Francesco Guccini

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Halo86
00giovedì 22 febbraio 2007 20:35
La Genesi:

[Parlato]
Una canzone molto più... più seria e più impegnata, oserei dire impegnatissima, una canzone che
mi è stata ispirata, a me succede poche volte, però questa canzone mi è stata ispirata
direttamente dall'alto. Ero lì, nel mio candido lettino... e ho sentito una voce che diceva "Francesco",
dico "socc..., chi è?"... dico "eh?", diceeeeee "svegliati sono il tuo Dio." E allora così, in questo modo sollecitato, ho pensato di, di... fare un' opera musicale colossale e mettere in musica l'Antico Testamento. Per ora sono riuscito a fare soltanto la Genesi... che è la vera storia della creazione del mondo...

Per capire la nostra storia bisogna farsi ad un tempo remoto:
c'era un vecchio con la barba bianca, lui, la sua barba, ed il resto era vuoto.
Voi capirete che in tale frangente quel vecchio solo lassù si annoiava,
si aggiunga a questo che, inspiegabilmente, nessuno aveva la T.V. inventata...

Beh, poco male, pensò il vecchio un giorno, a questo affare ci penserò io:
sembra impossibil, ma in roba del genere, modestia a parte, ci so far da Dio!
"Dixit", ma poi toccò un filo scoperto, prese la scossa, ci fu un gran boato:
come T.V. non valeva un bel niente, ma l' Universo era stato creato...

Come son bravo che, a tempo perso, ti ho creato l'Universo!
Non mi sembra per niente male, sono davvero un tipo geniale!
"Zitto, Lucifero, non disturbare, non stare sempre qui a criticare!
Beh sì, lo ammetto, sarà un po' buio, ma non dir più che non si vede un tubo!"

[parlato]
"Che sono parolacce che non sopporto!", disse il vecchio a Lucifero. "E poi se c'è una cosa e un'altra che non posso sopportare sono i criticoni: fattelo te l' Universo se sei capace! Che me at dig un quel... disse il ve..." Era d' antica origine modenese da parte di madre il ve... "Io parlo chiaro: pane al pane, vino al vino, anzi vin santo al vin santo. Sono buono e bravo, ma se mi prendono i cinque secoli me at sbat a l' inferen, com'è vero Dio!"

Ma poi volando sull' acqua stagnante e sopra i mari di quell' Universo,
mentre pensava se stesso pensante in mezzo a quel buio si sentì un po' perso.
Sbattè le gambe su un mucchio di ghiaia dopo una tragica caduta in mare,
quando andò a sbattere sull' Himalaya il colpo gli fece persino un po' male...

Fece crollare anche un gran continente soltanto urtandolo un poco col piede:
si consolò che non c'era ancor gente e che non gli era venuto poi bene.
Ma quando il buio gli fece impressione, disse, facendosi in viso un po' truce:
"diavol d' un angelo, avevi ragione! Si chiami l' Enel, sia fatta la luce!"

Commutatori, trasformatori, dighe idroelettriche e isolatori,
turbine, dinamo e transistori per mille impianti di riflettori,
albe ed aurore fin boreali, giorni e tramonti fin tropicali.
"Fate mo' bene che non bado a spese, tanto ho lo sconto alla fine del mese..."

