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Amarcade (di Gianlorenzo Barollo)

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2013 17:41
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01/04/2013 00:45

ovvero un viaggio nei ricordi dei primi videgiochi da bar


Se avete giocato nei bar ai primi cabinati tra la fine degli anni 70 e i primi degli anni 80, siete cresciuti a cartoni animamti giapponesi, Star Trek, Guerre Stellari e telefilm di fantascienza, questo libretto vi fare scorrere sul viso un paio di lacrimucce e fare 4 sane risate.

Il taglio è una via di mezzo tra il nostalgico (in senso buono [SM=x53150] ) e l'informativo, visto che cerca di dare qualche notizia su quei primi videogiochi.

E' ben spiegata l'atmosfera di quei bar, di periferia (nel mio caso) o meno. Capisco che anche nel resto d'Italia, e non solo nel mio comune, la scoperta di quelle lucine dentro un televisore sortì un effetto bomba, che ancora persiste.

L'unica pecca del libro è la sua brevità, solo 112 pagine (in cui ci sono tanti disegni), anche se il prezzo è mediamento basso (per i tempi che corrono...), 11 euro.

Copio incollo una breve considerazione dello stesso autore:

Cos'è Amarcade?

Ebbene sì, maledetto Nick Carter, mi avete scoperto anche stavolta: sono Gianlorenzo Barollo e ho scritto Amarcade. Un racconto flipper tra i ricordi vaghi e vivide vaghezze della prima età del videogame in Italia. Anni '70, anni '80, l'invasione delle macchinette mangiasoldi nei bar di paese, la nascita delle primordiali - e autentiche - sale giochi.


Amarcade - come già anticipato sul blog del Club Zahir, che mi onora tra i suoi associati - è un termine inventato che mette assieme l'Amarcord ("mi ricordo" in dialetto) di Felliniana memoria e l'Arcade, che indica i giochi cabinati tutti manopole e bottoni che conquistarono i primi videogiocatori.


Uno schermo, spesso in bianco e nero, effetti sonori limitati a qualche pigolìo e grafica di grana grossa. Questo offriva il convento videoludico stretto dalle limitazioni tecniche e dalle necessità economiche di fare cassa con il minimo dispendio. E certo in quei decenni non sono mancati i tributi in sonanti monetine da cento e decento lire.


Ma quello che le povere schede di memoria, i polverosi schermi video e i processori spartani non potevano offrire in termini di effetti speciali, ce lo mettevamo noi videgiocatori in erba della prima generazione elettronica con la nostra fervida immaginazione. Ogni partita si trasformava nello scampolo di una storia cavalleresca che aveva interpreti impavidi, petulanti consigliori e mordaci cronisti.


Amarcade è il ricordo di quei giorni distanti anni luce da Halo e Max Paine, è un'occasione per riflettere sul rapporto tra gioco e realtà e assaporare - sullo sfondo - una stagione di cambiamenti profondi per il Bel Paese.


amarcade.blogspot.it/2012/12/cose-amarcade.html
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Post: 66
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01/04/2013 09:39

ma tu lo possiedi o ne hai solo sentito parlare ?

edit:

Il taglio è una via di mezzo tra il nostalgico (in senso buono ) e l'informativo, visto che cerca di dare qualche notizia su quei primi videogiochi.

E' ben spiegata l'atmosfera di quei bar, di periferia (nel mio caso) o meno. Capisco che anche nel resto d'Italia, e non solo nel mio comune, la scoperta di quelle lucine dentro un televisore sortì un effetto bomba, che ancora persiste.

L'unica pecca del libro è la sua brevità, solo 112 pagine (in cui ci sono tanti disegni), anche se il prezzo è mediamento basso (per i tempi che corrono...), 11 euro.


ah!...non avevo letto bene, allora l'hai già comprato e letto immagino...
[Modificato da dartagnan80 01/04/2013 11:21]
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AmministraCOJONES
01/04/2013 10:34

bello
devo decidermi a buttare giù una lista e cercarli sti libri
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01/04/2013 12:40

Re:
dartagnan80, 01/04/2013 09:39:

ma tu lo possiedi o ne hai solo sentito parlare ?

edit:

Il taglio è una via di mezzo tra il nostalgico (in senso buono ) e l'informativo, visto che cerca di dare qualche notizia su quei primi videogiochi.

