Riyoko Ikeda, quando lo shojo diventa storia, volume 8 della collana “Japan Files”

aurorachan, 18/08/2011 13.32:

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Guarderò con attenzione allora la monografia di Berserk... però ti devo dire che io ho sforato di un po' la mole dei caratteri fissata dalla casa editrice, perchè c'era tanto da dire su riyoko Ikeda, quindi in pratica m'è sfuggita la mano, anzi mi sono un po' contenuta e ho fatto delle scelte precise...altrimenti non ne uscivo più..
forse questo, a ben pensarci oggi, può essere andato a discapito delle note...

Le copie del libro me le inverà la casa editrice, aspetterò il loro invio per guardarlo per bene...

Ok per i saluti a Pellitteri... lo sentirò a breve...
magari anche noi la prossima volta ci vedremo a Lucca, spero di farcela per quest'anno!

stay tuned

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Il libro su Berserk è stato pubblicato nell'altra collana ("I love anime"), che non è depauperata con 30 pagine di immagini... inoltre le immagini presenti a fianco dello scritto (che ci sono anche nel tuo libro) sono state ridotte di grandezza rispetto alla media degli altri numeri, quindi c'è più spazio per lo scritto.
Controlla anche tu, basta che li sfogli (il tuo e quello su Bersek) in una qualsiasi libreria, essendo le ultime uscite della Iacobelli li trovi contemporaneamente sugli scaffali delle Feltrinelli.

Immaginavo che aveste (gli autori, intendo) un certo numero di spazio pre ordinato, però non comprendo come si possa ridurre la parte scritta in favore di immagini... è il concetto che ho cercato di illustrara a quelli della Iacobelli, evidentemente non ci sono riuscito
Io compro un libro da leggere, se volessi delle immagini sulla Ikeda mi comprerei un art book, perchè si devono obbligare gli autori (e autrici) a non sforare lo scritto assegnatogli per poi mettere 30 e passa pagine di immagini?

E questo mi fa venire un dubbio sul come si forma il prezzo di un libro.
Io ho sempre pensato che una pagina scritta (sfondo bianco con scritto in nero) costasse meno di una pagina di immagini (tanti colori, grafica etc), evidentmente non è così, almeno non alla Iacobelli