[parlato]
"Te Lucifero non ti devi interessare come faccio ad avere io lo sconto alla fine del mese. Ma cosa vuol dire corruzione, una mano lava l' altra, come si dice; vuoi che uno nella mia posizione non conosca nessuno? Però intanto, ragazzi, andateci piano perchè la bolletta la portano a me. M' avete lasciato accesa la luce al polo sei mesi, sei mesi, no, sei mesi! Grazie, c'era freddo, i surgelati li debbo pur tenere da qualche parte! Adesso la tenete spenta sei mesi come ... e poi quei ragazzi lì, come si chiamano quei ragazzini che vanno in giro con quella cosa? Aureola si chiama? No no, am pies menga, no no no, ragazzi quelle cose li, io vi invento il peccato di superbia e vi frego tutti eh, adesso ve lo dico, bisogna guadagnarsele... a parte il fatto che non mi adorate abbastanza... no no no Lucifero, è inutile che tu mi chiedi scusa: adorare significa non dovere mai dire mi dispiace! Tientelo in mente... Voi, ecco, io vi do ogni dieci atti di adorazione vi do un buono, ogni dieci buoni voi mandate la cartolina che il 6 gennaio... che poi ci ho tutta un'altra idea in testa per la... facciamo Aureolissima che è una festa che mi sembra molto bella. Piuttosto Lucifero, non sgamare, vieni qua ragazzo... Com' è, mi hanno detto che hai stampato un libro... Il Libretto Rosso dei Pensieri di... oh, bella roba il libretto rosso dei pensieri di Lucifero! Ragazzi mi spiace... ma cosa vuol dire di sinistra, di sinistra... non sono un socialdemocratico anch' io? avanti al centro contro gli opposti estremismi! ...eh ma, ...no no no, non ci siamo mica qua: se c' è uno che può pensare anzitutto sono io ... e non tirare mica in ballo mio figlio, quel capellone, con tutti i sacrifici che ho fatto... per me lui lì finisce male... ah me, me a tal deg ... finisce male. E attento che te e lui, io ho delle soluzioni per voi che non vi piaceranno, per Dio! E non guardarmi male che qui dentro "per Dio" lo dico come e quando mi pare!"

Ma fatta la luce ci vide più chiaro: là nello spazio girava una palla.
Restò pensoso e gli parve un po' strano, ma scosse il capo: chi non fa non falla.
Rise Lucifero stringendo l' occhio quando lui e gli angeli furon da soli:
"Guarda che roba! Si vede che è vecchio: l'ha fatto tutto schiacciato sui poli!"

Per riempire 'sto bell'ambiente voglio metterci tante piante.
"Forza, Lucifero, datti da fare, ordina semi, concime e trattore,
voglio un giardino senza uguali, voglio riempirlo con degli animali!
Ma cosa fa 'sto cane che ho appena creato? Boia d'un Giuda, m' ha morsicato!

[parlato]
"Piuttosto fallo vedere da un veterinario, che non vorrei aver creato anche la rabbia, già così...cos'è che non ho creato? Lo sapevo: l'uomo non ho creato! Grazie, mi fate sempre fare tutto a me, mi tocca sempre fare! Qua se non ci sono io che penso a tutto.. va beh, nessuno è perfetto... sì, lo so che sono l'Essere Perfettissimo Creatore e Signore. Grazie! Adesso ti trasformo in serpente così impari, striscia mo' lì! Viuscia via!"
E portarono al vecchio quello che c' era rimasto ... c'era un po' di formaggio e due scatolette di Simmenthal, cioè lui li mise assieme e poi...

Prese un poco di argilla rossa, fece la carne, fece le ossa,
ci sputò sopra, ci fu un gran tuono ed è in quel modo che è nato l'uomo...

[parlato]
Era un venerdì 13 dell'anno zero del Paradiso!



Se potete ascoltatela è devastante, morirete dal ridere, ma DOVETE ASCOLTARLA LEGGENDO QUA ALTRIMENTI METà ROBA VE LA PERDETE PER STRADA
=Koji Kabuto=
00giovedì 22 febbraio 2007 21:18
magnifica sta canzone,sta nell'album opera buffa [SM=x53125] [SM=x53125] [SM=x53125]
Halo86
00giovedì 22 febbraio 2007 21:29
Re:

Scritto da: =Koji Kabuto= 22/02/2007 21.18
magnifica sta canzone,sta nell'album opera buffa [SM=x53125] [SM=x53125] [SM=x53125]



si, giusto.
la prima volta che l'ho sentita sono morto almeno 20 volte
=Koji Kabuto=
00giovedì 22 febbraio 2007 22:04
Re: Re:

Scritto da: Halo86 22/02/2007 21.29


si, giusto.
la prima volta che l'ho sentita sono morto almeno 20 volte

io la prima volta che l'ho sentita saran passati 20 anni [SM=x53153] [SM=x53153] [SM=x53153]
Wampa
00venerdì 23 febbraio 2007 09:39
La Locomotiva

Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli,
ma nella fantasia ho l'immagine sua:
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli...

