Re:
Scritto da: Rukkio de Ruchis 23/01/2007 17.35
Piccola annotazione: la sigla, dopo anni ed anni, non presenta il solito tristissimo collage di immagini,
L'avevano fatto recentemente anche con
Hallo Lupin.
Ma l'idea del montaggio video originale non mi piace... non c'entra niente, è un'altra cosa, è stato fatto per un'altra canzone... non capisco come tutti vogliano questo sotto la sigla italiana. Troppo spesso non s'abbina mai e ci sta male, le videosigle storiche ci piacciono solo per un valore nostalgico. Viste oggi per la prima volta farebbero un altro effetto, probabilmente. Non tutte, sia chiaro.
Adoro molti montaggi di videosigle Mediaset, altri invece non mi piacciono o mi piacciono meno. Quello che voglio dire non è che sono per un rimontaggio mediasettiano, ma per il rimontaggio in sè. E quindi un montaggio fatto bene e su misura.
Questo perchè la sigla italiana non è stata realizzata per quel montaggio. Il footage originale per me non andrebbe assolutamente diviso dalla sua canzone, perchè l'idea originale è quella di aver quel footage con quella specifica sigla, anche perchè la videosigla (o forse è il contrario, correggetemi se sbaglio) giapponese viene realizzata e scritta appositivamente per quella canzone lì.
Quindi prendere quel video, strappargli la canzone originale per il quale è stato realizzato e appicicargliene sopra un'altra, per me, è un esempio bello e buono di censura e stravolgimento dell'idea originale dell'autore o sbaglio?
Non è esattamente la stessa cosa che è stata fatta per molti cartoni? Ovvero prendere dei personaggi e, stravolgendo i dialoghi, fargli dire cose inventate che non hanno niente a che fare con il pensiero originario.
E' la stessa cosa.
Poi certo, essendo affezionati alle videosigle storiche che utilizzavano questo metodo, ormai siamo abituati a questa idea e ci pare normale e molti accoppiamenti ci sembrano fatti a posta. Sono il primo che pensa questo e che adora moltissime videosigle storiche fatte così...
Ad esempio prendiamo la videosigla di Bia... sembra perfetta e realizzata appositamente per quella dolcissima sigla di Lo Vecchio, con il cavallo che esce fuori da una stella e le immagini che mostrano proprio questo.
Però poi che succede? Guardi la videosigla originale e rimani profondamente deluso e disorientato, perchè capisci che il pensiero originario era completamente diverso da ciò che è stato fatto in Italia e che quel footage, che ti sembrava perfetto, in realtà era perfetto per tutto un altro tipo di musica, più veloce, più dinamica, più "adulta", totalmente differente e capisci che l'idea originaria era tutta un'altra cosa...
Per questo prediligo dei montaggi del tutto nuovi per le sigle italiane (realizzate in Italia ovviamente, non sulla base originale), perchè almeno sono fatti per quella sigla lì e non vanno a stravolgere niente, ma creano un quasi un AMV alternativo.
Prendo come esempio quelle fantastiche videosigle di Maison Ikkoku (escluse quelle dell'episodio 23, che son fatte male). Dovendo considerare il risultato dell'insieme audio/video quella che preferisco è prababilmente
Cinema. La chiave che affiora in fade in, con la luce della finestra che si apre lentamente... ecco, non oso immagine questa scena senza quell'intro strumentale, da brivido, con il tintinnio sulla goccia di luce che precipita sul corpo della chiave.
Questa videosigla per me è
poesia pura, non so se mi spiego. E rabbrividisco all'idea che avrei potuto vedere questo footage senza la sua musica complementare. Per me è arte, le videosigle, così come sono state concepite, sono espressione artistica e strappargli il suo 50% (la parte audio) sarebbe, per me, come ricolorare un quadro, concepito con certi colori per trasmettere certe emozioni o un certo significato.
Sento che la videosigla italiana di
Hunter X Hunter è forzata, è più forte di me.
Al contempo una sorta di AMV italiano sarebbe un'altra forma di espressione artistica, di livello molto inferiore ma pur sempre un prodotto alternativo (partorito da qualcun altro, ma che almeno non stravolge il pensiero originale dell'autore) da vedere assieme all'opening originale.
Insomma, la videosigla originale mi piacerebbe godermela com'è stata concepita senza alterazioni.
Io credo di amare certe videosigle storiche per l'affetto, la nostalgia che provo verso di esse e per me sono perfette e stupende quando invece qualcuno che le vede per la prima volta potrebbe dire che fanno schifo.
Ad esempio... ho visto, per la prima e unica volta, la serie de
Il grande sogno di Maya con la videosigla originale giapponese, alla quale mi sono affezionato e che trovo stupenda con Maya che balla sulle punte a tempo di
You can do it, you can do it... if you want it, if you want it....
Quando in seguito ho visto la videosigla italiana di Cristina che utilizza proprio il footage originale mi ha fatto subito schifo e lo penso tuttora perchè non si addice per niente alle immagini... l'idea originale è tutt'altra.
Magari qualcuno che è cresciuto con questa videosigla di Cristina può dire l'esatto contrario, che è perfetta e l'audio sta benissimo con le immagini, ma è solo per il valore nostalgico.
Al 90%, anche se sembra che abbiano poco a che fare con la serie, le sigle giapponesi sono state realizzate per quell'anime, per quella storia, per quei personaggi. Ad esempio, tornando a citare Maison Ikkoku, per
Alone Again e
Get down non è così, ma per le 9 sigle restanti sì. Che poi la sigla non racconti la storia è un altro conto.
