Rupan Sansei, 19/02/2008 23.36:
Forse sono stato troppo criptico.
Intendevo che anche "ai nostri tempi" c'erano cartoni pensati esclusivamente per i gadgets (Jeeg è un'esempio lampante) e dedicati a diverse fasce d'età (però quando eravamo piccoli mi sembra che non ce ne siamo mai accorti: dividevamo i cartoni tra quelli che ci piacevano e quelli che non ci piacevano). Credo che la qualità di un cartone non dipenda nè dalla fascia d'età nè dalla moda del momento.
Alcuni cartoni a noi ci sembrano "evergreen" solamente per il semplice fatto che li abbiamo visti da piccoli (e spesso riguardandoli oggi li "svalutiamo" tantissimo: ne guardiamo qualche puntata e poi stop), mentre altri lo sono davvero (leggi: se lo vede un bambino di oggi lo apprezza; e, per esempio, tutti i rbottoni non mi sembra che abbiano un grande appeal sui 12enni...).
E credo che i 12enni di oggi fra 20 anni dirano le stesse identiche cose sulle Winx e i cartoni attuali che noi diciamo su quelli di 25 anni fa.
Ma a proposito. A me sembra che sono già qualche anno che le Winx sono trasmesse. Se è una moda è una moda duratura.
Mmm...ci sono dei distinguo da fare.
Innanzitutto molti storici cartoons americani dell'epoca d'oro sono nati fini a se stessi grazie ad un successo prima di tutto dovuto al lato artistico di chi vi lavorò, il guadagno commerciale e di merchandising veniva di conseguenza.
I robot di Nagai sono sì commerciali, ma vengono dai manga di Nagai che sono caratterizzati da parecchie licenze assolutamente "non commerciali". Tanto che all'epoca sia in Giappone che in Italia riuscivano a coinvolgere sia i bambini che gli adulti, anche perchè allora erano una novità (cosa che le Winx non sono assolutamente e qui mi collego al discorso di Koji su Sailormoon).
Va anche detto che dall'epoca dei robot di Nagai ad oggi i cartoni hanno via via sempre più dato spazio al lato commerciale e sempre meno a quello artistico (le serie di Goldrake e Jeeg, entrambe del 1975, ne sono un esempio vivente: cominciano che sono poco commerciali mentre verso la fine diventano sempre più commerciali). Fino ad arrivare al presente, con prodotti come le Winx che sono progettati a tavolino con pretesti esclusivamente commerciali per fare breccia sulle ragazzine di oggi, e nulla più. Sono puro intrattenimento speculativo. Il tocco artistico qui è andato completamente a farsi benedire.
Ad esempio io vedrei più un Dragonball Z animato come una invenzione atta soprattutto a vendere gadgets. Oppure i Pokemon, Yu-Gi.Oh, Bayblade e simili. Questi sono cartoni animati molto più simili alle Winx come concept di base, ovvero servono per diventare un successo tra i ragazzini, lanciare una moda e vendere gadgets.
Se poi la moda dura per anni, vuol dire che la strategia indovinata avrà dato ragione ai produttori.
Questo non significa necessariamente che dal punto di vista puramente artistico questi titoli brillino tutti particolarmente per qualcosa.
Se tra 20 anni ci sarà una fenomeno artisticamente più scadente delle Winx...povero mondo, aggiungo io!
[Modificato da djufo 20/02/2008 02:14]
Lontano dall'Impero? MAI.