animata fuorché ciò che riguarda la sigla italiana.

I tagli? Esistono gli addetti alla post-produzione (e mi fa ridere che qualcuno possa solo pensare che Alessandra lo sia stata). Esiste un'azienda che, puntualmente multata di svariati milioni (di vecchie lire) a causa delle proteste delle nostre tanto amate associazioni, dà delle direttive a questi addetti alla post-produzione per evitare multe ulteriori e questo atteggiamento (che va contro ai nostri bisogni perché favorisce le censure) è pur sempre logico. Per il semplice motivo che se un'associazione denuncia una scena non adatta ai minori (sangue?) in fascia protetta e il tribunale la reputa tale, allora l'azienda accusata (Mediaset nel nostro caso) si vede costretta a pagare una multa salata e chissà quante multe ha dovuto pagare Mediaset per colpa di queste associazioni.
E i dirigenti dell'azienda che fanno? Perdono denaro così facilmente?
E' logico (quanto per noi ingiusto) pensare che la volta successiva questi stessi dirigenti daranno delle direttive (obbligatorie) da seguire per evitare multe dello stesso genere.

Non risulta che Alessandra Valeri Manera abbia mai avuto a che fare con l'economia dell'azienda, era un nome importante sì ma aveva ben altri ruoli.
Si parla di Mediaset: un'azienda con migliaia di dipendenti, ognuno con un ruolo diverso e ben preciso.

Purtroppo le cause che spingono ogni giorno i dirigenti delle aziende televisive (che, occhio, non coincidono comunque con Alessandra Valeri Manera. Si sta parlando delle alte cariche che regolano l'economia aziendale) sono proprio le associazioni e le loro proteste (sebbene ultimamente l'abbiano negato) e non perché abbiano chissà quale potere, ma per un motivo semplice che spiegherò bene di seguito.
Se io, persona qualsiasi, chiamo in Mediaset e protesto perché hanno fatto vedere le poppe al vento di Nami sotto la doccia, in Mediaset non mi cagano, si fanno una risatina e, magari, in mente loro mi mandano a quel paese.
Se un'associazione denuncia la stessa scena e la giustizia la dichiara come scena illegale in fascia protetta, allora i dirigenti dell'azienda non possono più mandarla a quel paese. Prima pagano, scontando la multa, poi provvedono a evitare che la stessa cosa riavvenga.

Ecco un bel documentino che mostra esattamente tutto questo.
Si tratta della DELIBERA N. 15/04/CSP - ORDINANZA INGIUNZIONE ALLA SOCIETÀ R.T.I. S.P.A. (EMITTENTE TELEVISIVA IN AMBITO NAZIONALE “ITALIA 1”) PER LA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 15, COMMA 10, DELLA LEGGE 6 AGOSTO 1990, N. 223, che potete leggere in versione integrale a questo link.
    L’AUTORITA’
    (...)
    VISTA la nota del Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori, trasmessa ai sensi del punto 6.3 del Codice di autoregolamentazione TV e minori, pervenuta in data 11 giugno 2003 (prot.n.015172/NA), relativa alla risoluzione adottata nei confronti della società R.T.I. S.p.A., esercente l’emittente televisiva in ambito nazionale “Italia 1”, in merito al film “Il magico regno delle favole” (erroneamente citato per un refuso nella segnalazione con il titolo “Nel magico mondo delle fiabe”), trasmesso in data 6 aprile 2003 con inizio alle ore 16.00;
    (...)
    VISTE le memorie giustificative della società R.T.I. S.p.A. del 4 novembre 2003
    (prot.35942/NA in data 5 novembre), con le quali è stato evidenziato che:
    (...)
    3. si riconosce che la scena in questione, nella quale una madre, vittima di un
    sortilegio, cerca di annegare la propria bambina in una vasca da bagno, possa
    presentare aspetti di criticità, laddove isolata dal contesto, ma contemporaneamente
    si è in presenza di elementi che devono essere oggetto di valutazione in quanto:
    (...)

    ORDINA

    alla società R.T.I. S.p.A., con sede legale in Roma, Largo del Nazareno n. 8, esercente
    l’emittente televisiva in ambito nazionale “Italia 1”, di pagare la sanzione
    amministrativa di euro 10.000,00 (diecimila/00) (...)


Sono 20 milioni di multa all'azienda, non una barzelletta, le cose puntualmente funzionano in questo modo. E in tutto questo un sub-dipendente dell'azienda (che può essere un'Alessandra Valeri Manera, un Vincenzo Draghi, un'Emanuela Pacotto tanto per fare dei nomi) non ha alcuna funzione.

L'obiettivo del topic è, quindi, quello di portare un po' di informazioni effettive in una rete che è ricca di melma, definendo una volta per tutte i ruoli dei vari dipendenti dell'azienda Mediaset, stabilendo chi ha fatto questo e chi ha fatto quest'altro.