Anche in Italia abbiamo esempi del genere, da
Prendi il mondo e vai a
Questa allegra gioventù, passando per
Piccoli problemi di cuore etc. etc. e per me (mi sorprendo che per altri non lo sia) il risultato è ottimo.
Certo, questo si può fare per cartoni più adulti, ma per un Mirmo sia in Italia che in Giappone che in qualsiasi altro paese la sigla parla della storiella del cartone animato... il problema è che in Italia abbiamo troppi cartoni infantili e le sigle si adeguano. Ma son sicuro che se avessimo continuato ad avere i fattori di metà anni '90 (Manera, cartoni adulti) ancora oggi ci sarebbero sigle adulte come
Cantiamo insieme o
Curiosando nei cortili del cuore.
All'inizio anche in Giappone le sigle parlavano della storiella del cartone, vedi Stilly, Sally, Carletto, Doraemon, Bia... e così pure in Italia. Poi in Giappone le sigle hanno cominciato a distaccarsi dalla serie e alla fine degli anni '80 la Manera si adeguò a questa tipologia... Il problema è che oggi siamo regrediti invece che evolverci.
Le premesse per avvicinarsi alla tipologia giapponese c'erano tutte.
Di cantanti "veri" ne abbiamo avuti anche noi come in Giappone, Gianna Nannini, Marco Masini, Gabry Ponte e si sono limitati a raccontare la storiella. Al contrario la D'Avena di turno, per molti cartoni, ha cantato una sigla realizzata a mo' di quelle giapponesi.
Ciò che è diversa è la mentalità.
E questa mentalità, da parte della Manera e della D'Avena di turno, di creare sigle e canzoni avulse dalla storia del cartone, c'è da metà anni '80. E cito splendidi pezzi come
Quando un giorno tu crescerai,
Chi trova un vero amico,
Oh luna amica mia,
Ale o-o,
Le scarpe al chiodo appenderai,
La strada d'argento etc. etc. (realizzati per serie tuttavia infantili come Maple Town, Rudy, Mini Pony) che non raccontano la storiella. Canzoni che possono essere prese benissimo da sole, così come può essere presa da sola una sigla giapponese, e allo stesso modo essere apprezzate come un qualsiasi pezzo di musica leggera. Oggi invece che ti fanno questi bravissimi e nuovissimi produttori e direttori artistici? Quella cazzata di CD di Mirmo con quattro canzonette che ti raccontano la stessa storiella con parole diverse.
La mentalità di considerare i cartoni non come roba per bambini ce l'aveva la Manera, e sembra paradossale che tutti pensino l'esatto opposto (purtroppo perchè i prodotti più belli che ha realizzato sono i più sconosciuti), mentalità che non aveva assolutamente un Petrossi di allora o un Paltrinieri oggi in Mediaset o un Tibaldi oggi in Rai.
Lo stesso Petrossi, lo stesso Tibaldi, lo stesso Paltrinieri non avrebbe MAI e poi MAI concepito come brani dedicati all'infanzia pezzi estremamente poetici e stranamente adulti quali
Rimboccata dalla luna la città già dorme. Solo io vedo l'allusione al sesso, mascherata dal sogno, in questa goccia di poesia? Eppure mi sembra più che palese:
"Rimboccata dalla luna la città già dorme,
l'aria è intrisa di dolcezza, il buio è vellutato
ed in punta di piedi parliamo io e te,
nel silenzio che ci avvolge sempre più.
Con le mani nel sogno adesso siamo noi
e la notte presto si addormenterà...
Una stella si dischiude e brilla tutto il cielo
e la quiete della luna unisce i nostri cuori
e per mano prendiamo la notte io e te,
sul sentiero dei sogni ci accompagnerà.
In silenzio l'amore e il sogno salirà
ed il buio un bacio ci regalerà.
[...]
Con dolcezza nel tuo abbraccio il sogno si rifugia
e la luna sorridente splende nella stanza,
accarezza i pensieri di chi dorme già,
dona ad ogni cuore la tranquillità.
Sbadigliando la notte adesso se ne va
e nel buio l'alba ormai traspare già..."
Ora, due che stanno a letto di notte, si abbracciano, si baciano... se questa non è allusione al sesso, non so cosa sia. Mi piacerebbe che anche altri dessero la propria interpretazione.
E questo testo è stato partorito come un
brano per una serie per bambini (Kiss me Licia non poteva essere considerata diversamente all'epoca) dalla stessa Alessandra Valeri Manera nel 1988.
La stessa Alessandra Valeri Manera che nel 1986 per un cartone quale è
Memole dolce Memole scriveva questo testo:
"Voglio bene a tutti quanti però,
io qui lo dico solo a te!
A me lo sai piacciono di più
sì senza dubbio: le femmine!
Sono dolci sai, molto belle sai
come me perchè anche io una bambina son.
Se mi sento sola io,
te lo dico a voce bassa sai,
allora con un bimbo giocherò
ma le bimbe però valgon di più!"
Non voglio essere malizioso, ma è tutto chiaramente allusivo... una femmina a cui piacciono di più le femmine, perchè son belle, femmina che però, in caso di solitudine, può anche permettersi di "giocare" con un maschio, rimanendo comunque dell'idea che le femmine "valgon di più".
"Te lo dico a voce bassa sai"... e perchè mai?
Poi ognuno la interpreta ovviamente come vuole.
Ciò che mi conforta, però, è che nella sua avanguardia la Manera sia stata e sia ancora malconsiderata dai più, è paradossalmente confortante perchè nella storia è sempre stato così, gli avanguardisti, disprezzati nella loro epoca, sono stati in seguito rivalutati. Ahahaha... che OT che ho fatto!