I Robot Nagaiani, il Giappone e le atmosfere con le quali siamo cresciuti

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Icarius
00sabato 11 marzo 2006 02:25
Il genere robotico è,a mio modo di vedere,uno specchio fedele e complesso di quel mondo che lo ha partorito:Il Giappone.Nessun altro filone made in Japan,è cosi carico di significati e legami con il mondo nipponico.E piu' di tutti lo sono i robot di Go Nagai.Ma andiamo con ordine.Il Giappone è l'unico paese al mondo ad aver sperimentato sulla sua pelle gli effetti di armi atomiche.L'orrore,la morte,il segno di questo terrore marchiato sulla propria gente,la minaccia che viene da fuori,sono tutti fattori che ritroviamo nell'epopea robotica.E simbolo di tutto questo possono essere i robot nagaiani.Invasori che vengono da fuori,minacce millenarie che si risvegliano,distruzioni di massa di uomini e citta,raccontati da chi ha provato sulla propria pelle l'orrore piu' grande che l'umanita'abbia mai visto.Di qui poi c'è il cosidetto "Nippocentrismo",mettere il Giappone al centro di tutto,attaccarlo significa attaccare l'intero pianeta.I robot nagaiani appaiono sulla scena nel corso degli anni'70,sconvolgendo il giappone conservatore ma gia avviato ad una rapidissima ripresa in chiave di sviluppo.I temi sono chiari:minacce che vengono da fuori,dallo spazio o dal passato,tecnologie iper sviluppate,il pericolo concreto dell'estinzione della razza umana,ed al centro di tutto vi è il giappone,con i suoi traumi,le sue tradizioni e la sua volonta' di ripresa.C'è qualcosa di primordiale nelle tematiche nagaiane:la fusione ideale di uomini e macchine,alieni che gia conoscono il nostro pianeta,attraverso arrivi in un lontano passato,popoli antichissimi che si risvegliano reclamando il nostro mondo.Questo mondo,con al centro il Giappone anni'70,a meta' strada tra un futuro di sviluppo economico e commerciale e le sue paure e tradizioni,fanno da cornice al periodo della nostra infanzia.Usi e manie di quella terra hanno invaso il nostro quotidiano,per non abbandonarlo piu',almeno per noi cresciuti in quei vecchi pomeriggi davanti alla tv.Poi noto che man mano i robot si sono sempre piu' allontanati dall'essere Giapponesi.Basti vedere i vari Gundam,che dal Giappone non passano nemmeno piu' nelle loro battaglie...
ufo robot grendizer
00sabato 11 marzo 2006 10:27
anche tu sei fra quelli che pensano che in Giappone da qualunque punto si veda il monte Fuji e che per sopravvivere alle invasioni aliene basta vivere lontano da Tokio?? Beh, allora siamo in due [SM=x53120]
mazingerobot
00sabato 11 marzo 2006 10:39
è una bella osservazione [SM=x53091]
Col. Kurtz
00sabato 11 marzo 2006 12:18
Re:

Scritto da: Icarius 11/03/2006 2.25
Poi noto che man mano i robot si sono sempre piu' allontanati dall'essere Giapponesi.Basti vedere i vari Gundam,che dal Giappone non passano nemmeno piu' nelle loro battaglie...


Mah...più che allontanati dal Giappone, il genere robotico è cambiato perchè ormai il filone "Giappone contro tutti" aveva perso la sua originalità.
Erano state sfornate tantissime serie molto simili tra loro e quindi avevano un po stufato...si è cercato di fare serie un po più credibili come Gundam (non il solo Giappone ma tutto il mondo contro gli alieni) e i personaggi principali non erano tutti giapponesi ma di varie nazionalità (anche se il personaggio principale era quasi sempre giapponese)
Ma poi anche il protagonista alla Actarus (sempre serio e senza macchia e senza paura) non è che mi piaccia molto...preferisco gli ironici Banjo o Daigo e perchè no anche il ridicola Watta [SM=x53120]

Ma poi secondo me il cambiamento più grande è avvenuto alla fine degli anni '80 (tipo Dangaio o Borgman)...quelle si che erano serie robotiche molto lontane da quelle degli inizi

[Modificato da Col. Kurtz 11/03/2006 12.20]

djufo
00sabato 11 marzo 2006 12:32
Sono d'accordo con cio che dice il Colonnello, pur essendo io molto affezionato ai robot di Nagai e pur considerandoli come il non-plus-ultra della "favola robotica giapponese".
Cmq anche la prima serie di Gundam aveva ancora qualcosa dell'epicità e dell'eroismo tipici dei robot giapponesi di quegli anni, affiancandoli ad elementi nuovi per allora, come la profondità psicologica e il (pseudo) realismo.

