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Doraemon - Capitolo finale

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2006 21:02
OFFLINE
Post: 1.058
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
28/08/2006 21:02

Com'è noto, quella di Doraemon e Guglia (Nobita) è una storia senza fine... su internet però girano molti finali inventati.
Questo a mio parere è il più bello (è una traduzione fatta da me, con qualche aggiunta personale):

"Un giorno, un giorno come tutti gli altri, Guglia torna a casa da scuola e si precipita nella sua cameretta.
Doraemon era lì, si era addormentato dopo aver mangiato un piatto pieno di merendine alla marmellata di fagioli, come tutti gli altri giorni, del resto! "Doraemon, dai, svegliati! Su... Giochiamo!", urla Guglia con la sua solita voglia di giocare, ma il gattone blu non si sveglia. Guglia pensa che Doraemon sia stanco, così prende la mazza da baseball e corre al parco per giocare con Giangi e Zippo. C'è anche Susy, che, come al solito, si diverte guardando Giangi che rincorre il maldestro ragazzino gridandogli: "Ti spezzo, ti rompo... ti spezzo, ti rompo". Guglia, senza esitazione, corre a casa piangendo... "Doraemon, Doraemon!", grida, "Tira fuori un ciusky per farla pagare a quel prepotente di Giangi! Mi ha picchiato di nuovo! Doraemon...", ma Doraemon stava ancora dormendo. Con uno dei suoi soliti piagnistei Guglielmo comincia a scuotere il gatto robot, ma Doraemon non dà alcun segno di risposta. Guglia comincia ad avere paura e prova di nuovo a svegliarlo, ma qualsiasi cosa faccia, Doraemon non si sveglia. Il bambino capisce che c'è qualcosa di diverso, è strano... non era mai successo prima. I suoi pianti adesso si fanno più intensi, sono differenti dalle solite lacrime di ogni giorno, questa volta Guglia prova veramente paura: il gattone amico di sempre, che a quel punto era solito urlargli: "Guglielmo, basta! Devi imparare a risolvere i tuoi guai da solo! Per questa volta ti aiuto... ma è l'ultima volta!", questa volta non aveva fatto un minimo gesto, un minimo movimento, non si era arrabbiato col ragazzino combina guai, questa volta Doraemon non l'avrebbe aiutato.
Ma Guglia, preso dalla disperazione, si fa venire un'idea: la macchina del tempo! Apre il cassetto della scrivania e corre nel futuro per chiedere aiuto a Dorami, la sorellina del gatto cosmico. "Dorami, aiutami tu... non so più che fare! Doraemon non risponde!", e pregandola in ginocchio la convince a tornare nel novecento.

Dopo un breve viaggio nel passato grazie alla macchina del tempo, Dorami scruta il gatto robot dalla testa ai piedi per capire quale sia il problema. Dopo pochissimi minuti la gattina gialla esclama: "La batteria è scarica". Guglia fa un sospiro di sollievo e dice sorridendo: "Ah... è solo la batteria! Quindi non è rotto! Per favore sostituiscila con una batteria nuova!" Ma Dorami scuote la testa... "Cosa? Cosa c'è?", esclama impaurito il ragazzino. "La sua batteria principale è qui, saldata nella sua tasca e ora ha smesso di funzionare. In realtà lui aveva una batteria di ripristino, era contenuta nelle sue orecchie, ma come sai le sue orecchie furono mangiate da un topo molti anni fa...", spiega la gattina gialla. "Cosa vuoi dire???" replica Guglia terrorizzato. "Purtroppo", risponde Dorami, "se sostituisco la batteria il suo sistema centrale verrà ripristinato all'inizio...". Guglia cercava di non capire, non voleva capire... "se sostituisco la batteria... ogni ricordo di te sarà cancellato per sempre". Il ragazzino cade a terra, vuole piangere, piangere davvero, ma chiude gli occhi per cercare di trattenere le lacrime. Con tono sommesso, col tono di un bambino conscio che ormai l'era dei giochi è finita, si avvicina alla gattina robot: "Dorami, ti ringrazio di essere venuta qui, abbi cura di te... devi tornare nel futuro, ora".

Dorami non sa che fare, abbraccia Guglia affettuosamente e poi torna a casa. Subito dopo la sua partenza il ragazzo si avvicina al gattone amico d'infanzia, lo guarda, accenna un sorriso e lo posiziona sulla mensola proprio sopra la scrivania.

...il tempo passa...

Anno 2010 - Guglielmo è cresciuto, da quel giorno il bambino codardo e sfaticato, il bambino che piangeva per ogni piccola cosa non c'era più. Da quel giorno Guglia aveva studiato sodo e non aveva pianto più.
Il ragazzo aveva spiegato a Susy e i suoi amici che Doraemon era dovuto tornare a casa, nel futuro, e che non avrebbe più potuto incontrarlo. Susy fu impressionata dal misterioso attegiamento del ragazzino, che era completamente cambiato. I due si innamorarono e si sposarono, Guglielmo divenne uno scienziato, costruì un laboratorio nella sua stanza e dedicò al suo lavoro ogni istante della sua vita.

Aveva proibito alla moglie di entrare nella sua stanza, "E' molto pericoloso", era solito ripeterle, ma un giorno chiamò Susy e le disse di correre nella cameretta. La moglie non sapeva cosa volesse il marito, preoccupata corse in camera, aprì la porta, ma quando entrò perse la parola.

C'era il loro amico Doraemon, il gattone blu con cui era solita giocare nei giorni spensierati della sua infanzia, quel gattone che l'aveva fatta volare sulla città, che l'aveva portata in posti mitici e che le aveva insegnato a sognare e ad usare la fantasia. Doraemon però non si muoveva, era come se dormisse. "Guarda, Susy...", disse Guglia, accendendo il pulsante principale del robot. Doraemon, lentamente, molto lentamente, cominciò ad aprire gli occhi... Era stato lui, Guglia era stato l'inventore del gatto robot. Aveva studiato tanto per riuscire un giorno a parlare di nuovo con il suo più caro amico, aveva studiato tutti i programmi e le strutture elettroniche del robot... Guglia e Susy iniziarono a piangere di gioia, Doraemon aprì completamente gli occhi. Si girò attorno, fuori dalla finestra c'erano le stesse bianche nuvole che avevano fatto da sfondo ai loro voli in cielo aperto, rivolse lo sguardo verso il ragazzo e disse: "Guglia! Hai finito di fare i compiti?".
"

Testo originale: wheendra.multiply.com/journal/item/44
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