CRISI DEL FUMETTO ITALIANO

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gian1972
00venerdì 23 maggio 2008 10:10
...lo so lo so, su questo terreno sono in netta minoranza...leggo pochi (ma buoni) Manga, e per il resto colleziono esclusivamente prodotti Bonelli: Tex, Zagor, MV, Nick Raider, Julia (adoro Giancarlo Berardi dai tempi di KP).....però l'ultimo biennio soprattutto ha visto una crisi del fumetto italiano (Bonelli?) che per gli appassionati come me è stata decisamente sconcertante. Hanno chiuso testate com Mister NO e Nick Raider, altre, per evitare questa ignobile fine, sono state portate a bimestrali nonostante la loro notevole qualità (Martin Mystere e Magico Vento); nel frattempo lo stesso Bonelli ha iniziato a produrre miniserie......spero davvero non sia un inequivocabile segno di una lenta fine del classico fumetto italiano. E' vero, dopo un certo numero di albi qualunque serie diventa sterile, ma è anche vero che a certi personaggi finisci con l'affezionarti......
=Seiya=
00venerdì 23 maggio 2008 10:44
Io prurtroppo amo le cose predefinite.

Come quando compro un libro mi aspetto che prima o pi finisca.

Non mi appassionano molto le serie bonelli perchè per come la vedo io non c'è trama.

Ho comprato sporadici dilan dog e Tex e li ho letti tranquillamente

come per i topolino per fare un esempio...

Se compri un numero x di qualsiasi manga non ci capisci nulla perchè ti mancano pezzi.

Per una casa editrice è comodo avere testate fisse dove ogni mese inventi una storia e la pubblichi...
Ma quante storie si possono inventare senza diventare BANALi o scontati?

per me la questione delle mini serie nasce proprio da qui...

produrre + serie di personaggi diversi che nascono e finiscono.
Oxido
00venerdì 23 maggio 2008 10:45
Bonelli ha ucciso il fumetto italiano. Purtroppo in un ambiente come quello editoriale (come in molti altri del resto) il monopolio porta come dici tu stesso a inaridire la proposta, a fissarsi su ciò che vende, a non osare. Guardiamo l'offerta: il fumetto diciamo per adulti in Italia è ormai pressochè esclusivamente Bonelli -con rare eccezioni come l'Eura editoriale- che ha standardizzato il formato, il ritmo e il tratto. I soggettisti e i disegnatori "devono" passare da Bonelli per avere un futuro, con le conseguenze che comporta (sarebbe come se tutti i giornalisti televisivi passassero dal TG5, con le conseguenze che comporta...)
Il fatto che ora ci si stia accorgendo che un personaggio deve "morire" per lasciare freschezza e originalità al resto dell'offerta può essere un buon segno. Io aspetto che chiuda Tex, che nonostante gli indubbi meriti che ha avuto (sottolineo il passato) è la causa principale della sterilità del mercato attuale, diviso fra i due colossi Bonelli e WD, e mi auguro che si accorgano delle potenzialità delle miniserie a termine per il continuo rinnovamento che potenzialmente portano con sè sia per quanto riguarda il cambio generazionale dei lettori sia per quanto riguarda l'inserimento lavorativo di nuove leve di disegnatori e scrittori. Resta comunque il fatto che da noi non ci sono molte editrici disposte a entrare in concorrenza con Bonelli. Da che mondo è mondo il grande schiaccia e fagocita il piccolo, si tende al monopolio uniformante come spinta storica, e il fumetto non fa eccezione. Questa tendenza è in contrasto, ovviamente, con la richiesta di varietà e qualità che ne deriva, ma quando fin dalla nascita non si ha possibilità di scelta fra molte opzioni non si nota che non c'è differenziazione.
Bud-
00venerdì 23 maggio 2008 11:05
Tex non morira' mai.