Conosco invece l'epoca dei fatti, qual' era il suo mestiere:
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere,
i tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
sembrava il treno anch' esso un mito di progresso
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti...

E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano:
ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite,
sembrava avesse dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite..

Ma un' altra grande forza spiegava allora le sue ali,
parole che dicevano "gli uomini son tutti uguali"
e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
la bomba proletaria e illuminava l' aria
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia...

Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione,
un treno di lusso, lontana destinazione:
vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori,
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava un treno pieno di signori,
pensava un treno pieno di signori,
pensava un treno pieno di signori...

Non so che cosa accadde, perchè prese la decisione,
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore:
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore...

E sul binario stava la locomotiva,
la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva,
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la rotaia con muscoli d' acciaio,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno...

E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto.
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
e prima di pensare a quel che stava a fare,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura...

Correva l' altro treno ignaro e quasi senza fretta,
nessuno immaginava di andare verso la vendetta,
ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno:
"notizia di emergenza, agite con urgenza,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno..."

Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva
e sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria:
"Fratello, non temere, che corro al mio dovere!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"

E intanto corre corre corre sempre più forte
e corre corre corre corre verso la morte
e niente ormai può trattenere l' immensa forza distruttrice,
aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
della grande consolatrice,
della grande consolatrice,
della grande consolatrice...

La storia ci racconta come finì la corsa
la macchina deviata lungo una linea morta...
con l' ultimo suo grido d' animale la macchina eruttò lapilli e lava,
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo:
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava...

Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva, come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia!
[SM=x53124] [SM=x53124] [SM=x53124] [SM=x53124]
.Mazinga.
00venerdì 23 febbraio 2007 15:02
la locomotiva per me è la sua canzone migliore, e grande canto comunsita!! [SM=x53124] [SM=x53124]
Ma con Guccini non ha suonato pure Vince Tempera?? [SM=x53114]
BoY.DuKe
00venerdì 23 febbraio 2007 15:13
Re:

Scritto da: .Mazinga. 23/02/2007 15.02
la locomotiva per me è la sua canzone migliore, e grande canto comunsita!! [SM=x53124] [SM=x53124]
Ma con Guccini non ha suonato pure Vince Tempera?? [SM=x53114]



vabbè dai per te basta che sia anni 70-80 non c'è nulla che ti faccia cagare... [SM=x53126]

anche un barattolo pieno di piscia fatta un giorno degli anni 80 dal prete della chiesa del paesino vicino sarebbe figo.

[Modificato da BoY.DuKe 23/02/2007 15.20]

mazinrage
00venerdì 23 febbraio 2007 15:22
beh il guccio è un tarro,io lo vidi a varese e tra una canzone e l'altra si beveva il vino dalla fiasca :°) a mio parere la canzone più bella che ha fatto è cirano,seguita a ruota da donchisciotte.
invece il nuovo mazinga comunista nn mi piace molto :°)
=Koji Kabuto=
00sabato 24 febbraio 2007 00:59
Re:

Scritto da: .Mazinga. 23/02/2007 15.02
la locomotiva per me è la sua canzone migliore, e grande canto comunsita!! [SM=x53124] [SM=x53124]
Ma con Guccini non ha suonato pure Vince Tempera?? [SM=x53114]

caso mai canto anarchico

Vince Tempera,suona ancora con Guccini,e con loro anche ares tavolazzi [SM=x53125] [SM=x53125] [SM=x53125]
.Mazinga.
00sabato 24 febbraio 2007 14:53
ho una mia fede politica.. [SM=x53143]
+evanescence+
00venerdì 23 marzo 2007 15:57
ma perchè non citare anche

DIO E' MORTO

Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto,
ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell' estate dio è morto...

