Come accennato nel thread sulla rassegna dell'Arsenale, son andata a vederlo e devo dire di non essermene pentita affatto.
Le critiche che avevo avuto modo di sentire non eran state favorevolissime, ma di Satoshi Kon avevo già visto al tempo PerfectBlue (che consiglio)e ad ogni modo, graficamente già mi attirava.
La trama suppongo la sappiate già; ad ogni modo narra delle peripezie di tre personaggi che vivono ai margini della società, e che la notte di Natale trovano tra i rifiuti una neonata che in quella notte speciale uno di loro (Hana, il transessuale) vede come dono divino.
Parte così la ricerca della madre della trovatella.
Tecnicamente parlando, la pellicola si avvale dell'uso della computer grafica limitatamente al ritocco in digitale di materiale fotografico.
Il risultato è visivamente molto notevole (a mio parere), anche perchè in questo modo non c'è stacco con la restante parte della grafica.
Anche registicamente parlando, credo Kon abbia fatto delle scelte molto azzeccate: la parte iniziale con i titoli di coda che vengono inseriti nell'ambiente ove i personaggi si muovono, la presentazione di una Tokyo prevalentemente in notturna che esalta l'aspetto natalizio della narrazione, le scene d'azione che spesso ricalcano gli stili cinematografici propri dei film e la scena del salvataggio finale, che nella sua assurdità è talmente poetica da risultare infine quasi credibile.
Trovo sia un film che valga la pena d'esser visto (io ringrazio d'averlo potuto fare al cinema), perchè al contrario di quel che si potrebbe pensare, non è un film sui buoni sentimenti, lascia volutamente alcune piccole cose in sospeso, si sofferma su scene di una certa "durezza" e sopratutto, non decide di chiudere forzatamente su un lieto fine a clima natalizio tipico di queste sceneggiature.
caitli
"Prova a schiacciare un bruco. Ecco fatto, facile vero? Bene, ora prova a rifare il bruco"