Non voglio!
gian1972
00venerdì 23 maggio 2008 11:49
...anche secondo me una testata dopo 20/30 anni non ha più nulla da dire, ma come dicevo, poi si finisce per affezionarsi a quei personaggi ed in più per una casa editrice sarebbe un bel problema affrontare i fan di questo o quel personaggio dopo l'annuncio della chiusura della relativa testata.....anche secondo me, caro Bud, Tex non morirà mai, però è anche vero che diversi anni fa e per un buon paio d'anni le storie di Tex erano piuttosto aride, quasi al limite dell'illegibile (qui lo dico e qui lo nego!)....sinceramente l'idea delle mini serie mi piace parecchio, ma per i nuovi personaggi...quelli tradizionali ogni mese li voglio vedere in bella mostra in edicola...quello che mi chiedo è se invece questa crisi non sia il segno che il fumetto, Manga o Bonelli che sia, abbia fatto il suo tempo!
=Seiya=
00venerdì 23 maggio 2008 12:24
Io ho amato e continuo ad amare i Cavalieri dello Zodiaco...

ma come storia sono 25 albi....

persino la serie ora in corso viene da Li...

30 anni di un personaggio sono peggio di beatiful
gian1972
00venerdì 23 maggio 2008 13:20
Re:
=Seiya=, 23/05/2008 12.24:

Io ho amato e continuo ad amare i Cavalieri dello Zodiaco...

ma come storia sono 25 albi....

persino la serie ora in corso viene da Li...

30 anni di un personaggio sono peggio di beatiful



...non credo Michè....Tex per esempio è semplice e lineare e questo credo sia il segreto del suo successo! Poi, anche io sono convinto che dopo un certo numero di albi le serie diventino sterili e aride : Martin Mystere ne è uno straordinario esempio purtroppo!! Però credo anche che la crisi del fumetto italiano dipenda da altri fattori: forse l'attenzione dei ragazzi è rivolta altrove.....


Rukkio de Ruchis
00venerdì 23 maggio 2008 13:25
Io non leggo molti fumetti italiani (eccezion fatta per i Classici di Repubblica, dove ho potuto conoscere meglio autori come Pratt, Crepax, Manara, che conoscevo solo di nome), però è innegabile che il mercato abbia molti problemi. Come dice Oxi il monopolio genera sempre un'aridità creativa, non c'è il coraggio di osare e tutto si standardizza. Ed è anche vero ciò che ha scritto Seiya.. quando compro una serie mi aspetto che finisca, lunga o corta che sia. Questo è il pregio principale dei manga ed è il motivo per cui li preferisco.
djufo
00venerdì 23 maggio 2008 13:37
Anche io sono per le serie con un termine.
Proprio per questo non mi hanno mai appassionato troppo i fumetti italiani della Bonelli, ma anche i comics americani Marvel e DC.

A dir la verità l'unico fumetto italiano che colleziono è Topolino, tra numeri singoli e classici, ma solo fino agli anni 80 compresi.
Poi mi piacciono alcuni fumetti italiani d'autore.
Rodan75
00venerdì 23 maggio 2008 15:46
Ecco un post molto interessante.

Beh, io leggo un po' di tutto, non sono monomaniacalmente dedito ai manga, tutt'altro.

Anzi il fumetto che seguo con maggior affetto è proprio un Bonelli, Nathan Never, che peraltro DEVI leggere dall'inizio alla fine sennò non ci capisci NIENTE, io ho ricominciato quando stava uscendo il numero 194 e dopo due/tre numeri ho dovuto fare una scelta sofferta: smettere di leggere gli albi nuovi perché i buchi nella continuity mi uccidevano e quindi li compro e li metto sullo scaffale, intanto mi sto leggendo tutto daccapo recuperando gli arretrati che non avevo (al momento sono arrivato alla lettura dell'albo 138).

Dunque la crisi c'è ed è innegabile. I motivi possono essere molteplici: si legge poco, il mercato è troppo piccolo per far nascere nuovi editori, i costi per la preparazione stessa di un fumetto sono allucinanti. Senza contare un certo trend anti-italiano che porta a considerare cacca tutto quello che si produce qui (basta osservare quanti manga-fan ragionano così).

La lunghezza delle testate secondo me è un problema abbastanza ingigantito: cosa dovremmo dire allora di Topolino? Batman? L'Uomo Ragno?

Nell'ambito del fumetto popolare la longevità di un personaggio è sinonimo di forza. Diversa è la situazione del fumetto d'autore dove ci si può permettere di sperimentare soluzioni a termine che quindi danno maggiore libertà.