Proteste da parte delle associazioni---> Denunce---> Sanzioni legali da parte di un giudice---> Multe da pagare---> I dirigenti sono costretti a pagarle, ma danno delle direttive ai dipendenti affinché la stessa multa (ovviamente) non si ripeta ---> Gli adattatori edulcorano le serie e gli addetti alla post-produzione tagliano le scene "inadatte"

In tutto questo il nome di Alessandra Valeri Manera non risulta.
A questo punto potrei andare in un forum e scrivere che Pietro Ubaldi ha censurato Piccoli problemi di cuore, oppure dire che Pinco Pallino ha riscritto Mille emozioni... per Marie-Yvonne. Perché no? La loro firma non appare, ma tanto... neanche il nome di Alessandra è mai apparso.

Appariva però la firma di Nicola Carrassi, alcuni ne sono consapevoli e lo scrivono, ma bisognerebbe che cominciassero a farlo tutti.
Stimo Ryan come doppiatore, ma lo disprezzo come adattatore; stimo Alessandra per molte cose che ha fatto e la biasimerei se avesse rimaneggiato lei Yvonne, ma diamine, non l'ha fatto. Non era lei. Perché dovrei scrivere il falso? Perché accusarla di cose che hanno fatto altri?

Non esiste nessun documento audiovisivo che, in ambito adattamento&tagli, riporti la firma di A. Valeri Manera.

Stimo chi la biasima per alcuni testi delle sue sigle (possono non piacere, ma le ha scritte lei), non è esatto che qualcuno la biasimi per stupri commessi da altri.
Comprensibilmente chiunque farebbe lo stesso con qualcuno che insistesse nel dire che Jeeg è interpretata da Pelù.
Lo scrive mezza rete, ma sappiamo che non è vero e lo denunciamo (e spesso perculiamo).

Quando qualcuno porterà uno scritto che riporta la firma Valeri Manera sotto la casellina tagli&adattamenti, sarò pronto a smentire quanto scritto, ma visto che questi scritti riportano con evidenza i nomi di altri individui, comincerei con l'aggiungere i vari stupri nel curriculum di questi stessi individui.
[Modificato da yusakudora 18/01/2008 00:07]
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18/01/2008 01:15

Ho letto tutto il post...
E' vero spesso e volentieri si "grida all'untore" e forse la Valeri Manera non c'entra granchè...
Ma noi appassionati ( e qui forse usciamo dal senso del tuo discorso..) potremmo sperare che invece di stravolgere la serie (chiunque lo faccia) per non pagare una multa non lo trasmettono in una fascia oraria in cui il problema non sussiste???
perchè a mediaset non si mettono in testa che ogni fascia di età ha il suo cartone?
E' questo il problema.
Che sia Valeri manera o pinco pallino è sempre mediaset che direttamente o non indirettamente è la CAUSA dello scempio...
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18/01/2008 17:06

Re:
Non intendo giustificare nessun rimaneggiamento e nessun taglio, ma ho cercato di mostrare come e perché avvenivano dei tagli (che poi siano concettualmente sbagliati, questo lo sappiamo), definendo ogni ruolo del sistema.
    Proteste da parte delle associazioni---> Denunce---> Sanzioni legali da parte di un giudice---> Multe da pagare---> I dirigenti sono costretti a pagarle, ma danno delle direttive ai dipendenti affinché la stessa multa (ovviamente) non si ripeta ---> Gli adattatori edulcorano le serie e gli addetti alla post-produzione tagliano le scene "inadatte"

Se parlo di sub-dipendenti, mi riferisco a individui che devono obbedire ad altri che devono ubbidire alla giustizia.
C'è una delibera in uno dei miei ultimi post, si parla di sanzioni e ordini di un giudice che non possono essere trasgrediti e fare qualcosa contro di questo non si può.

Il risultato, per noi, fa schifo, ma allora esaminiamo il problema alla radice. Alla radice ci sono le cause effettive del sistema italiana di tagli&adattamenti, ovvero le proteste delle associazioni. Non ho scoperto l'acqua calda, ma ora c'è una delibera che dimostra, definitivamente, quanto peso abbiano e quanto siano influenti le loro proteste in questo sistema, perché subentrano giustizia e sanzioni da pagare.
Proviamo per un attimo a riflettere su questo, invece di trovare un appiglio qualsiasi per attaccare il responsabile di turno (se amiamo l'animazione giapponese, il nostro compito dovrebbe essere difendere l'animazione e quindi analizzare le cause reali degli stupri nei suoi confronti), perché ora che non è più possibile attaccare Alessandra del fatto che in una puntata dell'altro giorno di Doraemon c'è stato un fermo immagine lunghissimo su Shizuka che stava uscendo dalla doccia, che si fa quindi? Attacchiamo Margaria?
Saremmo punto e da capo.

Se Shizuka non può mostrare il petto (senza poppe peraltro e quindi stiamo parlando del torace di una ragazzina, diamine!), che risultato otteniamo attaccando Fabrizio? Che risultato avremmo ottenuto chiedendoci perché Alessandra "non ha fatto di meglio"?

Per essere integrale, Doraemon dovrebbe essere trasmesso di notte, in fascia non protetta? Assurdo.

Sterminiamo quelle maledette associazioni, questo sì. [SM=x53117]
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18/01/2008 18:13

Re: Re:
Inizierò a rivalutare la nuova amministrazione della fascia ragazzi quando mi verrà ridato un programma come questo:
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