E' ben spiegata l'atmosfera di quei bar, di periferia (nel mio caso) o meno. Capisco che anche nel resto d'Italia, e non solo nel mio comune, la scoperta di quelle lucine dentro un televisore sortì un effetto bomba, che ancora persiste.

L'unica pecca del libro è la sua brevità, solo 112 pagine (in cui ci sono tanti disegni), anche se il prezzo è mediamento basso (per i tempi che corrono...), 11 euro.


ah!...non avevo letto bene, allora l'hai già comprato e letto immagino...



Posso sbagliare, ma non mi pare di aver recensito un solo libro o rivista che io non abbia letto. Cerco di evitare il copia/incolla, se non come aggiunta ad una mia rece.

Ecco i videogiochi di cui l'autore racconta le gesta nei bar:

Space Invaders fu il mio primo cabinato, scoperto in uno sperduto paesino piemontese, dove abitava mio nonno, ogni sera ero l'unico che ci giocava. A differenza di Milano, dove le file e i disturbatori erano all'ordine del giorno.




Asteroids è tra i miei preferiti, lo avevano in una latteria, quando ancora esistevano questi negozi a metà fra il bar e la pasticceria, quasi un centauro della piccola distribuzione. Tra i primi a soccombere all'era degli iper mercati...




Come racconta l'autore questo videogioco era veramente strano e d innovativo, quasi mi pareva di fare una lezione di geometria, però era divertetne, a differenza della geometria...






A questo avrò fatto inghiottire un cento lire al massimo, poi basta, era ingiocabile [SM=x53129]






[Modificato da La Visione 01/04/2013 13:17]
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01/04/2013 12:44

Non mi paiceva, mi faceva girare la testa, preferivo la staticità di Space Invaders.




Defender non l'ho mai visto nei bar, però la aveva un amico sull'Atari (magari!), in casa avevano anche la tv a colori. Il duo tecnologico (console + tv color) lo rendevano un piacere per gli occhi e per le orecchie, bellismo il radar, peccato che era impossibile da giocarsi, mi fa piacere che l'autore concordasse con em.






Usare i piedi non era il mio forte.




Bellissimo, e poi lo si vedeva in War games, strano che l'autore non l'abbia citata questa illustre apparizione.



[Modificato da La Visione 01/04/2013 13:22]
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01/04/2013 12:46

Il bar che aveva Donkey Kong aveva fiutato l'afare ed aveva messo sù una mini sala giochi, sempre piena, e che un grosso ricambio di cabinati.




Mi piaceva un sacco, ma mi schiantavo sempre a terra [SM=x53153]



L'idea della profondità era bellissima, mi incasinava un po' il cervello, però mi gasava un sacco [SM=x53125]






A questo gioca in un Luna Park che venne nella mia cittadina, solo l'idea di guardare l'obbiettivo dal periscopio valeva le cento lire!



[Modificato da La Visione 01/04/2013 13:28]
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01/04/2013 12:49



Il mio sentimento verso Qbert era, ed è, lo stesso dell'autore.










Il tipo che gioca qui ha fatto 700 mila punti con un solo omino.. io arrivavo massimo al secondo schermo, massimo...




[Modificato da La Visione 01/04/2013 13:30]
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01/04/2013 13:37

Lo avevano nello stesso bar di Zaxxon, mi piaceva ma finivo sempre nelle buche... che mezzasega che ero... [SM=x53112]




Inarrivabile il duo musica (con in premio l'inno alla gioia di Beethoven)e giocabilità, se mai mi comprerò un cabinato sarà quello di Pengo, assieme ad Asteroids.
L'autore lo relega alla fine del libro, ingiustamente.