Comnuque secondo me nella peggiore delle ipotesi il fumetto non morirà, come non è morto il teatro. Al limite smetteranno di venderlo in cartaceo e passerà sul web. E' un'ipotesi che mi fa orrore, ma purtroppo ormai mi sono abbastanza rassegnato al fatto che in Italia le nicchie hanno vita dura.
Speriamo bene, intanto finché i numeri escono io continuo a comprare.
gian1972
00venerdì 23 maggio 2008 15:59
Nathan Never caro Rodan l'ho letto eccome!!! Lo colleziona mio fratello e finchè sono stato a casa con i miei l'ho letto regolarmente, poi il vuoto...quello che mi sconcerta, come dicevo, è vedere una crisi così profonda da temere il peggio anche per i "miei" personaggi (Nick Raider l'ho già perso!). La Panini comics diceva di aver acquisito i diritti proprio su Nick Raider, ma, a parte quattro inediti, non si è visto nula di nuovo: segno che davvero qualcosa non va! Il fumetto on line per me non è fumetto: vuoi mettere il piacere di sfogliarlo? Il gusto di trovarlo in edicola e scegliere il più bello? O di sentirne l'odore di "fresco di stampa"? Io faccio parte di una nicchia di eterni nostalgici, ma a tutto questo proprio non vorrei rinunciare!!
Rodan75
00venerdì 23 maggio 2008 16:36
Re:
gian1972, 23/05/2008 15.59:

Il fumetto on line per me non è fumetto: vuoi mettere il piacere di sfogliarlo? Il gusto di trovarlo in edicola e scegliere il più bello? O di sentirne l'odore di "fresco di stampa"? Io faccio parte di una nicchia di eterni nostalgici, ma a tutto questo proprio non vorrei rinunciare!!



Ma infatti sono assolutamente d'accordo con tutto quello che scrivi, il fumetto non è soltanto "la storia", ma anche le sensazioni legate al piacere del cartaceo.
Però se il mercato si contrae al punto da rendere i costi insormontabili quella sarà la via, se non sbaglio in Giappone stanno già facendo delle sperimentazioni a proposito [SM=x53092]

Confido comunque che ci vorrà ancora del tempo, nel frattempo godiamoci la vita [SM=x53148]
gian1972
00venerdì 23 maggio 2008 17:11
si, godiamoci i nostri eroi di carta!! Non credo che Bonelli possa pensare di chiudere bottega tanto presto.....poi se proprio te lo devo dire per me tutti gli albi bonelli sono dei capolavori!!!
Ecco l'ho detto.....
djufo
00venerdì 23 maggio 2008 18:40
Re:
Rodan75, 23/05/2008 15.46:


Dunque la crisi c'è ed è innegabile. I motivi possono essere molteplici: si legge poco, il mercato è troppo piccolo per far nascere nuovi editori, i costi per la preparazione stessa di un fumetto sono allucinanti. Senza contare un certo trend anti-italiano che porta a considerare cacca tutto quello che si produce qui (basta osservare quanti manga-fan ragionano così).




Tutto vero, ma ho sottolineato quella parte perchè è clamorosamente reale! Basta vedere la Fiera di Lucca che ormai è diventata la fiera dei mangafans.

Comunque rabbrividisco al pensiero dei fumetti in digitale.
Vi prego questo proprio no!
edward mass
00venerdì 23 maggio 2008 20:10
Re: Re:
djufo, 23/05/2008 18.40:



Comunque rabbrividisco al pensiero dei fumetti in digitale.
Vi prego questo proprio no!



[SM=x53136]

concordo in pieno!

io seguo, oltre ai vari Manga anche diversi Bonelli (MV, Brendon, DD)
è indubbio che nell'ultimo periodo l'editoria Italiana non se la passi bene... spero il mercato si riprenda!






Oxido
00venerdì 23 maggio 2008 21:07
L'editoria italiana non si riprende perchè non ci sono più le condizioni. Un impero televisivo fa magari se ne poteva parlare, infatti casualmente il declino lo si registra dalla fine degli anni 70/inizio 80. E gli anni 70 per il fumetto sono stati qualcosa di incredibile e purtroppo irripetibile.
Zio Ala
00venerdì 23 maggio 2008 21:36
Non leggo molti manga e i fumetti italiani non mi piacciono molto.

