Per chi proprio non lo conoscesse, "
Zeorymer: Progetto Infernale" nasce originariamente come fumetto ad opera di
Chimi Moriwo (pseudonimo usato durante gli anni dell'adolescenza e dell'anonimato lavorativo da
Yoshiki Takaya, autore del futuro e celebre manga "
Guyver".). Quest'opera, pubblicata anche in Italia dalle edizioni
Star Comics, pur trattandosi di una classica storia robotica, uscì sulle pagine di una rivista per adulti perché il concept iniziale prevedeva che la gigantesca divinità meccanica
Zeorymer potesse essere guidata unicamente da 2 piloti "in totale sincronia" fisica e mentale e che fosse alimentato dall'energia "sessuale" da loro prodotta.
La realizzazione di questa miniserie animata (anche per ovvie problematiche di targetizzazione minorile) perde completamente la componente erotica/pornografica, puntando su una storia originale dai tratti decisamente più misticheggianti oltre che canonici del genere robotico anni '90. Questo titolo rientrava da tempo nel mio personale progetto di recupero degli anime "
sconosciuti & dimenticati" per moltissime ragioni. A cominciare dal fatto che annoveri fra le fila del suo staff nomi altisonanti (o perlomeno miei "miti") come il regista
Toshiki Hirano o il character-design di
Michitaka Kikuchi (pseudonimo usato nell'animazione dal mangaka
Kia Asamiya). Nel corso degli anni, ho letto pareri e recensioni diametralmente opposti su questa serie, ma (nonostante pregi e difetti) ritengo che resti un prodotto tecnicamente molto ben realizzato oltre che potenzialmente interessante. Giusto su quest'ultima componente, serbo la mia leggera delusione uniformandomi alle critiche più comuni... che lo considerano "riuscito a metà".
Ed in effetti, l'originalità della trama, in cui si distaccava dalla controparte cartacea, risulta accattivante quanto inespressa. Perchè decolla, ti sorprende, ti scandalizza (propone la figura di un pilota molto diversa dai canoni classici e piuttosto "controversa") ma resta quasi incompleta. Finisce lasciandoti ancora qualche dubbio, oltre la convinzione che avrebbe potuto durare parecchi episodi in più. E' davvero un peccato che "
Zeorymer" appartenga alla lista dei titoli snobbati e mai tradotti nel nostro paese. Se valorizzato a suo tempo, non avrebbe affatto sfigurato a fianco di "
Dangaioh", "
Metal Armor Dragonar" o lungometraggi editi in italiano, a mio avviso persino di minor caratura.