Per il resto i robot jap anni 70-80 si sono tutti un pò scopiazzati tra loro, inflazionando fino all'osso certe tematiche che oggi sono un pò demodè. Ma è proprio questo il loro bello.

[Modificato da djufo 11/03/2006 12.34]

Tiran
00sabato 11 marzo 2006 12:42
Re:

Scritto da: djufo 11/03/2006 12.32
Sono d'accordo con cio che dice il Colonnello, pur essendo io molto affezionato ai robot di Nagai e pur considerandoli come il non-plus-ultra della "favola robotica giapponese".
Cmq anche la prima serie di Gundam aveva ancora qualcosa dell'epicità e dell'eroismo tipici dei robot giapponesi di quegli anni, affiancandoli ad elementi nuovi per allora, come la profondità psicologica e il (pseudo) realismo.

Per il resto i robot jap anni 70-80 si sono tutti un pò scopiazzati tra loro, inflazionando fino all'osso certe tematiche che oggi sono un pò demodè. Ma è proprio questo il loro bello.

[Modificato da djufo 11/03/2006 12.34]



Direi che non mi sforzerò a scrivere la mia opinione perchè quella di Giufo combacia in pieno con essa! [SM=x53173]
P.S. [SM=x53127]
djufo
00sabato 11 marzo 2006 12:57
[SM=x53173]
.Porcorosso.
00sabato 11 marzo 2006 13:23

Ma andiamo con ordine.Il Giappone è l'unico paese al mondo ad aver sperimentato sulla sua pelle gli effetti di armi atomiche.L'orrore,la morte,il segno di questo terrore marchiato sulla propria gente,la minaccia che viene da fuori,sono tutti fattori che ritroviamo nell'epopea robotica.E simbolo di tutto questo possono essere i robot nagaiani.Invasori che vengono da fuori,minacce millenarie che si risvegliano,distruzioni di massa di uomini e citta,raccontati da chi ha provato sulla propria pelle l'orrore piu' grande che l'umanita'abbia mai visto.Di qui poi c'è il cosidetto "Nippocentrismo",mettere il Giappone al centro di tutto,attaccarlo significa attaccare l'intero pianeta.





diciamo anche che a questo ha contribuito il fatto che durante la guerra il giappone dopo una serie di rapide vittorie e conquiste che lo fecero ritenere invicibile e permisero la creazione di un ampia zona di sicurezza che sembrava rendere l'arcipelago inattaccabile,si trovò a dover combattere per tre lunghi anni sulla difensiva, con perdite umane e materiali spaventose e passando di sconfitta in sconfitta, quasi che i nemici fossero invincibili come i mostri di nagai...
questo secondo me ha contribuito in maniera fondamentale alla concezione dell'aggressione da fuori che si vede negli anime, così come credo che il fatto che intere città furono rase al suolo con le bombe incendiarie ha portato allo stereotipo che quando il mostro attacca di solito le sue armi bruciano e fondono tutto,anche i grattacieli e le strutture in ferro....
Icarius
00sabato 11 marzo 2006 13:39
Ma rispondete a questa mia domanda allora:Se ad esordire prima di quelli Nagaiani fossero stati robot tipo Gundam,o anche quelli fine anni'70-inizio anni'80,senza quelle tipiche ambientazioni di Nagai,quanti di noi si sarebbero affezionati in modo maniacale ai robottoni?
mizar!
00sabato 11 marzo 2006 14:00
io quello che ha scritto il colonnello non lo quoterò mai .... ma proprio non esiste ... ma quando mai un giudizio del genere su actarus potrà mai essere condivisibile ....

quoto in pieno il discorso di Icarius e Porcorosso, credo siano queli i fondamenti e le tematiche sviluppate dai robot nagaiani ...

per rispondere alla tua domanda Icarius, io no, avrei continuato a guardare le solite serie, senza alcuna passione ...

grazie "atlas ufo robot - goldrake" è per merito tuo che io e credo molti altri siamo qui .....
djufo
00sabato 11 marzo 2006 15:08
Mah, il tuo mi sembra un discorso che non sta molto in piedi, Ica. [SM=x53173]
Gundam è frutto di una naturale evoluzione dei robotici giapponesi nata con Mazinga Z e gli altri nagaiani.
Non è mica successo il contrario.

