di Michele Serra
Secondo uno studio, in Italia i metalmeccanici sono stati sorpassati dai cocainomani. Ma il dato è controverso, perché ogni cocainomane ha compilato il questionario almeno quattro volte, a velocità impressionante
Secondo un recente studio del Mulino sulla composizione di classe in Italia, i metalmeccanici sono stati sorpassati dai cocainomani. Il dato è controverso, perché ogni cocainomane ha risposto al questionario almeno quattro o cinque volte, compilandolo a velocità impressionante e chiedendone con insistenza degli altri. Ma le tracce di polvere bianca nell'aria del centro di Milano cominciano a essere registrate in dosi sempre maggiori dalle centraline anti-inquinamento.
Gli esperti se ne sono accorti perché le centraline, da qualche mese, anziché rimanere imbullonate nei siti prestabiliti, percorrono a velocità sostenutissima la circonvallazione indossando una maglietta di Fabrizio Corona. Ma qual è il profilo sociale dell'italiano cocainomane? Quali le sue abitudini? Quali le terapie più efficaci?
Identikit Se vedete un giovane tra i 25 e i 35 anni, lampadato, con i capelli molto corti, la canottiera firmata, gli occhiali neri a specchio, tatuaggi sull'avambraccio, che vi sorpassa a destra su una Golf nera (o una Audi 3 nera, o una Mini Cooper nera) ascoltando house-music a un volume tale che l'abitacolo dell'auto si dilata fino a sembrare un camper, non potete sbagliare: o è un cocainomane o è uno stronzo. Molto spesso è entrambe le cose.
Consumo La tradizionale sniffata con una banconota arrotolata è sempre più difficile perché ormai non si trovano più banconote pervie: sono tutte tappate dalle caccole del naso dei precedenti consumatori (il problema è anche allo studio delle banche: molti bancomat si sono inceppati perché zeppi di banconote sudicie di muco e di peli del naso. Vengono ripuliti con aerosol balsamici). In uso, dunque, molti modi alternativi di assunzione della polvere bianca. C'è chi la lecca da terra, chi la mangia a cucchiaiate, chi ci condisce la polenta, chi ci impana le cotolette, chi ci si fa lo shampoo. Il leader riconosciuto dei cocainomani di corso Como, noto come Jimmy Aspirapolvere, la assume dalle orecchie grazie a una pompa per biciclette.
Luoghi di ritrovo Discoteche e locali notturni non bastano più a soddisfare il consumo. Gli spacciatori non fanno nemmeno in tempo a parcheggiare che già decine di clienti aspirano l'intero contenuto della macchina, compresi il cric e il triangolo, introducendo tubi di gomma nei finestrini e nello scappamento. Meglio i baretti chic, dove già alle sei del pomeriggio, all'inizio dell'happy hour, si possono notare ragazze e ragazzi che ballano vorticosamente facendo 'unz-unz-unz-unz' con la bocca e tirandosi in faccia i long-drink, secondo la spiritosa usanza di Ibiza. Sono locali che si riconoscono facilmente perché la cassiera ha l'elmetto e ha recintato la cassa con filo elettrificato. In quei locali i cessi sono così affollati che i gestori sono costretti a svitare il water e il lavandino per evitare che qualcuno, nella ressa, si faccia male. Molti gestori di corso Como hanno risolto la questione invertendo il rapporto tra locale e cesso: il locale è di un paio di metri quadri, il cesso di due o trecento.
Sesso Il rapporto sessuale tra cocainomani ha un andamento molto tipico. Dura una quindicina di secondi, nel corso dei quali gli amanti si stracciano i vestiti di dosso con un machete, si urlano parolacce orribili, chiamano i passanti perché assistano all'amplesso, telefonano agli ex partner per deriderli, ingoiano cibo assortito, sfasciano la mobilia e danzano nudi davanti allo specchio. Allo scoccare del quindicesimo secondo, scoppiano a piangere e si accasciano addormentati.
Terapie Il lavoro duro nelle miniere di salgemma, secondo gli esperti, sarebbe la cura più indicata, ma oramai scarseggiano. Asfaltare le strade in agosto, a mezzogiorno, potrebbe essere utile a patto che le linee bianche di mezzeria siano tracciate solo quando i lavoratori cocainomani si sono allontanati, altrimenti percorrono carponi chilometri di carreggiata inalando tutta la segnaletica. Da riesaminare il rimedio suggerito dai vecchi reazionari, il famoso "ci vorrebbe una bella guerra ogni paio di generazioni".
(03 agosto 2007)
Kaneda, you've always been a pain in the ass, ya know?
You can't beat me. I can punch fast as a lightning...bolt!
Worthless fool!How can you ever hope to be me? The next time I'll strike you there'll be nothing than stinking meat!