Forse troppe serie italiane,o forse un pò troppo simili? Non sò io Tex l'ho letto abbastanza,ecco forse questo:sono fumetti per due generazioni fà. [SM=x53161]
romano74
00lunedì 26 maggio 2008 00:24
Secondo me i fumetti italiani perdono un pò perchè alcuni
mancano di "mordente", e poi non finiscono mai...........
Sono stufo esempio di Dylan Dog, una volta lo compravo!!!
Poi ho cominciato a farlo solo x collezione, dopo (adesso)
noto che i manga in generale cominciano a non valere un
cazzo e allora guardo alla storia, che così all' infinito
stufa. Secondo me gli italiani dovrebbero chiuderle le
testate e farne nuove, lo stanno già facendo, ma poi stop!!
Invece stanno facendo altre serie infinite.................
Questo che sto dicendo è in generale......
Topolino esempio, per come è fatto può benissimo continuare.
Anche perchè viene usato per i bambini oppure è comodo
tenerli nel bagno di casa......oppure in macchina!!!!!!!!!!!

Poi chiudo dicendo che anche il manga giapponese, in italia
stà avendo duri colpi, anche grazie al prezzo, elevatissimo.
Per me, meglio vendere tantissimo (a poco guadagno per ogni
copia venduta) che pochissimo (a tanto guadagno x ogni copia....).

Come dire, secondo voi anneghereste prima se in una vasca entrasse
acqua dalla tubatura principale a grande getto oppure se nella vasca
entrassero tante gocce d'acqua gettate da ogni essere vivente che
vive nel nostro "bel paese"?? Da qui la mia critica sul prezzo alto (autolesivo....)

edward mass
00lunedì 26 maggio 2008 11:03
Re:
romano74, 26/05/2008 0.24:

.
Topolino esempio, per come è fatto può benissimo continuare.
Anche perchè viene usato per i bambini oppure è comodo
tenerli nel bagno di casa
......oppure in macchina!!!!!!!!!!!



[SM=x53126]
stimola?


gian1972
00lunedì 26 maggio 2008 12:41
alla fine sulla sterilità delle serie si potrebbe parlare: sono convinto da sempre che una serie illimitata finisce per diventare piatta, ma prendete ad esempio Zagor.....dopo un periodo incredibile ha vissuto un momento al limite della chiusura.Bonelli ha cambiato lo staff degli sceneggiatori e ha ridato alla serie nuova linfa, al punto che io personalmente preferisco il nuovo corso al precedente.Alcuni parlano di monopolio editoriale sul fronte fumetti: io francamente, e il mio non vuole essere un giudizio di parte, questo monopolio non lo vedo. In fin dei conti la Star Comics ha pubblicato ottime testate come Lazarus Ledd: in un mercato così in crisi forse la presenza di più editori e nuovi prodotti può solo essere uno stimolo.....probabilmente un punto cruciale è il costo degli albi, ormai decisamente esorbitante. Per comprare tutti i mesi i miei fumetti (Tex, Zagor, MV, Martin Mystere, non sempre Julia) spendo più di 15 euro, senza contare gli albi speciali......credo che l'editoria italiana e Bonelli in primis dovrebbero pensare di rivedere il prezzo di copertina, perchè poi il prodotto secondo me è valido, ma molti non si avvicinano per i costi elevati!!!
Per le miniserie poi, sono partiti con Brad Barron e, visti gli ottimi risultati, le stanno riproponendo: quella già può essere una strada percorribile!!
=Seiya=
00lunedì 26 maggio 2008 12:52
Bhè Gian se può non farti sentire solo,

Io spendo dai 60 ai 70 euro di Manga al mese... se non esce qualche DVD
allora si và sui 100.

Ma di manga Italiani non ne prendo nemmeno 1 e non sò se mai li prenderò.
Come già detto voglio che quando compro qualcosa devo sapere cosa sto prendendo.

Se prendo un manga e trovo scritto 1 di 24 sò che per 2 anni mi godrò delle vicende che finiranno..