@ Miz: avevo specificato che non la penso come il Colonnello per quanto riguarda i robot di Nagai. Ma è ovvio che lo spessore psicologico dei personaggi di Nagai sia molto più semplice dei robottoni che sono venuti in seguito, poichè sono stati i primi. Ed è anche ovvio che se non fosse per Goldrake non sarei qui. [SM=x53148]

[Modificato da djufo 11/03/2006 15.09]

Icarius
00sabato 11 marzo 2006 15:43
Io da appassionato di storia,sono sempre profondamente scettico su tesi tipo:"Quella tale cosa non va piu' ora,i tempi sono ormai cambiati...",se in Mazinga Z,per esmpio,si attacca il giappone è perche' il cattivo di turno,il dr. Hell,è giapponese,e l'unico uomo che possa fermarlo,per sua stessa ammissione,il dr. Kabuto,è anch'egli giapponese.Poi se vogliamo dirla tutta,in Gaiking,monumento dell'arte robotica,si viaggia per tutto il pianeta,a combattere gli invasori alieni,senza pero' perdere il taglio decisamente nipponico della serie.Robot invece come Daitarn o Gotriniton,tanto per non citare sempre e solo Gundam,di ambiente nipponici non hanno quasi nulla.Io penso che il prodotto,qualunque sia il suo genere,debba conservare e mostrare caratteri chiari del luogo in cui prende vita.Chi come me pensa che i fumetti siano in tutto e per tutto letteratura dei nostri giorni,deve essere daccordo che essi devono sottostare a quei caratteri tipici di opere letterarie:avere un legame profondo e tangibile con la cultura dalla quale provengono.
mizar!
00sabato 11 marzo 2006 16:22
credo anche io che ogni prodotto debba essere lo specchio del paese di origine, ma poi questo semplicemente per il fatto che è consigliabile scrivere di cose che si conoscono, attinenti al proprio mondo, quindi un giapponese racconterà meglio le paure, le feste, i modi d'essere del proprio paese e dei propri abitanti, soprattutto le farà conoscere ad un pubblico più vasto, che non conosce il giappone ed anche questo va a favore dei robot nagaiani, come della letteratura tipica dei paesi in cui viene scritta .....
sono di parte ovviamente, ma questo dipende proprio dal fatto che preferisco quelle opere ad altre e non il contrario, infatti prima ho amato le opere di nagai e poi mi sono chiesto i motivi, non viceversa ....
djufo
00sabato 11 marzo 2006 17:22
Ma io non metterei mai in discussione l'epicità dei robot di Nagai, e infatti per questo essi sono anche l'apoteosi della fantasia.
E gran parte dei robot venuti in seguito hanno preso gli elementi principali che contraddistinguevano i robot di Nagai, infarcendoli di elementi nuovi, quali ironia, realismo o altro. Aggiungendo via via elementi sempre più "innovativi" e finendo per allontanarsi sempre di più dallo stereotipo nagaiano, subendo un certo tipo di evoluzione che vediamo oggi e che personalmente non mi soddisfa granchè proprio a causa di quella purezza e di quella epicità che stanno andando sempre più perdendosi.

[Modificato da djufo 11/03/2006 17.31]

Col. Kurtz
00sabato 11 marzo 2006 18:07
Certo il legame con il proprio paese ci deve essere però non deve spingersi fino ad un punto in cui si rischia di non far capire certe cose ad uno spettatore straniero medio.

Io non ho detto che non mi piace il personaggio di Actarus...io ho detto solo che gli preferisco Banjo o Daigo.
A me piacciono molto i robot nagaiani degli anni '70...però è anche vero che (se guardiamo oltre la nostalgia che ci fanno provare) alcuni hanno trame ridotte all'osso.
Come dice il Giufo poi se non ci fossero state le serie robotiche nagaiane non ci sarebbero state nemmeno quelle successive
.Porcorosso.
00sabato 11 marzo 2006 20:13
Re:

Scritto da: Icarius 11/03/2006 13.39
Ma rispondete a questa mia domanda allora:Se ad esordire prima di quelli Nagaiani fossero stati robot tipo Gundam,o anche quelli fine anni'70-inizio anni'80,senza quelle tipiche ambientazioni di Nagai,quanti di noi si sarebbero affezionati in modo maniacale ai robottoni?




