Non ho mai nascosto di NON essere per nulla fan di Recchioni.
Ho amato JOHN DOE, ma la verità è che RRobe ha finito con il pisciar e più lungo della gamba.
Portando una serie rivoluzionaria ed interessante alla (comprensibile) conclusione.
Per noia, per disinteresse, per tutto ciò che vi pare... ma così è.
E questa nomea di "rockstar del fumetto", che personalmente trovo una puttanata conica,
che oltrepassa il buon senso del leccaculismo, trovo abbia inficiato il suo stesso lavoro.
Portandolo col tempo a compiere parabole discendenti, sulla qualità del suo operato fumettistico.
Perché se davvero avete coraggio (non di dire "a me è piaciuto") di affermare che la recente fatica
di Recchioni, ASSO, è un opera fumettisitca di un certo livello... beh, ragazzi...
Comunque, siccome ottuso non sono ho comprato anche io ORFANI.
Credo ci siano vveramente tante considerazioni da fare, molte che vanno oltre alla semplice disamina fumettistica.
Non saprei come poterle "suddividere" e forse mi viene più semplice elencarle tutte quante:
E' un operazione coraggiosa, per la Bonelli, proporre un fumetto a colori. Candidamente non saprei
se lo abbia fatto davvero per dare uno scossone al mercato... a se stessa... o a cos'altro.
Non vorrei lo avesse fatto solo perché stufa di sentirsi dare della "vecchia". Perché questo è.
E' una casa editrice classica che marcia sul collezionismo degli affezionati.
La Bonelli è forse l'unica casa editrice che gode del fenomeno "continuo a comprare e metto sugli scaffali".
Perché vi assicuro che sento sempre piu persone che continuano le collezioni delle testate senza nemmeno leggerle.
Così.. perché hanno iniziato e interromperle non pare il cso... magari le leggeranno poi.
Storia vera, credetemi. No polemica o invidia. Fatti.
La Bonelli non riesce ad uscire dal suo (troppo vecchio) classicismo.
E le nuove generazioni non sono invogliate ad approcciare autonomamente alle loro testate.
Spero che ORFANI possa dare quello scossone.
...il contro è che non basta "far uscire una buona testata". Perché il mercato devi conoscerlo.
E assecondarlo, in certi casi. Mai sfidarlo. La bonelli dovrebbe saperlo meglio di me, visto che
da decenni sfrutta gli stessi cliché e dinamiche per rendere vincenti le sue testate.
Personalmente, credo che il mercato italiano non sia pronto ad un prodotto simile.
Il mercato, ed il portafoglio degli italiani.
A COOLORI. Linguaggio moderno e "europeo". MENSILE. Una botta di 5€ al mese.
Non sto dicendo che li valga o meno. Dico che si tratta di un salto in avanti molto azzardato.
Molto più della scelta coraggiosa di proporre un fumetto italiano a colori.
La brevità della saga (12 voilumi, mi pare) di certo aiuterà la cosa...
Il danno al portafoglio sarà almeno pre-annunciato per questi fatidici 12 mesi.
Detto ciò, il mio puro giudizio qualitativo è ...variabile.
Diciamo la verità: usare come copertinista gente come CARNEVALE o MASTANTUONO, è paraculko da bestia.
Significa giocare facile. COme le foto dei menù culinari dove ti aspetti un piatto luculliano
e invece ti portano (dal vivo) una cacata di mosca. Spero non sia questo il caso.
Comunque già dalla cover, l'aspettativa è super.
I disegni sono perl'appunto, di respiro francese e molto europeo. Più che "francese" potrei azzardare
un paragone al mercato "argentino". Discorso lungo, ma chi ne capisce avrà colto ciò che volgio dire.
La confezione è molto bella. Si vede che è stata studiata in quell'ottica.
Che non si tratta di un "Tex 500", colorato in post per l'occasione ma concepito in b/n.
La storia scorre piacevole, e ho trovato il tutto per nulla "verboso" e intellettuale.
Da questo punto, è qualcosa di molto diverso per il mercato bonelliano.
Mi è parso davvero che volesse approcciarsi al lettore con modi realmente moderni e scorrevoli.
Di contro... èh, mi spiace ma Recchioni può poco fregiarsi di vanti particolari.
TUTTO, e ripeto davvero tutto, sa di già visto... sentito... per non dire "scopiazzato".
Il citazionismo o l'autocitazionismo è fastidiosamente evidente.
Chiunque con una medio-minima conoscenza, con un bagagliio alle spalle di libri-cinema-fumetti
non può non trovare (senza particolari difficoltà) omaggi a questo o quello.
E Recchioni non può far spallucce.
L'appellativo "rockstar" non può essere (ab)usato solo quando le cose vanno bene.
E' scontato che ad ogni novità che lo riguarda l'aspettativa sia enorme.
E allora è necessario sappia affrontare anche questo lato (difficile) della medaglia.
E' OVVIO che il buon senso mi farà aspettare almeno 4/5 numeri perima di ungiudizio definitivo...
ma di certo, in questo primo numero non ho notato guizzi geniali da spingermi ad un abbonamento editoriale.
Ma ripeto, darò fiducia ad ORFANI.
Per differenti "premesse" tecniche, fra cui il nome di Recchioni non occupa i primi posti.
A paragone, i COLORISTI sono i veri protagonisti di questo lungo cammino... a loro, ottimo plauso.
Come dicevo... è un discorso lungo e complesso. E la mia reazione metabolica ancora "in divenire".
Coraggioso per certi versi, ma azzardatissimo per altri...
Aperto ad un utenza che si vuol lusingare come modena. All'avanguardia. ma che non credo ancora lo sia.
Anche il tempo sarà un po più clemente con questo titolo, che di certo è una novità assoluta.
Almeno per il mercato bonelliano e da edicola. Speriamo che il mercato generico lo premi.
Per adesso il mio giudizio complessivo è medio. Forse medio/basso... con qualche "meno-meno".
Ma medio.
Ma niente polemica. Le rivelazioni sono altre.
JOHN DOE lo è stato. Ed era di Recchioni. Quindi la qualità si premia a prescindere dall'autore.
Questo ORFANI per adesso è... "in fasce".
Speriamo cresca come si deve.