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto...

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto...



L'AVVELENATA


Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato...

Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d' un cantante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d' arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta...

Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi:
vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso...

Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell' ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare...
se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo...

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!

Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?
Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro:
compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco!

Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni,
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni...
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!

Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!




AUSCHWITZ

Son morto ch'ero bambino

son morto con altri cento

passato per un camino

e ora sono nel vento

Ad Auschwitz c'era la neve

il fumo saliva lento

nei campi tante persone

che ora sono nel vento

Nei campi tante persone

ma un solo grande silenzio

che strano, non ho imparato

a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come puo' un uomo

uccidere un suo fratello

eppure siamo a milioni

in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone

ancora non e' contenta

di sangue la bestia umana

e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sara'

che un uomo potra' imparare

a vivere senza ammazzare

e il vento si posera'.



dio guccini
Bibbina.
00mercoledì 28 marzo 2007 17:55
tra le mie preferite oltre quelle già citate da voi

SCIROCCO

Ricordi le strade erano piene di quel lucido scirocco
che trasforma la realtà abusata e la rende irreale,
sembravano alzarsi le torri in un largo gesto barocco
e in via dei Giudei volavan velieri come in un porto canale.
Tu dietro al vetro di un bar impersonale,
seduto a un tavolo da poeta francese,
con la tua solita faccia aperta ai dubbi
e un po' di rosso routine dentro al bicchiere:
pensai di entrare per stare assieme a bere
e a chiaccherare di nubi...

Ma lei arrivò affrettata danzando nella rosa
di un abito di percalle che le fasciava i fianchi
e cominciò a parlare ed ordinò qualcosa,
mentre nel cielo rinnovato correvano le nubi a branchi
e le lacrime si aggiunsero al latte di quel tè
e le mani disegnavano sogni e certezze,
ma io sapevo come ti sentivi schiacciato
fra lei e quell' altra che non sapevi lasciare,
tra i tuoi due figli e l' una e l' altra morale
come sembravi inchiodato...

Lei si alzò con un gesto finale,
poi andò via senza voltarsi indietro
mentre quel vento la riempiva
di ricordi impossibili,
di confusione e immagini.

Lui restò come chi non sa proprio cosa fare
cercando ancora chissà quale soluzione,
ma è meglio poi un giorno solo da ricordare
che ricadere in una nuova realtà sempre identica...

Ora non so davvero dove lei sia finita,
se ha partorito un figlio o come inventa le sere,
lui abita da solo e divide la vita
tra il lavoro, versi inutili e la routine d' un bicchiere:
soffiasse davvero quel vento di scirocco
e arrivasse ogni giorno per spingerci a guardare
dietro alla faccia abusata delle cose,
nei labirinti oscuri della case,
dietro allo specchio segreto d' ogni viso,
dentro di noi...


PICCOLA STORIA IGNOBILE

Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare, così solita e banale come tante,
che non merita nemmeno due colonne su un giornale o una musica o parole un po' rimate,
che non merita nemmeno l' attenzione della gente, quante cose più importanti hanno da fare,
se tu te la sei voluta, a loro non importa niente,
te l' avevan detto che finivi male...

Ma se tuo padre sapesse qual' è stata la tua colpa rimarrebbe sopraffatto dal dolore,
uno che poteva dire "guardo tutti a testa alta", immaginasse appena il disonore,
lui che quando tu sei nata mise via quella bottiglia per aprirla il giorno del tuo matrimonio,
ti sognava laureata, era fiero di sua figlia,
se solo immaginasse la vergogna,
se solo immaginasse la vergogna,
se solo immaginasse la vergogna...