credo che se così fosse stato probabilmente quasi nessuno di noi si sarebbe appassionato a questo genere di cartoni, non perchè Gundam sia inferiore ai prodotti di Nagai, solo che è una serie che rompe gran parte degli schemi classici ed è talmente complessa che alla fine poco ha da spartire con i classici robottoni.
Mi spiego; i robot di Nagai erano i protagonisti delle rispettive serie che erano come ben sappiamo un succedersi di episodi simili con una trama semplice, nemici colorati e multiformi, personaggi semplici e quell'atmosfera molto particolare data dalle ambientazioni e dallo stile tipico del loro autore, cioè secondo me la loro maggior forza è proprio nella loro semplicità che li ha comunque resi indimenticabili per chi li ha visti da piccolo.
Questa semplicità e schematicità oltre che necessaria per il target giovane del pubblico, è un po la caratteristica di alcune forme di teatro tipicamente orientale, cui i cartoni è ovvio facciano riferimento.
Gundam è una serie molto complessa, che per essere veramente apprezzata nella sua interezza deve essere guardata con occhi non da bambino, ricordo che la prima messa in onda giapponese fu un fiasco tremendo...io sono riuscito ad apprezzarne per bene la trama solo quando l'ho rivisto da grande.
La differenza abissale coi robot di Nagai è nel fatto che in Gundam ,per stessa ammissione di Tomino, la protagonista indiscussa è la guerra, non i robot ne tantomeno i personaggi protagonisti.
Questi ultimi infatti subiscono la storia, non ne sono il vero fulcro, e raramente sono loro a scriverla ,al contrario degli eroi nagaiani che sono gli artefici attivi di tutto ciò che accade.
Per quanto mi riguarda Gundam svetta irraggiungibile al n°1 ed è sicuramente la serie di cui sono più fanatico, ma i robot di Nagai lo tallonano da vicino grazie soprattutto all'affetto che provo per loro....

Non sono d'accordo con Icarius sulla non giapponesità di Gundam, visto che molti degli avvenimenti hanno una logica propriamente giapponese,come l'attacco suicida di Ryu o il suicidio di Ramba, come tipicamente giapponese è il senso di appartenenza a un gruppo a cui dedicare tutto se stesso che permea questa serie.
Poi non dimentichiamoci anche le città perennemente rase al suolo e il terreno sempre desertico e pieno di crateri e carcasse fumanti,proprio come dopo un bombardamento a tappeto; gli alberi a parte la jungla di jaburo appaiono solo quando servono alle imboscate nemiche..
Il continuo andare verso armi di distruzione di massa via via più devastanti, dalla tattica inglese, alla bomba H ,fino al solar Ray ,la luce che tutto distrugge....

scusate se sono andato lungo ma questo argomento mi appasiona... [SM=x53186]

Rukkio de Ruchis
00sabato 11 marzo 2006 20:53
Secondo me se il primo robot non fosse stato nagaiano e se in Italia il primo non fosse stato Goldrake, adesso parleremmo sicuramente in altri termini.
Ci saremmo appassionati lo stesso e il movimento che ne è derivato sarebbe stato lo stesso, pur con qualche differenza.
Trovo molto difficile dire "se il primo fosse stato tizio" non sarebbe stata la stessa cosa, non si può avere la sicurezza. Forse sì o forse no.