Non voglio morire e non aver saputo una serie come finisce...

Non è mica Beatyful!

Rodan75
00lunedì 26 maggio 2008 13:13
Vorrei far presente un paio di spunti interessanti.

Il primo riguarda i prezzi: gli albi Bonelli (faccio anch'io l'avvocato del diavolo [SM=x53100]) hanno un rapporto qualità/prezzo eccezionale, la carta e la rilegatura sono di ottima qualità e il prezzo è ancora a livelli molto "umani", soprattutto se li confrontiamo con quelli di molti manga (non conosco i prezzi degli albi americani come Marvel e compagnia). Fra l'altro Bonelli è stato uno dei pochi a non avere "fregato" nessuno con il cambio da lira a euro e gli aumenti sono stati mantenuti costanti nel tempo.
D'altronde il problema è pavloviano: il prezzo si è alzato in seguito al continuo restringersi della fetta di mercato, quindi come pretendere che ora lo si abbassi? L'unica sarebbe diminuire drasticamente il parco testate. Ve la sentite di rinunciare a Zagor, Magico Vento, Julia? Sappiate che le tre testate più vendute sono nell'ordine: Tex, Dyland Dog (questo mi chiedo come mai non abbia ancora chiuso visto che la qualità è crollata da un decennio) e Nathan Never. Quindi queste stanno abbastanza tranquille, tutte le altre sono costantemente a rischio.
Mister NO ne ha già fatto le spese, potrebbe toccare agli altri.

Poi c'è il fatto che di fronte alla crisi del mercato, Bonelli ha fornito delle risposte a mio parere degne di nota, diversificando l'offerta e sviluppando anche percorsi nuovi come quello delle miniserie e da poco è iniziata anche una collana di graphic novel (ho letto recensioni entusiastiche de "Gli occhi e il buio" di Luigi Simeoni che spero di recuperare!). Anche questo è un segnale di come di fronte ai problemi possano nascere soluzioni diverse, che magari possono dare esiti interessanti.

Inoltre tenete presente che non sempre una serie nasce per essere eterna: Napoleone era nata come miniserie, poi un po' il successo, un po' il fatto che l'autore aveva voglia di continuare a svilupparne alcuni spunti, ne hanno allungato la vita editoriale per alcuni anni fino a quando non si è ritenuto che fosse sufficiente e ha chiuso.

Il mercato muta e con esso mutano anche le iniziative editoriali, non necessariamente è un difetto.
gian1972
00lunedì 26 maggio 2008 14:16
perfettamente d'accordo, anche se sul fronte prezzo ogni tanto mi capita di considerare come nel 2001 pagavo un albo L.3000, oggi 3,20 Euro...più del doppio....però sono perfettamente consapevole della qualità degli stessi albi....il problema che mi pongo è quello di capire dove nasce questa crisi!! Come dicevo la qualità delle storie e dei disegni è notevole (anche se alcune testate vivono ancora di rendita!), e poi in effetti ultimamente ho assistito al tentativo di diversificare il mercato con prodotti nuovi: i vecchi albi per i lettori storici, le miniserie per i nuovi......
Rodan75
00lunedì 26 maggio 2008 14:33
Beh, la crisi penso avvolga un po' tutto il settore, infatti non è raro ad ogni fiera notare convegni sul tema e articoli molto "sollevati" ogni qual volta la manifestazione si risolve in un successo (della serie "visto che si vendono così pochi fumetti non ci aspettavamo tutto questo favore").

Banalizzando potrei dire che si legge di meno. E che la carta costa.

Oppure ancora più banalmente che forse le nuove generazioni sono interessate ad altro, siano altri tipi di fumetto o proprio altri interessi.

Qui in effetti ci vorrebbe qualcuno "del settore" per spiegare magari meglio le cause.
Oxido
00lunedì 26 maggio 2008 21:59
Il problema è che il ricambio generazionale non ha favorito il fumetto made in Italy. Basta guardare in fiera gli stand Bonelli e quelli dei manga. Per quanto i primi offrano incontri coi disegnatori, dibattiti a tema e disegni ad personam, le lunghe file di appassionati hanno un'età media di circa quarant'anni. La stragrande maggioranza dell'utenza fieristica è però formata da giovani e meno giovani cultori di prodotti orientali.

