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Manga Academica vol. 5, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2012 22:27
OFFLINE
Post: 9.854
Città: MILANO
Età: 54
Sesso: Maschile
15/11/2012 21:24

autori vari


TITOLO: Manga Academica vol. 5, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 206
COSTO: 12,50€
ANNO: 2012
FORMATO: 20 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano

Ecco il quinto numero di questa “rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese” in formato libro, edita dalla casa editrice Società Editrice La Torre. Quinto numero e quinto anno, un impegno costante e raro.
Come sempre ogni uscita di Manga Academica è composta da più contributi di diversi autori/studiosi, in questo numero sono presenti 4 interventi.

Il teatro nō e il manga
Matteo Casari

1. Lo stereotipo: individuazione, utilizzo e superamento
2. Sperimentazione e innovazione
3. Il nō nel manga: Hana wa sakura yori mo hana no gotoku e Ikkyū
4. Il manga per il nō: Manga nō hyakuban
5. Kurenai Tennyo: oltre ogni discrimine

Una premessa personale: ignoro qualsiasi cosa del teatro nō.
L'autore illustra il apporto esistente tra il teatro nō moderno e il manga, il suo contributo si dipana su 3 direttrici: la sperimentazione e innovazione; l'ispirazione offerta al manga; il manga al servizio del teatro nō.
Sperimentazione e innovazione
Viene spiegato come il teatro nō si rinnovi continuamente, e che, quindi, non sia per nulla una forma teatrale statica/vecchia.

Il nō nel manga: Hana wa sakura yori mo hana no gotoku e Ikkyū
Per illustrare l'influenza del teatro nō sui manga sono presi in esame 2 titoli, “Hana wa sakura yori mo hana no gotoku” e “Ikkyū”.

Il manga per il nō: Manga nō hyakuban
Ci sono dei maga che hanno lo scopo di informare il lettore su tutti gli aspetti che riguardano il teatro nō, come il manga “Manga nō hyakuban”.

Nell'ultima parte l'autore spiega come il manga ed il teatro nō siano ormai connessi, parlando della rappresentazione nel teatro nō reale dell'opera di fantasia “Kurenai Tennyo” (“La dea scarlatta”), presente nel manga “Glass no kamen“ (“Il grande sogno di Maya”) della mangaka Suzue Miuchi. Un'opera del teatro nō, inventata per la trama di un manga, porta in scena per il teatro vero.

Fare manga. Tecniche di disegno e di scrittura nel fumetto giapponese
Rosa La Rana

1. Le tecniche di disegno
1.1. Strumenti per la chinatura
1.2. Retini e tessitura
1.2.1. Come usare i retini
1.3. Chine e acquerelli
1.4. Equilibrio della pagina e ritmo grafico
1.5. Narrazione grafica
1.6. Inquadratura e punto di vista
1.7. Movimento
2. Le tecniche di scrittura
2.1. Tipo di narrazione
2.2. I dialoghi

Questo contributo è una spiegazione breve e chiara sugli aspetti tecnici inerenti il disegno di un manga. Sono perfino illustrati, sempre brevemente, i tre tipi di pennini per disegnare i manga: G-pen; Kabura-pen; Maru-pen.


L’apocalisse dei potenti. Potere, violenza e scelta nelle opere di Gō Nagai
Cristiano Brignola

L'auto analizza finemente lla filosofia del potere (sia dei buoni che dei cattivi) nei manga di Go Nagai.. Non sono affrontati gli anime, perché in questi la carica di violenza è stata edulcorata. Secondo Nagai chi ha il potere lo userà sempre per sopraffare il prossimo, nei suoi manga non ci sono vittime o carnefici, ma potenti e no. A prova di questa teoria viene analizzato l'inizio del manga Mazinsaga. Sono analizzate anche parti di vari manga di Nagai, sempre nella logica che “i più forti credono di avere diritto di uccidere i più deboli”. Per Nagai gli ultimi non diverranno mai primi, resteranno sfruttati dai potenti, che eserciteranno contro di loro una violenza cieca. Nei manga di Nagai si possono identificare due tipi di violenza: quella fine a se stessa, e quella con un fine, giusto o sbagliato che sia.
Nagai esprime sempre una forte critica verso la società giapponese, che nei suoi manga viene distrutta o si auto distrugge.
La società giapponese per Nagai è satura di opportunismo e falsità, riporto questa sua frase presente nel libro:
“L'umanità, la società artificiale che gli uomini hanno costruito su una morale falsa, sarebbe stata distrutta. Probabilmente, il mio odio verso il genere umano deriva dall'assoluta mancanza di fiducia in quella società che mi stava trattando come un nemico pubblico e voleva mettere al rogo i miei fumetti...”

Haru no yuki. Riyoko Ikeda interpreta Yukio Mishima
Alessandra Mastroleo
1. Neve di primavera
2. Haru no yuki: da romanzo a fumetto
2.1. Una traduzione intersemiotica
3. Note alla traduzione
3.1. Approccio
3.2. Problemi di traduzione
3.2.1. Linguaggio onorifico
3.2.2. Dialetti
3.2.3. Particelle agglutinanti finali
3.2.4. Varianti della forma negativa del verbo nel linguaggio parlato
3.2.5. Sintesi e adattamento al fumetto
3.3. Onomatopee

L'ultimo contributo è un'analisi dell'inedito (in Italia) manga di Ryoko Ikeda “Haru no yuki”, ispirato all'omonimo romanzo dello scrittore Yukio Mishima, scritto nel 1965.
Oltre all'analisi del manga il libro contiene la traduzione dello stesso manga della Ikeda. Traduzione che presenta le tavole originali giapponesi, quindi con tanto di ideogrammi ed onomatopee, e la traduzione dei testi a piè di pagina.
Immagino che per gli estimatori della Ikeda questo sarà un contenuto imperdibile, per quanto mi riguarda sono rimasto un po' deluso, non dal manga tradotto in se, ma dal fatto che alla fine solo 88 pagine del libro sono scritte. Quando ho acquistato il libro alla fiera di Lucca ero rimasto contento dalla corposità di questa quinta uscita, però non mi ero accorto che ben 96 pagine erano del manga della Ikeda...
Rimane inalterata la mia stima e riconoscenza verso una casa editrice che da ben 5 anni pubblica saggi su manga ed anime (non solo questa collana ma molti altri libri), però 88 pagine di parte scritta sono un po' pochine. Non contesto la traduzione del manga, che mi pare fosse stata fatta anche col numero dello scorso anno, ma il fatto che ci sono più pagine disegnate che scritte... e questo sarebbe un saggio, non un manga.

Il libro termina con le recensioni di tre libri inerenti manga ed anime:
“Generazione Goldrake, l'animazione giapponese e le culture giovanili degli anni ottanta“, recensito da Marco Pellitteri.
“Oshii Mamoru, le affinità sotto il guscio”, recensito da Mario A. Rumor.
“Anime e manga, alla scoperta del fumetto e dell'animazione giapponese“, recensito da Loris Cantarelli.
Ovviamente tutti e 3 i libri li trovate recensiti qui, seppur meno dottamente.
OFFLINE
Post: 66
Sesso: Maschile
15/11/2012 22:27

da piccolo (5-7 anni) pensavo tra me e me:
"ma come, ci sono così tanti cartoni per i bambini e neanche una trasmissione che spiega come vengano creati...mica pretendereanno che ce li sorbiamo tutti così, senza un minimo di preparazione?" [SM=x53100]
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