Quel che è sicuro è che il filone robotico, seppur mantenendo gli stessi elementi di base, ha subito una evoluzione nel corso degli anni. Alcuni titoli sono rimasti nella storia, altri no; c'erano titoli abominevoli in passato, ci sono adesso e ci saranno in futuro.
E' naturale poi che chi ha vissuto una determinata epoca sia maggiormente affezionata a quella. Lo è stato e lo è per la generazione Nagai (e derivati), lo sarà per le generazioni future.
Icarius
00domenica 12 marzo 2006 00:51
Porcorosso fai bene a dilungarti,questo è un argomento secondo me fondamentale,anche solo perche'riguarda i robot.In primis ci tengo a precisare che io AMO QUASI TUTTI I ROBOT GIAPPONESI,non solo quelli nagaiani,e quindi lungi da me dire che alcuni sono superiori ad altri.Io ho valuto aprire questo topic,perche' ho spesso sentito dire,anche in questo forum,che oggi le trame di Nagai appaiono ai piu' un po sempliciotte.secondo me ci sono 2 punti su cui soffermarsi:
1)Al tempo della loro uscita televisiva,i robot Nagaiani furono sottoposti ad alcuni "cambiamenti" che li resero piu'adatti agli spettatori televisivi di quel periodo.Sia Nagai che Ken Ishikawa hanno affermato che Shin Getter Robot è molto simile a come sarebbe dovuta essere la Getter saga in origine se non ci fossero stati problemi di censura.Stesso discorso vale per il manga Mazin Saga,che rivela molti degli aspetti e dei caratteri che si sarebbero potuti vedere all'epoca dell'uscita di Mazinga Z,se Nagai avesse potuto dare libero sfogo al suo genio.
2)I contenuti dei robot Nagaiani sono molto diversi da quelli,ad esempio di un gundam.Attenzione,non migliori,ma diversi.In Nagai il tutto è centrato sulla lotta del Bene vs il Male,in modo diretto,quasi scarno.Si ha subito l'immagine della situazione:i buoni,nonostante qualche difetto o debolezza,sono totalmente buoni,i cattivi,nonstante qualche virtu',(tipo l'epico scontro dove il Generale Nero trova la morte contro il Grande Mazinga,e alla fine anche i buoni ne riconoscono il valore e la forza)sono totalmente cattivi.Tetsuia ad esempio,puo' permettersi anche di apparire come una macchina da guerra,affamato di distruzione,mai domo di uccidere i malvagi,e sara' sempre l'eroe buono e giusto.In un opera come Gundam invece,anche i cattivi hanno una loro piccola ragione,come l'indipendenza e la liberta'.Gli eroi di Gundam spesso si domandano se sia giusto uccidere altri esseri umani.Non sempre il contorno tra bene e male è ben definito.Non a caso nel seguito di Gundam,Z Gundam,i buoni sono i coloni spaziali ed i cattivi la federazione terrestre con le sue mire di dominio...
djufo
00domenica 12 marzo 2006 01:01
Ica, cio che dici è vero, però considera anche che è indiscutibile che le trame dei robot di Nagai viste con gli occhi di oggi risultino semplicistiche (e io parlo della sola versione animata dei robot nagaiani, perchè è quella con cui siamo cresciuti. La versione cartacea invece l'abbiamo scoperta solo nei tempi più recenti).
Quando uscì Goldrake era una novità per la tv italiana, e il solo fatto che quando ero piccino i miei genitori lo seguissero insieme a me (e tanti miei coetanei hanno vissuto la stessa cosa) mentre oggi non se lo sognerebbero nemmeno, ti spiega che se Goldrake a quei tempi era affascinante agli occhi di un adulto, pensa quanto lo era per quelli di un bambino!
Poi, purtroppo o per fortuna, col tempo le cose cambiano, si evolvono nel bene e nel male.
Certo, l'affetto e la nostalgia non li tradirò mai, ed è per questi motivi che amo ancora quegli eroi. Ma non posso certo affermare che li amo per via delle loro trame spettacolari e profonde, perchè in realtà sono abbastanza ridotte all'osso, per quanto poetiche, epiche e piene di pathos.
Ritengo che la loro forza stia proprio solamente nel pathos che trasmettono (soprattutto a noi nostalgici che le abbiamo "vissute" in prima persona).
Pathos che non mi trasmettono le serie robotiche giapponesi più moderne, salvo casi più unici che rari.

[Modificato da djufo 12/03/2006 1.07]

Oxido
00domenica 12 marzo 2006 01:15
Succede di tutto in questo forum, perfino che io debba quotare integralmente Rukkio... [SM=x53153]

Trovo interessante il discorso sulla giapponesità dei cartoni e sul substrato culturale delle opere in genere. E' indubbio che i robottoni siano profondamente nipponici nella loro essenza, come è altrettanto indubbio che ad esempio i film della WD siano profondamente americani. Trovo però questo discorso ormai obsoleto per quanto riguarda le produzioni più recenti, in cui già in fase di progettazione si fa il calcolo del target dell'opera e in cui è palesemente voluto il richiamo occidentale nella storia più che nei disegni (a parte alcune situazioni canonizzate). Percorso inverso per i cartoon americani, dalla sceneggiatura anacronisticamente americana e dalla grafica sempre più orientale... il tutto dovuto anche alla sempre più massiccia interazione di menti dalle disparate esperienze e alla condivisione culturale di questo mondo sempre più contaminato.
Rukkio de Ruchis
00domenica 12 marzo 2006 03:34
Re:

Scritto da: Oxido 12/03/2006 1.15
Succede di tutto in questo forum, perfino che io debba quotare integralmente Rukkio... [SM=x53153]



[SM=x53144]
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