E pensare a quel che ha fatto per la tua educazione, buone scuole e poca e giusta compagnia,
allevata nei valori di famiglia e religione, di ubbidienza, castità e di cortesia,
dimmi allora quel che hai fatto chi te l' ha mai messo in testa o dimmi dove e quando l'hai imparato
che non hai mai visto in casa una cosa men che onesta
e di certe cose non si è mai parlato
e di certe cose non si è mai parlato
e di certe cose non si è mai parlato...

E tua madre, che da madre qualche cosa l' ha intuita e sa leggere da madre ogni tuo sguardo:
devi chiederle perdono, dire che ti sei pentita, che hai capito, che disprezzi quel tuo sbaglio.
Però come farai a dirle che nessuno ti ha costretta o dirle che provavi anche piacere,
questo non potrà capirlo, perchè lei, da donna onesta,
l' ha fatto quasi sempre per dovere,
l' ha fatto quasi sempre per dovere,
l' ha fatto quasi sempre per dovere...

E di lui non dire male, sei anche stata fortunata: in questi casi, sai, lo fanno in molti.
Sì, lo so, quando lo hai detto, come si usa, ti ha lasciata, ma ti ha trovato l' indirizzo e i soldi,
poi ha ragione, non potevi dimostrare che era suo e poi non sei neanche minorenne
ed allora questo sbaglio è stato proprio tutto tuo:
noi non siamo perseguibili per legge,
noi non siamo perseguibili per legge,
noi non siamo perseguibili per legge...

E così ti sei trovata come a un tavolo di marmo desiderando quasi di morire,
presa come un animale macellato stavi urlando, ma quasi l' urlo non sapeva uscire
e così ti sei trovata fra paure e fra rimorsi davvero sola fra le mani altrui,
che pensavi nel sentire nella carne tua quei morsi
di tuo padre, di tua madre e anche di lui,
di tuo padre, di tua madre e anche di lui,
di tuo padre, di tua madre e anche di lui?

Ma che piccola storia ignobile sei venuta a raccontarmi, non vedo proprio cosa posso fare.
Dirti qualche frase usata per provare a consolarti o dirti: "è fatta ormai, non ci pensare".
E' una cosa che non serve a una canzone di successo, non vale due colonne su un giornale,
se tu te la sei voluta cosa vuoi mai farci adesso
e i politici han ben altro a cui pensare
e i politici han ben altro a cui pensare
e i politici han ben altro a cui pensare...


LE 5 ANATRE

Cinque anatre volano a sud: molto prima del tempo l'inverno è arrivato.
Cinque anatre in volo vedrai contro il sole velato, contro il sole velato...

Nessun rumore sulla taiga, solo un lampo un istante ed un morso crudele:
quattro anatre in volo vedrai ed una preda cadere ed una preda cadere...

Quattro anatre volano a sud: quanto dista la terra che le nutriva,
quanto la terra che le nutrirà e l' inverno già arriva e l' inverno già arriva...

Il giorno sembra non finire mai; bianca fischia ed acceca nel vento la neve:
solo tre anatre in volo vedrai e con un volo ormai greve e con un volo ormai greve...

A cosa pensan nessuno lo saprà: nulla pensan l'inverno e la grande pianura
e a nulla il gelo che il suolo spaccherà con un gridare che dura, con un gridare che dura...

E il branco vola, vola verso sud. Nulla esiste più attorno se non sonno e fame:
solo due anatre in volo vedrai verso il sud che ora appare, verso il sud che ora appare...

Cinque anatre andavano a sud: forse una soltanto vedremo arrivare,
ma quel suo volo certo vuole dire che bisognava volare, che bisognava volare,
che bisognava volare, che bisognava volare...




e mi fermo altrimenti dovrei fare tutta la discografia....però senza allegare il testo, ricordo tra le più belle (almeno per me) Farewell - Autogrill - Addio - Stagioni - Incontro - e poi mi fermo sul serio ma sono tutte troppo belle [SM=x53186]
disgustosarana
00mercoledì 28 marzo 2007 18:17
[SM=x53186]
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