Children's Advertising in the Showa Era,1 e 2

Gli skettini! (quante sbucciature e pantaloni rotti...)

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Un bel set di orologi, da notare quelli al quarzo, che anche in Italia (anche se solo verso la fine degli ani 70) erano diventati il simbolo della modernità.

E questo mi dà lo spunto per chiosare sul fatto che fino a qui, ma vedreta anche dopo, ci sono prodotti che non sono assimilabili direttamente ai giocattoli. A parte il vestiario, che nelle nostre pubblicità ani 70 non mi pare fosse molto presente, ci sono oggetti tecnologici vari.

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Sul saggio "Otaku, i giovani perduti del Sol Levante" uno dei capitoli che mi aveva più sorpreso, e anche sbalordito, era quello sullle "kamera kozo", un fenomeno della metà degli anni 80.

Dove "kamera" deriva dell'inglese "camera", "macchina fotografica", e "kozo" vuol dire "laido/disgustoso".
I kamera kozo sono (o erano, non so se esistono ancora) dei giovanissimi fotografi che fotografavano la biancheria intima delle "aidoru" (idol) giapponesi, ma anche di comuni studentesse. Esistevano, tenetevi forte, riviste apposite con foto rubate (o meno) di mutandine, che arrivavano fino a 300 mila copie vendute! E il mercato totale andava dalle 500 mila alle 750 mila copie!
Vi risparmio la spiegazione sulle 2 diverse tipologia di foto sotto le gonne, le "panchira" e le "panmoro".

Tutto questo per introdurre la seguente pubblicità: "piccoli maniaci crescono" con 10 anni di anticipo sui kamera kozu.
Da notare che la macchina fotografica è una Kodak, la marca più importante del periodo, che si presta ad una pubblicità così... con diecimila soggetti da fotografe hanno scelto questo.

Qui sarebbe molto interessante poter sapere cosa c'è scritto nella pubblicità.

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Che cosa diavolo è questo?!

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E questo?!

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Qui torniamo al discorso sui prodotti tecnologici non strettamente giocattoli.

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Di questa ho fatto una foto alla pagina sinistra, una alla pagina destra e una foto totale, tanto per far capire meglio la scena.

Capirete il perchè dai testimonial della pubblicità.

Sono di certo personaggi di Leiji Matsumoto, non credo Capitan Harlock o Galaxy Express, ma qualcosa di antecedente che noi non conosciamo.

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Quindi il ragazzo simil Masai incide su cassetta la dichiarazione d'amore per la ragazza simil Maisha, però non ho capito perchè si dovrebbe registrare lo sciacquone del cesso

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Anche qui sarebbe interessante avere una minima traduzione dello scritto, magari capire che manga di Matsumoto sia.

Uno dei primi karaoke con musicassetta?
Oppure solo la possibilità di registrare la propria voce?

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Sempre il discorso tecnologico non giocattolo.

Un arabo a cavallo, con fucile, munizioni e televisore/radio portatile...

Immagino quante emittenti tv si possano captare nel deserto....

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Questo è bellissimo!

Quanto volte avete fatto finta di guidare un aereo? Inventandovi la cloche, gli strumenti, il sedile.

Con questo avreste avuto tutto! (sempre che sia un giocattolo, mica son sicuro )

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Se mentre stai giocando la partita settimanle di baseball c'è la tua squadra del cuore che gioca un incontro omportante come fai a seguirla?

Ascoltando il 90esimo minuto del baseball con il caschetto radio! (se ho interpeetato bene le foto)

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'Sto topic è spettacolare!!

Ma non dovevi postarle una alla volta?

sally__75, 27/09/2011 08.51:

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Ma non dovevi postarle una alla volta?

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Una parte sono "uno alla volta", altre le ho raggruppate per genere, massimo 3 foto, dai

Forse questa bambina non pubblicizza la sveglia, ma penso un qualche catalogo o rivista di giocattoli.

Lo affermo perchè ci sono altre foto con sfondo e caratteri identici ma con bambini diversi, quindi mi è venuto questo dubbio.

Queste sono le pubblicità del primo libretto, quindi dal 1965 al 1969, molti personaggi dei manga usati come testimonial sono sconosciuti, altri poco noti, poi ci i classici.

Comunque non mancano le pubblicità curiose, ed rafforzata la mia impressione che, a parità di periodo, i giocattoli giapponesi erano sia più tecnologici che più ricchi.

Inoltre sono pubblicizzate, nonostante si sia nella seconda parte degli anni 60, molti prodotti tecnologici non direttamente ludici. A riconferma che, oltre all'abbigliamento, la pubblicità puntava a vendere prodotti che in Italia sarebbero stati venduti una decina di anni dopo.

L'italico Astroboy, che non so cosa pubblicizzi, forse cioccolati o caramelle?

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Quando hanno iniziato a produrre i modellini dei robot i giapponesi avevano un back ground tecnologico molto vasto, basta vedere questa pubblicità. Dalla riproduzioni di aerei e navi ai modellini del Nautilus.

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Addirittura i castelli medioevali dei Daimyo medioevali.

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Se guardate bene queste 2 pagine trovere qualcosa di famigliare, oltre a Ultraman e Godzilla.

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Qui si vede meglio, gli hano fatto una pagina intera di pubblicità!
"Ma cosa mi dici maaaaai?"

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I Thunderbirds!

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Uccello spaziale!

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Qui la "Marusal Plamodel" pubblicizza dai carrarmatini a Godzilla, passando dalla classica pista elettrificata di automobiline da corsa. Quest'ultima, in Italia, arriverà al largo consumo solo a metà degli anni 70.

Da notare il geniale bambino nipponico che si posiziona dentro uno degli ovali, avrei voluto vederlo quando la macchinina gli passa dietro...

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