Il discorso prezzi è conseguente alle vendite generali e all'organizzazione. Indubbiamente proporre un formato unico standardizzato consente una notevole riduzione dei prezzi, senza considerare che l'autoproduzione permette di risparmiare sull'acquisizione dei diritti. Per questi motivi i manga costano in media di più, soprattutto i monovolume (quel disgraziato di Taniguchi mi sta dissanguando...)

Per ciò che riguarda Lazarus Ledd e John Doe, vorrei solo far notare l'impostazione bonelliana del formato e delle tavole, prima di gridare al successo dell'innovazione... anche se la loro esistenza ha in effetti condotto Bonelli a ripensare la propria strategia seriale.
gian1972
00martedì 27 maggio 2008 09:38
purtroppo frequento sempre troppo poco le fiere del fumetto per rendermi conto di questo stato di cose, ma le nuove miniserie di Bonelli potrebbero essere ben accolte anche da un pubblico meno adulto....credo che siano state concepite proprio per portare nuovi "adepti", ma evidentemente, il Made in Italy continua ad appassionare solo un certo target di lettori, sempre ben disposti verso la nostra editoria.....per il formato non credo si tratti di una vera e propria standardizzazione, anche se poi si parla di formato Bonelli: si è passati dalle strisce all'attuale formato proprio perchè più comodo e per dare maggior risalto alle varie tavole.....a me francamente non dispiace....l'albo gigante ad esempio, ti permette di godere al massimo dei disegni, ma è senz'altro meno comodo e più impegnativo nella libreria.....
nexstar
00martedì 27 maggio 2008 09:56
Ho leggiucchiato tutto il topic...
da lettore di fumetti vorrei dire la mia.
Premetto che in vita mia ho letto di tutto manga comics underground (italiano e non).
Vorrei far notare come dal concetto di crisi dell'editoria italiana la discussione sia deviata su crisi della bonelli a evidenziare appunto come l'editoria italiana la si concepisca come il monopolio bonelliano.
Secondo me la crisi non è temporanea ma è proprio epocale e irreversibile.
Il fumetto sta diventando ahimè obsoleto e sempre più di nicchia.
Sta scomparendo insomma il lettore occasionale e la crisi in generale economica e i prezzi davvero alti non aiutano.
di fronte poi a una marea di titoli e generi un appassionato deve ahimè fare una cernita volente o nolente perchè acquistare tutto è un suicidio:troppi soldi troppo spazio.
Io il discorso delle serie infinite non lo capisco proprio;sarà che sono cresciuto con appunto topolino e co e i fumetti marvel ma a me un eroe che continua all'infinito le sue imprese non mi infastidisce affatto anzi;ovvio che le storie devono essere all'altezza.Se in dodici mensilità mi fai un ciclo di 8 numeri sottotono con storie che si addicono poco al personaggio e disegnate coi piedi allora devi rivedere un po' il team creativo ma non è colpa della serialità illimitata se capita...
Una soluzione potrebbero essere queste miniserie (ho acquistato da poco jan dix e Cornelio che sono due uscite recenti) ma sarebbe interessante e auspicabile più miniserie su un personaggio qualora abbia successo (un po' all'americana) e non standardizzare il tutto a una singola miniserie.
In consclusione aggiungo anche che la crisi della Bonelli a mio parere è anche da imputare a un'uniformità delle linee di base di tutti i suoi personaggi e all'impostazione indirizzata agli over 20 che ne restringe di molto il bacino di lettori.
Una ventina di anni fa un ragazzino si poteva avvicinare a un dylan dog o a un nathan never oggi no...
Rodan75
00martedì 27 maggio 2008 11:52
Questi ultimi interventi sono molto intelligenti (grandi ragazzi!) e fanno il paio con una chiacchierata telematica che ieri ho avuto con un amico neveriano (nonché moderatore del forum di Nathan) al quale chiedevo quelle che secondo lui sono le cause della crisi e in effetti puntava il dito contro il mancato ricambio generazionale.
Da questo punto di vista in effetti è vero che Bonelli punta troppo agli over 20 (anche le nuove serie come "Magico Vento" e "Jan Dix" non mi sembrano per lettori di primo pelo) e quando ha invece tentato una strada più "fresca e giovanile" (penso alla collana di Legs Weaver) ha purtroppo fallito clamorosamente perché è ricaduta nella sterile scopiazzatura dei manga.