Ultima cosa, mi pare di capire che Gianlorenzo Barollo abitasse in centro Italia, magari sbaglio, e lì costavano meno i cabinati! Le cento lire a Milano durarono molto poco, poi tutto da 200 lire...


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Post: 66
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01/04/2013 14:00

Non ho mai uvuto un libro che parlasse della storia dei videogiochi, a parte 4/5 riviste "Pc Game Parade" che parlavano/pubblicizzavano giochi per PC (1996, anno più anno meno).

La Visione, 01/04/2013 12:40:



Posso sbagliare, ma non mi pare di aver recensito un solo libro o rivista che io non abbia letto. Cerco di evitare il copia/incolla, se non come aggiunta ad una mia rece.



scusa per l'insinuazione infamante [SM=x53175]

La Visione, 01/04/2013 12:40:


Come racconta l'autore questo videogioco era veramente strano e d innovativo, quasi mi pareva di fare una lezione di geometria, però era divertetne, a differenza della geometria...







mi ricordo di aver visto quando ero piccolo, in vari bar dalle mie parti, un gioco simile (probabilmente più recente di questo) solo che aveva una colonna sonora e il nemico centrale era un mostro e si muoveva lasciandosi dietro una scia di alcuni se stessi (se non ricordo male...). Il titolo proprio non me lo ricordo...

La Visione, 01/04/2013 12:49:


Il tipo che gioca qui ha fatto 700 mila punti con un solo omino.. io arrivavo massimo al secondo schermo, massimo...




Bomb Jack che io ricordi l'ho visto la prima volta quando a 16/17 anni sono stato in Inghilterrra...in casa della famiglia che mi osptitava...aveva la gettoniera modificata (bastava premere un pulsante per simulare l'inserimento del gettone). Il cabinato era un tavolino, lo schermo praticamente si guardava dall'alto e si giocava da seduti. Se si giocava in 2 (a turni) ci si metteva intorno al "tavolo" uno di fronte all'altro, quindi l'immagine si capovolgeva a secondo di dove si trovava il giocatore corrente.

PS: tra l'altro in alcuni giochi per m.a.m.e. c'è come difetto che il giocatore 2 ha il video rovesciato...suppongo perché tali rom erano progettatti per funzionare su un cabinato come quello...



[Modificato da dartagnan80 01/04/2013 14:20]
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Post: 9.854
Città: MILANO
Età: 54
Sesso: Maschile
01/04/2013 14:22

Re:
dartagnan80, 01/04/2013 14:00:

Non ho mai uvuto un libro che parlasse della storia dei videogiochi, a parte 4/5 riviste "Pc Game Parade" che parlavano/pubblicizzavano giochi per PC (1996, anno più anno meno).

scusa per l'insinuazione infamante






Sei perdonato, ma che non capiti più [SM=x53144]

Libri sulla storia dei videogiochi?

Eccoti servito, basta chiedere [SM=g1890989]

Power+Up (qui la mia rece: imperodeicartoni.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...

Vintage Games (più sul versante americano)



"L'innovazione tecnoludica, l'era dei videogiochi simbolici" (1958-1984)



Infine il più recente: "Vigamus".

Questo è il libro/catalogo del museo del videogioco di Roma. Non brutto, però è molto fotografico, rispetto agli altri che spiegano veramente la storia, ed ha, purtroppo, un prezzo allucinante (35 euro...), per il contenuto, anche se ha una bella confezione, è un libro di "pregio".



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Città: MARTIGNANA DI PO
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AmministraCOJONES
01/04/2013 15:26

mi ripeto
redigo una mia pèersonale minilista e mi fiondo a cercarli in libreria o "altrove" :elio
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Post: 66
Sesso: Maschile
01/04/2013 17:41

Re:
La Visione, 01/04/2013 12:44:

Non mi paiceva, mi faceva girare la testa, preferivo la staticità di Space Invaders.




mi ricordo c'e stato un periodo anche nel bar del mio paese,a me piaceva!

PS: la visione hai lasciato nel link alla rece di "Power+Up" una parentesi alla fine



[Modificato da dartagnan80 01/04/2013 17:42]
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