In effetti un prototipo di fumetto "giovane" nuovo e adatto ai tempi è ancora tutto da inventare, perché ovviamente oggi i ragazzi sono più smaliziati e se gli proponi la copia di un manga loro si buttano sull'originale.
gian1972
00martedì 27 maggio 2008 11:57
direi che la tua analisi non fa un grinza caro Nex....per quel che riguarda la crisi editoriale non è che io volessi puntare l'attenzione su Bonelli in particolare (certo è che leggendo tutte testate Bonelli per me è un po' un punto di riferimento!), ma è chiaro cme sia la più grande casa editoriale fumettistica italiana e quindi diventa quasi inevitabile prenderla a riferimento. Probabilmente è vero che personaggi e temi bonelliani siano tutti destinati ad un pubblico adulto: prendi Magico Vento per esempio. Secondo me è una testata straordinaria per qualità delle storie, disegni, sceneggiature...ma un ragazzo di vent'anni si appassionerebbe come faccio io? Forse anche gli attuali costumi sono cambiati: io a vent'anni un fumetto così lo avrei letto di sicuro, e mi avrebbe appassionato di certo.Oggi non lo so!! Non è un problema di qualità perchè quella non manca di certo, mi sembra più un problema legato ad una mancanza di stimoli di questi personaggi/storie per il nuovo pubblico, forse manca negli autori la capacità di adattarsi e rinnovarsi alle nuove esigenze.....è un po' come quando dal film con i sottotitoli si passò all'audio: grandi autori come Charlie Chaplin non seppero adeguarsi e finirono per lasciare il posto ad altri come Stan Laurel e Oliver Hardy che all'epoca rappresentavano la nuova frontiera (detto per inciso io li adoro ancora oggi!)
romano74
00martedì 27 maggio 2008 20:12
Però per i fumetti italiani, (bonelli per eccellenza, ma ce ne sarebbero altre di case editrici...) direi esempio Dampyr, è molto bello, sia come disegni che come storia (almeno per miei gusti personali), però io rimango dell'idea che un fumetto deve finire.....
Al massimo gli dedichi speciali, extra...........
Perchè non ho soldi da spendere ogni mese, a vita, per un fumetto
che poi magari non sai mai come va a finire.
E poi esce un nuovo fumetto, Volto Nascosto. Compro anche questo?
Mi è piaciuto, ma ora sono 3 le serie Bonelliane che seguo.......
Se dovesse aumentare di numero?

Ripeto che preferisco avere serie a numero chiuso, 12, 25 albi
e finisce là. Poi così a favore della creatività. Inventeranno
storie nuove.

I ragazzini di oggi si buttano come "polli" sull'acquisto di
carte Naruto, Magic, che sinceramente mi dispiacciono molto.
Anche questa moda contribuisce alla rovina del ricambio
generazionale........i ragazzi di oggi preferiscono giocare
che leggere!!!!! Una bella storia......emozioni.......niente!

Poi c'e la variante prezzi, è come il gatto che si morde la coda.
Loro vendono poco, alzano il prezzo, di conseguenza vendono ancora
meno. Avete letto il mio esempio sulla casa inondata vero?
E di conseguenza noi abbiamo lo stesso stipendio da 10 anni.......

Poi dobbiamo considerare che ce ne sono tanti tanti tanti di fumetti
tutti diversi. 25 anni fa agli anni d'oro del manga e del fumetto
trovavi si e no 30 riviste diverse, tutte bellissime.
Poche, ma toste. Oggi devi essere davvero molto bravo a trovare capolavori come Death Note, Magico Vento (che a mio avviso è tosto),
ecc ecc.....

Poi dobbiamo mettere anche la poca serietà che hanno dimostrato
certi editori.......insomma, una concomitanza di fattori.

Voi dite che il piu rilevante è il ricambio generazionale, che non
segue il fumetto..........

Perchè?
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